Maze:
il labirinto
6.
Epilogo
He was always there to help her
Lo
spazzolone bagnato (*) si muoveva velocemente sul pavimento lucido,
accompagnato dal dolce ruotare dei pattini.
Era
un’idea davvero geniale, utilizzarli per pulire: avrebbe fatto meno fatica, e
si sarebbe divertita di più!
All’improvviso,
però, lo spazzolone si piantò sul pavimento, facendola inciampare.
Aveva
già chiuso gli occhi, pronta a ricevere il colpo, ma come mai il terreno non
arrivava più?
-E’
mai possibile che debba sempre tenerti d’occhio, ginger?-
Arrossì
ancora prima di aprire gli occhi. Non era poi così difficile indovinare il perché il suo sedere non aveva battuto
per terra.
-Ora
potresti anche scendere, sai?- la voce sembrava scocciata ma anche divertita.
Strawberry
aprì gli occhi e arrossì ancora di più. Il viso di Ryan era a meno di dieci
centimetri dal suo, e lei poteva specchiarsi nei suoi occhi azzurro cielo.
-Oh,
ehm…grazie…- farfugliò, tentando di rimettersi in piedi.
Sfortunatamente,
si scordò di avere i roller al posto delle scarpe, così rischiò di cadere una
seconda volta.
Ma
il biondo l’afferrò prontamente, rimettendola in piedi: -Strawberry…- sospirò
-Come devo fare con te?-
Quando
alzò lo sguardo, però, l’americano era già sparito, e nella stanza erano
rimasti soltanto lei e lo spazzolone.
-Certo
che poteva anche salutare…- borbottò tra sé e sé, afferrando il suo strumento
di pulizia.
Le
cose non erano cambiate, da quando erano tornati.
Tutto era tornato come prima… e fortunatamente, Ryan non aveva fatto parola di
ciò che era successo nel Labirinto, dopo quello strano matrimonio.
E
lei, d’altronde, non aveva rivelato la sua debolezza
durante il momento passato in quello stupido harem.
Sospirò,
appoggiandosi al manico dello spazzolone. Doveva però ammettere che si era
anche divertita, lì dentro. Quel biondino sapeva anche essere simpatico, e
gentile. E sapeva soffrire.
Lei
non avrebbe mai scordato il suo viso sconvolto dopo aver aperto la prima Porta
della Prova.
Aveva
dimostrato che aveva un cuore, in fondo, anche se non gli andava di
dimostrarlo.
Strawberry
sorrise e sistemò nello sgabuzzino lo spazzolone. Quell’avventura, di certo,
non l’avrebbe mai scordata…
Ryan
raggiunse Kyle in cucina, e si sedette in silenzio su una sedia.
-Ciao!-
esclamò allegramente il moro, intento ad impastare uno dei suoi ottimi dolci.
-Ciao
Kyle…- sospirò l’altro, appoggiando le braccia sul tavolo.
L’amico
sorrise ed esclamò: -Ryan, siete tornati da due giorni, e tu sei sempre
pensieroso. Devo dedurre che non ci avete raccontato tutto?-
Due
occhi glaciali lo andarono a fissare. Lo conosceva davvero così bene?
-Kyle…
nel Labirinto, durante quella cretinata della Prova delle Porte, io… ho visto
mia madre…-
Kyle
smise di impastare: -Ryan, ma tua madre è…-
-Morta,
lo so!- lo interruppe con rabbia –Ma io l’ho vista, e ho anche visto te!
Stavate prendendo il the, nella stanzetta al primo piano dove la mamma si
fermava sempre a dipingere…-
La
voce del moro si fece più malinconica e dolce: -Probabilmente era solo
un’illusione. L’hai detto tu stesso che quel Labirinto era intriso di magia…-
Ryan
sbuffò: - Ok, l’ho detto, ma io sapevo che era lei! Era reale. Quelle entrate
ti conducevano verso un altro tempo. Può sembrare stupido, ma io sono
pienamente convinto che dietro quella porta, la mamma fosse ancora viva. Come
ero convinto che la porta con le due nostre copie non fosse quella giusta, tra
l’altro…-
Kyle
approfittò di quell’occasione per sviare il discorso: -Ecco, appunto. Come hai
fatto a capirlo?-
Il
biondo sorrise: -Sinceramente non lo so. Me lo sentivo. E poi, se l’avessimo
oltrepassata, probabilmente ci saremmo ritrovati in un altro Labirinto, con
altre porte e via dicendo! Così ho fermato Strawberry. Penso che anche il suo
clone volesse darci un avvertimento, rimanendo immobile.-
Il
moro annuì soddisfatto: -Beh, allora complimenti! Ti senti meglio, ora?-
Ryan
non rispose e si alzò dalla sedia, dirigendosi verso le scale.
-Sei contento, ora,
Quiche?-
La
voce sprezzante di Pie risuonò per la loro base.
L’alieno
dagli occhi dorati allungò le braccia per sgranchirsi un po’: -Aah! Che
giornate lunghe! Ma ora che la mia gattina è in salvo, mi sento davvero bene!-
Il
fratello maggiore lo guardò con rabbia: il suo meraviglioso piano era fallito,
e quello stupido ne era contento?
-Andiamo,
Pie, non guardarmi così! Io stavolta non c’entro proprio niente!- si giustificò
Quiche.
Un
lampo di istinto omicida passò negli occhi viola di Pie: -Mi hai distrutto il
computer, brutto stupido che non sei altro!-
Un
sorriso sghembo si materializzò sulle labbra di Quiche: -Quello è stato un
errore di percorso… un fatto normale!-
Pie
dovette combattere per l’ennesima volta contro se stesso per non compiere un
fratricidio, ma quello continuava a svolazzare canticchiando “la mia micina è salva, la mia micina è salva…”
Inspirò
profondamente ed aprì gli occhi: -Quiche, vedi questo cacciavite? A parte il
fatto che sono dovuto andarlo a prendere sulla Terra perché mi serviva per
riparare il computer, è anche molto appuntito. Se non la smetti con quella
filastrocca, te lo faccio ingoiare, e la gola non è l’unico buco che hai in
corpo…-
Quiche
sbiancò all’improvviso e si sedette a gambe incrociate: -Ok, sto zitto, sto
zitto…-.
“Dlin-dlon”.
Il
campanello appeso sopra la porta del Caffè trillò allegramente.
Le
cinque cameriere e i due proprietari si girarono verso il nuovo cliente. Se
Ryan fosse stato trasformato in Art, gli avrebbe soffiato contro.
-Salve
a tutti! Come va?- chiese l’ospite.
Strawberry
lasciò cadere a terra il suo fido spazzolone e corse da lui: - Mark! Che
sorpresa!-
Il
moro le sorrise e iniziarono a parlare fittamente.
-Ecco
che ricominciano a fare i fidanzatini… e come al solito ne approfitta per
smettere di lavorare!- si lamentò Mina, tranquillamente seduta a bere il the.
-Ma
in fondo se lo merita… non l’ha visto per due giorni!- la scusò Lory.
-Mina
ha ragione!- esordì Ryan, appollaiato su uno sgabello –Scommetto che tra un po’
chiederà un permesso!-
In
quel momento, infatti, la rossa si girò verso di lui ed esclamò allegra: -Ryan,
potrei prendere un pomeriggio di permesso?-
Il
biondo sorrise: -Certo che no, Strawberry. Hai già preso più permessi di quanti
potessi permetterti.-
La
mew gatto divenne color porpora, e si preparò a controbattere –anche se aveva
ben pochi argomenti in sua difesa-, ma Mark la interruppe: -Stai calma che ci
penso io!- le mormorò.
L’americano
alzò un sopracciglio, scettico: pensava forse di riuscirci, lui?
Il
moro sfoderò il suo sorriso più luminoso (a cosa sarebbe servito, con un uomo,
lo sapeva solo lui) ed esclamò: -Per favore, Ryan, potresti cortesemente dare
un pomeriggio di permesso a Strawberry? Così potrebbe aiutarmi a ripulire il
fiume da tutti i rifiuti che lo inquinano!-
Il
biondo sopracciglio dell’americano non calò di un millimetro: -La mia risposta
non cambia, Aoyama (sottolineò
l’utilizzo del cognome, al contrario di quello che aveva fatto Mark).
Strawberry ha usufruito di tutti i permessi previsti dal suo contratto!-
-Fallo
per un’amica!- provò ancora il campione di kendo.
Ryan
si sporse verso la rossa, mezza nascosta dietro il moro: -Ti risulta che siamo amici,
Momomiya?-
Piccole
lacrime si affacciarono negli occhi color cioccolata di Strawberry, che si
avvicinò al biondo e gli sussurrò in faccia: -Sei veramente perfido, Shirogane!
Dopo tutto quello che mi hai fatto passare là dentro…-
-Dentro
dove?-
Strawberry
si pietrificò a quell’ultima domanda di Mark. Lui non sapeva!! Lui non doveva
sapere!!
Si
girò verso di lui e gesticolando velocemente spiegò: -Nonono! Niente, niente!
Intendevo il Caffè! Ehehehe!!-
-Comunque
adesso puoi anche andare, Aoyama. Strawberry non può uscire, e tra qualche
minuto il locale sarà pieno!- sentenziò il proprietario, con gli occhi chiusi e
le braccia conserte.
Il
moro accusò il colpo senza ribattere e salutò la sua ragazza con un sorriso e
un “Allora ci vediamo quando hai finito!”.
La
porta rosata del Caffè si chiuse con un botto.
Strawberry
tremava dalla rabbia e per trattenere le lacrime. L’unico rumore era il lontano
ronzio del forno che cuoceva le torte.
-Tu…-
boccheggiò la rossa, con il volto congestionato.
Ryan
aprì gli occhi con noia, e senza espressioni particolari in viso.
-Tu
sei uno schifoso ipocrita e insensibile. Mi fai schifo!- sibilò ancora la
ragazza, poi corse via verso il bagno.
-Certo
che potevi anche essere più gentile…- mormorò Mina, sorseggiando il suo prezioso
the.
Il
biondo non le rispose, girando la testa dall’altra parte. Incrociò lo sguardo
blu di Pam, e non riuscì a sostenerlo per molto: più la conosceva, più aveva la
convinzione che quella ragazza sapesse leggergli dentro solo guardandolo,
proprio come Kyle.
Quest’ultimo
uscì dalla cucina, asciugandosi le mani nel grembiule: -Questa volta hai
davvero esagerato, Ryan.-
Il
ragazzo sbuffò e si alzò dallo sgabello: -Avete finito di farmi la predica?!- e
se ne andò in camera sua.
Kyle
sospirò: -Quel ragazzo a volte è davvero impossibile…-
Strawberry
piangeva appoggiata alla vasca da bagno, imprecando a bassa voce contro colui
che l’aveva ridotta in quello stato.
“Brutto
stupido di un Ryan!” pensò adirata “Possibile che abbia una…doppia
personalità?! Non è possibile che cambi umore così spesso??”
In
preda ad uno scatto di rabbia, tirò un pugno al freddo marmo, provocandosi un
gran male all’arto.
-Bene,
perfetto…-mormorò, soffiandosi sulle nocche infuocate.
Si
tirò i piedi, asciugandosi gli occhi con il dorso della mano “sana”, e si
specchiò: -Sono un mostro…- si lamentò.
Sospirò
ed uscì dalla stanza. Ma la fortuna sembrava guardare da un’altra parte. Non
appena aprì la porta, infatti, Ryan passò lì davanti.
Strawberry
si pietrificò sull’uscio, incapace di parlare.
Il
biondo non si fermò nemmeno, rivolgendole solo un’occhiata distaccata.
Un
filo di rabbia in più crebbe nell’animo della ragazza, che fece però finta di
niente e ritornò a testa alta nella sala da the del locale.
Lory
le rivolse un gran sorriso di incoraggiamento, e la rossa iniziò a lavorare.
Steso
sul letto, le braccia incrociate dietro la testa, osservava il soffitto.
Gli
occhi celesti, glaciali, percorrevano ogni singola crepa, avanti e indietro, in
un intricato disegno a ragnatela.
“Un
Labirinto…” pensò tra sé e sé.
Stupido.
Stupido stupido stupido. Non poteva definirsi in altro modo.
Sospirò
e chiuse gli occhi. Ma d’altronde, in che altro modo poteva comportarsi? Aveva
sempre fatto finta di niente, e sarebbe sempre dovuta andare così!
Invece
no. Alla lunga, quel gioco l’avrebbe stancato, e un giorno o l’altro non
sarebbe più riuscito ad arginare la diga… e avrebbe combinato un gran casino.
Già
in quello stupido intrico verde aveva rischiato troppo; si era esposto, e le
aveva fatto conoscere cose che sarebbero state bene anche nascoste. Il
risultato: ciò che aveva combinato quel pomeriggio.
Loro
due non facevano altro che litigare. Poi lei piangeva, lui si ritirava in
camera sua e pensava sempre alle stesse cose. Ed il tutto era peggiorato da dopo
che erano usciti dallo ‘scherzetto’ di Pie.
Una
coppia avrebbe potuto comportarsi così. Ma loro due… cos’erano veramente loro
due?
“Bah…meglio
lasciar perdere…” pensò.
Avrebbe
continuato a ricascarci. Probabilmente anche per tutta la vita. E quello stupido
Labirinto l’aveva condizionato troppo.
Che
senso aveva continuare così, se ormai sapeva già tutto?
L’aveva
visto, lei avrebbe sposato il suo Aoyama e sarebbe stata felice per tutta la
vita. Il matrimonio era stato bello e sfarzoso, no?
Sorrise
leggermente a quel ricordo. Al loro ritorno, avevano evitato accuratamente di
parlarne, così come delle altre avventure. Solo
E
quella BeeBee… probabilmente una futura nipote della rossa. Ma quei capelli
biondi? Scosse la testa, non pensandoci più. Che ne sapeva lui di ciò che
avrebbe combinato Strawberry?!?
Si
lasciò sfuggire un brontolio. Qualcuno, di sotto, aveva appena rotto qualche
piatto. Chissà, lei o Lory?
Un
altro brontolio. Doveva togliersela dalla testa. Era una battaglia persa fin
dall’inizio! E a lui, perdere, non andava giù.
Qualcuno
bussò alla porta.
-Avanti…-
borbottò, aprendo un occhio.
Kyle
entrò sorridente: -Non ti sembra un po’ presto per andare a dormire? Sono solo
le quattro e mezza!- (**)
-Non
stavo dormendo…- rispose, alzandosi e appoggiandosi sui gomiti.
Il
moro gli si avvicinò: -Allora?-
Gli
occhi glaciali lo guardarono con aria scocciata: -Allora cosa?!?-
Kyle
sospirò: -Cosa pensi di fare con Strawberry? Possibile che tu debba sempre
farla piangere?-
Ryan
non rispose, ma continuò a sostenere il suo sguardo.
-Posso
dirti una cosa, Ryan? Io lo so cosa tu pro…-
Il
biondo lo interruppe con fare aggressivo: -Finisci la frase, Kyle, e ti
ritroverai dritto all’ospedale!-
Il
moro scoppiò a ridere: -Va bene. Ma tu sai che è così. E a volte, accettare la
realtà è molto più semplice che continuare a negarla!- fece per uscire, ma si
bloccò all’ultimo istante –Ultima cosa: valle a chiedere scusa, prima che se ne
vada!-
Quando
l’amico ebbe chiuso la porta, si lasciò ricadere sul letto. Così, anche Kyle
aveva ragione. Avevano tutti ragione, tranne lui. Shirogane aveva torto. Non
sempre, certo. Ma quando riguardava le relazioni, lui era sempre dalla parte
sbagliata.
Allungò
una mano e a tentoni accese lo stereo. Una bella musica si sparse per la
stanza.
Forever
and ever you’ll stay in my heart and I will love you… (***)
La
spense subito. Una canzone come quella non andava affatto bene!
Sospirò
e chiuse gli occhi. La labirintica ragnatela di crepe scomparve alla sua vista.
L’ultima
cosa che sentì furono gli applausi dei clienti per lo spettacolo di Paddy…
Si
tirò su di scatto. Quanto aveva dormito?
Guardò
la sveglia elettronica sul comodino: segnava le sette e tre quarti.
Il
Caffè stava chiudendo…e le ragazze non se n’erano ancora andate.
Si
mise le scarpe e scese al piano di sotto. Come aveva previsto, le cinque
cameriere erano indaffarate a ripulire il locale ed appoggiare le sedie sopra i
tavoli.
Si
sedette allo sgabello dietro la cassa e le squadrò una per una.
Quando
poi il suo sguardo incrociò quello di Kyle, gli sembrò di vedere un lampo
divertito nei suoi occhi.
Shirogane
il Dio si era finalmente degnato di discendere tra i comuni mortali. Un
sorrisetto le comparve sulle labbra nel pensarlo.
Uscì
fuori a buttare la spazzatura e si asciugò la fronte con il dorso della mano.
Il Sole calante dipingeva il cielo di rosso.
Guardò
verso il sentiero che proveniva dal parco: di lì a poco Mark sarebbe venuto a
prenderla!
Ritornò
allegramente verso il locale e si cambiò nello spogliatoio. Lenta e pensierosa
com’era, rimase ben presto ultima.
Le
sue labbra di fragola si piegarono in un curioso broncio quando realizzò di
essere rimasta sola. E Mark non era ancora arrivato!
Scrollò
le spalle e fece per uscire, ma una voce seria la bloccò: -Strawberry… potresti
aspettare un attimo?-
Sospirò
e cercando di mantenere un certo contegno si girò verso il suo interlocutore:
-Si, Ryan, che c’è?-
Il
biondo sorrise: -Vorrei parlarti…-
Strawberry
deglutì, guardandolo da lontano. Era seduto sul suo solito sgabello bianco, la
schiena appoggiata al muro, una gamba piegata perché il piede poggiava
sull’apposta listella del sedile, l’altra a pochi millimetri da terra.
-Bene,
parla…- mormorò.
Ryan
si alzò in piedi e camminò lentamente fino a raggiungerla. La ragazza dovette
alzare il viso di parecchi centimetri per poterlo guardare negli occhi. Era
troppo alto…
-Volevo
dirti che, ehm, sono dispiaciuto di essermi comportato così male nei tuoi
confronti questo pomeriggio.-
-Quindi,
se vuoi degnarti di rispondermi, ne sarei felice!-
La
rossa sorrise. Ma era sempre Ryan Shirogane!
Frugò
nella sua borsa e ne estrasse un pacchetto di caramelle: -Tieni!- esclamò,
porgendogliene una –Me l’ha insegnato Paddy. Secondo lei, quando due amici
fanno pace, si devono regalare delle caramelle!-
Ryan
rimase sorpreso, ma prese il piccolo dolcetto che lei gli dava.
Strawberry
gli fece l’occhiolino: -E in ogni caso, mi è sempre risultato che noi due
fossimo amici!-
Anche
il biondo sorrise. Però… era davvero così semplice?
La
voce di Mark chiamò Strawberry, che si voltò verso la porta raggiante: -Allora
ciao, Ryan!- gridò, dirigendosi velocemente verso il moro.
Ryan
si appoggiò allo stipite della porta, guardando la rossa correre lungo il
sentiero del locale, andando incontro al Sole.
-Allora,
gattina…- mormorò, stringendo in mano la caramella -Posso sempre sperare…-
Strawberry
si fermò, girandosi verso di lui: -Hai detto qualcosa, Ryan?-
Il
biondo sorrise: -Proprio niente, Momomiya. Vai pure, non fare aspettare il tuo
principe!-
Lei
raggiunse il suo ragazzo, che l’aspettava sorridendo: - Aoyama-kun!- gridò, e
lo abbracciò di scatto.
She
always belonged to someone else
NOTE:
(*) Avete
presente il Mocho Vileda? Bene, lo spazzolone è proprio quello!
(**)
l’orologio sul mio computer, invece, segna le 22.49 ed il capitolo non è ancora
finito!! ^_^
(***)
Per sempre e sempre tu starai nel mio
cuore ed io ti amerò. Parte di “I say a little prayer” di Dionne Warwick
Ps:
ora l’orologio segna le 23.30!!
Ed eccoci infine arrivati all’ultimo capitolo di
questa ficcy! È un po’ triste, lo so… ma per fortuna avete ancora l’attesa di
“Mele e caramelle”!
Le due frasi in inglese che avete trovato non
tradotte in questo chappy sono due strofe di “She will be loved” dei Maroon 5,
e significano “Lui era sempre lì per
aiutarla/ Lei apparteneva sempre a qualcun altro”. Credo che siano molto
azzeccati per i due protagonisti di questa storia, no??
Mary Cry: amore, sei sempre la prima!!
Quanto tempo, dici? Eh, lo so, tanto-tanto…! Ma mi sono fatta perdonare, vero?
^___^ Questo chappy è sì abbastanza importante per tutta ‘sta faccenda…quindi
grazie per i complimenti!!
Tornerò presto anche con Mele, tranquilla… un
bacione!!
P.S: mi dispiace, ma per te niente bacio di Ryan!!
Killkenny: hai visto, che sorpresona?!?
Non avrei immaginato che ti piacesse tanto!
Beh, ma questa volta il tuo Sadico Sesto Senso non
ha funzionato? E dire che da te mi aspettavo quasi la risposta giusta!
Grazie per i complimenti e un bacione!
Lala_g: sono contenta che ti piaccia ti
piaccia ti piaccia ti piaccia!! ^___^ Anche una mia amica viene chiamata Bibi…
sarà un’epidemia?? Comunque, per la tua risposta… eheh… aspetta un attimo che
vado a chiamare Ryan… XDD
Un bacione anche a te!!
Purinsun: scimmietta della mia vita! La
fondazione “Muori Mark (fra atroci sofferenze, possibilmente)” è già fondata!
Pronta a partire?? UKY UKY X3
ECA90 alias Heiji Hattori: visto che suspence??
Lo so, ammetto di essere leggermente sadica, sia nei vostri confronti, sia in
quelli dei personaggi: povero il mio piccolo Ryan… che dici, troppo cattiva??
Grazie per i complimenti!! Baci
Kikka: sbaglio o sei nuova di questa
fic? Wow, che bello, un’altra nuova lettrice! Grazie per il “bravissima”, mi fa
sempre molto piacere. Se aspetti un attimo, vado a chiamare Ryan pure per te!
Baciotti
Pichan: ehi, sei arrivata anche qui! Ho
già anche visto il tuo commento in “Mele”. Sono contenta, sai? Prometto che non
dovrete più aspettare sei mesi!! Comunque, anche tu riceverai un bel baciotto
dal biondino… X3
Izayoi007: amoreee! Che bello sentirti!!
Ma, sob sob, tu non hai indovinato chi fosse BeeBee? Come mai?? Pensaci, da
brava, che ci arrivi!!
Grazie per i complimenti, e a proposito: se
Strawberry non è tonta, non può essere Strawberry, giusto?! Ed il povero Ryan
soffre… perché dici che è capriccioso? Forse un po’ viziato… e mooolto cattivo,
in questo ultimo capitolo!
Ci sentiamo presto, un bacione!!
Kashia: credo che questa recensione sia
un miraggio. Sei davvero
Prima di salutarti, volevo chiederti: la prima
–appunto- fic che ho letto su EFP è una delle tue, intitolata “Ricordi…”, che è
sfortunatamente incompleta. Perché non la termini? Avevo capito dalle tue note
che l’avevi già scritta e poi divisa per problemi di lunghezza. Non è forse
così? Il fatto è che mi è sempre piaciuto molto, e lasciarla così in suspence è
un po’ un peccato…
In ogni caso, grazie ancora!! Un bacione anche a te.
Elisa: eh, chissà chissà… chi sarà la
ragazza bionda??? Eheh… tu dovresti essere aiutata dalla nota sotto (*) per
scoprire chi è! Ma ora basta, sto dando troppi indizi!! Purino Quiche, lui
secondo me ha davvero paura di Pie, anche se non lo vuole ammette U.U *me sa!*.
Come vedi, alla tua domanda ha già risposto
Shiro-kun (uh, che figo! L’ho appena inventato! ^_^) all’interno della
storia.
Smack!
Bene, per quanto riguarda la ragazza
ora_non_più_così_misteriosa, avete ancora il commento per quest’ultimo capitolo
(me lo farete, vero??) per indovinare la sua identità!!
(*) Indizio per i fedelissimi che leggono tutte le mie fic: ragionate sul nome della ragazza… il nome… *eco stile film che ripete il nooooomeeee*
Grazie a tutti voi che avete commentato e anche a
chi solo ha letto. Spero di risentirvi presto!!
Un bacione a tutti
Hypnotic Poison