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Autore: maybe_    27/11/2012    0 recensioni
Ambra ha quindici anni. Aveva incontrato Mattia durante l'estate. Stavano bene assieme fino a quando...
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ti ho visto sorridere. Eri felice. - Lara mi aveva notato,tra tutti. Aveva visto che stavo parlando con Mattia,aveva visto che ero contenta di rivederlo. 
- Penso che non vedere il proprio ragazzo per ben due mesi sia stressante. Certo che sono felice! - le avevo risposto ridendo,quasi dandolo per scontato.
- Ambra... - la sua voce era ferma,immobile. Mi stava facendo paura,cosa doveva dirmi?
- Dimmi. - 
- Niente,era una cavolata. -
Sono tornata a casa,non c'era nessuno. Mia mamma tornava dal lavoro alla sera e mio padre verso le quattro del pomeriggio. Ho pranzato con un piatto di pasta,ho concluso con una torta e sono andata a dormire. Ero davvero stanca,ma felice di aver rivisto Mattia dopo due mesi. Era partito con suo padre,per motivi di lavoro. Aveva frequentato una scuola là,ma ormai aveva perso un anno per colpa del trasferimento. Era tornato solo una settimana fa e aveva bisogno di riposare. Partire per l'America così improvvisamente non era il massimo. 
Pensando e ascoltando musica mi sono addormentata. Ho sognato qualcosa di meraviglioso,che però non ricordavo. Sembrava quasi un deja vu, di quello che era successo d'estate. Di quando ho conosciuto Mattia,quando sono andata a ballare con lui,quando ci siamo baciati per la prima volta e di quanto ci siamo divertiti. 
Stavo sognando. Era una giornata stupenda,perfetta.
Il cellulare ha vibrato, è partita la suoneria e qualcuno mi stava chiamando. Era difficile a primo impatto capirlo,ma mi sono svegliata di colpo e ho risposto con poca voce senza guardare chi era. 
- Pronto? -
Era Lara.
- Ambra,ti devo vedere ho combinato un casino. -
- Mi vesto e arrivo. Dove sei? -
- Vieni in centro. -
Ho riagganciato e  mi sono preparata. Avevo i vestiti del mattino sulla sedia. Li ho indossati in trenta secondi,mi sono truccata e sono uscita ancora un po' addormentata.
Era in lontananza,con Mattia. L'ho salutata con un bacio sulla guancia. Mattia era lì,immobile e ci eravamo detti a malapena 'ciao'.
- Perchè non mi saluti? - mi sono rivolta a lui.
- Ciao Ambra. - il suo saluto era così freddo e dentro mi sembrava di morire. - Che è successo? -
- Ambra, i-io. - Lara non aveva parole,così è andato avanti col discorso Matt. 
- Sappiamo tutti che ti farà male,ma è giusto che tu sappia che non sono tornato questa settimana, ma il mese scorso. - si era fermato per una pausa,il peggio doveva ancora venire ed io ero ferma,con la bocca socchiusa e la fronte aggrottata. - Che ho conosciuto una ragazza, che adesso vuole stare con me. Che questa ragazza mi ha baciato,ero ubriaco,lo era anche lei, ed è successo sabato sera. Che lei non è più vergine per colpa mia e che lei ieri sera ha ricevuto un mazzo di rose. Quelle rose gliele ho date io,Ambra. Questa ragazza, è la tua migliore amica. - tonfo al cuore. Aveva smesso di battere, gli occhi erano diventati lucidi, il corpo ha cominciato a tremare. Mi ripetevo 'no,no,non è vero,non sono loro,non sono io, sto ancora dormendo'. In realtà ero solo sotto pressione,mi avevano solo riempito di bugie ed è vero: una bella bugia fa più male di una cruda verità. 
Non ho detto nulla,mi sono solo incamminata verso casa,ma ho preso l'altra strada. Sono passata per il ponte dei sassi. Veniva chiamato così per le piccole,ma appuntite pietre che lo rappresentavano. 
Mi sono seduta e ho cominciato a piangere. 
Mi stavano tornando in mente i ricordi dei tristi periodi prima di conoscere Matt. Mi stavano ritornando le 'pare'. Non ero ancora all'altezza di questa società. 
Può capitare a tutti di rompere con il ragazzo,ma per me era già difficile starci assieme,  figuriamoci sapere che mi aveva fatto le corna con la mia migliore amica. 
Ho preso uno di quei sassi e ho ricominciato a star male,ho ricominciato la tortura,ogni giorno. 
Ho ricominciato a tagliarmi. 
Non sono riuscita ad arrivare al suicidio perchè ogni volta avevo una scusa per non farlo. 
Però ogni volta mi vedevo sempre peggio,fin quando non ho trovato un rifugio migliore: la droga.
Avevo conosciuto uno, era un bravo ragazzo prima della rottura con la ragazza. Era messo come me; ci siamo fatti forza a vicenda e ad ogni tiro andava giù sempre più amarezza.
  
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