27/11/2012
5 recensioniLiam scrutò le donne sedute nelle loro postazioni.
La prima era sui cinquant’anni, con qualche accenno di capelli bianchi; stava servendo due anziani che si tenevano dolcemente per mano scrutando le diverse proposte di viaggio, sorridendosi di tanto in tanto.
Alla seconda avrebbe di certo dato una trentina d’ anni ma una mentalità da quattordicenne in quanto squadrasse ogni cliente dalla testa ai piedi con aria corrucciata. Le unghie laccate di rosso battevano frenetiche sulla tastiera mentre la sua bocca ruminava. Liam odiava la gente che, incapace di masticare una benedetta chewingum produceva quel rumore insopportabile.
Di tanto in tanto si spostava di lato i capelli biondi –palesemente tinti, lasciando intravedere la ricrescita castana.
Infine c’era quella che aveva incuriosito e conquistato Liam sempre di più, giorno per giorno.
Da quando si era lasciato con Danielle, era stata dura per lui continuare ad andare avanti.
‘Sono incinta’ Liam aveva sgranato gli occhi sorpreso, era sempre stato attento. Magari era stata una di quelle volte in cui, presi dalla mancanza dell’altro, si erano subito avvinghiati finendo nella camera da letto.
‘Non è tuo’ Queste parole lo ferirono come una pugnalata al petto, scatenando dentro di lui una rabbia improvvisa. Alzò gli occhi castani puntandoli in quelli della riccia, cercando una muta spiegazione.
‘Ero in tour… E tu mi mancavi così tanto…’ Liam non ce la fece più, quella non era di certo una giustificazione.
‘Pensi che tu durante i tour non mi manchi? Pensi che non riceva proposte da ogni fan? Credi che non le respinga una ad una perché amo la mia ragazza? Perché, anziché andare a letto con un altro, non mi hai telefonato o qualcosa del genere?’ Una lacrima rigò lentamente il volto pulito del ragazzo, venendo subito spazzata via dalla mano veloce e grande: si rifiutava di piangere per una persona che credeva fosse diversa.
‘Dite tanto di noi maschi con gli ormoni a mille, ma quelle che tradiscono siete voi!’
Danielle presa alla sprovvista scoppiò a piangere, un po’ per essersi liberata di quel peso che la affliggeva già da qualche mese, un po’ per l’enorme senso di colpa che probabilmente non se ne sarebbe andato mai.
Liam vedendola in quello stato non poté far altro che stringerla tra le sue forti braccia, consolandola, mentre lei si aggrappava con tutte le sue energie alla maglietta grigia di lui, impregnandola di lacrime.
‘E il padre?’ Il castano sapeva di starsela cercando in quel modo, ma non aveva potuto evitare la domanda.
‘Non lo sa.’ Sbiascicò dopo qualche secondo ‘Non so neanche se voglio tenerlo questo bambino’ Ammise sconfortata ‘È successo in un momento sbagliato, io sto iniziando a fare carriera… Anzi non doveva proprio capitare.’ Sciolse l’abbraccio con Liam, sedendosi sul divano grigio alle loro spalle, portandosi le mani in grembo.
Il ragazzo sorrise intenerito da quel gesto materno involontario, prima di raggiungerla.
‘Non posso prometterti che resteremo insieme, perché non sopporto il pensiero di essere stato tradito, non ce la faccio. Però posso prometterti di restarti vicina, con il bambino e tutto il resto, posso essere una specie di… Zio.’
Danielle fissò con gli occhi lucidi la figura un po’ sfuocata che gli stava davanti ‘Non posso chiedertelo.’ Sorrise poi debolmente.
‘Infatti non lo stai facendo.’ Prese le mani della giovane tra le sue ‘Danielle, tieni il bambino, o la bambina. Ti starò vicino per quanto posso, ma non abortire. Fra qualche anno te ne potresti pentire, e sappiamo entrambi che hai sempre voluto un figlio. O due.’ Ne avevano parlato, avevano parlato di aver dei figli in futuro, ed entrambi ne erano elettrizzati, i bambini erano il loro progetto per il futuro.
Danielle abbracciò con vigore Liam, che le posò un bacio sulla fronte.
Per il pubblico e le fans non era successo niente del genere, avevano deciso di comune accordo di lasciarsi, entrambi sotto pressione a causa dell’audience, e Danielle era rimasta incinta dopo essersi lasciata con Liam. Nessuno era stato tradito.
I due giovani si trovavano spesso davanti all’agenzia di viaggi, Charlotte, la bambina di Danielle di ormai tre anni, amava giocare nei paraggi, e così era diventato il loro punto di ritrovo.
Tra una parola e l’altra con l’amica, Liam si era accorto di questa ragazza con i capelli color caramello che nonostante fosse sempre di corsa, aveva sempre uno splendido sorriso dipinto sul viso ovale e gli occhi verdi che anche in un giorno di pioggia riuscivano a risplendere indisturbati.
Ed era stata proprio Danielle, quel giovedì, a farlo entrare nel locale dopo parecchie incitazioni, sia da parte sua che della piccola che ora correva per il piccolo spiazzo inseguendo piccioni.
‘Scusa? Hai bisogno?’ La voce cristallina e pura della giovane riscosse Liam dai suoi pensieri, che si alzò dal divanetto –sempre arancione- su cui si era seduto nell’attesa.
‘Oh sì.’ Sorrise lui, porgendole la mano –da gentiluomo qual era. ‘Sono Liam.’
‘Ti conosco, sei famoso.’ Arrossì leggermente lei. ‘Comunque io sono Madeleine’.
‘Allora com’è andata?!’ Gli domandò la riccia andandogli incontro mentre Charlotte era già tra le braccia del castano che rideva allegra.
‘Usciamo sabato.’ Rispose fiero lui.
‘Oh, questo è il mio bambino!’ Lo prese in giro lei scompigliandogli i capelli, facendolo ridere.
Ed ecco che Liam rincomincia, ancora, da capo.
ssssaaalve.
Magari è una schifezza, magari no;
Mi è venuta in mente ieri sera, prima di addormentarmi,
la prossima volta è meglio se non mi faccio certi viaggi, però sono tremendamente
affezionata a Liam e a Danielle. Mi sembrano fatti l'uno per l'altra e mi è dispiaciuto un sacco venire a sapere della loro rottura.
Alla prossima.
giulia