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Autore: SaraRocker    28/11/2012    4 recensioni
serie DxG ^.^
Gwen è sconvolta da un passato che l'ha traumatizzata.
Un giorno incontra Duncan, un ragazzo che ha intenzione di aiutarla, ma lei avrà il coraggio di rivelarle il suo segreto?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Duncan, Gwen | Coppie: Duncan/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale
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Il suono della sveglia riempiva tutto il monolocale. La ragazza aprì di malavoglia gli occhi stanchi. Il sonno non era certo stato leggero: si era appena sistemata, non aveva nemmeno un letto su cui dormire, solo un materasso anche fin troppo sottile poggiato a terra con una coperta sopra.
Nemmeno la casa offriva granchè … Era un semplicissimo monolocale. Una stanza e un bagno, ma lei, infondo non chiedeva di più.
Non era mai stata ricca, viveva con la madre, divorziata ancora prima della sua nascita e un fratello. I soldi non erano mai stati molti.
Si alzò comunque sorridendo. Guardò fuori dalla finestra. C’era il sole. Raro vederlo in quel paese. Inghilterra. Ecco dove era finita. Anzi, dove era andata.
Andò in bagno, aveva ancora tutto nelle scatole del trasferimento, iniziò quindi a cercare del sapone, lo spazzolino ed il dentifricio. Non appena li trovò iniziò a lavarsi.
Dopo si diresse in camera sua.
 
Quel pacco era ancora sul suo letto da quando le era arrivato. Non lo aveva ancora aperto perché sapeva cosa c’era dentro. Nemmeno la lettera che lo ornava era stata aperta.
Guardò la sveglia. Era presto. Tutto sommato aveva abbastanza tempo per prendersela con calma.
Prese la busta e la lesse
“Alla signorina Cross Gwendoline,
Siamo felici di dirle che è stata accettata all’istituto superiore di Saint James, Inghilterra.
Le consegnamo dunque  la divisa scolastica, la quale dovrà essere indossata ogni giorno.
Ci aspettiamo un comportamento all’altezza del nostro istituto, spero gradirà seguire i nostri corsi.
Distinti saluti, la dirigente.”
 
Sospirò.
Quella lettera non era stato nulla di particolarmente soddisfacente. Essere stata ammessa in quella scuola non era stato un suo desiderio. Era stato molto di più un bisogno. Ma quello, solo lei poteva capirlo.
Aprì la scatola.
Camicia scura, maglioncino bianco, gonna, calzini alti sempre scuri e delle scarpe basse.
Non aveva mai indossato una divisa, e di certo non le piaceva farlo, ma non importava, lo avrebbe fatto senza dire una parola.
Aveva scelto lei di cambiare scuola, città, paese … Avrebbe perciò accettato di buon grado, tutto ciò che ne sarebbe susseguito, senza mai lamentarsi …
 
Dopo essersi vestita prese la borsa ed uscì.
Il percorso era breve. Lo aveva studiato affondo per evitare di non perdersi proprio quel giorno. Il primo.
Ad un certo punto avvertì un rumore. Dei passi alle sue spalle.
Si voltò leggermente, senza però farsi notare. Un ragazzo alto camminava alle sue spalle. Indossava la divisa della scuola, quella maschile, l’aveva vista nel depliant.
Da quanto tempo era dietro di lei?
Era da un po’ che avvertiva i suoi passi. Venne presa dall’agitazione…
Strinse gli occhi e prese un respiro. Abbassò lo sguardo. Il ragazzo si manteneva a quella distanza.
Non aspettava altro che arrivare di fronte al cancello della scuola, e quando lo vide sorrise come mai prima.
 
Poggiata al muretto davanti al portone c’era Bridgette con un viso preoccupato che si guardava intorno …
Appena la vide le corse incontro “ Oddio Gwen! Non ti vedevo più arrivare!”
“Non dovevi preoccuparti tanto Bri! Infondo credo di poter riuscire a raggiungere da sola la scuola!”  disse lei sforzando un sorriso … Bridgette era la sola a vederlo, quello sforzo che la sua amica compiva ogni giorno … Molto spesso le voleva solo gridare in faccia di smetterla, di sfogarsi, di urlare, ma poi capiva … Che lei non aveva assolutamente alcun diritto di dare dei consigli a Gwen … Lei non poteva capirla davvero.
“Beh … Certo … Solo che … Mi dispiace così tanto … Siamo finite in classi diverse!”
“Oh beh, è colpa mia! Ho mandato l’iscrizione tardi, e quindi è finita in lista d’attesa! Ma non importa! Tu infondo ci sei, no?”
La ragazza sorrise, quasi in pena “Si, non ti preoccupare … Sei come un sorella, e la famiglia c’è sempre, ricordalo!”
“Grazie Bri …” Gwen l’aveva capita benissimo. L’amica stava al suo fianco più di quanto avesse mai fatto chiunque altro … E per quello la ringraziava come non mai.
Suonò la campana.
Le due si salutarono e si divisero.
Gwen sapeva dove si trovava la sua classe … Glielo aveva spiegato la dirigente pochi giorni prima … Andò subito in aula e si sedette in ultima fila. Era la prima ad essere entrata.
Dopo qualche minuto avvertì una folla di voci avvicinarsi. Tutto il resto della classe era arrivato insieme. Forse lei era l’unica nuova.
Non che le interessasse più di tanto. Ma non potè fare a meno di notare che il gruppo di studenti fosse tutto concentrato su un unico ragazzo. Il ragazzo che la seguiva quella mattina.
Tornò con lo sguardo basso sul banco.
Quel tipo era ovunque, e questo la infastidiva. Non che le avesse mai parlato. Si sentiva una grandissima stupida. La sola a poterla capire era Bridgette. O la sua famiglia. Ma nessuno era lì in quel momento.
Prese un respiro.
 
Poco dopo entrò il professore.
Un uomo di mezza età con gli occhiali da vista e leggermente sovrappeso. I ragazzi si sedettero.
Tutti tranne lui. Era il solo rimasto in piedi. Il solo che non aveva trovato un banco. E lei ero la sola … Con un posto libero a fianco.
Si sedette.
Non la guardò nemmeno. Continuava a guardare il professore con un’aria annoiata, mentre lui si presentava.
“Salve! Sono il vostro nuovo professore ragazzi! Vi  avviso immediatamente che quest’anno sarà molto diverso dai precedenti … Nuove materie, nuovi orari… Il terzo anno non è mai una passeggiata! E sicuramente non lo sarà per chi ha faticato negli scorsi!
Ma ora non inizierò subito con l’annoiarvi, per quello ho ben 9 mesi!”
Si senti un coro di sbuffi contraddittori, al quale lei, evitò però di unirsi.
“Vi presento perciò una vostra nuova compagna, La signorina Cross Gwendoline! Può per favore alzarsi signorina?”
Si alzò  dalla sedia imbarazzata. Odiava essere al centro dell’attenzione.
“Vuole dire qualcosa ai suoi compagni?”
Non aprì bocca, letteralmente. Non aveva intenzione di parlare con nessuno.
“Bene … Immagino. Si sieda pure”
Così fece. La sua pelle sempre così pallida, era diventata rossa come un peperone. Che vergogna! Non potè fare a meno di pensare.
Non appena si risedette, il ragazzo la guardò “Ciao! Io sono Duncan! Che hai? Il gatto ti ha mangiato la lingua?”
Si voltò dall’altro lato senza rispondergli.
Lui rimase perplesso … Quella ragazza, lo odiava? Perché poi? Non le aveva fatto nulla, mai nemmeno l’aveva vista …
Il professore continuò “Allora, immagino conosciate le regole dell’istituto, ma sta di fatto, che doma ogni anno, sono costretto a ripetervele! Allora … E’ vietato: correre per i corridoi, Non indossare la divisa se non durante le ore di educazione fisica, Usare cellulari, Copiare verifiche (altre mlle regole che nessuno vuole sentire x’’D) ed infine è vietato mostrare effusioni  a scuola con il/la propia/o partner! Chiunque sarà visto in questi atteggiamenti a scuola verrà sospeso! Chiaro?”
Detto questo passò un’altra infinita ora nella quale il professore spiegò che alle ultime due ci sarebbe stata educazione fisica, e che le divise sportive studentesche si sarebbero già trovate negli spogliatoi. Ci fu poi pausa pranzo. Uscirono tutti dall’aula. Tutti eccetto Gwen.
Lei rimase lì da sola a pranzare con un panino che aveva preparato frettolosamente la sera prima. Fuori dalla finestra si stavano tutti divertendo …
Perfino le matricola del primo anno, avevano qualcuno … Non che nessuno volesse essere sua amica, ma lei non voleva nessuno. Mai più.
Appena finì di mangiare iniziò a guardarsi intorno, pur rimanendo sempre ferma nel suo banco … Forse era il caso che si preparasse per andare in palestra?
Mentre rifletteva sentì avvicinarsi una persona. Lui. Duncan.
La guardò un attimo “Ciao, mi ero scordato in classe il cellulare!” disse prendendolo. Gwen abbassò nuovamente lo sguardo “Ma tu … Rimani qui … Da sola?”
Che gli importava? Cosa voleva sapere di lei? Perché faceva quelle domande? Lei non avrebbe risposto …
 
Lui la guardava. Voleva sentire la sua voce. Gli sarebbe piaciuta?
Perché rimaneva sola?  Cosa aveva?
“Sei davvero timida …”
In quel momento degli altri passi si fecero largo nella classe … Gwen alzò lo sguardo, era Bridgette. Si alzò e le andò incontro.
Anche Duncan si era voltato e l’aveva vista.
“Gwen, ciao! Scusa se ho fatto tardi! Chi è quello?” disse l’ultima frase sussurrando. Per non farsi sentire dal diretto interessato.
Duncan intanto si era alzato e stava uscendo di nuovo dall’aula.
“Comunque Gwen, ti consiglio di prepararti … Sennò arriverai tardi in palestra” lei non lo guardò nemmeno.
 
Appena fu sparito dalla visuale di entrambe Bridgette continuò “Allora chi è?”
“Uno scocciatore!”
“Gwen!”
L’amica si voltò “Non puoi andare avanti così …”
“Bri, tu non capisci! Io sto … benissimo. Fidati.”
Mentiva. Lei mentiva da 3 anni ormai. Era incredibile come celasse la verità anche alla sua stessa famiglia. Ma sapeva anche, che Bri, non le rispondeva solo per pena. Per non ferirla oltre.
“Comunque … Hai ginnastica l’ora dopo, giusto?”
“Sì”
“Anche io! Saremo insieme in palestra! Non è bellissimo?”
Gwen sorrise “Certo!”
“E se quel ragazzo ha ragione sarà meglio che iniziamo ad andare! Che dici?”
“Ok ..”
 
Arrivate negli spogliatoi si cambiarono, per poi andare in palestra, dove già si trovava buona parte della classe.
“Io allora vado con i miei compagni Gwen …”
“Certo! A dopo …”
Come risposta, la bionda sorrise.
 
L’insegnante organizzò una partita di pallavolo.
Gwen guardava dall’altra parte della palestra, dove si trovava la classe dell’amica. Loro stavano giocando a basket.
Sorrise. Per lo meno pallavolo lei lo conosceva un minimo. Ed era anche in grado di fare delle buone schiacciate tutto sommato.
Una cosa che non le era andata molto a genio era solo la squadra. Di nuovo con quel tipo. Duncan.
Il pallone arrivò. Lo sapeva. Quella era sua.
Con un beger mandò la palla dall’altra parte della rete facendo punto.
“Sì!” non riuscì a trattenersi.
“Grande Gwen!” si avvicinarono un paio di ragazze della classe.
“Si! Fantastica!” presto quasi tutta la squadra le fu intorno.
“G-Grazie …” continuava a dire lei in cambio a tutti quei complimenti che non si era di certo aspettata. Era accerchiata ed in imbarazzo …
In mezzo alla piccola folla si fece spazio Duncan sorridendo “Brava Gwen! Batti 5!” disse alzando un braccio.
Lo guardò un attimo. Incerta se battergli la mano. Poi quel flash la avvolse.
 
Quello spietato e maligno ricordo.
Era tutto nero.
Tutto buio, scuro, chiuso.
Tutte le sue grida.
Le sue lacrime.
La sua paura.
Il suo cuore batteva all’impazzata.
 
Il ragazzo la guardava preoccupata. Era a terra piangente.
Aveva chiuso improvvisamente gli occhi lasciandosi cadere a terra “Gwen, cosa succede?”
Alzò lo sguardo. Lacrime di terrore e disperazione le solcavano il viso. Si portò le mani al volto per coprirsi gli occhi. Urlò spaventata. 
 
Bridgette le arrivò subito a fianco vedendo la scena “Gwen! Calmati chiaro! Non è lui! Non è qui! Gwen!!”
La ragazza la guardò, per poi riprendersi e alzarsi.
L a stavano tutti guardando.
La giudicavano silenti.
Non disse nulla. Scappò via. Bridgette la seguì, ma non arrivò in tempo che Gwen era già uscita dalla scuola.

*angolooo dell'autrice ^.^
Allora, spero che come primo capitolo non sia un fiasco ç_ç
L'ho sognata stanotte O.o (mente pazza LOL)
ok, avrete capito che Gwen ha un segreto e beh... Presto lo saprete ;)
recensite! :D
  
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