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Autore: AstridxAndros    28/11/2012    1 recensioni
una delle noiose prime giornate di scuola. il protagonista del terzo liceo pensa che sia un'altra delle solite noiose, mattinate di scuola, ma non sa che presto avrà una nuova amica!
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nosense scritta in meno di mezz'ora, beh che dire? se vi piace recensite!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solita noiosa giornata di scuola. La prima ora è buca, ma io sono lo stesso con i miei amici sulle gradinate alle 8 in punto. Fumo una sigaretta, ci vuole proprio.
-ehi, quelle del primo non sono male eh?- mi chiese dandomi una gomitata il mio “migliore amico”.
-tu sei del quarto, dovresti puntare a quelle del quinto, non alle bambine...- dissi calmo espirando una nuvoletta di fumo bianco; lui mi guardò torvo,
-era solo per fare conversazione, poi so’ che loro punteranno a te- ridacchio indicando un gruppetto di ragazzine che parlava a bassa voce lanciandomi occhiate. Sbuffai e feci per tornare con lo sguardo all’orizzonte quando incrociai un altro gruppo di ragazzini di prima. Doveva essere una nuova classe, questi al contrario del primo gruppetto ridevano e scherzavano a voce fin troppo alta, si prendevano in giro e chiacchieravano su qualunque argomento. Appena due anni prima io ero così. Continuai a guardarli disinteressato, quando però qualcosa attirò la mia attenzione. Una ragazzina per la precisione, attorno a sé aveva una luce strana... particolare. Era come se il suo sorriso illuminasse tutto attorno. Ma, non era solo questo. Tentai di capire cosa mi aveva attirato senza sembrare troppo attento; mi fermai sui suoi occhi, sorridevano, ma in fondo, molto in fondo, c’era qualcosa di veramente triste.
-ehi! Ma ti sei incantato?!- esclamò picchiandomi la spalla Fabio, aveva attirato la sua attenzione, per un brevissimo momento i nostri sguardi si erano incontrati, quella tristezza era scomparsa come una nuvola di fumo, ma sapevo che l’aveva solo nascosta, potevo giurarci!
-no, no, è solo che c’è freddo...- inventai, la scusa parve reggere perché il biondo tornò a fare apprezzamenti sul fisico delle ragazze che passavano davanti a noi.
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Il mio sguardo però continuava a cercare quello della ragazzina. Ma con mio disappunto anche le sue compagne di classe si erano accorte di me, e avevano anche loro iniziato a lanciarmi occhiatine eloquenti. Lei invece sembrava essersi estraniata da loro; i nostri sguardi si cercavano, obbligati a lasciarsi per non creare sospetti, poi tornavano in quella folle ricerca. Ma che mi stava prendendo?!
La sua attenzione venne attirata da una delle ragazze, che aveva notato i suoi sguardi, ma era così stupida da non averne capito il vero significato.
Mi voltai e feci finta di seguire il discorso di un ragazzo di quarta, mentre tentavo di capire cosa dicevano. Mi sentivo davvero stupido, ma era una questione importante per me, non avevo mai visto una persona così in vita mia.
-facciamo una scommessa! Se ci parli io ti offro una cioccolata!- la voce stridula della ragazzina mi diede fastidio,
-ma che scommessa è? Devi solo farle fare brutta figura! Non ci parlerà mai con quello!- rispose un’altra ragazzina, lanciai loro uno sguardo fuggente, era alta, sembrava più grande della sua età, ma era comunque ingenua.
-una cioccolata dici?- non mi voltai, sapevo che quella voce dolce, ironica, adulta, bella... era sicuramente sua.
 -si, però gli devi parlare! Non solo ciao! Gli devi parlare vero!- lanciai di nuovo uno sguardo fugace, stava ghignando, mi venne da ridere, lei sembrava molto più sicura di tutte quelle ragazzine messe assieme. Ero proprio curioso di vedere cosa avrebbe fatto, sembrava intenzionata a sbalordirle, quella nota di tristezza era minimamente visibile in quel momento, ma lei era occupata da altro per nasconderla.
**
Mi unii al discorso dei miei “amici” e mi accesi un'altra sigaretta, le avevo lanciato anche io uno sguardo di sfida, sarebbe stata capace di aprire una conversazione con il ragazzo più figo della scuola?
-buongiorno- mi voltai fintamente sorpreso, i miei amici dopo averle lanciato un occhiata continuarono come nulla fosse,
-giorno...- dissi io, lei lanciò un occhiata alla sigaretta e fece un impercettibile passo indietro, storcendo il naso come una bambina.
-perché fumi?- chiese, nel suo sguardo un lampo di sfida, aveva accettato.
-che sei una moralista ragazzina?- chiesi seccato, lei scosse la testa,
-da quando sono nata tre persone della mia famiglia fumano, ci sono abituata, ti ho chiesto il perché, non ti ho detto che non devi fumare- lo aveva fatto apposta, mi trattenni a forza per non sorridere, mi aveva incastrato.
Inspirai una boccata di fumo,
-perché mi piace- risposi, ma lei non era convinta,
-non sembra...- il mio era stupore mal celato, ma non dissi niente, dovevo mantenere la parte.
-arriva al punto mocciosa- dissi tentando di essere distaccato, quel sorriso che aveva stampato in volto mi faceva venir voglia di ridere, quella era la conversazione più strana che avevo mai avuto.
-diventiamo amici-  accanto a me i due ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata, ma lei, dopo avergli lanciato un occhiata torva tornò a guardarmi,
-non era una battuta- disse leggermente imbronciata, ma si vedeva che si tratteneva per non scoppiare a ridere. Io invece ridacchiai e mi alzai. Ero molto più alto di lei, grazie anche ai veri scalini che ci dividevano, ne scesi qualcuno.
-perché no?- dissi potendola guardare finalmente negli occhi, in quello stesso momento suonò la campanella.
-ci vediamo a ricreazione!- esclamò salendo le scale verso la scuola, conscia di essere sotto lo sguardo sbigottito delle sue compagne,
-ah, e ora posso dirtelo, sei più figo quando fumi!- rise, ed io la seguii.
Era una ragazza strana.

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ringrazio chi è arrivato fin quì, e ancora di più chi ha recensito!! bye!!
  
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