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Autore: farfifarfi    28/11/2012    0 recensioni
"ora ti ho perso e comincio a sentirla... sento la tua mano che mi stringe lo stomaco... che mi offusca la mente....che mi fa smettere di vivere... la sento la mattina confondersi tra la lacrime che verso per te.... lo sento durante il giorno, quando ti vedo, e mi rende incapace di guardarti negli occhi poichè anche lui è consapevole che la paura porta il viso di chi ami.. lo sento la sera quando mi porta il tuo ricordo e rende la lontananza ancor più insopportabile. ho deciso tutto io ma mai avrei pensato di soffrire a tal punto anche se ciò che ho fatto è stato x amor tuo dato che non ero mai presente. mi dicevi sempre "puoi cambiare" e l'unica cosa che ho saputo fare è stato abbandonarti ed ora che non ci sei più sento la distanza: -maledetta conseguenza del mio essere vigliacca nei confronti dei nostri problemi -figlia di un distacco prematuro che mi stà uccidendo dentro -padrona dei miei ricordi che mi fa rivivere i nostri momenti più intensi e felici quando vorrei solo dimenticare per stare in pace la percepisco quando gioca dentro di me, con la mia mente ed il mio cuore.."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho 16 anni, e come tutte le ragazze innamorate, io lo sognavo a occhi aperti. Conoscevo molti suoi amici, quindi avevo questa fortuna di uscire spesso con " lui ", ogni volta che mi guardava, mi sorrideva, mi sfiorava anche solo con il braccio per caso, io stavo lì lì per crollare tra le sue braccia. Per fortuna riuscivo a trattenermi, anche se costava ad essere sincere un enorme sfo
rzo di cui sono fiera aver compiuto. Scherza, ridi e mangi si fece tardi, saluto gli altri e le mie amiche, che gentilmente mi hanno accompagnato. Prendo il mio motorino, prendo le chiavi... me le sono dimenticate dentro >.< . Sto per rientrare dentro piena di vergogna, e mi accorgo che lui era lì che mi fissava come fossi una soggetta; aveva le mie chiavi in mano. Me le ridà, e mi saluta con un bacio sulla guancia. Corro verso il motorino, accendo e vado. Tornata a casa mi accorgo di essere ancora tutta rossa, ma stavolta avendo fatto un passo in più con lui.
mi sveglio il giorno seguente e mi accorgo che dalla stanchezza e evidentemente anche dalla felicità, non mi ero tolta i vestiti. Mi alzo quindi, e mi guardo allo specchio, dio sembro un mostro con tutto questo trucco colato, corro subito a farmi la doccia e proprio dopo 5 minuti squilla il mio telefono. Che sfiga !! Guardo il mio cellulare ma il numero non è registrato, rispondo : è lui, impossibile non riconoscere la sua voce. Quasi mi rompo una gamba nell'uscire fuori dalla doccia, quando lui mi chiede i compiti... i compiti ?
per fortuna alla fine mi chiede anche di uscire, e mi accorgo che era solo una scusa. Ovviamente accetto immediatamente, ma prima che dicessi qualsiasi cosa mi dice dove, l'orario e attacca. Non riuscivo a rimanerci male di quella chiusura così, ero troppo, troppooo felice. Finamente si è accorto di me, spero *-*Dovevamo vederci alle 18:3O. Da quando me lo ha detto erano passati solo 1O minuti, ma sembravano molti di più... provo a ingannare il tempo leggendo un libro stupido che mi ha regalato una mia amica. Titolo: "Sogni di un'adolescente" ... proprio il titolo adatto dico io... inizio a leggere e non sembra poi così male, sembra che parli io, ma lasciamo stare, cosa più importante.... Cosa metto per uscire?
  
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