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Autore: Giger    28/11/2012    10 recensioni
-Calmati, non piangere, io sono qui e sarò qui finchè tu vorrai. Finchè mi amerai. Mi ami?-
-Si- risposi semplicemente.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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-Ragazzo, lascia stare mia figlia. L’unica persona di cui lei ha bisogno sono io e lei ha bisogno di me. Quindi vattene, non farti più rivedere.-
-Ma io la amo.-
-Sai, quando avevo la tua età, ero proprio come te. E sai cosa ti dico? Tu non l’ ami, presto la lascerai per qualche altra ragazza. La farai soffrire e io non voglio. Quindi te lo ripeto, vattene subito.-
-Tu non mi conosci-
-E non voglio conoscerti. Vattene, o saranno guai.
 
 
Sentivo mio padre discutere con Harry, il mio ragazzo. Non ci potevo credere, mi sentivo male. 
Come poteva impedirmi di stare con la persona che più amavo sull’intero pianeta?
Una lacrima iniziò a rigare il mio viso, poi se ne aggiunse un’altra … un’altra ancora.
Sentii i passi svelti di mio padre salire le scale verso la mia stanza. 
-Ciao tesoro, come stai?- Mi chiese. 
Non riuscii a rispondere, non volevo scoppiare in lacrime davanti a lui. 
Aspettò un poco e scese in salone. 
Presi il cellulare e inviai un messaggio a Harry: Vediamoci domani mattina nel nostro giardino, non voglio perderti. 
Premetti il tasto invio e iniziai a pensare talmente tanto che a correre per la camera del mio cervello, mi venne il fiatone.
La notte la passai insonne. 
Il mattino mi alzai presto, mi preparai e scesi giù, avviandomi verso la porta.
-Dove stai andando?- Mi spaventò quell’essere chiamato papà. 
-Devo andare a casa di una mia compagna, una ricerca scolastica per la maturità.-  Risposi tranquilla.
Mi guardò diffidente, ma non aggiunse altro.
Uscii e mi diressi verso il nostro giardino. Era un piccolo parco molto isolato che conoscevano in pochi. Spesso andavamo lì in bicicletta, a fare pic-nic o semplicemente a parlare.
Lo vidi in lontanaza, concentrato a guardare il nulla. Era stupendo. 
-Harry- Corsi da lui e lo abbracciai fortissimo. Mi baciò.
-Harry scusami per tutto. Odio mio padre; lui non… lui non capisce.-
-Tranquilla, non è colpa tua.-
-Si che lo è. Mi dispiace, non volevo si arrivasse a questo punto!- Iniziai ad innervosirmi e altre amare lacrime mi rigarono il volto.
-Calmati, non piangere, io sono qui e sarò qui finchè tu vorrai. Finchè mi amerai. Mi ami?-
-Si- risposi semplicemente. 
-Anche io. Non abbiamo bisogno d’altro non credi?-
Detto questo, mi prese la testa fra le mani e riniziò a baciarmi dolcemente.
Lo amavo. Era lui. Lui era perfetto per me. Io avevo bisogno di lui.
-Ho un’idea!- Esclamai finito il bacio.
-Dimmi tutto.- 
-Scappiamo, sta sera vieni con la macchina nel retro del mio giardino, appena ci sei mandami un messaggio e io scendo. Poi scappiamo. Non mi importa dove.-
-Tu sei pazza, queste cose succedono solo nei racconti.-
-Ti prego, proviamoci almeno!- Lo supplicai
-Sta sera alle ventitre, va bene?- Mi disse dandomi la sua approvazione.
-Perfetto.-  Lo baciai di nuovo. 
 
Stettimo insieme nel nostro giardino ancora una mezz’oretta e poi tornammo a casa.
-Papà sono tornata.-
-Hai fatto una buona ricerca?.
-Si, tutto a posto!- salii in camera mia e preparai una piccola borsa con dentro l’indispensabile.
 
Ore ventuno. 
Ero ansiosissima. Mi misi a leggere un libro, ascoltai musica … tutto inutile.
Ore ventidue.
Mancava solo un’ora. Scesi giù da mio padre e gli dissi che sarei andata a dormire.
Mi diede la buona notte e tornò a guardare la televisione.
 
Ore ventitre.
Ricevetti un suo messaggio con scritto che mi stava aspettando fuori. Presi la mia borsa, aprii la finestra e salii sul tetto.  Riuscii a trovare la grondaia e mi calai giù fino a piano terra. Vedevo da fuori le luci della tivù. Diedi le spalle alla casa e corsi verso il cencello posteriore. Vidi lui. Il mio cuore iniziò a battere più forte di quanto non stesse già facendo.
Salii in macchina.
-Sei pronta?- Mi chiese Harry guardandomi.
-Si-. Dissi seria.
La macchina partì. Iniziammo a percorrere le familiari strade del paese, diretti da qualche parte. Non sapevamo dove, non ci importava decidere al momento. 
Alla radio parlavano del tempo, stava arrivando un breve temporale. 
 
 
 
Passarono i minuti. C’era silenzio fra noi. Non sapevamo che dire.
Ad un certo punto una macchina si fermò davanti a noi bloccandoci la strada.
No, non poteva essere…..come non detto, era mio padre.
Scese della macchina diretto verso noi. Harry scese anche lui e gli andò in contro.
-Ti avevo detto di lasciarla stare.- Iniziò ad urlare mio padre.
-Ti avevo detto che l’amavo.- Rispose lui. 
-Piccolo bastardo!- Sussurrò mio padre per poi sferrare un pugno forte sulla guancia di Harry.
Iniziarono a picchiarsi. Non ce la facevo a vedere quella scena, faceva troppo male.
Scesi dalla macchina e provai a fermarli.
-Stop, fermi, vi prego. Basta! Papà lascialo, non ha fatto niente di male, sono stata io a convincerlo di scappare, è una mia idea! Fermati, ti prego!-
Mio padre mi prese per il polso e mi tirò verso la sua macchina. Vidi Harry sanguinante sull’asfalto, che si rialzava pian piano. Quanto avrei voluto aiutarlo. Anche sta volta era tutta colpa mia. Sono una stupida … pensai.
Mio padre più furioso che mai, schiacciò l’acceleratore e partì.
Arrivati a casa mi guardò deluso.
Deluso e furioso.
-Vattene nella tua camera e non permetterti mai più di prendermi in giro.-  mi ordinò.
-Fottiti!- Urlai scappando nella mia stanza prima ancora che potesse arrivarmi un ceffone.
Mi sedetti per terra accanto a letto, iniziai a pensare a Harry. Altre lacrime, infinite, iniziarono a scendere come gocce di pioggia.
Prima di andare a letto presi il cellulare e vidi un Suo messaggio:
 
Finchè mi amerai …
 
 
 
 
Buonasera a tutti! Come state? E’ da quest’estate che non scrivo niente, mi sento una merda. Non ho neanche finito la mini long… vi aggiornerò presto, promesso!
Comunque parlando di questa OS, l’ho scritto prendendo molto spunto dal video di Justin Bieber, As long as you love me. 
Se non l’avete visto, guardatelo.. È stupendo!
Detto ciò, mi scuso ancora per l’assenza e spero vi piaccia il racconto!
Un forte abbraccio,
Giger!
 
Ps. Chiedo scusa se non ho letto ancora molte storie, ma non sono stata connessa in questi mesi. Cercherò di rimediare, e di leggere il più possibile!
  
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