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Autore: Lolling_In_The_Deep    28/11/2012    1 recensioni
[Cap. III]
-Seth... C'è qualcosa che non va?-
Il Cyndaquil sospirò, emettendo una buffa nuvoletta di fumo dalla bocca, e scosse appena il capo.
-Niente, cocca, niente. È che non mi piace che gli altri parlino di me come...- si bloccò, alla ricerca delle parole giuste -... Come se non ci fossi, ecco. Cos'è, quel professorone pensava forse che dei due fossi tu a comandare?- aggiunse in fretta, ritrovando un briciolo del suo carattere pepato.
Adelia alzò gli occhi al cielo e allungò il passo, ma così facendo urtò qualcuno.
-Scus...-
-Guarda dove vai!- urlò lo sconosciuto, voltandosi poi a squadrarla sorpreso -Ehi, non sei per caso l'impicciona di prima?-
L'allenatrice socchiuse gli occhi e in colui che la stava insultando riconobbe...
-Lo stalker! Sei lo stalker del Professor Elm!- gridò, puntandogli un dito contro.

Prima storia della sottoscritta, una Nuzlocke!
Adelia comincia il suo viaggio da New Bark Town (alias Borgo Foglianova) come mille altri: sceglierà un Pokémon starter, affronterà delle battaglie e via discorrendo, ma...
Questa è una Nuzlocke.
Ci sono delle regole da seguire, e una frase che la accompagnerà fino alla fine: "Tutto accade per un motivo".
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Videogioco
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La tensione era alle stelle.
L'adrenalina correva impetuosa e prepotente nelle sue vene, aumentandole la frequenza dei battiti cardiaci e della respirazione.
Respiri brevi e affannosi, come dopo una lunga e stancante corsa.
-Avanti... Muoviti...- sibilò la ragazza rivolta a qualcuno o qualcosa oltre la finestra del salone.
Una donna le si avvicinò e, dopo un sospiro esasperato – prontamente ignorato dall'adolescente – le posò una mano sulla spalla.
-Ne hai ancora per molto, Adelia?- domandò, seguendo lo sguardo della figlia e visualizzando... Beh, praticamente nulla -Sono tre ore che sei qui seduta!-
La ragazza non si mosse di un millimetro dalla sua posizione.
-No, in realtà sono solo tre ore, trentadue minuti e svariati secondi. Lunghi, lunghissimi secondi...-
Il tono lugubre di Adelia fece quasi rabbrividire la donna che, dimostrando un notevole autocontrollo, non si allontanò da lei.
D'un tratto, dopo altri svariati istanti di silenzio, la giovane parve animarsi: sollevò appena la testa, spalancò la bocca e – sua madre ne era certa – gli occhi le si illuminarono.
Era arrivato.
Lui era arrivato in quel preciso istante!
Adelia si alzò di scatto dal divano e, rischiando di travolgere la madre, si lanciò verso la porta d'ingresso: spalancatala con violenza ritrovò davanti a sé il postino che, con una mano sollevata nell'atto di bussare ed un'espressione di vago terrore, stava ritto in piedi con una busta nella mano destra.
-Buongior...- tentò, solo per venire interrotto da Adelia.
-Salve, sì, Adelia Brown sono io, può darmi la lettera!- disse tutto d'un fiato, tendendo poi una mano con una luce maniacale negli occhi -Avanti, me la dia. Subito. Ora. Si sbrighi! Cosa accidenti aspetta?-
L'intervento di sua madre salvò Adelia da una condanna certa per omicidio e il postino da un inopportuno ricovero ospedaliero.
Come Arceus volle, la lettera fu consegnata: Adelia se la rigirò tra le mani, improvvisamente titubante.
La porta d'ingresso venne richiusa e sua madre le si affiancò.
-Cosa c'è? Sei preoccupata, ora?- domandò con tono affettuoso, osservando la sua bambina – che poi più bambina non era – cresciuta e pronta a compiere un passo importante.
Adelia non rispose, limitandosi ad un secco cenno del capo: poi, in maniera del tutto inaspettata, scoppiò a ridere.
-Volevo solo rendere la scena più drammaticamente pregna di pathos!- trillò tra le risate, stracciando con foga la busta ed estraendone il contenuto.
La donna si passò una mano sulla fronte: non si sarebbe mai abituata del tutto a quella figlia così terribilmente teatrale!
Non poté però trattenere un sorriso quando Adelia le mostrò con orgoglio una tessera recante i suoi dati e una piccola fotografia: le parole “Scheda Allenatore” erano stampigliate con precisione sulla sommità della tessera, ed erano quelle che Adelia fissava quasi con adorazione.
-Adesso manca solo una cosa, tesoro!-
Adelia annuì con foga, sorridendo poi radiosa alla madre.
-Il mio primo, straordinario, inimitabile Pokémon!-
Pronunciò l'ultima parola quasi con reverenza, reprimendo a stento un brivido di eccitazione pura: di lì a poco avrebbe stretto tra le mani la Pokéball contenente il suo primo compagno di avventure, un Pokémon che sicuramente sarebbe stato in grado di battere qualunque avversario, ma senza mai perdere in eleganza e bellezza.
-Hai preparato il tuo zainetto?-
La domanda di sua madre riportò Adelia alla realtà: sì, lo aveva preparato una settimana prima, anche se riempire-svuotare-riempire-svuotare in continuazione forse era stato eccessivo...
-Ho tutto ciò che mi serve, tranquilla mamma!-
La donna sorrise e le scompigliò con affetto i capelli.
Adelia sospirò e si avvicinò alla porta d'ingresso.
-Ci vediamo tra poco, conserva le parole commoventi e le lacrime per dopo! Lo farò anch'io...- aggiunse in un udibilissimo sussurro uscendo di casa.
Non appena la porta si fu richiusa, il sorriso di Mariah Brown si allargò.
-Ogni Pidgey prima o poi deve spiegare le sue ali e abbandonare il nido...- declamò, avvicinandosi al tavolo del salone -Hmmm, forse è troppo melensa...-

New Bark Town era ventosa come sempre, ma quel giorno un sole allegro la illuminava gloriosamente.
Ciò non toglieva che si trattava pur sempre di un minuscolo, monotono paesino.
Adelia oltrepassò una casa praticamente identica alla sua e fece per svoltare un angolo, quando qualcosa di piccolo e dalla forma tondeggiante le si infilò tra i piedi.
La conseguenza fu una sola e facilmente intuibile: con un tonfo sonoro la ragazza cadde a terra e si preparò ad aggredire verbalmente il responsabile del suo capitombolo.
Incontrò però due occhi scuri e umidi e un musetto tenero che le tolsero ogni voglia di mostrarsi arrabbiata.
-Ops...- borbottò l'esserino, passandosi una corta zampetta sul capo, imbarazzato.
Adelia sorrise e accarezzò il Pokémon.
-Non preoccuparti, sto bene!-
-Marill!-
Una voce sollevata fece voltare Adelia e il Marill: un ragazzo alto, con disordinati capelli corvini che fuoriuscivano dal berretto e occhi marroni stava correndo verso di loro.
Si arrestò sorridente e, tesa una mano alla ragazza, la aiutò a rialzarsi.
-Grazie, Ethan...-
-Di nulla! Emozionata, eh? Ti capisco, anch'io inizio oggi il mio viaggio, e con Marill sono sicuro che vivremo chissà quali incredibili avventure, e...-
Ethan parlò a briglia sciolta per diverso tempo, mentre un vago rossore cominciava a tingergli le gote: era più forte di lui, ogni volta che vedeva la sua amica non riusciva a comportarsi come una persona normale!
Adelia approfittò di una pausa del ragazzo per interromperlo.
-Sì, sono emozionata, ma tu stai calmo!- esclamò con un sorriso incerto -Meglio che vada, il Professor Elm mi sta aspettando!-
Ethan annuì, ancora un po' rosso in volto.
-Ok, magari... Magari ci vediamo più tardi!-
Adelia, già qualche metro più in là, gli fece un cenno affermativo e continuò la sua avanzata verso il laboratorio.
Era ormai quasi giunta all'edificio quando notò qualcosa di bizzarro: fuori da una finestra su un lato del laboratorio si trovava un ragazzo, intento a sbirciare all'interno.
Sembrava avere pressapoco diciott'anni – l'età sua e di Ethan – e aveva dei bizzarri capelli color magenta: nulla a che vedere con il nero corvino di Ethan o la sua chioma rosso fuoco!
Dovette accorgersi di essere osservato perché si voltò verso Adelia e la fissò dritto negli occhi.
Per qualche istante nessuno dei due abbassò lo sguardo, il grigio piombo delle iridi di lui pareva voler costringere le iridi verdi di lei a guardare da un'altra parte: infine, con aria infastidita, parlò.
-Cos'hai da guardare?-
Stizzita dal tono insofferente dell'altro, Adelia sbuffò e, rivoltogli un gesto noncurante, finalmente fece il suo ingresso nel laboratorio.
Ovunque libri, computer e strani macchinari ronzanti: la ragazza si guardò attorno con aria eccitata prima che una voce cordiale la chiamasse.
-Adelia! Ben arrivata!-
Con un sorriso timido si avvicinò al Professor Elm, in attesa accanto a un tavolo con su tre Pokéball.
L'uomo continuò a parlare, ma lei era totalmente presa dalla contemplazione di quei tre piccoli oggetti bianchi e rossi, anelando di conoscerne il contenuto e poter finalmente stringere a sé il suo primo Pokémon.
-... Così puoi sceglierne uno!-
Adelia sobbalzò e seguì con attenzione le mosse di Elm che, afferrate le Pokéball, si apprestò a liberare il loro contenuto: ci furono tre lampi di luce vermiglia e tre Pokémon apparvero sul tavolo, fissando con aria curiosa la ragazza di fronte a loro.
Adelia deglutì e ricambiò i loro sguardi: il primo Pokémon somigliava ad un piccolo dinosauro di colore beige, con grandi occhi affettuosi ed una lucida foglia sulla sommità del capo; il secondo aveva l'aspetto di un buffo, tenero coccodrillo azzurro, con scaglie rosse sulla schiena e sulla lunga coda; infine il terzo aveva un muso lungo e sottile e una pelliccia beige e nera apparentemente soffice.
-Chikorita, Todotile e Cyndaquil.- elencò Elm -Scegline uno, avanti!-
Adelia aveva sottovalutato la difficoltà della scelta: erano tutti e tre così carini...
Accarezzò esitante la foglia del Chikorita, che pigolò soddisfatto in risposta: sarebbe stato un Pokémon estremamente fedele, non aveva dubbi, però...
Poco più in là il Totodile la salutava energicamente sventolando una delle sue corte zampette, ma ad attirare la sua attenzione fu il Cyndaquil: si era sdraiato sulla schiena e, con un ampio sorriso, stava agitando tutte e quattro le zampe emettendo versi acuti.
La ragazza lo fissò per qualche istante, poi cominciò a sua volta ad emettere squittii ridicoli e vagamente inquietanti.
-Oh, voglio lui, ho deciso!-
Non attese neanche che Elm dicesse alcunché: si lanciò in avanti e strinse a sé il Cyndaquil.
Era morbido e tiepido e, al contatto con lei, le strofinò affettuosamente il muso sul petto: Adelia sarebbe potuta svenire in quel preciso istante.
Recuperata la calma, Elm porse alla neo-allenatrice la Pokéball di Cyndaquil e passò a darle alcune istruzioni.
-Poco fa mi ha telefonato un mio vecchio amico, Mr. Pokémon: è un vero genio, e pare che abbia una nuova scoperta da mostrarmi! Potresti occupartene tu? Al momento sono tremendamente occupato...-
Adelia guardò dietro di sé: l'unico assistente del professore stava comodamente stravaccato su una sedia, intento a leggere un fumetto.
Fece per esporre le sue perplessità a Elm, ma questi le piazzò una Pozione e un foglio con delle istruzioni tra le mani, sospingendola poi fuori dal laboratorio.
-Grazie Adelia, sapevo di poter contare su di te!- quasi urlò, chiudendole poi la porta in faccia.
Interdetta la ragazza si passò una mano sulla nuca.
-Beh, non credo di avere altra scelta...- borbottò, abbassando poi lo sguardo sul suo Pokémon.
Questi ricambiò lo sguardo e sorrise, intenerendo Adelia.
-Hai bisogno di un nome! Vediamo...- rifletté a voce alta, schioccando poi le dita una volta ricevuta l'illuminazione -Trovato! Ti chiamerò Sethlans!-
Il Pokémon annuì lentamente e Adelia fece per prenderlo in braccio, ma l'esserino la bloccò alzando una zampetta.
-Piano, dolcezza!- la redarguì -Non sei il mio tipo, e certe sdolcinatezze mi sembrano inopportune!-
Adelia rimase con un palmo di naso: ma non era un piccolo concentrato di fuoco e dolcezza il suo Sethlans?
Il Cyndaquil cominciò a camminare verso il sentiero che li avrebbe condotti fuori dalla città e, di lì, a Cherrygrove City: fermatosi e notata la completa immobilità di Adelia, sbuffò.
-Beh? Non abbiamo tutto il giorno, tesoro!-
Adelia si riscosse e si incamminò dietro Sethlans.
-In che gran pasticcio mi sono cacciata?- mormorò sconsolata.
Davanti a loro il Percorso 29 e un'avventura nuova di zecca li attendevano a braccia aperte.




















Questa, come ho già ripetuto, è una Nuzlocke: in sintesi è una maniera alternativa di giocare ad un videogioco Pokémon (nel mio caso Soul Silver), ma QUI potete trovare delle spiegazioni più accurate.
Le regole che utilizzerò io sono le seguenti!
1) Ogni Pokémon esausto è da considerarsi morto e, come tale, verrà depositato in un box e mai più utilizzato.
2) Il giocatore può catturare solo un Pokémon in ogni area (percorso, grotta...).
    2A) Tale Pokémon sarà il primo incontrato dal giocatore.
    2B) Se il primo Pokémon fugge o viene mandato KO, il giocatore non potrà catturarne altri in quell'area.
    2C) I Leggendari non possono essere catturati, ma un incontro con essi non vale come primo incontro.
    2D) Queste regole non vengono applicate ad eventuali Pokémon Shiny.
3) Ogni Pokémon catturato deve essere rinominato.

Sethlans = Dio etrusco del fuoco

   
 
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