Dreams
“Il sogno è il vagare
dell’anima celeste”
Feng Menglong
I sogni.
Quei momenti della tua
vita in cui è il subconscio a prendere il sopravvento, e non potrai mai sapere
cosa ti riserverà, se bei momenti, o incubi terribili.
Il subconscio.
Quello sconosciuto che nei
momenti più impensabili ti fa fare viaggi che neanche pensavi possibili nella
tua mente.
Un
sogno. Solo un sogno. Ecco cosa è successo una notte ad una semplice ragazza,
che non poteva mai pensare che la sua mente, in una sola notte, potesse fare un
viaggio tanto fantastico!
Luogo:
Thousand Sunny
-ma
che cavolo sta succedendo?!- disse la mora guardandosi sconvolta le mani,
toccandosi i capelli e il corpo, quasi come se non lo riconoscesse come suo –e poi…cosa più importante…dove diavolo mi trovo?!- si mise quasi ad
urlare, dopo aver analizzato velocemente la stanza in cui si trovava. Le
sembrava familiare.
C’erano
due letti, uno accanto all’altro, lei si trovava su quello più vicino al muro;
davanti a lei una scrivania subito ai piedi del letto; in fondo alla stanza un
lavello e accanto una porta; sul muro alla sinistra della porta c’era un enorme
armadio e alla sua sinistra un forziere.
Non
c’erano dubbi! L’aveva vista milioni di volte nel suo videogioco preferito; ci
aveva fatto camminare i suoi personaggi un’infinità di volte…
Era
la camera da letto delle ragazze sulla Thousand Sunny, la nave della ciurma di Cappello di Paglia!
Ma
cosa diavolo ci faceva lì?! Non riusciva a capirlo…
-ok…calma…sono Robin…sono
nella mia stanza…su una nave in mezzo al mare…- le sue riflessioni non facevano una piega…
-AAAAAAAAARGH!!!-
ma l’urlo che seguì a queste riflessioni faceva palesemente intendere che per
la ragazza la cosa ne faceva di pieghe…e anche
tante!!
Poco
dopo l’urlo dell’archeologa (più o meno) la porta della stanza si spalancò ed
entrarono di corso due figure alla ragazza molto familiari. Un ragazzo biondo
con un lungo ciuffo che gli copriva l’occhio sinistro e un sopracciglio riccio
molto particolare, e una ragazza coi capelli rossi, un bel fisico e una faccia
sconvolta come quella del ragazzo.
Erano
Sanji e Nami.
-Robin-chwan che è successo?! Tutto bene?!- chiese Sanji
-Robin
cos’era quell’urlo?!- chiese più preoccupata Nami
Doveva
calmarsi…sapeva bene che Robin era una persona calma
e tranquilla e doveva comportarsi come tale, quindi provò a fingere di essere
calma
-ehm…no…ma no, niente!- sorrise –non
è successo niente…solo un brutto sogno…-
Un
brutto sogno…non poteva definirlo tale quello che le stava
capitando, perché stare su quella nave ERA uno dei suoi sogni.
La
bella mora di alzò dal letto, tranquillizzò ancora i compagni e si fece forza
per uscire sul ponte e vedere finalmente dal vivo la fantastica nave che aveva
popolato spesso i suoi sogni più reconditi.
Era
bellissima! Il manto verde sul ponte, l’albero, l’altalena, la porta della
cucina, la porta dell’acquario…e lui!! “oddio ma è
lui davvero!!” pensò la ragazza riferita ad un ragazzetto con un cappello di
paglia sulla testa, che stava palesemente facendo qualcosa che non doveva fare,
vista la sua faccia colpevole e la sua bocca piena…di
mandarini!! “Grosso errore” pensò Robin…
-RUUUFYYYYYYY!!!
CHE DIAVOLO STAI FACENDOOOO?!- come previsto sentì urlare dietro di lei la
cartografa rossa che si avventò alla velocità della luce sul povero ragazzo per
picchiarlo.
“Tutto
nella normalità” pensò sorridendo Robin “sono sempre gli stessi”…
Ma…
Eh
già…perché è pur sempre un sogno, quindi un ‘ma’ è
d’obbligo!
…c’era qualcosa di strano, ma la mora non riusciva a
capire…sentiva che qualcosa non quadrava…
E
in men che non si dica si accorse di cosa non andasse…c’era una persona in più…e
non era lei!
C’era
una ragazza che stava abbracciando Rufy, una ragazza coi capelli rossi, molto
lunghi e lisci, vestita con una tutina rossa aderente.
Sapeva
benissimo chi fosse la ragazza, ma cosa c’entrava coi pirati di cappello di
paglia Asuka, una pilota di Evangelion?!
E perché stava abbracciando il SUO Rufy?!
Ora
la ragazza poté ufficialmente dire che il bel sogno di stava tramutando davvero
in un incubo!
Perché
proprio il suo ragazzo ideale doveva stare ad abbracciare una ragazza che non
c’entrava neanche niente con la storia?! Non riusciva davvero a capire!
“ma
che problemi ha la mia testa?!” pensò la mora
-Asuka-chaaan posso fare qualcosa per te?!- sentì alle
sue spalle il biondo che corse verso la ragazza che gli sorrideva, continuando
ad abbracciare Rufy
-no
grazie Sanji-san…ho il mio Rufy, non mi serve altro-
e baciò il ragazzo di gomma
“WTF?!
Non ci posso credere…non è successo veramente…” Robin era sconvolta per quello che stava succedendo…era paralizzata.
-Robin!!
Perché hai urlato prima?!- chiese Rufy lasciando la presa della sua ragazza e
saltellando per la nave fino ad arrivare ad un palmo dal viso della mora
-ehm…ehm…io…ecco…- “ok, non ci riesco, non
posso parlare con lui così facilmente” le venne da pensare
-Robin
che ti prende?!- le chiese ancora girando la testa da un lato, come avrebbe
fatto un cane che non capiva l’ordine
-che
sei carino mio Dio!!- disse la ragazza ad alta voce, ma se ne pentì amaramente
e si tappò immediatamente la bocca, completamente imbarazzata.
-Robin…io…pure tu sei carina!- disse
ingenuamente il moro facendo uno dei suoi sorrisi migliori –però
lo sai che tra noi due non può più funzionare…ci
abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti…- “ma che
sta dicendo ora?!”
-eh?-
-ora
sto con Asuka…e non voglio lasciarla, perché con lei
funziona!- continuò a dire cose che Robin non riusciva a capire…
La
cosa stava diventando sempre più assurda! Lei e lui erano stati insieme?! Non
aveva funzionato?! Ora stava con Asuka?! E lei da
dove diavolo era uscita?!
E
ora che stava succedendo?! Tutto si stava facendo annebbiato…l’ultima
immagine che le rimase in mente era il viso dispiaciuto di Rufy che la guardava
dritta negli occhi…
Luogo:
Magnolia City
-ahi
ahi…ma cos’è questo mal di testa…?!-
disse la ragazza, che ora aveva dei corti capelli sull’azzurro, dei grandi
occhi blu e anche un grande mal di testa.
Ci
impiegò un poco a rendersi conto che tutt’attorno a lei c’era una gran folla…e le ci volle ancora più tempo a capire chi erano
tutte quelle persone.
C’era
un ragazzo dai capelli rosa, una bionda con un codino al lato, un moro con una
spada al collo, due ragazze coi capelli bianchi, una corti e l’altra molto
lunghi con uno strano codino che le teneva la frangia all’aria, un altro
ragazzo dai capelli bianchi che sembrava un gigante e infine un vecchietto con
dei baffi bianchi che la guardavano tutti con aria preoccupata
-si
è svegliata! Meno male- disse la ragazza dallo strano ciuffo
-ha
preso una bella botta!!- commentò il ragazzo dai capelli rosa
-aiutiamola
ad alzarsi, su!- incitò i compagni la
bionda
-su
dai Lluvia, dammi la mano- gli tese la mano il moro,
molto affascinante con la catenina al collo.
Lluvia prese la mano del ragazzo e capì subito dove si trovava…era nella gilda di Fairy Tail. E quelli non erano altri che Natsu,
Lucy, Gray, Lisanna, Mirajane, Elfman e il Master.
-Lluvia ma che ti è successo? Ad un tratto sei caduta a
terra come svenuta- disse il Master
-beh…io…non lo so…- rispose
la ragazza confusa, guardandosi le nuove mani e i nuovi vestiti, toccandosi la
testa nel punto dove aveva sbattuto. Le faceva malissimo.
Ma
come aveva fatto a finire nella gilda di Fairy Tail quando due secondi prima era sulla Thousand
Sunny?! I sogni…ecco di
cosa sono capaci!!
Ora
che si era ripresa dallo svenimento tutti erano tornati alle loro mansioni,
tranne una persona, il moro, ovvero Gray. L’uomo che
in teoria io dovrei amare…ma chissà perché non me ne
importa niente di lui a parte il fatto che sia un gran bel figo.
Però
come per il caso di Robin, dovevo entrare nella parte.
-Lluvia mi hai fatto preoccupare…stavi parlando con me…mi stavi per dire una cosa…e
poi sei svenuta…- disse Gray
prendendole la mano
-ehm…ecco io…- la
situazione si stava facendo imbarazzante
-beh
se non vuoi dirmelo più non fa niente…l’importante è
che tu stia bene!- abbassò lo sguardo imbarazzato, sorridendo e sempre tenendo
la ragazza per mano
“ok…una cosa è certa…la storia non
dovrebbe andare così…sembra di essere ad Edoras” pensò Lluvia non capendo
che stava succedendo e perché lui si comportava in quel modo.
Decise
di lasciare la mano del ragazzo e di andarsene, scusandosi per l’accaduto.
Uscì
fuori dalla gilda e cominciò a vagare per la città
“certo
che questi sogni sono anche TROPPO realistici…mi
stanno facendo paura…” pensò tra se e se mentre
guardava le vetrine dei negozi della città.
-Lluvia aspetta!! Per favore!!-
Lluvia si girò quando si sentì chiamare e pensò
immediatamente “ancora lui!!”.
Era
Gray che l’aveva seguita in città.
Allora
la ragazza decise di togliersi un forte dubbio –ma scusa…per caso siamo ad Edoras?!-
-eh?-
il ragazzo non capì
-si!
Ti sto chiedendo se per caso siamo finiti ad Edoras…-
-no
assolutamente- rispose lui spaesato
-allora
perché continui a cercarmi?- continuò lei sempre più sconvolta
-ecco…perché io…- si avvicinò
a lei e le prese ancora una volta le mani –io volevo…- si avvicinò ancora di più a lei. Ormai i loro
volti erano vicinissimi. Lluvia era ormai
pietrificata dalla situazione che si era verificata. Non sapeva che fare, era
tutto troppo surreale…pure per un sogno!
-Gray-sama…- riuscì a dire la ragazza giusto prima che
lui le si avvicinò tanto da darle un bacio.
Lei
chiuse gli occhi, ricambiò il bacio e…
Luogo:
Konoha
…quando riaprì gli occhi era in mezzo ad una strada
sterrata e davanti a lei si ergeva un immensa montagna con scolpiti dei volti
-e
no eh!! Che cavolo! Non è giusto! Questa volta il sogno stava volgendo bene, maledizione!-
urlò al nulla la ragazza che ora aveva dei lunghi capelli di un bellissimo blu
notte e dei grandi occhi bianchi, vestita con una tuta molto particolare e una
strana custodia attaccata alla gamba.
La
ragazza, come le altre volte, si toccò il volto, il corpo, i capelli, per
capire questa volta chi era diventata.
E
in questo caso era niente meno che Hinata, nel
villaggio di Konoha. E subito sentì che qualcosa non
andava, c’era qualcosa che doveva fare…una strana
sensazione di qualcosa di perso.
“ma
possibile che non posso avere un attimo di pace?!” pensò lei
-Hinataaa!! L’hai trovato?!- le si avvicinò una
ragazza dai capelli corti e rosa, con una fascia rossa in testa
-eh?-
non capì la mora
-ma
che “eh?” ed “eh?”!! L’hai trovato! Naruto intendo!
Ci sei riuscita tu?!-
-ancora
no…- ed ecco spiegato quel senso di perdita che la
assillava, stava cercando una persona, o meglio, come nel secondo sogno che le
era capitato, l’uomo di cui era innamorata
-va
bene! Dai io vado da questa parte, tu vai dall’altra, vediamo se stavolta
saremo più fortunate!- disse l’amica correndo verso una stradina laterale.
Hinata ormai non sapeva che fare, dove doveva andare?!
Lei non era veramente di Konoha, e non era neanche
una grande appassionata di ninja, quindi non aveva la minima idea di come
muoversi in quella città. Decise allora di seguire il suo istinto di
“innamorata” e prese a camminare per la strada principale, guardandosi intorno.
Dopo
dieci minuti di ricerca vana il suo istinto le disse di andare in una stradina
laterale poco affollata…o per meglio dire deserta!
Si
intrufolò in questo vicolo e nel fondo del vicolo, su un masso c’era seduto un
ragazzo, a testa china.
Era
biondo, tutto rannicchiato su se stesso, vestito con una tuta arancione e nera.
Era lui. Era di sicuro Naruto!
-N…Nar…Naruto-kun…- disse la ragazza “ma
perché mi capitano tutte queste timidone?” pensò tra
se e se
-ah!
Oddio! Hinata!! Che ci fai qui!?- si sorprese il
ragazzo, alzando la testa e passandosi la mano sugli occhi di fretta
-che
ci facevi qui Naruto-kun?- chiese la mora
avvicinandosi al ragazzo per poterlo vedere meglio in faccia
-niente!
Niente!- fece un balzo e scese dal masso sul quale era seduto, atterrando
proprio davanti alla ragazza. Stava sorridendo, ma era palesemente un sorriso
finto, aveva gli occhi rossi, come se avesse pianto…
-Naruto-kun…vuoi parlare di qualcosa? …è successo qualcosa?!- chiese preoccupata Hinata
-ecco…io…forse non è il caso che ne
parli a te…- abbasso di nuovo la testa sconsolato.
La
giovane ninja decise di farsi forza ed abbracciarlo. Non era molto brava con le
parole, quindi l’unica cosa che le venne in mente fu quel semplice abbraccio
per risollevarlo. L’abbraccio sconvolse dapprima il ragazzo, che però ne
approfittò e ricambiò l’abbraccio sfogando tutto quello che gli era successo
-è
finita!! L’ho lasciata!! Non potevo più continuare così! Non reggevo più quella
situazione con Sakura…non l’amavo più…-
disse tutto d’un fiato.
La
notizia ora aveva sconvolto lei. Voleva aiutare Naruto,
ma non voleva avere tutte quelle informazioni, anche se non poteva che renderla
stranamente felice la situazione. Così continuò ad abbracciarlo e cominciò
anche ad accarezzargli la testa per rassicurarlo.
-su,
vieni! Anche Sakura ti stava cercando, era preoccupata-
-no!
Non la voglio vedere! Non mi va!- si staccò dall’abbraccio
-ok,
ok, vieni a casa mia, non dovrai vederla, non le dirò niente- lo rassicurò
ancora prendendolo per mano “e ora come mi tolgo da questo pasticcio?! Non ho
idea di dove sia casa mia…” pensò nel panico lei.
Fortunatamente
il suo istinto da ninja (?) la portò a destinazione sana e salva. E sempre
fortunatamente la casa le sembrò molto familiare, quindi fece sedere sul letto Naruto e cominciò a preparare un po’ di tè per farlo
calmare.
Finito
di preparare il tè lo portò a Naruto, che si era
adattato presto alla nuova casa
-sai,
non ero mai venuto qui da te- disse lui mentre prendeva il tè dalle sue mani
-c’è sempre una prima volta per tutto- gli rispose
sorridendo e sedendosi al suo fianco.
Rimase
lì in silenzio accanto a lui aspettando che finisse il tè e che fosse lui a
rivolgerle la parola, perché lei non sapeva davvero che cosa dirgli.
Finì
ben presto il suo tè e posò la tazza sul comodino vicino al letto
-scusa-
esordì con queste parole il biondo
-cosa?-
non riusciva a capire lei
-scusa
se sto qui a parlare con te proprio di questioni di cuore, sapendo quello che
provi per me- si spiegò lui prendendole la mano e stringendola nella sua. Lei
arrossì e non disse niente.
-per
la verità un motivo per cui ho lasciato Sakura sei proprio tu…-
continuò Naruto senza che nessuno gli chiedesse di
farlo
“no
basta! Ho seriamente problemi…i miei sogni non sono normali…” pensò lei mentre il ragazzo continuava a
confessarle qualcosa
-io
volevo dirti una cosa…ecco io…ti
voglio bene!- le si avvicinò ancora di più, fino a baciarla sulla guancia
“ok,
stavolta non rinuncio alla situazione! Cogliamola al volo” pensò lei e subito
agì!
Si
avvicinò a sua volta al ragazzo e lo baciò, questa volta sulle labbra. Il bacio
diventò sempre più appassionato, fino a che non si stesero sul letto,
continuando a baciarsi e a coccolarsi…e poi ne seguì
quello che doveva seguire…
In
fine si addormentarono abbracciati l’uno all’altra, senza vestiti, sotto le coperte…
Luogo:
Tokyo
Si
svegliò su un tavolo, scomodo, con ancora la sensazione della notte passata…però ora, dove si trovava?!
Era
una piccola stanza, con un lungo tavolo, tante sedie, una serie di armadietti e
tante attrezzature sportive e il colore che dominava era il rosso.
Forse
aveva capito dove si trovava questa volta, ma le serviva una conferma. Così
uscì dalla stanza, era finita in un cortile, probabilmente di una scuola, si
girò verso la stanza da cui era uscita ed ebbe la sua conferma. Una gigantesca
insegna rappresentante un pipistrello rosso e una scritta che diceva “Deimon Devil Bats”.
Era
al liceo Deimon!
Però
chi era stavolta?!
Si
toccò il viso, poi i capelli, li aveva corti e castani, era vestita con la
divisa della squadra di football americano e aveva una matita tra i capelli.
Non c’erano dubbi, era Mamori!
“beh
almeno stavolta sono sola…chissà dov’è l’intera squadra…” chiese tra se e se e cominciò a vagare per la
scuola in cerca del campo sportivo.
Ci
mise un po’ ad trovarlo, ma eccoli lì, c’erano tutti! Sena, Monta, i tre
fratelli Eh, Kurita e Komosubi,
Yukimitsu in panchina, e anche Suzuna
a fare il tifo e rimproverare il fratello nello stesso tempo, e addirittura
anche Cerbero.
Ma
aspetta…qualcuno mancava invece! Il capitano, il
quarterback, il DIAVOLO in persona! Hiruma!
“chi
sa dove si è cacciato” si impensierì lei. Era strano non vedere il grande
stratega intento a sparare sui poveri malcapitati della sua squadra.
Nel
frattempo che pensava e osservava i suoi amici era arrivata al campo e si
sedette sulla panchina, salutando tutti con la mano.
Era
un piacere vederli tutti, come se fosse del tempo che non li vedeva.
Probabilmente era stata tutta la notte a trovare nuove strategie da proporre ad
Hiruma.
-YA-HA!
Maledetti cagoni piscia sotto!! Vedete di darvi una
mossa, ABBIAMO UNA PARTITA DA VINCERE!!- si sentirono prima gli spari di
mitragliatrice della sua voce, ma ecco che il diavolo biondo fece la sua
comparsa in campo, già pronto per la partita.
Dietro
di lui un’intera squadra reclutata da chi sa dove per far fare allenamento ai
suoi ragazzi. Poveri malcapitati…
Hiruma scese immediatamente in campo e fece radunare la
squadra per fare il primo huddle e spiegare la
strategia ai compagni.
-bene…avete capito tutto!! Quindi ora…MASSACRIAMOLI!!
YA-HA!!- il loro grido di battaglia.
La
partita cominciò e ben presto Eyeshield21, ovvero Sena, fece il primo di una
lunga serie di touchdown, che portò facilmente la
squadra alla vittoria.
La
partita era finita, e fortunatamente Mamori non era
servita, perché sicuramente non avrebbe saputo come poterli aiutare, sapendo
ben pochi dei loro stratagemmi base.
Mentre
li vedeva festeggiare le balenò un’idea malsana in testa…
“è
un sogno in fondo questo…posso fare quello che voglio
senza pensare troppo alle conseguenze…” si mise a
pensare, e in men che non si dica si alzò dalla
panchina e reagì d’istinto.
Si
mosse verso il centro del campo, si avvicinò ai suoi compagni, prese da parte Hiruma e lo baciò, sotto gli occhi sconcertati dei ragazzi lì
presenti e anche del diretto interessato.
Ci
furono urla di consenso, da parte di Suzuna, ma anche
urla di disperazione, da parte di Monta, e Sena dovette immediatamente
consolarlo.
-ce
ne hai messo di tempo manager di merda!- disse Hiruma
alla ragazza dopo essersi staccati l’uno dall’altro
-ci
voleva il momento giusto per farlo!- ribattè Mamori, tornando a baciare il ragazzo, che stavolta ben
pronto, ricambiò con entusiasmo.
Luogo:
Casa
-ODDIO!!-
la ragazza si svegliò di soprassalto, toccandosi il volto, i capelli e il corpo
e capendo che finalmente era lei,che il sogno era finito, e col cuore rilassato
per i bei sogni fatti si appoggiò nuovamente sul cuscino e riprese a dormire,
sperando di continuare a fare dei bei sogni come questi!
Potrà
sembrarvi strano ma io questo sogno l’ho fatto per davvero xD
e tutto insieme nelle stesse modalità…ovviamente era
con persone reali e non tutto era così, ma qui ho voluto rivisitarlo come un
crossover dando corrispondenza di ogni situazione ad un personaggio/coppia di
manga che mi piacciono xD
Lo
ammetto…quando sogno ho una fervida immaginazione xD
Spero
vi sia piaciuto e spero che non facciate sogni come i miei…vi
assicuro che a leggerlo non sembra, ma sono veramente traumatizzanti al
risveglio u.u :P
Lasciate
un commentinoooo
A
presto
NicoRobin92