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Autore: Dark Moon    29/11/2012    10 recensioni
E se Ian ad una festa incontrasse Cenerentola? Cosa accadrebbe se, perse le sue tracce, non riuscisse a dimenticare i suoi bellissimi e profondi occhi? Ma c'è Nina, quella che sembrava la donna perfetta per lui ed è per questo che quando lei lo lascia senza un'apparente spiegazione, Ian è distrutto e senza nemmeno accorgersene si ritrova a vagare ubriaco per la periferia di Atlanta, sorretto da un avvilito Paul. Così, quasi senza rendersene conto, Ian rompe una finestra di quella che sembra una scuola e vi si intrufola dentro, facendo scattare l'allarme. Perciò si ritrova a dover insegnare recitazione in quella scuola insieme a Paul, per scontare i servizi sociali. Ma se quella fosse la scuola di Cenerentola? E se Cenerentola fosse una piccola orfana minorenne? Questo si che è un bel problema, se si aggiungono poi locali notturni, ex che ritornano e una vita pubblica con cui fare i conti. . Come farà Cenerentola a mantenere il suo segreto?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Paul Wesley, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Il ballo in maschera

 

 

 

 

-Non riesco a credere che tu mi abbia convinta!- sibilai, stretta alla mia migliore amica, mentre i tacchi mi facevano già incredibilmente male.

-Ma dai! Non fare la difficile. Che sarà mai?!- minimizzò lei, mentre la fila procedeva.

-Che sarà mai?! No, ma dico: intrufolarsi di nascosto nella festa privata del cast di The vampire diaries, ti sembra una cosa da niente?!-

Koral, la mia amica, la mia migliore amica, mi guardò, come se solo in quel momento stesse veramente realizzando la cosa. Sul serio non ci aveva pensato? Stavamo per essere schedate dall'FBI e lei ci pensava solo adesso?!

-Beh, in fondo, io sono una di loro.- fece lei, nemmeno troppo convinta, scrollando le spalle.

Guardai scettica Koral, inarcando le sopracciglia. -Tu hai cercato di farti assumere, invano, per pulire gli studi quando non  c'è nessuno, non sei una di loro.- precisai.

Era ufficiale: mi sarebbe venuta una crisi di nervi, mentre lei, l'artefice di quel piano malato, se la stava godendo come una matta.

-Su, una botta di vita ogni tanto!-

-Sentirai che botta quando ci sbatteranno fuori a calci nel...-

-...Adesso non mi sembra il caso di fare le volgari!- mi bloccò, prima che potessi finire. -E poi, dai! Chi vuoi che ci riconosca? Siamo tutte in ghingheri e poi abbiamo queste.- disse, indicando le maschere che entrambe portavamo.

Ma perché mi ero fatta trascinare dalla sua mente perversa e dal suo incrollabile entusiasmo?

Adesso mi ritrovavo con un vestito bianco, con lo scollo a "cuore", aveva due fasce intrecciate sotto al seno, per poi scendere largo sui fianchi,"rubato" nello spogliatoio dell'aula di recitazione, a fare la fila per entrare nell'esclusivissima e privatissima festa che cast e produttori di "The vampire diaries" avevano dato per festeggiare l'inizio delle riprese della seconda serie. Tutto contornato da tacchi vertiginosi e maschere che davano il prurito.

 

-Sai, mi sono sempre chiesta perché, nonostante tu abbia una montagna di soldi, hai voluto provare a fare la donna delle pulizie.-

-Per due semplici motivi: il primo è che non volevo darla vinta a quella strega della mia matrigna e il secondo è che, cazzo Dayana, avrei lavorato sul set di The vampire diaries, ti rendi conto?! Sai quanto amo quel telefilm e soprattutto...-

-Soprattutto il tuo amato Paul.- finii io per lei, ormai conoscevo quella storia a memoria.

-Sì e stasera potrò incontrarlo! E lui capirà che sono io la donna della sua vita e non...non...quella racchia spelacchiata di Torrey!.-

La guardai: era davvero convinta di quello che diceva? A volte avevo seri dubbi sulla sua santà mentale.

-Sarà.- feci io, guardandomi intorno. -Ma io non ci vedo niente di speciale in quel telefilm. Forse perché ho visto si e no due episodi.-

-E non sai cosa ti perdi, baby. Non è un telefilm, è un capolavoro.-

-Come gli attori, vero?- la presi in giro io, sorridendole.

Adoravo quella ragazza, anche se era un po' pazza e mi trascinava sempre nelle sue idee folli, ma, in fondo, glie lo dovevo. Lei c'era sempre quando io mi ficcavo nei miei immancabili casini.

-Koral ricorda che io a mezzanotte devo ritornare, sai com'è fatto Gary e non voglio avere altri problemi...- mormorai amara, mentre anche lo sguardo di Koral si rabbuiò.

-Non preoccuparti, Dayana.-

-Ho un brutto presentimento...- dissi, cercando di cambiare argomento.

-Beh, tienitelo per te, perché stiamo per entrare.-

Sospirai e, facendoci coraggio, entrammo.

Quello che vidi era la cosa più bella che avessi mai visto. La stanza era enorme e tutto era immerso in colori accesi, musica dolce e risate contagiose. Sembrava di essere entrata in un universo parallelo e io stessa non mi sentivo quasi più io.

Eravamo ancora in cima alle scale, abbagliate da tutto quel luccicare. Ma tutto brillava sul serio o ero io che non ero abituata a scenari da principessa?

 

Riguardai i miei abiti: il mio vestito stile sposa, le mie scarpe alte e la mia maschera mi davano quella sicurezza che quotidianamente non avevo. Forse non era stata una cattiva idea essere lì, magari per una notte avrei potuto anche fingere di essere qualcuno di diverso. Sarebbe stato tutto un bel sogno e domani mattina, con i miei jeans scoloriti e le converse consumate sarei ritornata la solita e incasinata Dayana. In fondo tutti, almeno una volta, meritano di vivere un sogno, no?

 

Guardai Koral: anche lei era bellissima, stretta nel suo vestito blu, ma il suo non proveniva dall'aula recitazione, ma dalla boutique della sua matrigna.

Ci ridestammo dal nostro stato di trance e soltanto in quel momento ci rendemmo conto che tutti, ma proprio tutti, ci stavano guardando.

-Koral...abbiamo qualcosa di strano?- le sussurrai, mentre cominciammo a scendere le scale, cercando di restare in equilibrio sui tacchi.

-Credo di no. Qui suppongo si conoscano tutti e forse stanno solo cercando di capire chi siamo o...-

-O?- chiesi titubante.

-O siamo troppo belle. Sei una gran figona amica mia, complimenti!- fece divertita Koral, tendendomi la mano.

Scoppiai in una fragorosa risata e le strinsi la mano. -Anche tu, sorella!-

Ancora sorridendo cominciai a camminare per la sala, sempre stretta a Koral.

-Secondo te, chi è Paul?-

-Ma se io a stento riesco a riconoscerlo normalmente, figuriamici con la maschera!-

-Non sei per niente utile.-

-Sorry.- le sussurrai, mentre prendevo un bicchiere di champagne che il cameriere mi porgeva.

Lo portai alle labbra, guardando tutta la sala. Notai che poco distante da me, appoggiato mollemente a una colonna c'era un ragazzo che guardava insistentemente verso di noi, mentre un altro ragazzo gli sussurrava qualcosa all'orecchio. Non sapevo se oggettivamente stesse guardando me, ma nonostante ciò, mi sentivo spogliata dal suo sguardo.

Sorseggiai un po' di champagne, distogliendo lo sguardo, ma poco dopo ritornai a guardare quel ragazzo. Aveva i capelli neri e lo smoking nero sembrava disegnato apposta per lui. L'altro ragazzo aveva i capelli castano chiaro e aveva anch'egli lo smoking nero.

-Ehi, Koral.-

-Dimmi, cocca.- fece lei, perfettamente a suo agio in quell'ambiente, mentre addentava una tartina.

-Quei due ci stanno guardando.- dissi, dando loro le spalle.

-Ma chi?-

-Quelli vicino alla colonna.-

-Ehm...Dayana, non c'è nessuno vicino alla colonna.-

Mi voltai di scatto: i due ragazzi erano spariti.

 

 

 

 

Sbuffai: mi stavo seriamente annoiando. Guardai Koral che chiacchierava amabilmente con un baldo giovane dai capelli biondi da circa un'ora, mentre io divoravo tartine. Si stava dando proprio alla pazza gioia.

Beh, di certo non avrebbe sentito la mia mancanza se mi fossi allontanata un po', no?

Cominciai a camminare lenta per la stanza, osservando le varie coppie danzare. Erano tutti davvero molto eleganti e io mi sentivo sempre di più un pesce fuor d'acqua. Quello non era il mio mondo e anche se avevo voluto illudermi per una notte, non lo sarebbe mai stato.

Presi un altro bicchiere di champagne che il cameriere mi porgeva, ma avevano deciso di farmi ubriacare quella sera?!

Sorseggiai lentamente, mentre la maschera cominciava a darmi fastidio sul serio.

Era davvero una villa enorme e credevo che girovagare un po' per le mille stanze che vi erano, non avrebbe fatto male a nessuno: sarei passata inosservata e non avrei toccato nulla.

Tutti i miei propositi, però, sparirono nell'istante in cui entrai in una stanza e proprio di fronte a me, stupendo e magnifico, c'era un enorme pianoforte nero.

Quasi come se fossi attirata da quel sublime oggetto, mi avvicinai, toccando appena con i polpastrelli la superficie sottile.

Controllando che in giro non ci fosse nessuno, mi sedetti e, sfiorando i tasti, cominciai a suonare la prima canzone che mi veniva in mente.

Mi sentivo così libera e spensierata quando cantavo. La musica aveva il potere di farmi dimenticare tutto e trasportarmi in un altro mondo, dove io ero tutto quello che volevo, dove non ero immersa in quello schifo di mondo.

Nella stanza c'era l'eco e la canzone di Kelly Clarkson, Because of you, rimbombava tra quelle quattro splendide pareti.

Cantare era l'unica cosa che sapevo fare o, almeno, l'unica che sapevo fare bene.

Quando finii la canzone, sentii qualcuno alle mie spalle applaudire e io mi alzai di scatto, completamente rossa.

Sì, sei stata beccata mia cara Dayana!

Speravo ardentemente che non fosse uno dei padroni di casa, altrimenti sarei stata fregata, con o senza maschera.

Quando mi voltai, però, trovai la faccia sorridente e tentatrice del baldo giovane che qualche ora prima mi stava fissando appoggiato alla colonna.

-Sei molto brava.- mi disse solamente, appoggiandosi alla porta.

La prima cosa che pensai?

Mamma mia che voce!

-Gra...grazie...- sussurrai, guardando in basso. -Mi dispiace, non volevo essere invadente.- dissi, accennando con la testa al pianoforte.

-Non preoccuparti: non sono il padrone di casa.-

Tirai un sospiro di sollievo: almeno per quella sera la sfiga aveva deciso di lasciarmi stare.

-Meno male.- sorrisi. -Beh...adesso vado...-

Cercai di "strisciare" via da lì, il mio piano per passare più inosservata possibile stava fallendo miseramente.

-Aspetta.- fece quel ragazzo, afferrandomi per il braccio.

Cominciò a fissarmi intensamente, come se mi stesse studiando e io ero impalata lì, pietrificata dagli occhi azzurri più incredibili che avessi mai visto. Sembrava che avesse imprigionato nei suoi occhi due spicchi di cielo.

Avevo sempre avuto un debole per gli occhi chiari e quelli di quel misterioso ragazzo erano magnetici, di un colore particolare, unico.

-Dovrei...andare...- riuscii a sussurrare, non essendo capace di staccare i miei occhi dai suoi.

Lui continuava a non parlare, mi fissava semplicemente, come se davanti avesse una visione.

Non avrei retto ancora quello sguardo, quegli occhi indagatori e sensuali ancora per molto su di me.

-Chi...sei?- mi chiese.

-Qualcuno che non dovrebbe essere qui! ...mi dispiace.-

Mi divincolai dalla sua salda presa e uscii di corsa dalla stanza. Dopo un sentii dei passi affrettarsi dietro di me, ma per fortuna io mi ero già dileguata nella folla.

 

 

 

 

Uscii in terrazza, mentre l'aria leggera di fine aprile scompigliava i miei capelli neri, che quella sera erano tutti boccoli grazie alle amorevoli cure della mia migliore amica.

Avevo il cuore a mille e gli occhi di quel ragazzo erano ancora impressi nella mia mente.

Mi sentivo svuotata, come se quel ragazzo, semplicemente guardandomi, mi avesse rubato l'anima.

Mi appoggiai alla ringhiera di marmo e mi misi a guardare il cielo. C'erano molte stelle e a me era sempre piaciuto perdermi in quel blu infinito.

Sospirai, pregando che quella serata finisse presto. C'erano stati fin troppi imprevisti.

-Sai.- fece una voce ironica alle mie spalle. -Se vuoi nasconderti non dovresti scegliere il posto più in vista dell'intera villa.-

Come era già successo una volta, mi voltai di scatto, ritrovandomi di nuovo davanti lo stesso ragazzo.

-Ti annoia così tanto la festa?-

Io guardai in basso, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Ehm, un po'.- affermai sincera.

-Ti va se ti faccio compagnia?-

Gli sorrisi, mentre gli indicavo il posto accanto a me. Gli diedi le spalle e ritornai a guardare il cielo.

-Non sei del set, vero?- mi disse subito e io mi voltai di scatto verso di lui.

-Cosa te lo fa credere?- cercai di sembrare il più tranquilla possibile, ma dentro di me avevo una tempesta.

Come si suol dire: è stato bello finché è durato.

-Non saresti passata inosservata, credimi.-

-No, non sono del set.- dissi, diventando rossa. -Sono con una mia amica, che ci lavora.- beh, non era una bugia, stava a lui decidere come interpretarla. -E tu? ci lavori?-

-Se te lo dicessi dove finirebbe il mio alone di mistero?- fece, sorridendo.

Restai incantata dal suo sorriso: aveva dei denti bianchissimi e le labbra erano perfette. E diciamocelo: anche il resto non era niente male!

-Come ti chiami?- mi chiese dopo un po', appoggiandosi con la schiena alla ringhiera.

-Così perderei il mio di alone di mistero.- risposi ironica, girandomi completamente verso di lui.

Mi piaceva giocare con quel ragazzo, c'era qualcosa che mi attirava verso di lui.

-Non ti renderebbe meno interessante, se può consolarti.-

Io abbassai lo sguardo, per poi ritornare a guardarlo.

-Grazie...- sussurrai. -Facciamo un patto.- dissi poco dopo. -Tu ti togli la maschera e io in cambio ti dico il mio nome.-

-Non sarebbe uno scambio equo.-

-Prendere o lasciare.-

Senza nemmeno rispondermi si portò le mani dietro la testa e sciolse il fiocco della sua maschera.

Se non fossi stata ancorata saldamente a quella benedetta ringhiera, sarei svenuta sul colpo.

-Ian Somerhalder?!- biascicai, non riuscendo a credere ai miei occhi.

-Delusa?-

Dal vivo era mille volte più bello che in tv e vedendolo così...così tremendamente vicino, mi si mozzò il respiro.

Ma cosa stavo facendo?! Credevo davvero che una come me poteva chiacchierare tranquillamente con Ian Somerhalder?!

-No...è che...io non dovrei essere qui...- dissi per la seconda volta. Probabilmente risultavo molto noiosa ai suoi occhi.

Mi voltai per andarmene via di lì, scappando per l'ennesima volta, ma purtroppo Ian non era dello stesso parere.

-Aspetta! Il tuo nome...-

-Aya...- sussurrai, mentre lui mi teneva ancora lì. Beh, non era il mio nome, ma il nomignolo che mi aveva affettuosamente affibbiato Koral, ma tanto lui non l’avrebbe mai saputo.

Cercavo in tutti i modi di non pensare alla sua mano stretta intorno al mio polso e ai suoi occhi che mi scrutavano.

-Aya, non scappare...-

Mi bloccai, cercando di calmarmi. In fondo conosceva solo il mio nome, anzi il mio soprannome, non poteva succedere niente di grave o compromettente.

-Ok.- sussurrai e feci qualche passo verso di lui, mentre mi lasciava il polso.

-Non ho mai fatto quest'effetto a una donna.- fece lui ironico.

-Quale? Farle venire un colpo?- chiesi io, con la sua stessa ironia.

-Beh, diciamo di si.-

-C'è sempre una prima volta.- dissi, sorridendo.

-Hai un sorriso dolcissimo.- disse lui, ma non era un complimento, non aveva secondi fini, no, lo disse come se fosse semplicemente una costatazione, come dire che il cielo è azzurro.

-Grazie...- dissi, diventando rossa, ringraziando la notte che nascondeva il mio imbarazzo.

Ancora non riuscivo a credere che una come me stesse parlando tranquillamente (ovviamente lui) con Ian Somerhalder.

-Hai detto che sei qui con un'amica. Chi?-

Mi irrigidii: le domande non avrebbero portato a nulla di buono.

-Non credo tu la conosca.-

-Tenta.-

-Non credo sia una buona idea.-

-Non sei una fan che si è imbucata, vero?- chiese lui ridendo.

Ci mancò poco che non mi venisse un infarto.

-Ma...certo che no! Cosa vai a pensare.- dissi, cercando di essere il più tranquilla possibile.

-E allora perché sei così...-

-Riservata?-

-Frenata.- fece lui di rimando.

-Non mi piace rivelare troppe cose di me.- buttai lì la prima cosa che mi venne in mente. Probabilmente sembravo davvero antipatica.

-Ti va di andare a fare un giro?-

-No, preferirei restare qui, se a te non dispiace. Ho paura che la mia amica non riesca a trovarmi.-

Mi portai una ciocca dietro l'orecchio, cercando di non pensare all'immenso dolore ai piedi.

-Un po', ma non importa.-

Io gli sorrisi. Mi faceva sentire indifesa quel ragazzo.

Tra di noi calò un imbarazzante silenzio e io distolsi lo sguardo da lui. Chi sa dov'era finita quella pazza di Koral, probabilmente tra le grinfie di qualche bel ragazzo.

Quando mi rivoltai a guardarlo, lo sorpresi a fissarmi.

-Sai.- mi disse subito dopo. -Credo che non dimenticherò mai i tuoi occhi.-

-Ehi Somerhalder, ma sbaglio o tu sei fidanzato?-

-Non ho detto nulla di male. E' un dato oggettivo che i tuoi occhi sono bellissimi.-

-Beh...-

Purtroppo, però, venni interrotta a metà dall'esuberante entrata di Koral.

-Finalmente! Ti ho cercata ovunque! Sono le 23.45!-

Non sembrò notare chi ci fosse di fronte a me, ma quando lo fece, quasi si pietrificò.

-Aya...lui...tu...I...-

-Piacere, Ian.- fece Ian, tendendole gentile la mano.

-Piacere.- disse Koral, completamente imbambolata.

-Cazzo Koral, è tardissimo!- feci anche io, guardando l'orologio, mentre lei cadeva in uno stato di trance. -Scusa.- feci, rivolta a Ian. -Adesso devo scappare sul serio.-

Mi voltai e, prendendo Koral per la mano, corsi verso la sala.

-Aspetta!- mi bloccò Ian.

Io mi voltai, supplicandolo con gli occhi di lasciarmi andare.

-Come faccio a ritrovarti?-

Sospirai.

Ma quando mi sarebbe ricapitata un'occasione del genere? Non sarei mai più stata faccia a faccia con Ian Somerhalder, perciò feci la cosa più azzardata della mia vita.

Corsi verso di lui e, specchiandomi nell'infinità dei suoi occhi azzurri, gli diedi un leggero bacio a stampo, appoggiando entrambe le mani sul suo viso.

Il semplice contatto con le sue labbra mi elettrizzò, facendomi battere il cuore a mille.

-E' stato bello conoscerti, Somerhalder, addio.-

Mi voltai, questa volta lasciando sul serio quella terrazza.

 

 

 

 

 

 

Ehm Ehm…

Ebbene si, nonostante io abbia già una storia in corso, non sono riuscita a frenarmi dal pubblicare questa storia xD

Non so se possa magari piacervi, so solo che io mi sto divertendo come una matta a scrivere e spero di far divertire anche voi xD

Questa è la prima storia che pubblico in questo fandom (escludendo una one shot), quindi davvero non so come andrà a finire!

Mi farebbe piacere se magari mi diceste cosa ne pensate, se vi piace l’idea o no! Sono bene accette anche frasi del tipo “ritirati, mi sa che è meglio!” xD

Detto questo vi lascio…lasciandovi i link delle altre mie storie!

Grazie in anticipo a tutte coloro che leggeranno e magari troveranno cinque minuti anche per recensire!

Baciiiii

 

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