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Autore: mery_mp8    29/11/2012    6 recensioni
- Ricordo la prima volta che ti ho visto. Su quel palco suonavi la tua chitarra e traspariva la passione con cui lo facevi, continuando a muovere a ritmo la testa, così forte che mi chiesi se non si sarebbe prima o poi staccata. Eri bello, bellissimo, sembravi un leone con quei meravigliosi capelli che si muovevano al vento, dorati, sinuosi.
In realtà io non dovevo trovarmi neanche fra quella gente, ma avevo accompagnato la mia amica, che poi si era persa nella furia del pogo. -
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo la prima volta che ti ho visto. Su quel palco suonavi la tua chitarra e traspariva la passione con cui lo facevi, continuando a muovere a ritmo la testa, così forte che mi chiesi se non si sarebbe prima o poi staccata. Eri bello, bellissimo, sembravi un leone con quei meravigliosi capelli che si muovevano al vento, dorati, sinuosi.
In realtà io non dovevo trovarmi neanche fra quella gente, ma avevo accompagnato la mia amica, che poi si era persa nella furia del pogo. Io attendevo a braccia incrociate, quando ti notai come una scossa mi pervase. Sembravi un angelo... per un attimo desiderai essere la tua chitarra, che accarezzavi in modo dolce ma allo stesso tempo sensibile, nonostante la foga della canzone.
Sarei rimasto ancora per ore a fissarti se non mi fosse arrivato un messaggio di Kate con scritto:
Dai spallate e raggiungimi alle transenne, sono di fronte a Ben!
Facile a dirsi, ma chi era Ben di quei cinque? Mi diressi alle transenne, il che fu molto semplice dato che attorno a me c’era il vuoto, capii dopo che era solo ciò che precedeva il pogo. La folla infatti si richiuse dietro di me e ricevetti vari spintoni. Nel frattempo ero arrivato a circa dieci metri da te, quando il tuo vocalist annunciò: “Questa, amici miei, è Not the american average!”
Un boato fragoroso seguì quelle parole mentre tu, seguendo il brano, saltellavi a destra e manca battendo la testa come capii avevi il vizio di fare. Arrivai a circa cinque metri, finché alla musica non si aggiunse un pianoforte, così alzai la testa per guardare cosa stesse succedendo e vidi te avvicinarti all’asta del microfono. Lo prendesti in mano e chiudesti le palpebre, cominciando a cantare.
Avevi la voce di un angelo e un’espressione beata. Sentii scorrere la tua voce nelle mie vene e battere nella mia cassa toracica. Mi sembrò un attimo lungo secoli, ma quando smettesti mi resi conto che era durato solo pochi secondi. Ero ancora rapito dalla melodia quando una mano afferrò il mio braccio: era Kate.
“Hey Josh, ti sei rimbambito?? Ti ho detto di venire di fronte a Ben e non mi hai neanche cerc...ah! Ma tu non conosci la band! Ben è il chitarrista, quello che ha appena cantato...”
Ben.
Ecco il tuo nome. Perfetto, si.
 Kate mi prese per mano e mi portò più vicino alle transenne, più vicino a te. Finii il concerto con la voglia di sentirti suonare e vederti saltellare ancora, sensazione così contrastante con quella iniziale di voler fuggire da quella folla.
Stavo per uscire ormai con la malinconia negli occhi e nel cuore, quando Kate mi fermò:
“Scusa Josh, ma c’è  la possibilità di comprare il pass per incontrare la band dietro le quinte, puoi aspettarmi...?”
“Voglio venire anche io!” risposi euforico tanto che Kate rimase alquanto stupita, ma fu felice di condividere anche quel momento con me.
Pagai il pass senza preoccuparmi del fatto che avevo quasi totalmente vuotato il portafogli e ci mettemmo in fila ad aspettare. Loro erano in piedi a fare foto e firmare autografi. Non erano molti i fans, il numero dei pass era era molto ridotto.
L’ambiente era poco luminoso, solo delle lampade sparse illuminavano i ragazzi. Continuavo a cercarti con gli occhi invano, vedevo solo orde di ragazzine accerchiare il cantante. Poi ti trovai, quando venne il mio turno ti saltai praticamente addosso. Mi feci fare un autografo sul pass e Kate ci scattò una foto. Durante questa tu mi mettesti un braccio dietro al collo, sulla spalla, facendomi rabbrividire, e sfoderasti uno splendido sorriso. Ti strinsi la mano cercando  di far durare quell’attimo il più possibile e balbettando un timido “Nice to meet you”.
La tua stretta era forte ma delicata:
“Nice to meet you too dude, thank’s for your support!” rispondesti con un accento inglese marcato ma dolcissimo.
Un altro sorriso, poi dovetti andare. Nell’istante in cui mi avevi stretto la mano i nostri occhi si erano incontrati. Da lontano non lo avevo notato, ma brillavano di luce loro, così belli da togliere il fiato, come te.
 
La prima volta che ti vidi dal vivo fu anche l’ultima. Sei stato l’unico ragazzo per il quale abbia provato quelle sensazioni. Adesso sto con una ragazza da dieci mesi, io amo lei e lei ama me. Ma quando ripenso ai tuoi occhi ho ancora le farfalle allo stomaco. Di noi mi rimangono solo un pass autografato, una foto e la consapevolezza che rimarrai l’unico uomo che io abbia mai, anche se per poche ore, veramente amato.




Salve lettori e lettrici u.u ho partorito questa shot dopo aver visto (per l'ennesima volta) il video di Not the american average e poi non si è capito che amo Ben alla follia nono...Voglio comunque ringraziare Erika per aver aggiunto la sezione sugli Asking, finalmente *^* beh mi scuso in anticipo per qualsiasi errore di qualunque tipo, spero di leggere qualche bella recensione :3 Bacio <3
Mery

  
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