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Autore: LaNana    30/11/2012    0 recensioni
Non mi serve l’orgoglio se devo negare o mentire. Non mi serve la dignità se deve rendermi una persona diversa da quella che sono.
Non volevo succedesse, mi ero autoimposta che non dovesse succedere. E invece dopo due mesi ho ceduto di nuovo a quegli occhi neri e buoni, a quel carattere ruvido e a tutto l’amore che sa dare.
E mi sono sentita completa di nuovo, salva dalla merda in cui stavo sotterrandomi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Una citazione diceva che se due persone sono realmente destinate a stare insieme nulla potrà impedirlo, non ricordo di chi sia però. Anche perché non credo nel destino in tutta onestà, nulla di già scritto, nulla di deciso, secondo me siamo noi a crearci il nostro futuro.

Non sono mai stata una persona capace di parlare di sé, non sono mai stata capace di aprire il mio cuore e la mia mente ad una persona, abbassare le mie mura difensive e concedere a qualcuno la possibilità di entrarmi dentro.
Essendo cresciuta in una famiglia sempre impegnata, ho imparato ben presto ad essere la mia migliore amica e a non dover rendere conto dei miei pensieri o delle mie emozioni a nessuno. Con questo non voglio dire di avere avuto una brutta infanzia, solo di essere stata un po’ troppo da sola, forse un po’ data per scontata, forse un po’ troppo accondiscendente con gli impegni altrui.
Forse è per questo che non mi ricordo nemmeno quando Samuel è entrato nella mia vita, un po’ come se ci fosse sempre stato in realtà, se mi chiedessero come l’ho conosciuto non saprei veramente cosa rispondere, lascerei che fosse lui a prendere parola.
Ci conosciamo da quando si è trasferito nel mio piccolo paese di provincia, da quando ha abbandonato la sua realtà lontana e si è avvicinato alla mia, quando chi per lui ha deciso di fargli cambiare vita, avevamo tipo dodici anni e com’è solito dire, lui è arrivato incazzato, incazzato col mondo ovviamente, nessuno escluso.
Sono del parere che ognuno si porti dentro i propri mostri e i propri traumi, nella mia infanzia e adolescenza ritroviamo tanta ansia e tanta solitudine, nella sua tante botte, tante ferite, tante delusioni.

Secondo i suoi racconti ci siamo ufficialmente conosciuti ad una festa di paese, nonostante uscissimo con la stessa compagnia di amici, finiti così dal nulla seduti vicini davanti al calcinculo e iniziato a parlare.
Io non me lo ricordo ad essere onesta, ma visto come insiste credo si sia svolto tutto così. Dice anche che ci siamo visti molto poco nei mesi seguiti, fino a quando non l’ho fermato per strada, chiacchierato del più e del meno per qualche minuto e ci siamo scambiati i numeri di cellulare.
Da qui in poi mi ricordo perfettamente. Mi ricordo come fosse ieri che siamo diventati inseparabili, complici in un momento di bisogno fondamentale.
Sono stati dei mesi bellissimi, il primo amore è vero che non si scorda mai. Ti lascia dei segni dentro e quando le strade si separano, perché il primo amore difficilmente rimarrà l’unico e il solo, rimane comunque quella malinconia nel sorriso al ripensarci.
Mi ricordo l’impegno che ci abbiamo messo per viverci nella quotidianità e mi ricordo il vuoto dopo, quando ci siamo lasciati.

Mi ricordo cercare il suo sguardo negli occhi degli altri ragazzi, cercare una maturità che mi serviva per crescere, mi ricordo voler essere amata e non riuscirci, mi ricordo perfino gli aneddoti più idioti capitatemi con gli uomini venuti dopo Sam. Tipo ricevere una proposta di matrimonio dopo sette giorni di conoscenza, una proposta seria!
Sono sempre stata solita dire che non mi affezionavo ai ragazzi perché poco stimolanti, in parte cosa vera. L’altra faccia della medaglia, oltre al non riuscire a farmi prendere da dei ragazzi caratterialmente mediocri, era che nessuno di loro riusciva a reggere il confronto, nessuno di loro mi trattava bene come la mia me stessa interna voleva.
Non ero né fissata né ossessionata come qualcuno potrebbe pensare, ero passata ben oltre Sam, solo che come una canzone dice “How do I get better, once you’ve had the best?”, come posso avere di meglio quando già ho avuto il massimo?
Ho sempre perseverato nei miei errori, perdendo la verginità in maniera romantica –spiaggia, chiar di luna, bel ragazzo, dolcezza, premura-, perdendo però tempo con degli idioti di prima categoria.

Il giro di boa, il vero giro di boa, arriva con Christian, un ragazzo conosciuto allo stadio. Si sa come funziona, una ragazza che va allo stadio, super tifosa, invischiata nelle curve, sempre sorridente con la battuta idiota in bocca è il sogno degli uomini sportivi di tutto il mondo.
Il problema è stato quando nel suo viso mai sorridente avevo trovato casa, quando il suo non essere rozzo come sembrava mi ha fatto sciogliere, quando vedevo nei suoi occhi la calma che io non avevo. Sono riuscita a definirlo la persona giusta nel momento sbagliato, pieni di impegni, lontani e, nonostante il desiderio, poco avvezzi ad una relazione, scottati da quelle passate. Ed è finita così, irruente com’è cominciata, s’è preso parte di me ed è schizzato via.

E male come stavo, ho giurato che non sarebbe mai più successo.

Ovviamente così non è stato. Nel momento di rifiuto più totale, di diniego più assoluto nei confronti del genere maschile è arrivato Massimiliano, un fulmine al ciel sereno.
Mi è sempre piaciuto lo stesso stile di uomini: aria da maledetto, occhi e capelli scuri, sguardo torvo ma buono, fisico sportivo, segnato magari da qualche rissa o da qualche tatuaggio. E così era anche lui, ex boxeur, caratteraccio, il classico cattivo dei cartoni animati che chiuso in una stanza da solo con me diventava il più docile dei cuccioli.
Con lui mi sono impegnata molto di più, mi sono innamorata. È stato tutto subito molto diverso, molto facile, come fossimo una coppia collaudata da tempo. Gusti simili, pareri simili, comprensione al volo, empatia. Anche il sesso era una favola.
Passano i mesi e sono ancora con lui, l’amore affrontato da maggiorenne, dopo averne passata qualcuna acquista un sapore diverso, più consapevole. Ogni volta che la mia mano incontrava la sua pelle era una scossa, ogni volta che mi guardava sentivo le mie barriere incrinarsi e crollare volta per volta.
Gli ho lasciato prendere il controllo della situazione, gli ho lasciato affossare il meglio di me, ho lasciato che mese dopo mese l’abitudine prendesse il sopravvento annullando me, la mia testa dura e il mio caratteraccio, mi sono trasformata in tutto ciò che ho sempre odiato, cioè una persona chiusa nei confronti del mondo, senza ambizioni e senza voglia di fare.
A volte non basta sentirselo dire, bisogna provarlo sulla propria pelle il risveglio. A volte serve uno shock, a volte si arriva piano piano alla consapevolezza che la storia è giunta al capolinea.
E così è stato con Massi, un insieme di entrambe, lo shock mi ha fatto maturare lentamente questa decisione fino al recidere tutto.

È stata la cosa più dolorosa che io abbia mai fatto in vita mia, tre anni di relazione, un piede fuori casa e la convinzione di aver trovato l’uomo giusto si sono sgretolati in un attimo, insieme alla mia voce che dice “Basta non ne posso più.” e alla consapevolezza che stavi per scegliere una persona che mai sarebbe riuscita a prendersi cura della tua anima come sarebbe servito.

La parte più difficile in realtà non è stato perdere lui come persona, con i difetti che ormai erano diventati insormontabili, sopportare una persona diventa un’impresa, la parte dura è stata sopperire al vuoto creatosi, la perdita totale di un appoggio incondizionato, perdere un riferimento.
Sono arrivati poi dei momenti di smarrimento totale, vita vissuta spremendone ogni attimo, vivere al limite, andare a dormire tardi e svegliarsi presto, lavorare allo stremo, non esserci mai.
Ho ricordi quasi vaghi e confusi dei mesi che sono seguiti a Massimiliano, un po’ sovrapposti a dirla tutta.
Trovarsi single è stato quasi un ritrovare sé stessi in realtà, stavo imparando ad amarmi di nuovo per quanto mi stessi riscoprendo scapestrata come mai prima.
Mi ricordo solo che nel turbine del casino, ho ritrovato Samuel per caso.

E mi ha salvata.

Non mi serve l’orgoglio se devo negare o mentire. Non mi serve la dignità se deve rendermi una persona diversa da quella che sono.
Non volevo succedesse, mi ero autoimposta che non dovesse succedere. E invece dopo due mesi ho ceduto di nuovo a quegli occhi neri e buoni, a quel carattere ruvido e a tutto l’amore che sa dare.
E mi sono sentita completa di nuovo, salva dalla merda in cui stavo sotterrandomi.
E pure lui stava scavando terra. Ci siamo trovati nell’esatto momento in cui c’era bisogno.
E non volevo, giuro non volevo. Ma una sera l’ho baciato, anche se lui preferisce la versione “gli sono saltata addosso” e io “avevi i cartelli luminosi di Las Vegas che mi imploravano di farlo”, e da lì è stato tutto un casino, onestamente.
Com’era abbastanza prevedibile, passati da un abbraccio al bacio, dal bacio arrivare a levarsi i vestiti il passo è stato estremamente breve. Breve ma intenso.
E’ difficile scordarsi di certi odori, di certi sapori e soprattutto di certe sensazioni. Non mi vergogno per niente a dire che io con Sam ho fatto l’amore fin dalla prima volta, come ho detto non credo nel destino, io sono una fatalista. Quindi secondo me se l’ho rincontrato, se mi ha salvata, se mi sta facendo aprire -perché per lui io sono un libro aperto che sta piano piano sfogliando-, se mi sta insegnando a lasciarmi andare, accettarmi per quello che sono e accettare di poter amare qualcuno incondizionatamente, qualcosa vorrà dire.

Non mi sono fatta mancare niente, nessuna paranoia è stata evitata, nessun paragone è stato saltato.
E’ che vince sempre lui. Su tutto e tutti.
Anche se siamo così diversi.
Anche se lo rilasso a tal punto da dormire.
Anche se mi calmo a tal punto da far emergere tutta la mia pigrizia.
Soprattutto perché mi capisce.
Soprattutto perché mi ascolta.
Soprattutto perché come fa lui l’amore nessuno me l’ha fatto mai.
Nonostante so già che finiremo a discutere, cosa che incredibilmente non è ancora successa, dopo così tanto tempo.
Nonostante il tempo non mi basta mai con lui.
Nonostante siamo pieni di difetti, con due caratteri da prendere un po’ con le pinze, anche se non sembra.
E di più ancora quando non si fa la barba perché sa che mi piace.
E di più ancora quando cerca di far avverare ogni mio desiderio senza che glielo chieda.
E di più ancora quando mostra il suo lato fragile, di giovane uomo.

E vince ogni giorno di più da quando ho il coraggio di dire che lo amo.

Angolo di LaNana

E' un momento così, ma ho voluto dedicare fortemente questa One-Shot al mio Sam personale, col quale mi sto scornando così tanto che potrebbe non volermi più vedere, tanto l'ho fatto incazzare.
Ma io lo amo. E ancora non lo sa.
   
 
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