Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: FairyFrida    01/12/2012    4 recensioni
In quel preciso momento, quando era andato a salutarla all'aeroporto, Dean ancora non si era reso conto che ne avrebbe sentito la mancanza. Che ogni particolare stravagante l'avrebbe associato a lei, che avrebbe creduto di vederla in ogni chioma bionda che si aggirava tra gli scaffali del negozio. E ora, dopo quasi un anno, si trovavano entrambi nella lista degli invitati dello stesso matrimonio.
[ Prima classificata al Contest degli Head Canon indetto da Trick sul forum di EFP ]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dean Thomas, Luna Lovegood | Coppie: Dean/Luna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Come dance with me








I wanna see our bodies burning like the old big sun.







L'aveva vista nei tappi di bottiglia che saltavano tintinnando sui banconi dei pub nelle notti d'inverno; l'aveva vista nei fiori sgargianti quando in primavera attraversava frettolosamente le aiuole perché era in ritardo per il lavoro; l'aveva vista nella sabbia fine e bianca che d'estate gli restava nei calzini e che in casa gli si infilava tra le assi del parquet. L'aveva vista un po' ovunque in realtà, perché non c'era dettaglio che non le ricordasse lei, lei e quella sua imbarazzante follia che ogni volta lo spiazzava, a cui lui non era mai stato avvezzo.
Trovarsela davanti, in carne ed ossa, non era stato semplice da metabolizzare. Specie perché l'ultima volta in cui avevano parlato era stato a luglio dell'anno precedente, due mesi dopo la fine della guerra, quando lei era partita per l'Islanda per partecipare ad una chissà quale spedizione babbana con scopi naturalistici. In quel preciso momento, quando era andato a salutarla all'aeroporto, Dean ancora non si era reso conto che ne avrebbe sentito la mancanza. Che ogni particolare stravagante l'avrebbe associato a lei, che avrebbe creduto di vederla in ogni chioma bionda che si aggirava tra gli scaffali del negozio. E ora, dopo quasi un anno, si trovavano entrambi nella lista degli invitati dello stesso matrimonio - del resto avrebbe dovuto aspettarselo, visto che Luna e Ginny erano amiche tanto quanto lo erano lui e Harry.
C'era una cosa dei matrimoni che lo imbarazzava profondamente, e cioè che puntualmente si presentava senza una ragazza, e puntualmente Ron ne approfittava per farglielo notare, con le conseguenti risate di Seamus, che stringeva Susan alla vita come se avesse intenzione di farla scoppiare da un momento all'altro. Ma quel giorno Dean non aveva potuto fare a meno di notare che anche Luna era arrivata da sola, un giglio tra i capelli mossi e un ciondolo di legno come unici accompagnatori. Questo lo fece sentire un po' meglio, anche se si accorse presto che se per lui era motivo di soggezione, Luna sembrava non attribuirvi importanza, occupata com'era ad osservare le decorazioni e a fare commenti sugli invitati.
Il pranzo era appena terminato e i fratelli di Ginny si apprestavano a fare spazio sul piccolo palco, quando Dean sorprese Luna a rovistare tra le foglie lucide e larghe di uno spatifillo.
« Dean! Ciao » lo salutò lei, poggiando sulla testa con fare professionale gli strani occhiali che stava usando. Poi lo aveva abbracciato, e a Dean per un assurdo istante era sembrato di essere ancora là, in quella casa in riva al mare con le conchiglie e la schiuma delle onde che s'infrangeva sui piedi bianchi di Luna.
« Che combini? È da moltissimo che non ti vedo! Oh, guarda, hai un Cannolo Balbuziente proprio sul naso! Che buffo! »
Fu in quel momento che Dean si accorse che pur di riascoltare Luna parlare di creature invisibili avrebbe potuto sopportare i commenti acidi di Ron. E anche le risate profondamente antipatiche di Seamus, già che c'era.
« Sì, devo aver infilato per sbaglio la faccia in un cabaret di paste » disse, prima di accorgersi che era parecchio che non faceva una battuta e che soprattutto gliene venivano sempre di pessime.
Ma come al solito, Luna scoppiò a ridere in quel modo così coinvolgente e chiassoso che Dean fu quasi sollevato, perché forse, per una volta nella sua vita, era riuscito a far divertire qualcuno. E, ancora meglio, qualcuno di cui desiderava da così tanto tempo ascoltare la risata.
« Comunque lavoro al Ghirigoro. Da settembre, ormai. E tu? Com'è che non sei rimasta in Islanda? »
« Oh, troppi Nargilli e non abbastanza vischio » sorrise Luna, lo sguardo perso nel vuoto come se stesse ricordando il suo soggiorno al Nord. « Qui sto bene, ma non credo che mi fermerò molto. Ho sentito voci abbastanza affidabili sull'avvistamento di una mandria di Erumpent ai piedi del Kilimangiaro, e vorrei partire prima che la stagione estiva si faccia troppo afosa »
« Capisco. Sei diventata una viaggiatrice, eh? » mormorò Dean, sperando che il tono della sua voce non risultasse troppo amaro. Al confronto, la sua vita trascorsa tra scaffali e scaffali di libri e scatoloni da svuotare sembrava terribilmente noiosa e monotona.
« Beh, lo sono sempre stata! Ricordi a Villa Conchiglia? Avevo scritto su un foglio tutti i posti che avrei voluto visitare non appena la guerra fosse finita »
« Già, hai ragione. Me l'ero scordato » ammise Dean - e non le disse che invece lo ricordava benissimo, solo che aveva sperato sarebbe stata lei a dimenticarsene. « Vieni a ballare? »
Gliel'aveva domandato così, d'impulso, come se avesse voluto chiederglielo da una vita. Ballare nell'ingresso di Villa Conchiglia, con le pareti azzurre incrostate di sale; ballare nei campi d'erba gialla, punteggiata dai capolini rossi dei papaveri; ballare sulla pista da ballo di un matrimonio, sotto il gazebo bianco sorretto da pali dorati, proprio come stava accadendo in quel momento.
Nella luce del tramonto l’abito scarlatto di Luna sembrava prendere fuoco come un grande sole morente, e Dean diversi anni dopo ricordò ancora quel momento breve ed eterno in cui loro due danzarono vicini per la prima e l’ultima volta prima che il destino dividesse per sempre le loro vite.











~





Frida’s corner ~
Questa storia si è classificata prima al Contest degli Head Canon indetto da Trick sul forum di EFP. *_* Il mio Head Canon era: 37. Sebbene abbiano intrapreso strade differenti, Dean non ha mai smesso di provare una forte attrazione per Luna.
Ho sempre pensato che se Luna non avesse avuto un futuro insieme a Neville, avrebbe dovuto averlo con Dean, perché a partire da quel periodo che hanno trascorso a Villa Conchiglia insieme ho sempre sperato che sbocciasse qualcosa tra quei due. E non ditemi che mai nessuno ha fangirlato su Dean che prende per mano Luna e la invita ad andare a combattere insieme *_*
Detto questo, purtroppo non sempre siamo così fortunati da avere il E vissero per sempre felici e contenti che vorremmo, e così Dean cercherà di consolarsi tra i libri del Ghirigoro - gran bella consolazione, tra l’altro.

E una minuscola dedica alle mie pazze Cri, Marti, Cat e Sev, con cui una spedizione in Islanda con scopi naturalistici la farei davvero volentieri. <3
Vi lascio con questa bellissima canzone, da cui sono tratti il titolo della storia e la frase iniziale; vi consiglio di ascoltarla insieme alle altre degli Edward Sharpe and the Magnetic Zeros.
Come sempre, grazie di cuore per aver letto.
Frida


   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: FairyFrida