Io ti trovo bellissima.

"Verbena!"

Urlò Victoria con una nota di isteria nella voce.

"Verbena!"

La porta si aprì, ma non fu la donna dalla stravagante capigliatura arancione ad entrare, bensì un uomo con folti, e ormai lunghi, capelli neri.

Maximilian rise alla scena che gli si parò davanti agli occhi; uno dei paletti per capelli era scivolato e caduto a terra dalla toeletta e Victoria stava cercando di recuperarlo, ma il grosso pancione ingombrante non le permetteva di piegarsi abbastanza per raggiungerlo.

Max smise di ridere quando notò la rabbia negli occhi di lei, e nonostante quello le sue labbra rimasero incurvate.

Lentamente, senza staccare gli occhi da quelli della donna, si chinò e prese il paletto.

Vide il suo viso che passava dalla rabbia al furore. Si sentiva presa in giro.

Lei, Illa Gardella, che non riusciva a raccogliere un paletto da terra.

Quando si fu alzato, prima che lei potesse rivoltargli addosso addosso un numero considerevole di insulti, Max fece combaciare le proprie labbra con quella di Victoria.

Fu un bacio lungo che fece rimanere entrambi senza respiro.

Quando si staccarono, Victoria strinse la presa su i capelli di lui per evitare che scappasse.

"Non pensare di cavartela così, mio caro. Stavi ridendo di me?"

"Non lo farei mai, mia signora." Poi la prese tra le braccia appoggiando la fronte sulla sua.

"Non mento Victoria. Io ti trovo bellissima anche così e adoro prendermi cura di te... Anche se questo significa raccogliere tutto quello che ti cade per terra" finì di dire con un sorriso.

Victoria si imbronciò e Max disse allora: " Farò tutto quello che vuoi per farmi perdonare".

Poi si baciarono ancora, e Vicotria dimenticò il motivo per cui era così tanto adirata con lui.