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Autore: GWatcher    01/12/2012    2 recensioni
Faith decide di restare al fianco di Angel, il quale potrà aiutarla nel cammino di redenzione. Per la prima volta, la Cacciatrice perlustra la malfamata zona di Los Angeles, accompagnata dal Vampiro. Errori e sentimenti accompagneranno entrambi nella dura lotta contro il male.
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Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Faith Lehane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Wrong

Scritta da Antonio e Angela

 

 

 

 

Il buio incombeva sulle strade di Los Angeles.

Angel e Faith si trovavano in uno dei vicoli malfamati della città, isolati e poco abitati. Per le tracce che avevano seguito, la strana creatura doveva trovarsi in quella zona. Avevano letto molto su quest’ultimo, un demone proveniente dalla dimensione di Quortoth, e sapevano di dover puntare a una sorta di corno dietro la “schiena” per ucciderlo.

 
La cacciatrice camminava al fianco del vampiro, stando sempre attenta e guardandosi alle spalle di tanto in tanto. Sembrava piuttosto tesa e per un motivo o per l’altro non riusciva ad abbassare la guardia neanche quando gli era vicino.


“Ci sono problemi?” in quelle parole, rivolte a Faith, c’era un accenno di preoccupazione. Forse la ragazza non era pronta a uscire di casa e ad imbattersi nuovamente in vampiri e demoni.
“Sì, io…” in silenzio, si arrestò. Si voltò a guardare alla sua destra, poi alla sinistra. Aveva sentito un rumore, molto simile a uno scalpiccio, ma più leggero… o forse si era semplicemente impressionata. Il fatto di essere nervosa non la aiutava granché.
“Sto bene” concluse in fretta, senza guardare il vampiro. Si stava concentrando su rumori, passi e respiri, anche quello inutile di Angel… sentiva tutto, percepiva ogni cosa. Era un tutt’uno con l’atmosfera circostante e non riusciva a tornare in sé. D’altro canto faceva bene ad essere attenta, poiché qualcuno stava davvero arrivando…

 

Tre vampiri apparsero alle loro spalle e presero ad attaccarli. Probabilmente erano solo leccaculo del demonio nascosto nell’ombra: si poteva scorgere la sagoma enorme, alta almeno due metri e probabilmente pesantissima del mostro.
Quando uscì alla luce dei deboli fari della strada, si poterono notare anche le scaglie bluastre sulla pelle e il corno color perla sulla schiena inarcata. Gli occhi completamente neri parvero squadrarli dall’alto in basso e il demone non attese molto prima di iniziare ad attaccare.
Inizialmente li osservava combattere, lottare contro quei tre, i quali non erano altro che una scusa per tenerli occupati.

Angel e Faith capirono all’istante che si trattava di vampiri piuttosto forti, magari addestrati proprio a difendere quella creatura. Lui cominciò ad attaccarli con tutte le sue forze ed esperienza, calci o pugni, non gli importava. Sempre più forte, con più agilità possibile, tentava di metterli al tappeto. La ragazza fece lo stesso.

 

* * *

 

Quando ebbero finito con i tre, puntarono subito al demone che intanto aveva preso a scagliargli contro massi e pali della luce. Mentre Faith lo distraeva, usando solo la tecnica corpo a corpo per attaccarlo, Angel si avvicinò al corno dietro la schiena, pronto a distruggerlo con un colpo secco. In realtà non fu molto difficile.


Il demone cadde a terra paralizzato, qualche altro taglio e sarebbe sicuramente morto. La cacciatrice continuò a colpirlo ancora, senza sosta. Sentiva il corpo freddo sotto le sue mani ma non voleva fermarsi. La sensazione di godimento era troppo alta.

Faith non se ne accorgeva, ma stava prendendo quella lotta come personale: si stava sfogando. E le piaceva colpirlo con tutto l’odio e il risentimento che portava dentro, le dava piacere.

 Il vampiro con l’anima se ne accorse subito, osservando la cacciatrice lottare. Riusciva a percepire un’aura di nervosismo, di tensione… la paura stessa. La donna non combatteva contro quel mostro, ma lottava contro i suoi stessi pensieri, le sue ansie, contro tutte le domande che si poneva.


“Faith calmati!” la frase fu pronunciata in modo brusco, distaccato. Non stava uccidendo perché fosse giusto, ma solo perché provava piacere nel farlo. Un punto debole della ragazza, la perdita completa dell’autocontrollo.

Si distaccò solo quando Angel la prese per i fianchi e la allontanò.

Perché non era riuscita a fermarsi, nonostante il demone fosse morto?

 

* * *


Si poggiò al muro, prendendo fiato.
Angel portò lo sguardo al corpo annientato, poi di nuovo alla donna.

 “Perdi il controllo delle tue azioni. Probabilmente neanche te ne rendi conto…”

 

“Che cosa ho sbagliato?” scosse la testa contrariata, tentando di capire.
“Faith, redenzione è anche il controllo dei propri istinti” si trovava di fronte a lei, abbassò lo sguardo e lo rialzò nuovamente “Cerca di… controllarti, ok?” disse con un insolito tono premuroso.

Rimasero per qualche secondo a fissarsi.

 

‘Vorrei baciarti’.


“Hm… sono esausta. Stranamente, sono esausta” disse stiracchiandosi e tendendo le braccia verso l’alto “possiamo tornare, boss?”.


Angel portò l’ascia sulla spalla destra. Camminando verso il condotto delle fogne, dove vi era la scorciatoia, entrambi tornarono a casa. E i pensieri della ragazza restarono invariati per tutto il tragitto.



  
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