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Autore: Evazick    02/12/2012    6 recensioni
Certe conversazioni possono avvenire solo davanti ad una tazza di tè.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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“Secondo te è possibile?”
“Cosa?”
“Quello che ho appena detto.”
“Tutta quella roba sui gufi che volano al contrario?”
“Eh.”
“Boh. Forse.”
“Ma dai, dammi un tuo parere…”
“Quando sarò un gufo te lo farò sapere, per ora questa reincarnazione è sufficiente a farmi venire il mal di testa.”
“E il mare?”
“Che c’entra il mare?”
“Perché l’acqua è salata? Da dove viene fuori?”
“Dalle lacrime delle sirene.”
“Davvero?”
“Davvero.”
“Non ci credo.”
“E non ti costringerò a crederci. Sapessi in quante cose non credo io.”
“Tipo?”
“Il tè senza zucchero. La luna senza panna. La marmellata senza ciliegie. E via così, potrei andare avanti all’infinito se solo volessi.”
“Ma non vuoi.”
“No.”
“E cosa vuoi sul serio?”
“Perdere qualche anno di vita e rinchiudermi in un manicomio in cima a una montagna. Ti basta come risposta?”
“E se non ci fosse più posto?”
“C’è sempre una cella libera. Riscaldata con ciocchi e ciocche di legno.”
“Ma gli alberi non hanno capelli.”
“E cosa credi che siano le foglie? Perché la chiamano chioma, secondo te?”
“E se in realtà fossimo noi gli alberi e loro gli esseri umani?”
“Se avessimo preso la parola da loro, dici?”
“Eh.”
“Può darsi.”
“C’è qualcosa di certo?”
“La morte.”
“Che pessimista.”
“Realista, è diverso.”
“Diverso, diverso, diverso. È tutto uguale, tutto un ciclo, tutta una ruota che si morde la coda.”
“Le ruote hanno una coda?”
“Se vivono abbastanza a lungo sì.”
“E se no?”
“Giocano con quelle degli altri. Soprattutto quelle delle volpi.”
“Oh, le volpi. Una volta ero una volpe.”
“E?”
“E mi braccavano fino a farsi venire le vesciche sotto i piedi, ma io ero più veloce di loro. Non mi hanno mai preso, quegli umani. Uno di loro era mio padre, sai?”
“Trauma infantile?”
“Trauma pre-reincarnazionale, direi.”
“Ma si dice?”
“Vuoi scommettere?”
“Non ho soldi.”
“Ma hai sangue. Un cuore che batte. Un’anima che respira. Degli organi.”
“Non sono in vendita.”
“Lo diceva anche la prostituta all’angolo della strada prima che iniziasse a morire di fame.”
“Ma io non sto morendo di fame.”
“Lo vedrai quando finiranno i pasticcini.”
“E quando finirà il tè?”
“A quel punto morirai sul serio. Senza tè non si può vivere, lo sai.”
“Non lo so.”
“Sì. Non insistere, non hai ragione.”
“E chi ce l’ha, allora?”
“Nessuno. La ragione è dell’aria.”
“E il torto?”
“Pff, quello ne abbiamo tutti in abbondanza. Ce n’è da vendere. Potremmo usarlo al posto del denaro da tanto ce n’è.”
“E baratteremmo il denaro per avere la ragione?”
“Troppa confusione. Afferra la teiera prima che cada in terra.”
“Ma non sta cadendo.”
“Ma cadrà, proprio come quella tazzina.”
“In un’altra vita.”
“Giusto, in un’altra vita. Versa qua, prima che tutte queste farfalle se ne volino via.”









Sì, a volte me lo chiedo persino io di che droghe mi faccio, tranquilli.
  
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