Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Ely 91    04/12/2012    2 recensioni
"Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte!"
E più tardi hai soggiunto:
"Sai... quando si e' molto tristi si amano i tramonti..."
"Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?"
Ma il piccolo principe non rispose.
-Il Piccolo Principe-
Quando ormai le tinte bluastre della sera stavano per prendere posto portando con sé anche il loro manto di stelle, dei passi attirarono la sua attenzione.
Brandon le prese posto accanto,assorto nel più completo silenzio,nessuna ombra del solito sorrisino sul suo viso.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Red Country '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic                 

Forty-three

 
 
Non è vero che gli addii sono la parte più difficile.
A volte la vera difficoltà sta nel cominciare,che si tratti di una storia o di una semplice giornata.
Basterebbe magari mettere il piede giù dal letto nel modo giusto. Ecco,magari inclinarlo in un modo e diventare padroni di quelle ventiquattro ore a volte troppo lunghe,altre troppo corte.
Il problema maggiore viene fuori quando non si ha proprio voglia di mettere piede giù dal letto.

Grace aprì gli occhi lentamente.
Dormendo con le persiane quasi completamente alzate,comprese immediatamente dalla penombra in cui era avvolta la stanza,che quella non sarebbe stata un giornata di sole.
La cosa non poteva far altro che deprimerla ulteriormente. Si tirò le coperte fin sopra il viso,chiudendo gli occhi nuovamente,ma non per dormire.
Voleva spegnerlo quel maledetto cervello,che non faceva altro che prendere e rimescolare i suoi pensieri più brutti e metterglieli proprio lì,dove la sua mente non poteva ignorarli.
A volte il dolore mentale diventava fisico e forti emicranie la costringevano a stare stesa ore intere del giorno,immersa nel più completo silenzio.
Non le dispiaceva starsene per fatti suoi,non in quel periodo.
Cosa avrebbe dovuto dire al resto del mondo?
Tutti le chiedevano come stesse.
Poteva dire loro che ovviamente la morte dei suoi genitori l’aveva sconvolta e non le servivano inutili domande superflue a cui doveva anche trovare la forza di rispondere?
Qualcuno bussò alla porta.
Grace sprofondò ulteriormente sotto le coperte.
Un secondo colpo contro la porta,la costrinse a parlare.
“Sammy,lasciami riposare!”
Samuel era suo fratello, aveva venticinque anni, fresco di laurea, e contava di trovare un posto come supplente nel liceo di Red Country,lì nel South Carolina, dove studiava Grace.
Da qualche tempo anche Samuel le stava dando diverse preoccupazioni.
A volte lo osservava lavarsi le mani ripetutamente,pulire meticolosamente ogni cosa, disinfettare qualsiasi superficie anche diverse volte al giorno.
Sapeva cosa gli stava succedendo,ma dirlo ad alta voce lo avrebbe reso reale,dunque preferiva tenere sotto le coperte anche quella brutta realtà.
“Grace,sono Brandon”
“…e Finn!” si precipitò subito a sottolineare una seconda voce maschile.
“Andate via,sono nuda” ribadì,la voce atona.
La porta si aprì di scatto,rivelando le figure dei suoi due amici.
“Avevo detto di essere nuda!” esclamò,quasi indignata, cacciando del tutto fuori la testa dalle coperte.
“Sapevamo che non eri nuda…e se lo fossi stata,comunque avremmo guadagnato un bel vedere” dichiarò Brandon,un ghigno malizioso ad accompagnare le sue parole.
Brandon e Finn erano i suoi migliori amici. Li aveva conosciuti appena un anno prima,eppure,a distanza di soli dodici mesi,le risultava quasi impossibile pensare che aveva vissuto quindici anni della sua vita senza la loro presenza.
Brandon era capitano della squadra di basket del suo liceo,godeva di grande fama e popolarità tra il popolo della Red Country High School, ed era oggetto del desiderio di ogni ragazza. Grace provava una profonda soddisfazione per essere l’unica capace di ‘raggiungerlo’ davvero.
Lei non era innamorata certamente di lui,ma sapeva che alla fine, qualunque ragazza si infilasse sotto le lenzuola con Brandon, per il ragazzo l’unica che contava davvero era lei. Lei e Finn.
Finn era sicuramente il più introverso tra i tre,ma non si era mai sentito all’ombra di Brandon o di Grace.  Era uno di quelli, che il più delle volte,non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo,e gli riusciva alla grande.
Grace li osservò avvicinarsi.
“Allora? Stai tentando una fusione del tuo corpo con il letto?” domandò Finn,una punta di ironia nella voce,mista ad un rimprovero celato.
“Non voglio affrontare la giornata” si limitò a dichiarare,portando la coperta fin sopra il naso.
“La giornata…o il resto del mondo? Non puoi continuare così” la riprese Brandon.
“Fatevi gli affari vostri” fu l’unica cosa che disse.
“Bene,visto che non vuoi sentire ragioni,ci costringi a passare alle maniere forti”
Immaginò che l’avrebbero trascinata di peso fuori dalla sua stanza – sarebbe stato nello stile di Brandon – invece con sua grande sorpresa li vide infilarsi sotto le coperte con lei,chi da un lato,chi dall’altro.
“Ehi,ehi,ehi! Siete per caso impazziti?!?” esclamò,mettendosi a sedere e arrossendo furiosamente.
Brandon soffocò a stento una risata,mentre Finn si mordicchiò un labbro.
“Ecco,vedi” le disse “ hai tirato fuori il volto dalle coperte. Hai fatto un piccolo passo…è stato tanto difficile?”
“Se non penso,nulla mi risulta difficile”
“Allora non devi pensare. Ci siamo qui noi due,apposta per non far pensare te”
Grace accennò un sorriso.
“Non posso smettere di pensare a comando. E poi affidare i miei pensieri a voi due? Naa”
Ci fu un momento di silenzio,che Brandon spezzò, cercando di trovare le parole giuste.
“E allora potresti almeno condividerli”
Grace si mordicchiò un labbro,poi cercò di dirigere lo sguardo verso un angolo della stanza,per evitare di incrociare il loro.
“Mi sento sola.
Sono sola.
E lo so che ci siete voi,e Sammy…e Perry…ma diciamoci la verità,sono comunque sola.
Non posso parlare con nessuno…non ho nessuno con cui farlo davvero
Finn scosse la testa.
“Questo non è vero,con noi puoi parlare”
“Sai cosa vuol dire condividere con voi i pensieri di questi mesi? Angosciarvi. E non è da me. Io non sono mai stata la ragazza triste e lamentosa pronta a piangere per ogni cosa. Per questo anche adesso mi è difficile piangere,seppur ne abbia tutte le ragioni.
E cosa dovrei dirvi poi?
Che mi sento finita. Rotta. Qualcosa che non si può aggiustare.
Io sono un’ombra. L’ombra di me stessa. Toglietevi tutte le maschere da supereroi,perché no,non posso essere salvata. Né aggiustata”
Brandon si alzò di scatto,scansando malamente le coperte.
“E credi che questa sia la soluzione a tutto? Chiuderti nel tuo mondo e non permettere a nessuno di aiutarti?” esclamò,quasi furibondo.
Finn gli fece segno di calmarsi e si alzò anche lui.
“Se pensi di poter fare tutto da sola…bene” dichiarò asciutto,abbandonando la stanza.
Brandon tentennò qualche istante,poi sbuffò rumorosamente e lo seguì a ruota.
La stanza piombò nuovamente nel silenzio. Un silenzio assordante che avvolse Grace,quasi costringendola a tornare con la testa sotto le coperte.
 
 
"Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatre' volte!"
E piu' tardi hai soggiunto:
"Sai... quando si e' molto tristi si amano i tramonti..."

"Il giorno delle quarantatre' volte eri tanto triste?"
Ma il piccolo principe non rispose.

-Il Piccolo Principe-
 
Da sempre i tramonti per lei erano stati come un caldo abbraccio rassicurante; un abbraccio materno.
Quel tipo di abbraccio non l’avrebbe ricevuto più.
Grace era seduta a terra sul prato,le dita che stuzzicavano i fili d’erba e lo sguardo perso nel cielo arancione.
Quando ormai le tinte bluastre della sera stavano per prendere posto portando con sé anche il loro manto di stelle, dei passi attirarono la sua attenzione.
Brandon le prese posto accanto,assorto nel più completo silenzio,nessuna ombra del solito sorrisino sul suo viso.
“Come mi hai trovata?”
“Sai perché io e Finn ti chiamiamo ‘raggio di sole’?” le chiese.
“Per i capelli ramati” tirò ad indovinare.
Brandon sorrise e scosse la testa.
“Perché sei allegra e vivace come il sole..anche se in questo momento qualche nuvola vuole metterti in ombra. E’ così che ti ho trovata. Il raggio di sole cerca il sole. Non potevi non essere qui a goderti il tramonto”
Grace arrossì leggermente,poi rise.
“Finn,vero?”
Brandon si grattò la nuca a disagio.
“Si,lui ha capito tutto e mi ha fatto studiare questo profondo discorso…Finn è Finn….sarei perso senza di lui”
Grace poggiò il mento sulle ginocchia.
“Si prende cura di te”
“Si”
“E chi si prende cura di me?” chiese Grace,pensierosa.
“Noi…io…”
Lei estese il suo sorriso.
“Se fossi una delle tante ragazze che corteggi,adesso potresti baciarmi”
Brandon distolse lo sguardo,arrossendo vagamente. Sapeva che Grace era solita fare così,senza in realtà dire sul serio.
“Grace…quando ti sentirai persa… io sarò la tua bussola. Quando il mondo ti farà troppa paura…sarò la coperta sotto la quale rifugiarti”
Lo sguardo di Grace si illuminò. Cercò la mano di Brandon e la trovò,pronta ad accogliere la sua.
“Anche questo te l’ha suggerito Finn?”
“No,queste sono le parole di uno che con le parole non è tanto bravo”
“Bè,per essere un principiante te la sei cavata benissimo”
Brandon sorrise,cogliendo l’allusione vagamente maliziosa.
“Vuoi che ti riaccompagni a casa? Non ci saranno quarantatre tramonti”
Grace sospirò.
“Ora non ne ho più bisogno. Non sono più così triste”

 

Una piccola one-shot senza pretese…che spero possa piacervi:)
Un bacione, Ely 91
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ely 91