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Autore: _Nobody_    04/12/2012    5 recensioni
Cinque leggendari.
Cinque allenatori.
Cinque nuove amicizie.
Cinque One Shot che raccontano una storia.
Genere: Horror, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Anime, Videogioco
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~Ombra Sul Giorno

-Me la pagherai, specie di esserino senza valore!- si lamenta una voce roca e maligna rompendo l'armonia e la tranquillità di questo sperduto sentiero della regione di Sinnoh.

-Tanto non mi addolcisci con quei due occhi verdi!- grida sempre più rabbioso mentre i gemiti di paura del Pokèmon diventano sempre più acuti e imploranti aiuto.

Ancora qualche altro lamento e qualche spregevole insulto, poi il silenzio torna a regnare in quello che chiamiamo comunemente Paradiso Fiore. Niente più suoni.

Anche il fruscio del mare si è magicamente interrotto, il profumo di fiori non circola più nell'aria e non si sentono più i Pokèmon selvatici scorrazzare qua e là nell'erba alta. Mi sento circondato dal nulla, come se tutto si fosse bloccato misteriosamente e di colpo.

-Aaaaaaargh!-. Un urlo squarcia nuovamente il silenzio, creando la confusione più totale tra le creaturine selvatiche.

Non riesco a capire quello che è successo, non so quale strana situazione stia coinvolgendo la regione di Sinnoh. Mancano circa un centinaio di metri e mi ritroverò davanti al Pokèmon che cerco da tempo.

La mia felicità è alle stelle, l'adrenalina è a mille, ma sento che qualcosa andrà storto.

Ho il presentimento che qualcosa deve succedere. A me. Qualcosa mi accadrà, ma non so distinguere se sarà un avvenimento positivo o negativo.

Dopo aver percorso qualche metro mi rendo conto che non sono io a muovere le gambe, ma sono loro che procedono da sole aumentando automaticamente la velocità come se stessero fremendo dalla voglia di correre.

Non è così, però. Io non voglio correre, io voglio godermi al massimo l'incontro con il mio primo leggendario, voglio fermarmi, voglio smettere, ma non riesco e quella sensazione inspiegabile mi tormenta ancora.

Una forza sconosciuta ha preso il possesso dei miei muscoli e li comanda come se fossi una marionetta di legno, come una di quelle che si vedono nei circhi.

Corro, corro sempre più veloce e non riesco a fermarmi nonostante sappia benissimo che sono giunto ormai all'entrata e che manca poco e avrò un nuovo amico.

-Oh mio Dio...- sibilo dopo aver osservato il paesaggio esteso dopo i due altissimi alberi che segnano l'entrata del Paradiso Fiore.

Il profumo dolce dei fiori che mi avevano descritto i viaggiatori è macchiato da un odore metallico e nauseante e i colori vivaci e allegri che lo caratterizzano sono stati come risucchiati da un vortice di tristezza.

Un corpo umano è steso a terra. I suoi vestiti, strappati e malconci, sono diventati scarlatti e il petto è segnato da un taglio profondo che ancora perde sangue.

I suoi occhi sono aperti e... Le pupille e le iridi sono sparite e tutto quello che è rimasto è una piscinetta minuscola di bianco candido e freddo.

Le guance pallide sono percorse da una scia di sangue ancora fresco e le sue mani graffiate e livide stringono fortissimo un coltello la cui lama fredda e sporca di rosso risalta in mezzo a quello spettacolo terrificante.

Accanto a lui giace morto un Pokèmon.

IL Pokèmon.

Le parti del corpo della creaturina sono sparse ovunque.

L'assassino lo ha mutilato senza un minimo di pietà.

Alla vista terribile dello stato dei due, le gambe cominciano a tremare e mi accascio a terra cercando però di concentrarmi e di mantenere il controllo.

Il cuore batte fortissimo, l'agitazione e il panico prendono il sopravvento su di me senza sosta.

Piccole goccioline di sudore freddo mi imperlano la fronte facendomi rabbrividire.

Alla creaturina docile e tenera, molto famosa nella regione di Sinnoh, sono stati strappati gli occhi e ora le sue orbite vuote mi fanno accapponare la pelle.

Due pozzi neri e profondi hanno sostituito le iridi color smeraldo che ammaliavano tutti. Sono rimasti solo quei due buchi neri che contengono il dolore provato dal Pokèmon al momento della sua morte e si distinguono malvagiamente dal resto del corpicino bianco sporco.

Le quattro zampette sono state mutilate e il sangue rosso zampilla ancora assorbendosi velocemente nelle terra del prato. Ma non è questo che mi spaventa.

Sulle sue labbra è rimasto un sorriso malefico, un sorriso diabolico, un sorriso che ti segna dentro per la malvagità che infonde.

È il diavolo. È il diavolo che ha preso il possesso dell'anima del Pokèmon e si è impadronito di lui. Dovresti averlo capito.”

-C... Chi sei?!- grido terrorizzato dopo aver sentito quella voce misteriosa insinuarsi nella mia mente.

Chi sono?... Dovresti capirlo da te. Hai visto quello che è successo al Pokèmon che tanto desideravi come amico?”.

Queste parole mi proiettano nella mente l'immagine del Pokèmon mutilato e, istintivamente, giro la testa di scatto per guardarlo con i miei occhi.

-Sh... Shay... Shaymin... Che t-ti è succ-successo?- sibilo in preda ai brividi di paura e cercando di ignorare la voce che mi tormenta.

I dubbi sono molti, le domande mi assalgono la mente e sono impazienti di ricevere risposta.

Cosa lo ha spinto ad uccidere il Pokèmon? Cosa ha condotto l'assassino a suicidarsi? Perchè l'ha fatto? Di chi è la voce misteriosa?

Sembra non ti dispiaccia neanche un po'...” mi provoca costantemente quella voce dal ritmo pigro e provocatorio.

-Basta! È ovvio che mi fa innervosire il fatto che sia morto, ma smettila di torturarmi!- urlo rompendo il silenzio che culla questo paesaggio macabro e sinistro.

Comincia a piovere. Le nuvole nere hanno deciso di sfogarsi, pulendo i corpi sporchi e insanguinati delle vittime dell'omicidio e mascherando le lacrime salate che corrono impetuose sulle mie guance.

Ormai il Paradiso Fiore non è più da chiamare così. Sembra l'entrata principale dell'inferno: odore di sangue, colori freddi e corpi a terra senza vita.

-Tutto questo è così...- non finisco la frase perchè qualcosa mi ha toccato la spalla e mi ha bloccato le parole in gola.

Adesso mi vedi...” dice la voce che sembra provenire dalle mie spalle.

Comincio a tremare più forte di prima, mi sento morire. Non voglio girarmi, non voglio scoprire l'identità della voce misteriosa.

Cerco di nascondere i singhiozzi, ma la cosa mi risulta impossibile e gli scrosci violenti della pioggia sono accompagnati dai miei lamenti di paura.

Dai girati, non devi avere paura...” continua a dire la voce con tono persuasivo.

-Forse non hai c-capito bene... M-ma io no-non ho intenzione di guardarti...- cerco di spiegare mantenendo la calma, ma non riuscendoci.

Mi tocca ancora, mi perseguita. Quel tocco fermo e deciso si è trasformato a poco a poco in un massaggio conciliante e che infonde calore, ma nonostante tutto ciò, io continuo a tremare e ad avere paura.

Ora mi guardi...?”.

-No! Ti ho detto che non voglio sapere chi sei! Sei un perfetto sconosciuto e per sempre lo sarai!- urlo spazientito, ma compiendo il fatale errore di girarmi.

Il caldo del mio corpo si è dissolto di colpo, lasciando il posto a un freddo glaciale, come se nel mio corpo ci fosse un iceberg.

Te lo avevo detto che mi dovevi guardare...” sussurra mentre gli angoli della sua bocca spingono verso l'alto, fino a mostrare un sorriso malvagio, come quello di Shaymin.

-Io non ci posso credere... Io non ci voglio credere...- dico tra un tremolio e l'altro.

Una piccola creaturina verde e pallida fluttua nell'aria mantenendo ferma la zampetta sul mio braccio.

-Celebi tu sei...-

Ma che bravo, ci sei arrivato!” esclama prima di scoppiare in una fragorosa risata maligna.

 

Crack.

Sento qualcosa rompersi dentro di me.

 

Il suo tocco flebile e delicato si è trasformato in un colpo tagliente e distruttore. Vedo che il mio braccio si gonfia a poco a poco, diventando livido e dolorante.

-Tu sei un mostro!- urlo in preda al panico e al male.

No, non lo sono...” sussurra sbattendo le ali sporche di terra e rovinate per avvicinarsi il più possibile a me.

-Non lo negare, lo sai anche tu!- urlo facendo forza sull'altro braccio per allontanarmi.

Io... Non... Sono un mostro...” sfoggia un altro sorriso malefico e poi riprende a svolazzare.

 

Click. Click. Click.

Sento qualcosa sgocciolare dal mio interno.

 

Qualcosa di gelido scorre sulle mie gote, mentre un brivido mi percorre lentamente la spina dorsale.

-Cel... Celebi...- dico terrorizzato e confuso.

Appoggio una mano sulla guance e tre strisce scarlatte ne restano impresse. Sangue. Le sue zampette hanno provocato tagli profondi che perdono molto sangue. Dopo essermi alzato faticosamente, comincio a correre tentando di sfuggire alla piccola creatura malefica.

 

Crack.

Qualcos'altro si rompe.

 

Sento la terra fredda e bagnata di pioggia aderire contro le mie guance sanguinanti. Il prato grigio e secco mi punzecchia le gambe, ormai immobilizzate dal tocco distruttore del Pokèmon Tempovia. Anch'esse si gonfiano e diventano violacee, distinguendosi perfettamente dai pantaloncini ormai marroni di terra.

Sento la sua risata malefica rimbombarmi nelle orecchie e il prato che punzecchia ancora.

Ecco... Ora potrai diventare suo amico... Sì, ma lassù” mi sussurra in tono malvagio nelle orecchie prima di cominciare a picchiettarmi la schiena.

I pugnetti si fanno sempre più forti, sempre più violenti, come se al posto delle zampette avesse due martelli. Continua senza pietà, andando a ritmo della sua risata lugubre, fino a che non percepisce il suo arrivo. I battiti del cuore rallentano di colpo, la vista si appanna e i suoni diventano sempre più deboli. Ad esclusione della sua risata, che aumenta sempre di più la sua potenza. Lei è arrivata, la morte è arrivata.

Guardo per l'ultima volta Celebi. Il suo sorriso malefico e soddisfatto mi rimane impresso nella mente e la sua risata mi accompagna anche prima di essere trasportato nell'adilà.

Chiudo piano gli occhi, osservando per l'ultima volta quei fili grigi e spenti. E la sua risata mi culla nella mia morte lenta.

Io sono morto. 

• ...My space... •
Ok, mi sa che devo cambiare il genere e alzare il rating, almeno giallo. Cosa dite? ^_^"
Comunque sia, eccomi con la... Quinta? Sì, sì, è la quinta OS. Ho cercato di fare qualcosa di Horror, ma non credo di esserci riuscita benissimo anche perchè sono alle prime armi.
L'inizio mi fa schifo, la fine un po' meno. Ho fatto morire il piccolo
Shaymin e ho creato un Celebi malvagio e diabolico.
Per quanto riguarda l'allenatore, si sa che è un maschio, però non l'ho descritto minimamente D: . Sappiate che è tutto fatto apposta, vi lascio vagare con la fantasia :')
Il titolo "Ombra Sul Giorno" è preso da una canzone dei Linkin Park -sì, ancora- che si chiama "Shadow Of The Day". Mi sembrava adeguato per la storia, in quanto si parla di un paesaggio grigio, scuro e triste. Beh, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Un bacio e un abbraccio a tutti i miei recensori e, se ci dovessere essere eventuali lettori, grazie anche a voi.
Alla prossima One Shot <3

_Nobody_

   
 
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