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Autore: misspongibobbi    04/12/2012    2 recensioni
“Lo hai sentito anche tu, vero? Non era un allucinazione?” domandò lui con il cuore che gli batteva a mille. La favorita fece segno di non con la testa in maniera frenetica.
“Potremmo tornare a casa, Cato” sussurrò lei ancora con le lacrime agli occhi “potremmo farcela sul serio”.
Genere: Avventura, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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An announcement that can change our lives
 

“Clove, è giunta l’ora di andare a caccia di tributi” disse Cato guardando il cielo diventare sempre più scuro “siamo rimasti in sei  e oggi, secondo il cielo, è stato un giorno senza morti”.

“Non sarebbe meglio aspettare che faccia più buio?” propose Clove con determinazione “è ancora presto, e magari potrei riposare un po’ prima di andare a caccia”.

“No, adesso!”  gridò Cato con rabbia “Lo sai che tutte le nostre provviste sono esplose e che non abbiamo molto per sopravvivere? Ci conviene andare se non vuoi che ti uccida sul serio!”.

Clove sobbalzò appena alla vista del suo alleato completamente irato, ma cercò di mantenere un atteggiamento sereno e appena scocciato. Non lo temeva sul serio, ma non aveva la minima intenzione di contraddirlo un’altra volta. E poi Cato aveva ragione: il cibo stava finendo e nel giro di pochi giorni sarebbero certamente morti di fame.

“D’accordo, passami gli occhiali per la visione notturna” ordinò lei porgendo la mano destra verso il suo alleato. In risposta, Cato li lanciò verso di lei in modo tale che li potesse prendere al volo “Resta di guardia, non dovrei metterci molto”.

“Vuoi che venga con te?” le propose Cato “per la ragazza, intendo”.

“Chi? La tipa del Distretto 12?” domandò lei scoppiando in una fragorosa risata “Ti ricordo che ho preso nove all’addestramento. E poi lei è stata molto fortunata a non aver avuto ancora a che fare con me”. Detto questo, aprì la sua giacca, scelse un coltello dalla lama leggermente ricurva e molto affilata e uscì dalla tenda in cui erano rifugiati.

“Fai attenzione, Clove” sussurrò il favorito quando lei fu ben lontana dalla tenda.
 

 Il suono dell’inno fece sobbalzare Clove che, in fretta e furia, alzò lo sguardo al cielo speranzosa. Nessun volto nel cielo, ma solo un bel po’ di squilli di trombe. E questo significava solo qualcosa: un annuncio. Sarebbe stata pur sempre un’occasione per sgozzare un po’ di persone, così Clove ascoltò attentamente con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra.

“Congratulazioni ai sei tributi rimasti in gioco!” tuonò la voce di Claudius Templesmith “Ho un avviso molto importante per voi, quindi vi conviene fare ben attenzione. C’è stato…un cambio di regole improvviso!”

Clove spalancò i suoi grandi occhi scuri con aria perplessa. Gli Hunger Games avevano delle regole, a parte quella di non mangiarsi a vicenda e di non uscire dal propri cerchio prima dell’inizio dei giochi?

“Da quest’edizione, entrambi i tributi dello stesso distretto saranno dichiarati vincitori dei  settantaquattresimi Hunger Games se sono gli ultimi a restare in vita”.

La ragazza pensò di non aver capito bene. Aveva qualche possibilità in più di tornare a casa, magari con Cato? O era tutto un sogno? Scartò subito la prima ipotesi non appena sentì la voce di Claudius ripetere nuovamente l’annuncio.

Lacrime di gioia le inondarono il viso e, per la prima volta, non si preoccupò di nasconderle. Il suo primo impulso su quello di correre da Cato per raccontargli tutto, e così fece.

“Catooooo!” gridò correndo verso la tenda con tutta la voce che aveva. Non aveva quasi più aria nei polmoni per quanto stava correndo, ma non le importava. Era felice, ed è una rarità essere felici negli Hunger Games.

Si precipitò velocemente nella tenda e abbracciò il suo alleato ancora un po’ sconvolto dalla novità appena annunciata. Clove giurò di aver sentito dei leggeri singhiozzi sulla sua spalla.

“Lo hai sentito anche tu, vero? Non era un allucinazione?” domandò lui con il cuore che gli batteva a mille. La favorita fece segno di non con la testa in maniera frenetica.

“Potremmo tornare a casa, Cato” sussurrò lei ancora con le lacrime agli occhi “potremmo farcela sul serio”.

“E io non sarò più costretto ad ucciderti” rispose lui scoppiando a ridere “ma non l’avrei fatto comunque”.

Clove lo guardò con aria perplessa “Non lo avresti fatto?”. Tutto d’un tratto il suo cuore cominciò a battere in maniera irregolare e il suo respiro si fece sempre più veloce.

“No, mai” sussurrò lui, prima di attirare il suo viso e stamparle un dolce bacio sulle labbra. Avrebbe voluto farlo fin dall’inizio, ma aveva paura della reazione degli altri favoriti. L’aveva sempre protetta in modo tale che nessuno se ne accorgesse, e ci era riuscito benissimo. Ma in quel momento era tutto diverso.

Clove sentì il suo viso diventare bollente e una piacevole sensazione di umido sulle sue labbra. Ricambiò appena quel dolce bacio prima di staccarsi da lui e poterlo guardare bene negli occhi. Quelli non erano gli occhi di una bestia: erano gli occhi di un ragazzo. Un ragazzo felice.

“Torneremo a casa, Clove” promise Cato scostandole dolcemente un ciuffo ribelle dal viso “E’ una promessa”.
 

Lo so, adesso partirà un "Dove cazzo sei stata?" generale.
Un po' come quando Darren si fa vivo su Twitter, quindi vi posso capire.
Che dire, se non che Clato è così shippabile? 
Ma resto Team Peeniss (che suona MALISSIMO) fino al midollo  
Recensioni, insulti, pomodori marci in faccia sono più che graditi
Alla prossima <3

   
 
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