04/12/2012
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Ciao a tutti. Premetto che è la prima cosa che pubblico in questa sezione, quindi, abbiate pietà di me. La storia mi è uscita di getto oggi, mentre fuori dalla finestra nevicava, ho aperto word ed è uscita questa cosa.
Spero vi piaccia.
Mon.
«Da quanto tempo non ci vediamo io e te?»
Jenni si girò di colpo, quella voce l’avrebbe riconosciuta in qualsiasi momento. Sorrise alla persona che aveva davanti; era felice di rivederlo.
I due si guardarono intensamente per qualche istante; troppe cose erano successe tra loro in passato, troppe cose lasciate in sospeso quando Jenni aveva fatto le valigie e aveva lasciato Oakland e la California, quando aveva deciso di cambiare vita e di trasferirsi in Europa. Erano ormai passati dieci anni.
In quel lasso di tempo cos’era cambiato? Jenni, in Francia, aveva trovato l’amore, si era sposata, credendo che quella storia fosse per sempre, ma così non era stato; troppe le cose lasciate in sospeso nella sua terra natale, troppe domande senza una risposta, che avevano continuato a perseguitarla per tutto quel tempo.
Dall’altra parte c’era Billie; cantante e chitarrista di fama mondiale, con una famiglia all’apparenza perfetta alle spalle, che lo sosteneva sempre, qualsiasi fossero le sue decisioni. Una moglie mai troppo invadente nella sua vita pubblica, due figli che stavano seguendo le sue orme; entrambi, infatti, avevano deciso di fare della musica la loro vita. Billie era felice ed orgoglioso delle sue creature. Loro erano le uniche cose che veramente importavano nella sua vita. Le uniche, insieme alla musica e a Jenni. In quei dieci anni non aveva fatto altro che pensare a lei, a come sarebbe potuta essere migliore la sua vita se avesse avuto lei al suo fianco e non Adrienne.
La storia tra Billie e Jenni era stata complicata, fin dall’inizio. I due si erano conosciuti quando Billie aspettava il secondo figlio con Adrienne; si erano piaciuti subito, ma, quando la loro storia era andata troppo avanti, Jenni si era resa conto di non voler diventare l’amante del famoso chitarrista e aveva deciso di troncare la loro relazione. Billie aveva anche giurato che avrebbe lasciato Adrienne per lei, ma Jenni non voleva essere la causa della sofferenza di nessuno, né della moglie di Billie né, tanto meno, di Joseph e Jakob.
La ragazza aveva provato a fingere che tutto andasse bene, ma restare a Oakland, in California, le provocava un senso di oppressione. Restare nella stessa città di Billie, ma anche nello stesso stato, la faceva stare male. Così aveva preso la decisione più importante della sua vita; lasciare gli Stati Uniti e trasferirsi in Europa. Era stata una decisione sofferta, ma andarsene in un paese dove nessuno la conosceva, dove nessuno sapeva della sua storia, le era sembrato il modo migliore per poter ricominciare da zero. Pensava di esserci riuscita sposando Fabien, un avvocato francese, biondo, occhi azzurri come il mare, dolce e con un passato tranquillo alle spalle. Era l’esatto contrario di Billie. Credeva di esserne veramente innamorata, ma con il passare del tempo, le mancava sempre di più la sua California, le mancava la sua città, le mancava Billie. La sua vita in Francia non era felice, ma aveva cercato di nascondere tutto questo a Fabien. Aveva resistito cinque anni al suo fianco, poi, un giorno, aveva preso in mano il telefono e aveva composto un numero. Non credeva che avrebbe trovato la persona che cercava dall’altro capo del telefono; in fondo erano passati tanti anni e lui poteva aver benissimo cambiato numero di cellulare.
Con sua grande sorpresa quella inconfondibile voce aveva risposto.
«Chi parla?» aveva chiesto.
Jenni era rimasta qualche secondo in silenzio; non sapeva esattamente cosa dire. Poi trovò il coraggio. «Billie, sono Jenni...»
Dall’altra parte della cornetta ci fu un attimo di silenzio. «Jenni? La mia Jenni?» chiese.
«Già, proprio lei...»
«Oh mio Dio. Da quanto tempo...»
Jenni sorrise. «Da troppo tempo. Come stai?»
«Io bene, tu?»
«Adesso bene. Sto tornando a Oakland...» disse la ragazza.
«Veramente?»
«Già. Domani ho l’aereo che mi riporta a casa, finalmente...»
Ancora un attimo di silenzio dall’altra parte della cornetta. «Ti vengo a prendere all’aeroporto!» disse Billie.
«Non ce n’è bisogno, davvero!»
«Oh si, invece! Domani ti vengo a prendere e per noi sarà tutto diverso. Da domani comincerà una nuova vita...»
«Billie, tu sei sposato!»
«Lo ero, vorrai dire...»
A Jenni mancò il fiato per un attimo; si chiese se davvero le sue orecchie avevano capito bene quello che il ragazzo aveva appena detto.
«Come sarebbe a dire?» chiese.
«Io e Adrienne non stiamo più insieme...»
Jenni avrebbe voluto urlare, ma il buon senso le disse di soffocare l’urlo in gola. Rimasero due ore al telefono, a parlare di quello che avevano fatto in tutti quegli anni, di loro, di come sarebbe cambiata la loro vita.
La ragazza quella notte non dormì; arrivò all’aeroporto di Parigi con tre ore di anticipo, non vedeva l’ora di imbarcarsi su quell’aereo. Quando il velivolo toccò il suolo americano, il cuore di Jenni scoppiava di gioia. Attese la sua valigia e uscì. Respirò profondamente; finalmente era tornata a casa.
Aspettò fuori e quando sentì la voce di Billie si girò con il sorriso sulle labbra, uno dei più belli che era mai riuscita a regalare. Non sapeva bene cosa dire, ma fu il ragazzo a tirarla a sé e a darle un bacio sulle labbra. Erano dieci anni che sognava quel momento e niente avrebbe potuto rovinarlo. Niente avrebbe più potuto rovinare la sua vita insieme a Billie.
«Mi sei mancata...» disse il ragazzo.
«Anche tu. Non ti immagini nemmeno quanto...»