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Autore: Tommos_girl93    05/12/2012    6 recensioni
E' una sera di settembre, forse. O forse ottobre. O forse novembre. Non le importa tanto, sa solo che sta vedendo foto e articoli di giornale sul suo ex ragazzo. E' felice, dicono. Ma lei lo vede, lei lo sa, lei conosce la verità. E allora trova un foglio, butta giù le prime parole che le vengono in mente, parole che non arriveranno mai al destinatario, parole che vanno a formare il racconto del loro primo incontro.
Mi dicevi che saremmo stati assieme per sempre.
Mi dicevi che non avresti lasciato che le nostre carriere interferissero.
Mi dicevi che noi due saremmo sempre stati più forti di qualunque idiota su internet e nella realtà.
Mi dicevi che avremmo combattuto tutto e tutti per noi due.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-And then there was Love-
A Liam Payne fanfic


When I saw you
I fell in love, and
You smiled,
Because you knew

-William Shakespeare   

I never understood
What love was really like
But I felt it for the first time
Looking in your eyes

-One Direction

 
 
Ricordi il primo giorno che ci siamo incontrati?

Erano i tempi di xFactor, tu eri ancora un bambino, o quasi; i capelli lisci portati alla moda di allora, gli occhi che brillavano alla vista del grande stage dove finalmente vi sareste esibiti dal vivo, una mano a stringere la spalla di uno dei tuoi compagni. Io ci ero abituata, ai gruppetti come il tuo, ormai non vi facevo nemmeno più caso. Vi vedevo, vi compativo, perché i gruppi erano sempre la categoria che partiva svantaggiata; vi eravate appena conosciuti, non eravate ancora abbastanza maturi per arrivare agli ultimi show. Provavate, avevate talento, ma l’emozione lavorava contro di voi, come gruppo; vi giocava brutti scherzi. Le voci semplicemente non trovavano un unico ritmo. Cantavate poi uno alla volta, tu per ultimo, la voce forte e insospettabilmente virile, quella che sapeva sostenere la canzone che la band avrebbe portato a quel primo live show, e allo stesso tempo evitava di oscurare le voci degli altri.

Ricordo che ti guardai intensamente, tanto che il coreografo dovette agitare la mano di fronte ai miei occhi, per farmi tornare sulla terra. Sorridevi, quel tuo sorriso così caldo e rassicurante. Eri tu il polo di quei ragazzi, il loro centro. O forse quella era solo la mia impressione, perché ero così presa dai tuoi occhi. Scossi la testa e tornai a concentrarmi sulla mia routine. Non potevo lasciare che un ragazzino mi distraesse, non quando ero riuscita a entrare nel corpo di ballerini, che avrebbe partecipato alle coreografie dei dodici atti finalisti di xFactor 2010.

Nell’intervallo, e ricordo ancora le testuali parole, Harry, che allora conoscevo soltanto come il ragazzino riccio e impertinente, si mise su una sedia e, puntando un dito nella mia direzione, urlò: “Liam pensa che la ragazza con i capelli ricci sia molto sexy!”. Mi guardai intorno. L’unica con i capelli ricci ero io. Devo essere diventata di ogni colore in pochi secondi, prima di desiderare ardentemente di aver scelto la piastra quella mattina, dato che tutti, e con questo dico tutti, si erano girati verso di me e sorridevano inteneriti. Guardai verso Harry che era sceso dalla sedia e si godeva i complimenti di Louis, poi agitai la mano nella tua direzione, tu mi sorridesti, dello stesso colore della tua felpa quel giorno. Rosso pomodoro.

Forse tu non te ne sei mai accorto, ma a quel punto notavo ogni fugace sguardo che lanciavi, con poca nonchalance, verso i ballerini; i miei occhi erano diventati magneti, irrimediabilmente attratti dai tuoi. E tu ogni volta ti voltavi veloce, sperando che io non avessi notato nulla. Sorridevo tra me, prima di beccarmi infinite gomitate dalla mia compagna perché non ero a tempo.

Finalmente le prove finirono, io ero incerta se fuggire, prendere la borsa e scappare finché ero in tempo, o rimanere ad aspettarti, magari conoscerti. Optai per la seconda scelta. Anzi no, non fu una mia scelta: tu avevi finito in quell’istante e avremmo dovuto andare nella stessa direzione. One Direction, ricordo di aver pensato ridendo da sola della mia battuta orribile. Mi ricomposi non appena tu notasti chi avevi di fianco.

“Ciao” mi dicesti semplicemente. “Ehm ciao” risposi, curiosa di vedere la tua prossima mossa. “Io sono Liam. Dev’essere stato imbarazzante anche per te eh…” Ti guardai storta, indecisa se ridere o darmela a gambe perché ‘tutti a me quelli strani, uffa!’. Invece sorrisi e risposi con un timido “Eh già… Io sono Danielle”. Una conversazione molto esaustiva e interessante, il nostro primo scambio di parole. Finimmo con un “vero, anche io devo proprio andare, i ragazzi mi aspettano” di risposta al mio “beh, mi ha fatto piacere conoscerti, questa è la mia fermata”; come se fossi su un treno o qualcosa del genere. Siamo proprio due frane in questo, vero?

Il giorno dopo però è andata un po’ meglio: tu avevi una felpa di Jack Wills blu, che devo dire ti stesse proprio bene, e un paio di normalissimi jeans. Alzai gli occhi al cielo, quando un’amica mi prese in disparte e mi intimò di smetterla di fissarti. Non lo notavo nemmeno, ma i miei occhi ricadevano sempre su di te. Alla fine, decisi di prendermi una pausa e uscire; avevo bisogno di schiarirmi le idee. Un gentiluomo mi aprì la porta, e lo spiffero che entrò non fece altro che peggiorare la situazione, inebriandomi di profumo da uomo, fresco e avvolgente. Alzai lo sguardo: non potevano che essere i tuoi occhi, quelli che trovai a incontrare i miei. Un paio di ordinari occhi marroni, che però si illuminarono, non appena le labbra si aprirono in un sorriso. Diventavano quasi più chiari, un color cioccolato , che quasi non si vedeva più a causa di quelle guance che si erano alzate, quelle guance che facevano venire tanta voglia di accarezzarle. “Grazie” dissi senza pensarci molto “carina la tua felpa”. Sorrisi e mi dileguai, prima di vedere di nuovo il colore conquistare le tue guance.

Eri proprio carino, sai? Mi facevi tenerezza e allo stesso tempo mi convincevi di non averne bisogno, della mia tenerezza. Eri un uomo, che però ancora reagiva da bambino. O forse era il contrario. Ma chi se ne importa, ricordo di aver pensato,è un gran bel ragazzo! Devo aver anche controllato il fisico, una o due volte… Forse quando ti sei tolto la felpa, alla fine delle prove, per metterla sulle mie spalle, devo aver dato un’occhiata agli addominali che spuntavano da sotto alla maglia e ai bicipiti che forzavano la t shirt che avevi addosso.

Mi ci volle poco a tirare fuori il cellulare e darti il mio numero, una volta richiesto. Quella sera nella mia mente c’era un mix di emozioni, ero agitata, nervosa, ansiosa, impaziente. Volevo solo sentire lo squillo del telefono e vedere un numero sconosciuto apparire, volevo vedere apparire le parole “Ciao sono Liam!” o qualcosa del genere. Forse non mi aspettavo un messaggio tanto diretto, ma fu una piacevole sorpresa. “Ciao! Sono Liam, ti andrebbe di uscire qualche volta?”.
 
Il resto, mio caro Liam, è storia.
Mi dicevi che saremmo stati assieme per sempre.
Mi dicevi che non avresti lasciato che le nostre carriere interferissero.
Mi dicevi che noi due saremmo sempre stati più forti di qualunque idiota su internet e nella realtà.
Mi dicevi che avremmo combattuto tutto e tutti per noi due.
 
Ma ora io sono qui, a scrivere queste parole su un foglio che tra pochi minuti strapperò. Sono passati due anni da quel giorno a xFactor. Due anni perfetti, in cui poche volte abbiamo litigato, in cui nessuno più di me è stato orgoglioso dei tuoi successi, in cui ho imparato ad amarti con ogni tuo singolo e rarissimo difetto, in cui ho davvero immaginato un futuro.
E poi è tutto finito, non so come, non so perché. Non so se sia stata colpa mia, non so se sia stata colpa tua o di altri, ma è finito.
 
Il mio Liam Payne non è più mio: ha i capelli a spazzola, tatuaggi sul corpo, esce e si diverte quasi tutte le sere.
Fai il duro, fai il figo, tesoro, ma io ti conosco troppo bene.
Lo vedo che quello non è il tuo sorriso.
Lo vedo che quegli occhi non sono i tuoi occhi, felici e spensierati.
Ho paura di essermi involontariamente tenuta il tuo sorriso, amore mio.
Ma non temere, spero di restituirtelo il prima possibile.
Non abbiamo ancora scritto fine alla nostra storia.
 
Per sempre tua,
Dani
 
Writer’s corner:
Heyla!
Intanto, vi ringrazio di aver letto fino alla fine e aver sopportato il mio schizzo notturno… E chiedo scusa per eventuali errori/sbagli. :)
Avete commenti, recensioni, critiche? Volete semplicemente farmi sapere la vostra opinione?
Il riquadro sotto è fatto apposta per questo! E grazie fin d’ora :)
-S
 
[WARNING: IL RESTO DEL CORNER È UNO SCHIZZO SU COME È NATA LA ONE SHOT!]
Vediamo se riesco a rendere le cose abbastanza illogiche da rappresentare quello che ho pensato per scrivere questa OS… Payzer è tornato, e io sono felicissimaaaaaa! Poco da dire, ci speravo e immaginavo che sarebbe successo, solo non credevo così presto! Però mi rende davvero contenta :) E quindi ho pensato di scrivere questa, una triste Danielle che scrive per sfogarsi dopo la rottura. È abbastanza illogico per voi? Beh, insomma, non si è capito chi abbia mollato chi alla fine, ma una cosa è ovvia, è stata una cosa che nessuno dei due ha voluto, e Danielle, almeno secondo me, ci è rimasta peggio di Liam. E considerando come abbiamo visto Liam… Immaginate come dev’essere stato per lei. Io ci ho provato, ed ecco il risultato. Ma alla fine, sotto sotto, la speranza c’era. La speranza è l’ultima a morire e ha fatto il suo lavoro anche nella loro coppia. Team Payzer insomma! :) E poi boh, Liam è un ottimo personaggio su cui scrivere. :)
   
 
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