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Autore: Revalis    06/12/2012    2 recensioni
Su Ksetra ogni essere vivente, alla nascita, viene illuminato da una Stella, sua protettrice. Questa Stella è la guida dell'individuo, colei che mostra la via, influenzandone la vita. Non tutti, però, conoscono la posizione della loro stella, ma possono percepirne la voce ed entrarci in contatto. Alcuni hanno la fortuna di ricevere la benedizione di un Astromante, che può indicare in maniera esatta la posizione della Stella di un essere vivente e dunque tracciare più precisamente il destino. Il protagonista della storia, Rust, non riesce ad individuare la propria Stella; vaga così di posto in posto, guadagnandosi da vivere come cantastorie. Durante l'ennesimo viaggio, però, Rust viene a contatto con qualcosa che cambia la sua strada...
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte il cielo era nuvoloso.
Rust cercava di orientarsi per raggiungere il piccolo villaggio di Uminor, situato a Nord, ma in nessun modo riusciva a scorgere il Piccolo Carro, nè qualche altra costellazione che avrebbe potuto aiutarlo a ricostruire una sua mappa mentale.
Rust aveva camminato ancora ed ancora, in attesa che uno squarcio di luce bucasse la coltre impenetrabile delle nubi.
Era la prima volta che si perdeva. Conosceva bene il cielo notturno, e anche in condizioni sfavorevoli riusciva ad orientarsi in modo decente, ma non durante quella notte.
Si era definitivamente smarrito, il cielo lo aveva tradito.
Rust pensò seriamente di fermarsi e proseguire durante il giorno, quando sarebbe stato molto più semplice trovare il nord.
La provviste però scarseggiavano e Rust si trovava in serie difficoltà, tanto più che l'ultimo centro abitato se lo era lasciato ormai a più di due giorni di cammino.
No, doveva assolutamente continuare, doveva trovare il modo di orientarsi.
"In questi casi si fa affidamento alla propria Stella. Peccato non sapere quale sia la mia.."
Rust si sedette a pensare. Se il cielo non lo aiutava, avrebbe chiesto aiuto alla terra, almeno per dargli un po' di appoggio.
"Anche le Stelle, con la loro luce così potente, devono arrendersi alla distanza e ai vapori del tempo, come noi. La loro luce non ci illumina e noi quindi siamo persi, persi in noi stessi, dunque nel nulla più profondo, nel mio caso...abbandonato senza guida celeste e terrena."
Come a voler smentire la miscredenza di Rust, in quel momento un piccolo raggio perforò il grigiore, scoprendo una porzione di cielo nerissimo.
Su quella piccola finestra immediatamente si affacciarono moltissime stelle, e la loro luce liquida inondò ben presto le calme distese erbose su cui giaceva Rust.
Come piccole gocce d'acqua cadute in una coppa nera esse furono bevute avidamente da Rust, che riconobbe subito una delle più luminose, Kochab, l'antagonista di Polaris.
Come riferimento per il Nord era perfetto: Rust si rialzò e fissò con intensità la stella, cercando di entrarci in contatto.
-Oh, stella dormiente, Kochab, ascoltami! Io so che nelle difficoltà la Stella guida di un essere vivente si rivela, perciò rispondi se sei tu la Stella che cerco, o se sei tu che stai cercando me!-
Kochab fu scossa da un fremito, come un impulso, ma Rust non ricevette risposta. Sentì che la stella ancora dormiva, bruciando incessantemente nel suo sogno millenario.
-Ti sbagli, Viandante! Quella non è la tua stella!
Rust, scosso dall'improvviso suono di una voce nel deserto più assoluto, cercò di capire da dove provenisse.
-Non disturbarti a cercarmi, io sono già vicino a te. Chiudi gli occhi e io potrò apparirti.
Per qualche strano motivo Rust obbedì, come guidato da una forza primordiale. Sapeva che avrebbe dovuto farlo.
Quando le sue iridi piombarono nel buio, ecco che Rust visualizzò nella sua mente l'immagine nitida di un uomo alto, avvolto in una veste cromo. Il cappuccio, giallo anch'esso, gli ricopriva il volto, che sembrava irradiare una luce familiare.
-Quella Stella mi è molto cara-esordì-ma non è la mia.
-Tu chi sei?
-Io sono un povero Viandante come te, e come te cerco la strada di casa.
-Sì, ma hai visto anche tu che il cielo, fino a poco fa, mi negava la riuscita di questa ricerca.
-Questo è vero. Ma adesso il cielo è sgombro, puoi andare.
-Io non voglio andare.
L'uomo nella veste sembrò scosso. Non era la risposta che si aspettava, o probabilmente pensava di sentirsi dire lo stesso concetto in modo differente.
-Perchè non vuoi andare, Viandante? Il cielo è aperto, l'ho aperto io per te, che non conosci lo spirito che ti indica la via. Non può sentirti perchè non ti rivolgi a lui.
-È appunto per questo che non voglio andare oltre. Questa volta mi è andata bene, ma quante altre volte potrò essere salvato da...da...cosa sei tu?
-Non sai chi sono, eppure ti sei fidato?
Rust ebbe l'impulso di aprire gli occhi, ma si trattenne.
-Ho...percepito qualcosa di strano, quando ho sentito la tua voce. Come se provenisse davvero dalla stelle. Mi sono sentito...a casa, per la prima volta.
-Tu sei un vero Figlio del Cosmo, ma io non posso fare altro per aiutarti, se non mostrarti la via, come farebbe la tua Stella. Lo faccio perchè apprezzo la tua sensibilità e perchè, nonostante tu voglia farmi credere di essere sfiduciato, riponi grande speranza nel cielo. La tua Stella è sicuramente un astro molto importante...
Rust si strinse alla sua sacca. Se era molto importante, perchè non l'aveva mai trovata? Osservava il cielo ogni notte, raccontava storie sulle costellazioni ovunque andasse per qualche soldo e un posto per dormire, riposava sotto la luce degli astri, parlava con loro, dormiva con loro, bruciava con loro. Perchè non riusciva a capire quale fosse la sua via, nonostante tutto l'impegno che ci impiegava?
-Aiutami a trovarla, ti prego. Io so che tu puoi fare qualcosa.
-Mi dispiace, ma solo un Astromante può rivelarti questa verità.
-Ma...ma tu sei un Astromante, o qualcosa di più, non so...non vuoi aiutarmi per qualche motivo!
-Apri gli occhi, per favore.
Rust si blocco, ma obbedì immediatamente.
Aperti gli occhi si ritrovò davanti una figura simile a quella della sua mente, solo che la veste era color sabbia, quasi grigiastra.
-Guardami, guardami bene. Io non sono un Astromante. Non sono in grado di dirti nulla sulla tua Stella, in queste condizioni. Ma c'è chi può farlo, ovvero l'Astromante di Kochab. È lui che ti sta chiamando, e lo troverai nel villaggio di Uminor. La sua Stella sta brillando molto forte, ma ancora per poco: insieme alla luce della mia Stella riuscirai ad arrivare ad Uminor all'alba, se il tuo impegno sarà saldo. Sappi che non avrai un altro giorno...
L'uomo nella veste alzò l'indice verso il cielo, indicando l'Orsa Minore, ben visibile nel cielo.
-Segui Polaris, passando per Kochab, e la tua strada ti sarà rivelata.
-Certo che sei un bugiardo. Tu non sei un Viandante, non cerchi nessuna via. Tu sei la via, la Stella Polare...come fai ad essere perso se la guida per eccellenza è la tua stella?
-Io? Vedi, quella non è la guida per eccellenza...non quando sono nato io.
-Ma...
-Addio, Rust.
Lo Spirito di Polaris si confuse con la luce della Stella che lo illuminava e sparì.
Rust rimase per una quindicina di minuti, immobile, a pensare a quello che era successo.
Era rimasto senza guida e la Stella Polare in persona gli aveva rivelato la strada; non la via terrena, ma quella celeste, qualcosa di ben più prezioso dell'orientamento.
Un disperso come lui, ecco cos'era stato. Rust aveva capito che si trattava di un antichissimo essere, guidato da Polaris, che aveva perso la sua vita nella ricerca della sua Stella. Per questo diceva di non avere una via: non aveva più una vita da portare a compimento.
-Spirito di Polaris, io ti capisco. La tua Stella probabilmente ti aveva aperto la via dello smarrimento, e migliaia di anni dopo il tuo spirito è stato richiamato, su Ksetra quando Polaris è diventata la nuova guida. Ecco perchè non puoi aiutarmi, ma puoi solo compiere la tua missione: indicare la via a chi l'ha perduta. Grazie.
Il cielo si schiarì definitivamente e la notte, con la sua brillantezza, si stese dolcemente sul paesaggio.
Polaris, come in un sorriso, estese la sua luce nel buio per un istante: Rust decise di partire, correndo verso Nord.
Dal cielo, in un lampo d'oro, cadde un anello che Rust però non vide.
Così come era apparso dal cielo, l'anello si conficcò nella terra e sparì nel silenzio ebano della prateria.
   
 
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