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Autore: Jeck86    06/12/2012    1 recensioni
Allora...ci sono una ladra, un nano, un elfo.
C'è anche un vampiro che di lavoro fa l'oscuro signore di un impero.
Detta così sembra la barzelletta del fantasma formaggino.
Il nano deve portare un misterioso MacGuffin fino al palazzo dell'oscuro signore.
Uno dei personaggi è una MarySue saccente e perfettina.
Indovinate chi.
Resterete sorpresi.
Un aiutino: la MarySue non è la protagonista.
Vorrei ringraziare Bob_Ombadil, MaxT.M ed eugeal per i loro consigli.
E un grazie speciale a Valpur.
è grazie a Valpur che Dolf può cavalcare nel capitolo 10.
Sennò gli toccava farsi tutta la strada, fino al palazzo del cattivo, a piedi e con una armatura d'acciaio.
Genere: Comico, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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La grotta era fredda ma si stava lentamente scaldando.
"plip plip plip"
Una goccia cadeva ritmicamente da una stalattite.
Quando raggiungeva le pietre, precedentemente arroventate, bolliva subito, aumentando l'umidità ed il calore dell'ambiente.
"fzzz"
L'oscuro signore era scosso da brividi di freddo ma sentiva che la temperatura stava aumentando.
"plip fzzz plip fzzz plip fzzz"
 
L'oscuro signore recitava il suo mantra lentamente, con un tono di voce possente e la mente sgombra da ogni pensiero: "Sono uno con l'universo. Sono uno con l'universo. Sono uno con l'universo."
Ma quelle parole gli sembravano false.
Nella grotta fredda gli pareva che, al di la della sua pelle, vi fosse il vuoto siderale.
Anche se, nel mondo libro, il vuoto non esisteva.
La tenebra fredda gli faceva pensare che il mondo fosse, in realtà, lontano mille miglia.
"plip fzzz plip fzzz plip fzzz"
La temperatura aumentava ancora.
La sua pelle, che fino ad un attimo prima gli era parsa una barriera insormontabile, l'unica cosa che lo proteggesse dal vuoto all'esterno di lui, adesso sembrava sottile come carta velina.
"Sono uno con l'universo. Sono uno con l'universo. Sono uno con l'universo."
 
Adesso l'aria era calda come un brodo.
Gli pareva di essere immerso in una vasca da bagno.
Gli pareva che il mondo lo avvolgesse in un affettuoso abbraccio.
"La pelle non è ciò che mi separa dal resto del mondo ma ciò che mi unisce adesso."Disse.
La grotta scomparve dalla sua vista, il mondo scomparve, l'universo scomparve.
Restò soltanto una pagina bianca.
 
L'oscuro signore era come morto, come se neppure lui esistesse più in alcun luogo.
In realtà non è vero che i morti smettono di esistere. Non nel mondo libro.
Nel mondo libro non c'è alcuna differenza tra la vita e la morte.
Le anime dei defunti sono uguali ai vivi, sono tangibili, parlano, camminano.
Solo che, quando un corpo muore, l'anima viene istantaneamente trasportata negli elisi, dove resta per sempre.
Restò in quello stato per quella che gli parve una eternità, anzi, due eternità.
Diciamo una eternità e mezzo e non se ne parli più.
 
"No. Così non va bene. Ho esagerato."Pensò.
Poi disse:"Io sono io."
L'oscuro signore si sentì cadere dal cielo ed acquistare sempre più velocità, senza alcun appiglio per rallentare la sua caduta.
Ed a mille miglia di distanza, al termine della sua traiettoria di caduta, c'era il suo corpo.
Era come se lo stesse risucchiando.
 
"Ho esagerato ancora. Io sono. E faccio parte dell'universo. L'universo fa parte di me."Disse.
Subito la sua caduta si fermo e l'oscuro signore si sentì galleggiare.
Fu solo per un attimo.
Quando anche quella sensazione si dissolse apparve di nuovo la caverna.
Egli era nella caverna, ma era anche la caverna.
Era la terra ed era il cielo.
Era ogni cosa e vedeva e sentiva ogni cosa.
Era ovunque.
"BAMBIIINIII,PIANGEEETEEE! Così mamma e papà vi comprano un bel giocattolo."Gridava un mercante di giocattoli nella città di Badelia.
Un centauro nel continente orientale stava cacciando un lupo.
Ecco che incoccava la freccia.
Ecco che la scagliava.
Stok.
Ma il lupo si era accorto del pericolo ed'era già scappato via.
"Ma quanto sei bello con quel vestito! Ti dona proprio."Disse un elfo ad un altro elfo, nei boschi silvani.
"Tu dici? Non sembro grasso?"Domandò l'altro.
"Tu grasso? Ma che dici, testa di pigna? Io sono grasso."
Andò avanti a cercare in ogni direzione ed in fine lo vide.
Dolf, il nano.
Si trovava nella città di Badelia.
Ogni poco accarezzava la propria borsa per accertarsi di averla ancora al fianco, ben nascosta sotto il mantello.
Era lui che l'oscuro signore stava cercando.
Era il nano partito, giorni prima, dalla grande capitale del regno dei nani.
Egli recava con se un oggetto misterioso.
Il collegio dei saggi nani anziani, che reggeva il regno, l'aveva affidato all'unico nano senza barba, certo che questa sua caratteristica lo avrebbe aiutato a nascondere la propria identità.
L'oscuro signore sapeva questo dalle sue spie.
"Il destinatario di quell’oggetto sono io. Lo percepisco chiaramente."Disse l'oscuro signore.
Sicuramente era un'arma, una potente e temibile arma, che i nani volevano impiegare contro di lui.
 
Con cautela, per non farsene accorgere dall'universo, l'oscuro signore cercò di vedere di che oggetto si trattasse.
Ma i suoi sentimenti lo tradirono.
L'universo si accorse che l'oscuro signore stava utilizzando la meditazione per scopi personali.
Era bastata una punta di ego per far sparire la trance.
Il mondo intero si dissolse ed egli si trovò nuovamente nella caverna.
 
Gocce di sudore lo ricoprivano.
La stanza era calda come un forno e l'aria densa come un burro.
Doveva uscire dalla sauna ed uscirne in fretta o sarebbe collassato.
Quando tornò a respirare aria fresca, maledisse se stesso per la sua stupidità.
Aveva rischiato un infarto e non aveva scoperto quale pericolosa arma portasse il nano.
Ma non tutto era perduto.
Sapeva dove si trovava Dolf e, se i suoi orchi si fossero mossi velocemente...
L'oscuro signore ghignò.
   
 
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