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Autore: xpayneinmyveins    06/12/2012    1 recensioni
"Oh, quel ragazzo é la perfezione fatta persona. Passerei ore ed ore a parlare solanto dei suoi occhi. Sono così misteriosi e allo stesso tempo pieni di emozioni e avventure da raccontare.
Se sono innamorata? Dio, non potete chiedermelo davvero.
Sono follemente, pazzamente, totalmente, inconsciamente, inequivocabilmente innamorata di lui. QUel ragazzo dai tratti orientali e i modi dolci talvolta bruschi mi ha fatto perdere la testa.
Ha il potere di decidere sul mio cuore perché ormai appartiene a lui. Credo che staremo insieme per sempre." così rispondeva Belle quando gli si chiedeva di Zayn. quel ragazzo potrebbe farle qualsiasi cosa, lei risponderebbe sempre così. anche quando litigarono quella notte di dicembre, il suo cuore sapeva che Zayn ormai era il suo padrone, qualsiasi cosa sarebbe successa. Per questo Bels pianse tanto quella notte, ma c'è sempre una seconda possibilità per l'amore vero.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Asking me if i wanna try again with you.-
 
 
 
4 dicembre 2012
 
“New York è davvero meravigliosa in questo periodo dell’anno.”Penso, senza un’emozione di gioia particolare. Ormai é un dato di fatto.
Camminare da sola per quell’enorme città, sotto le luci natalizie e respirando l’aria tanto fredda da congelarti il naso mi é sempre piaciuto. Davvero, non scherzo. Io amo il natale e tutto ciò che rappresenta: l’unità famigliare, la bontà, la generosità. Caratteristiche che ormai a questo mondo mancano, sapete?
Solo che adesso è come se mi mancasse qualcosa. Non so bene cosa. Forse, mi sento così perché di solito faccio quella strada in macchina con il mio ragazzo e cantiamo sulle canzoni alla radio. Oh si, la sua voce è magnifica. O forse, mi sento così perché anche alla mia famiglia manca quell’unità che si dovrebbe avere almeno a Natale. O forse ancora, sento questo vuoto dentro perché sto piangendo. Lacrime salate stanno scendendo dai miei occhi azzurri e i capelli color miele mi si sono appiccicati alle guance per via della neve e del freddo che ci si sono scaraventati sopra senza pietà.
Fa freddo in questo periodo. Ancora venti giorni e sarà natale, non è meraviglioso? Eppure, sto piangendo. Perché? Perché non riesco a non piangere?
Non posso stare così per Zayn, porca puttana.” Continuo a dire a me stessa.
Però, é proprio per lui che mi sento tanto vuota. La strada per casa mia è ancora lunga.
Pensavo di passare la serata con Zayn, magari, dormire da lui. Tanto mia madre e mio padre credono io dorma da Abigail. Invece, no. Ha dovuto rovinare tutto, lo stronzo.
Proprio stasera che poteva esser tutto perfetto mi doveva far arrabbiare tanto? 
Dopo un anno credevo che sapesse quanto tengo a lui, credevo sapesse quanto sarei stata male. Porto una mano al collo e comincio a giocherellare con la collanina fatta a rondine che mi ha regalato una settimana dopo esserci messi insieme, un anno fa.
Merda!” Solo ora mi accorgo d’aver lasciato la sciarpa a casa sua. Di tornare indietro non se ne parla. Continuo a giocherellare con la catenina. Sento il cellulare squillare in tasca e sperando che sia lui lo prendo frettolosamente, quasi mi scivola di mano.
Sul display però c’è scritto “Abigail”. Premo la cornetta verde e avvicino il cellulare all’orecchio un po’ svogliata. Speravo davvero che fosse Zayn.
-Pronto?- Dico con voce roca e un po’ spezzata dalle lacrime liberate finora.
-Belle!- Esclama.
-Si è quello il mio nome, Abs, che c’è?- Dico fingendomi seccata.
-Come va? Zayn, ha appena parlato con Liam.. so tutto, tranne come stai tu.- Dice e la sua voce è così preoccupata.
Rimango in silenzio. Dov’è finita la mia voce?
-Bels, rispondimi.
Scoppiai di nuovo a piangere.
-Dimmi dove sei, vengo a prenderti.- Abigail era la migliore amica che si potesse desiderare, era sempre pronta ad aiutare la sua migliore amica che, per sua sfortuna, ero io.
-Times Square.- Risposi fra le lacrime.
-Siediti su una panchina ben visibile. Arrivo, tesoro.
Attaccai e riposi il cellulare in tasca senza curarmi di fare con delicatezza. Corsi verso la prima panchina libera e mi sedetti con le mani a stringere sulla pancia.
Dopo pochi minuti Abigail arrivò e mi portò a casa sua.
Neanche lei poteva credere che con Zayn fosse finita.
 

Un anno prima e una settimana dopo.
 
-Lo so che non stiamo insieme da molto...- Disse un giovane ragazzo dagli occhi color nocciola, i capelli scuri e la pelle cappuccino. –..ma ho visto una cosa in una vetrina l’altro giorno e non ho potuto farne a meno, dovevo comprartela.- Tirò fuori una collanina in oro bianco la cui catenina sottilissima sosteneva il minuto peso di una rondinella.
La ragazza sorrise. –Zayn, è bellissima.- Sussurrò allungandosi verso di essa e appoggiandola sulla punta delle dita per osservare l’uccellino.
-Mi ricorda te.- Sorrise Zayn.
-Cosa vuoi dire?- Chiese confusa la ragazzina dai capelli color miele lunghi fino alle spalle, la pelle chiara e gli occhi azzurri da sembrare congelati, ma Zayn in quegli occhi poteva vedere milioni di emozioni diverse.
-E’ bellissima ed è libera.-Le spiegò il ragazzo appoggiando di nuovo la schiena al tronco del salice piangente sotto al quale si erano seduti qualche minuto prima.
La biondina lo guardò con mille scintille negli occhi e un sorriso. Zayn aveva più esperienza ormai. Sapeva che quel sorriso e quello sguardo significavano amore. E per una volta ne era davvero orgoglioso. Amava essere guardato in quel modo da Belle e sapeva che più di quanto spesso lo notasse anche lui la guardava così ed era consapevole che lei non se ne accorgesse.
-Grazie.- Si avvicinò a lui e gli diede un bacio leggero sulle labbra poi si lasciò legare la collana al collo. Quando alzò i capelli chiari e lasciò il collo scoperto Zayn sentì l’impulso di baciarle quel collo color porcellana. L’intera Belle sembrava una bambola di porcellana. Era snella, alta, bellissima, labbra rosse e piene, occhi azzurrissimi, ciglia scure e lunghe, capelli color del miele, dita affusolate, naso un po’ all’insù e un sorriso perfetto. Era delicata. Come un fiore. Era intelligente, dolce, altruista, simpatica, divertente, sagace, libera, sicura di sé e impertinente alle volte.
Era la perfezione fatta persona e Zayn non poteva che sentirsi perfetto anche lui quando era con lei.
La ragazza appoggiò la testa sulle sue gambe e lui le accarezzò i capelli mentre continuavano a parlare. Era ancora il momento del conoscersi, quello dell’imbarazzo generale, quello che profuma di fresco e dolce insieme.
 
 
 
Due mesi dopo
 
 
-Abigail!- Esclamò Belle correndo verso la moretta dai capelli lunghi e liscissimi tranne per qualche ciocca fuori posto che stava riponendo i libri nell’armadietto.
-Bels.- Sorrise Abigail all’amica quando la raggiunse.
-Devo raccontarti una cosa!- Belle non era mai stata tanto eccitata prima.
Prese l’amica per il braccio e la trascinò in bagno.
-Dimmi.- Rise un po’ Abigail per le maniere stranamente rudi dell’amica.
-Stanotte ho dormito da Zayn!- Urlò in preda alla gioia.
L’amica sgranò gli occhi e la scrutò per un attimo. Belle annuì debolmente per farle capire che non scherzava.
-Oh mio dio! Non ci credo!- Urlò anche l’altra e le si gettò addosso abbracciandola forte.
Passarono un’intera ora in quel bagno e quando furono beccate finsero che Abigail -che voleva tanto fare l’attrice- fosse in lacrime da tempo così la professoressa intenerita le lasciò continuare. Belle le raccontò com’era stato bello. Le disse di come si fosse sentita speciale. Di come Zayn la guardava, come le sorrideva.
Era stata la notte più bella della sua vita.
 
 
Quattro mesi dopo quella notte magica
 
 
Abigail si era appena messa con Liam Payne. Il ragazzo più dolce sul pianeta terra e migliore amico di Zayn. Spesso uscivano tutti e quattro e quella sera decisero di andare a cena tutti insieme.
 
Le ragazze andarono in bagno, per sparlare dei loro ragazzi e tirare qualche urletto di gioia ed eccitazione.
Erano innamorate alla follia.
 
Liam invece raccontava a Zayn di quanto trovasse sexy e dolce Abigail allo stesso tempo. Le erano sempre piaciute le brunette con un bel sorriso e gli occhi chiari.
Zayn sembrava perso su un altro pianeta, però.
-Hey, amico, che hai?- Gli chiese Liam facendolo tornare alla realtà.
-Niente.. non lo so.- Rispose ancora un po’ soprappensiero il moro.
-Avanti, dimmelo.
-E va bene.. Sto solo pensando che questo è il rapporto più lungo che io abbia mai avuto e ho paura. Insomma, non mi ero mai innamorato prima e se mandassi tutto a puttane? Tra tre mesi è il nostro anniversario, Liam. Ci pensi? Io che non sono mai stato con una ragazza per più di due mesi. Se dovessi ferirla?- Spiegò Zayn facendo più un monologo stile Shakespeare che la spiegazione di un pensiero al suo migliore amico.
-Non devi aver paura, Zayn. La ami e quando si ama una persona si teme sempre di ferirla. So che farai del tuo meglio.- Gli sorrise l’amico poi le due ragazze tornarono e la cena continuò tra risate e scherzi.
 
 
Tre mesi a quella parte, venti giorni a Natale, anniversario di Zayn e Belle
 
-Ok, dovrebbe essere tutto pronto.- Si disse Zayn dando un’occhiata critica al suo lavoro.
Aveva passato ore ai fornelli e ad decidere gli abiti adatti, giorni a cercare il regalo perfetto. Finalmente adesso c’era tutto. Indossava uno smoking senza alcun genere di cravatta o papillon semplicemente una camicia bianca, scarpe nere ben lucidate, giacca e pantaloni eleganti.
Aveva finito di apparecchiare e l’anellino d’argento per Belle era proprio al centro del suo piatto dentro ad una scatolina di Tiffany&Co. verde acqua.
Le candele erano già accese, la musica di sottofondo già in play. Il cibo era già pronto e caldo.
Mancava solo lei.  
 
-Dieci minuti- borbottò Zayn fra sé e sé. Belle aveva già dieci minuti di ritardo.
Quindici, venti, venticinque, trenta..
 
DRIIIN.
 
-Finalmente.- Sbuffò Zayn alzandosi dal divano e andando ad aprire.
Belle era davanti a lui avvolta in un cappotto bordeaux.
-Ciao.- Gli sorrise dispiaciuta. –Non volevo ritardare ma mio padre non mi ha dato la macchina e sono dovuta venire a piedi.
La fece entrare  e le richiuse la porta alle spalle. –E non potevi avvertirmi? Adesso tutto quello che ho preparato è freddo.- La rimproverò il ragazzo, accigliato.
-Non pensavo di far così tardi ma la neve mi ha rallentata, scusami.- Si giustificò la ragazza togliendo cappotto, guanti e sciarpa e appoggiandoli all’attaccapanni.
-E non l’hai notato fino a che sei arrivata qui?- Replicò lui.
-Zayn ti ho già detto che mi dispiace.- Gli disse Belle avvicinandosi a lui e accarezzandogli il braccio. Il ragazzo si ritrasse.
-Lo so che ti dispiace, ma non basta, scusa. – Con tono duro.
-Che vuoi dire?- Chiese la ragazza con voce spezzata.
-Ho passato una settimana su questa serata e tu l’hai rovinata in mezzora.- Disse Zayn alzando il tono di voce.
-Non ho rovinato niente!- Si difese la bionda rispondendo a tono.
-Ah no? La cena è fredda quindi adesso è immangiabile. Mi è anche passata la fame e sono arrabbiato perché dopo tutto quello che ho fatto non hai neanche pensato di chiamarmi per avvisarmi del ritardo.
-Zayn, non posso comandare la neve.- Gli fece notare la ragazza.
-Non è questo il punto.- La fulminò.
-Allora spiegati meglio perché ti ho già spiegato che mi sono fatta un chilometro e mezzo a piedi sotto la neve per arrivare qui. – Replicò lei.
-Cosa dovrei dirti? “Oh, povera piccola, ha dovuto camminare per arrivare dal suo ragazzo”? Avresti potuto chiamarmi, ti sarei venuto a prendere.
-Non volevo farti muovere di casa. Mi sembrava una cosa utile solo a disturbarti.
-Il tuo ritardo mi ha disturbato di più.- Disse con voce profonda Zayn, guardandola dritto negli occhi. Senza alcuna dolcezza.
-Sai una cosa? Vaffanculo, Zayn.- Gli lanciò una scatolina, prese il suo giacchetto e corse fuori sbattendosi la porta alle spalle.
Zayn rimase a fissare il vuoto per un attimo. “Cosa ho fatto?” Si chiese.
Cominciò a provare un odio profondo per sé stesso. Abbassò lo sguardo sulla scatolina e chinò e la raccolse.
C’era un piccolo bigliettino attaccato ad essa: “Lo so, che di solito sono i ragazzi a regalare anelli alle ragazze ma mi sembrava carino dartene uno. Spero sia della tua misura. Magari ti chiederai perché ti ho chiesto di aprire il regalo quando saresti stato da solo, bé semplicemente perché non sono brava a dire ciò che provo con la voce soprattutto non mentre tu mi guardi con quegli occhi. Dio, io amo i tuoi occhi. Sono la prima cosa che mi ha colpito di te subito seguiti dal tuo sorriso e poi da tutto il resto. Sei l’unico ragazzo che in diciotto anni di vita io abbia mai amato davvero, l’unico che mi fa sentire davvero speciale. Ti amo con tutta me stessa.
Con affetto,
Belle.
PS. la scritta è la prima cosa che ricordo ci siamo detti, aha x”
 
Zayn strinse il fogliettino fra le dita accartocciandolo un po’ e con gli occhi lucidi aprì la scatola. Dentro c’era un anello d’argento se lo provò ed era perfetto. Quando lo tolse per guardarlo meglio notò una scritta all’interno di esso: “Hello.”
Il moro dai tratti orientali sorrise appena e si rinfilò l’anello. Afferrò il telefono e digitò il numero di Liam.
-Hey, Malik. Come va con Belle?- Chiese allegramente l’amico.
-Male. Abbiamo litigato e lei se n’è andata. Credo che mi abbia lasciato. L’ho trattata davvero malissimo. Sei con Abs? – Spiegò velocemente per concludere in quell’unica domanda.
-Oh, Zayn, cosa hai fatto?- Chiese dispiaciuto e un po’ deluso Liam.
-Passami Abigail, Liam.- Replicò serio.
Si sentirono dei bisbiglii e poi Abigail parlò.
-Zayn?- Chiese con voce delicata.
-Si, Abigail. Ascolta, ho litigato con Belle. Devi chiamarla e dirle che ho chiamato Liam e gli ho parlato di quello che è successo. Qualsiasi cosa ti dica, valla a prendere e portala a casa tua io sto arrivando.
-Zayn, cosa le hai fatto?- Chiese con tono duro.
-Ti prego, Abs, non fare domande. Aiutami e basta, ok?- La pregò Zayn, lui che non pregava mai nessuno.
-E va bene. Ci vediamo dopo.
 
 
I can’t say hello to you and risk another goodbye.
 
Presente.
 
-Smettila di piangere, ti prego.- Ripete la mia migliore amica.
-Non ce la faccio. Non credevo che sarebbe stato capace di arrabbiarsi con me, non per una cosa così stupida almeno.- Singhiozzo.
-Lo so, tesoro. Vedrai che si farà perdonare.
Siamo sul letto di Liam. Abs mi ha portata a casa sua. Liam sta facendo delle cioccolate calde per tutti.
Prendo un fazzoletto e soffio il naso con forza. Poi asciugo le lacrime e guardo Abigail in silenzio.
-Ti ho rovinato la serata con Liam.- Dico dispiaciuta.
Lei mi sorride. Ho sempre adorato quel sorriso, sapete?
-Non hai rovinato niente. Non dirglielo ma -anche se lo amo- i ragazzi vanno e vengono, le amiche restano.- Mi fa l’occhiolino mentre mi bisbiglia queste parole.
Quella ragazza mi riempie sempre il cuore d’amore.
Le sorrido un po’ per ripagarla di tutto quello che sta facendo.
-Finalmente, un sorriso!- Esclama tutta contenta.
Poi si avvicina a me e mi abbraccia.
In quel momento il campanello suona. –Vado io!- Urla Liam dalla cucina.
Si sentono dei borbottii. Credo di conoscere la voce dell’arrivato, ma non può essere lui.
Dei passi arrivano veloci dall’ingresso verso la camera. Abs velocemente mi asciuga ancora un po’ le lacrime e mi riavvia i capelli.
-Non trattarlo male.- Mi dice e si alza dal letto.
Ho un tuffo al cuore. No, non può essere lui.
La porta si apre e Zayn entra. Appena mi vede il suo intero volto si ammorbidisce. Con la coda dell’occhio vedo Abigail sparire fuori dalla stanza e chiudere la porta.
-Ciao, piccola- mi dice il più bel ragazzo sul pianeta terra con un mezzo sorriso, è dispiaciuto.
-Piccola? Hai perso il diritto di chiamarmi così un’ora fa.- Lo attacco.
Si avvicina al letto. –Posso?- Annuisco e lui mi si siede davanti.
Mi accarezza la guancia e io chiudo gli occhi a quel contatto. Amo essere toccata la lui.
-Mi dispiace, mi dispiace da morire. Quando te ne sei andata ho capito l’enorme cazzata che avevo appena fatto. Ho letto il biglietto. Ti amo anch’io, alla follia. Non so cosa mi sia preso poco fa, ma so che non accadrà più. Ti prego di credermi.- Mi prende la mano e mi guarda negli occhi. So che è sincero, ma io non voglio rischiare di dirgli ciao di nuovo e sentirmi rispondere un altro addio da parte sua.
Scuoto la testa e distolgo lo sguardo. –Tu hai il potere di proteggere il mio cuore oppure di distruggerlo con un solo movimento della mano. Sei come un Dio, puoi decidere il mio destino, le mie emozioni. Non voglio più rischiare di piangere come ho fatto adesso e se penso a quanto ho pianto per un litigio tanto stupido immagina se dovessimo litigare seriamente? Per qualcosa di importante. Come mi sentirei, allora?- Lo guardo senza alzare il viso.
Mi accarezza la nuca e abbassa il viso per guardare dritto nei miei occhi.
-Ti prego, rischia. Prova ancora con me. Dammi un’altra occasione per dimostrarti quanto ti amo.- Avvicina il viso al mio e le nostre labbra si toccano. Mille brividi mi invadono. Non posso resistere, non a lui.
-Non credo che dovremmo..- Non riesco a finire che mi bacia. Le sue labbra sanno di sigaretta. Le fuma solo quando è nervoso. Mi stende sotto di lui e mi imprigiona fra lui e il letto.
-Invece, dovremmo.- Controbatte.
Mi bacia il collo e di nuovo le labbra. Le sue mani sono ovunque. Ormai conoscono il mio corpo anche meglio di me.
-Perdonami.- Mi sussurra all’orecchio con voce profonda e poi mi morde il lobo.
-Ti perdono.- Ansimo.

Poi, nient’altro, nient’altro che il nostro amore rimase a dominare la stanza.  

  
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