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Autore: _Underwater    06/12/2012    15 recensioni
«Senti, Babbo Natale... Cosa vieni a fare qui, ogni sera?»
«Io?»
«Bhè, io ci lavoro qui... E tu che vieni a fare?»
«Vengo a farti compagnia» scrollò le spalle.
«E tu, Babbo Natale, vieni qui. Ogni sera, per farmi compagnia?» inarcò un sopracciglio.
«Anche perchè mi piaci» ammise ridendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alexis sbuffò aggiustando il suo stupido cappellino natalizio. Odiava quello stupido cappello da "Babbo Natale". Odiava anche Babbo Natale, ovviamente. Insomma, perchè inventare una balla da dire ai bambini? Poi, i genitori si lamentano dicendo: "Mia figlia ha pianto per tre settimane quando ha saputo che non esiste". Grazie al cazzo! Chi non piange dopo aver scoperto che Babbo Natale non esiste?

Aggiustò la sua cintura nera e infilò gli scarponcini. Stupide festività, stupido Natale, stupidi regali, stupide riunioni di famiglia, stupido lavoro del cazzo.

«Alexis, vuoi ancora sbuffare per molto?» sbottò Nick, il suo capo.

«Posso? Davvero?» chiese la ragazza speranzosa.

Nick sorrise, tornando subito serio «Vai a lavorare, Alexis»

«Ma... Dai, Nick. Guardami! Sono vestita da "Cogliona Natale", perchè devo fare io la cretina con la campanellina? C'è anche freddo fuori»

Il ragazzo scoppiò a ridere passandole un braccio attorno al collo «Alexis. Dolce, tenera, bella Alexis... Smetti di lamentarti e mettiti fuori con quel cazzo di campanellino. Sei tu quella a cui entra il vestito da "Cogliona Natale", come dici tu... Quindi, vai all'entrata del centro commerciale e attira clienti. Hai capito?» le aggiustò il cappellino rivolgendole un candido sorriso «Buon Natale, Alexis» le disse, poi.

«Fanculo, Nick» ribattè acida.

Odiava anche quella stupida usanza. "Buon Natale". Ci sono persone che non ti guardano per tutto l'anno e poi... Nelle festività se ne escono con un bel "Buon Natale" o "Buone feste". Stupido Natale.

Si trascinò con l'energia di un bratipo in letargo fino all'entrata del centro commerciale e prese il suo campanellino. Si dipinse un sorriso sul volto -finto, ovviamente- e iniziò a suonarlo.

«Buon Natale» diceva ad ogni passante. Buon Natale un corno, pensava realmente.

«Guarda! C'è Mamma Natale!» urlavano i bambini mentre i genitori la fissavano sorridenti. Entravano, compravano i regali e poi facevano fare una foto ai loro figli con "Mamma Natale". Che cambia ogni anno, tra l'altro.

Ruotò gli occhi al cielo notando un gruppo di ragazzi avvicinarsi a lei. Oh, i gruppi di ragazzi poi... Erano quelli che odiava di più. Doveva sopportare le loro avance -pessime, il più delle volte- ed essere carina solo per non essere licenziata. Ah, e non doveva dire le parolacce, soprattutto.

«Buon Natale!» disse sorridendo.

I ragazzi si fermarono davanti l'edificio. Le sorrisero «Buon Natale» dissero quasi in coro.

Alexis sospirò, almeno erano carini.

Li fissò mentre loro erano rimasti immobili a pochi passi da lei. Stavano parlando a bassa voce, la irritavano quelli che parlottavano vicino a lei. Si sentiva in imbarazzo e doveva far finta di non essere interessata alla conversazione.

Prese il campanellino e iniziò a suonarlo «Buon Natale!»

«Scusa, potresti smettere di suonare quel campanellino un attimo, per favore?» chiese uno dei ragazzi. Rimase paralizzata osservandolo. Occhi azzurri, capelli biondi sparati in aria e un sorriso adorabile. Ah, ma cosa pensava? Lei odiava i ragazzi. Erano stupidi e coglioni e odiosi e...

«Grazie» le sorrise mentre lei posava il campanellino, senza conferire parola.

«Prego» riuscì a dire distogliendo lo sguardo. Il biondo rimase un attimo immobile a fissarla, scosse la testa e tornò a parlottare con i suoi amici.

Portò le mani dentro le tasche e sospirò. Andiamo, il suo lavoro non aveva senso senza il campanellino! Doveva ammetterlo, le mancava.

Alzò lo sguardo verso il cielo guardando con la coda dell'occhio il gruppo di ragazzi accanto a lei.

«Ehy, mamma Natale!» sobbalzò voltandosi verso di loro.

«Dite a me?» chiese scocciata. Dai, le stavano simpatici... Quando non parlavano.

Il ragazzo più scuro annuì facendole un cenno col dito di avvicinarsi.

Si guardò intorno e si avvicinò.

«Gli sconti del 30% sono sugli elettrodomestici, del 50 % sui giocattoli e del 20% su tutto il resto» ripetè, come ormai sua abitudine.

I ragazzi la guardarono inarcando un sopracciglio.

«Emm... Sì, grazie per averci informati ma... Volevamo chiederti un'altra cosa, se possibile» le chiese "il riccio" del gruppo.

Sentì le guancie andarle a fuoco. Gran bella figura di merda.

Abbassò lo sguardo fissando i suoi scarponcini «Oh, certo...»

«Tu sei una ragazza, no?» chiese il biondo con gli occhi più belli sulla faccia della terra.

«Non lo so, per te cosa sono?» rispose Alexis sarcastica.

I ragazzi scoppiarono a ridere dandogli una pacca sulla spalla.

«Sì, scusa. E' ovvio che sei una ragazza...» farfugliò lui, imbarazzato.

Trattenne le risate, era davvero bello mettere in imbarazzo i ragazzi.

«Dai, cosa volete dirmi? Non posso perdere molto tempo»

Oh, certo che poteva perdere tempo.

Il biondo sobbalzò «Bhè, dobbiamo fare un regalo alla sua ragazza» indicò il ragazzo alla sua destra «E alla sua» poggiò una mano sulla spalla del moro.

«E alla mia» disse l'altro ragazzo, dagli occhi chiari e i capelli marroni.

Alexis sbuffò ruotando gli occhi «Siete voi i fidanzati, mica io» girò sui tacchi ma il biondo le afferrò il polso.

«Per favore, abbiamo bisogno di un aiutino femminile» le sorrise.

Sbuffò cercando di non fissarlo negli occhi «Regalate delle collanine in diamanti con un fiocco di neve, c'è il 20% di sconto, sono carine e piacciono a tutti» borbottò mentre i ragazzi illuminavano i loro occhi.

«I diamanti costano, però» li avvertì.

Scossero la testa «Oh, non ci importa... Grazie!»

Li fissò mentre si avvicinavano all'entrata «Ehy biondo!» lo chiamò.

Il ragazzo si voltò facendole un sorriso «Hai della cioccolata sul labbro»

Scoppiò a ridere e... Dio, la risata più bella del mondo.

«Grazie, di nuovo» farfugliò sparendo dietro la porta girevole.

Alexis sbuffò prendendo, nuovamente, il suo campanellino.

«Buon Natale!»

 

 

 

 

 

 

«Ho fame...» farfugliò mentre una signora si avvicinava, sobbalzò drizzando la schiena «Oh, buon Natale!» le sorrise mentre la signora le metteva dei soldi nel cestino.

Ruotò gli occhi al cielo e si appoggiò alla statua di Babbo Natale alias grassone vestito di rosso.

«Ehy, mamma Natale!» sentì il cuore salirle in gola.

Si girò di scatto. I ragazzi di prima la stavano fissando sorridendo. «Belle le collane, davvero» esclamò il moro dagli occhi azzurri.

Sorrise lusingata «Mi fa piacere che vi siano piaciute ma, per favore, non chiamatemi "mamma Natale", mai più»

Scoppiarono a ridere «Oh, va bene... Mamma Natale» rispose il biondino.

«Alexis. Mi chiamo Alexis» disse mentre il biondo sorrideva.

Il riccio gli diede una pacca sulla spalla «Visto, Niall? Adesso sai il suo nome. Smetti di romperci i coglioni, ora»

Niall sorrise colorando le sue guancie di rosso mentre Alexis sorrise lusingata.

«Non... Non dargli retta» borbottò il biondo ridendo.

«No, no... Non preoccuparti» gli sorrise per poi dargli le spalle.

«Buon Natale, bella bambina!» esclamò stringendo la mano ad una bimba.

I ragazzi rimasero dietro di lei, poi la superarono «Buon Natale, mamma Natale» le dissero sorridendo.

Li guardò ad uno ad uno, ne mancava uno.

Guardò alle sue spalle, Niall le sorrideva mentre metteva qualcosa nel suo cesto «Buon Natale, Alexis» farfugliò sorridendole.

«Bu, buon Natale» balbettò. Oh, da quando balbettava?

Aspettò che si allontanassero e si fiondò sul cestino.

C'era un sacchettino rosso con un bel fiocco d'oro.

Lo aprì con le mani che tremavano. C'era una collanina, in diamanti, con un fiocco di neve.

Sentì mozzarsi il fiato. Non poteva averlo fatto davvero.

Alzò lo sguardo velocemente cercandolo, sparito.

Un fogliettino rosso le balzò agli occhi.

"Grazie per l'aiuto, davvero bella la collana. Spero piaccia anche a te :)

Un bacio.

-Niall (Il biondino con la cioccolata sulle labbra, sì. Proprio io... Emm, a te piace la cioccolata? Fai un cenno con la testa, su!"

Alexis corrugò la fronte scoppiando in una risata, poi annuì. Si sentiva stupida, stava annuendo -come una pazza- da sola.

Prese la collanina e la infilò in tasca, era bella. Ma non poteva tenerla.

«Te la restituisco appena ti vedo, biondo» farfugliò prima di tornare al suo lavoro. Con un sorriso vero, questa volta.

 

 

 

 

 

 

 

 

«Cazzo, si gela» borbottò Alexis strofinandosi le mani. Un'altro giorno da Cogliona Natale. Però, quella sera, era diverso. Era più allegra, non poteva negarlo. E aveva con se quella collalina, le piaceva parecchio. Doveva ammetterlo.

«Buon Natale» disse sorridendo a dei passanti.

«Buon Nat...» si bloccò sul posto con la bocca socchiusa. Niall era davanti a lei, sorridente e con due tazze in mano. Alexis inarcò un sopracciglio e, facendo finta di niente, si voltò ad augurare "buon Natale" ai passanti.

«Vuoi ignorarmi ancora? Sai, la cioccolata si fredda...»

Trattenne un sorrisino da ebete «Bhè, bevila» gli disse allegra.

Lui la fissò sorridendo «Hai messo la collana»

«Oh, sì! Tieni!» la tolse velocemente porgendogliela. Le dispiaceva staccarsi da quella collana.

«No, no... E' tua» borbottò il biondo.

«Non posso accettarla, biondo»

«Mi chiamo Niall»

Lo so, avrebbe voluto dire. «Emm... Sì, Niall. Non posso accettarla, costa un sacco di soldi e...»

Scoppiò a ridere «Credimi, i soldi non sono un problema»

«Per te... Ma, davvero, riprendila»

«Non la voglio» rispose secco.

«Non fare storie...»

«Ho detto che non la voglio»

«Per favore, Niall... Smettila»

Lui le sorrise «E' tua»

La ragazza sbuffò rimettendosela al collo «Guarda che la tengo davvero...» lo avvertì.

«Ne sarei felice...» farfugliò lui allungando una tazza verso di lei.

L'afferrò rivolgendogli un sorriso «Grazie» mugugnò dando un sorso a quel nettare degli dei, cioccolata... Per le persone normali.

«Allora, Alexis... Quando finisci il turno?» le chiese avvicinandosi più a lei.

Una vampata di caldo le percorse il corpo «Quando chiude il centro commerciale» rispose lei scrollando le spalle.

Niall abbozzò un sorriso «E tu rimani qui, fino a quell'ora? Con questo freddo?»

«Sì»

«Cavolo, ma... Ma sono pazzi!» protestò lui.

«A Natale sono tutti pazzi, Niall. Anche tu»

Inarcò un sopracciglio «Io?» le chiese, confuso.

«Hai comprato una collana di diamanti ad una sconosciuta, se questa non è pazzia...»

Scoppiò a ridere «Oh, per me non... Non è una pazzia, invece. La vera pazzia è tenere una ragazza come te, qui. Fuori al gelo fino a tardi!»

«Ma le cose dolci che dici... Sono effetto della cioccolata o sei così tutto il tempo?» chiese curiosa.

«Oh» arrossì «Io non... Non dico cose dolci, credo»

«Buon Natale!» disse la ragazza ad un passante. Niall la osservò in silenzio.

«Sai...» iniziò lui «Ho sempre voluto fare il tuo lavoro. Dire... Dire "buon Natale" a tutti, senza essere considerati dei pazzi. Ho sempre voluto farlo»

Lei scoppiò a ridere «Bhè, chiedi dentro... Magari di prendono»

Il biondo sorrise «Ah... Penso che non sia proprio il lavoro adatto a me. Io... Io faccio altro»

«Altro? E cosa fai di bello, Niall?»

Lui guardò davanti a se stringendo la tazza, un gruppo di ragazzine lo fissarono parlottando mentre entravano nell'edificio «Io canto» disse solamente.

«Oh, anch'io canto... Sotto la doccia, ma canto. Dovresti ascoltare i miei inediti...» farfugliò divertita.

«Vorrei tanto ascoltarli»

«Ah, non ne vale la pena... Davvero»

Scoppiò a ridere fissando l'orologio «Voglio sentirti cantare» le disse allontanandosi.

«Portami la musica e io... Io canto» rispose lei con un sorriso a trentadue denti.

Niall si allontanò di qualche passo «Guarda che ti faccio cantare...» le disse ridendo.

«E io canto»

«Adesso devo andare, ci si canta! Emm... Volevo dire, ci si vede!»

Alexis scoppiò a ridere «Ci si canta, Niall»

 

 

 

 

 

 

 

 

«Manca poco a Natale, affrettatevi a comprare i regali!» trillò vivace Alexis.

Si stupiva di se stessa. Augurava “buon Natale” a tutti, senza fingere sorrisi. Abbracciava I bambini, anche senza fare le foto e sorrideva. Sorrideva un sacco ultimamente.

Si sedette sul marciapiede e lanciò un'occhiata alla sua collanina, la più bella di tutte.

«Tu sei pronta a cantare?»

Alzò lo sguardo facendo apparire sulle sue labbra un sorriso. Niall era di fronte a lei, una chitarra in mano e un sorriso accecante.

«Co, cosa?» farfugliò confusa.

Si sedette accanto a lei «Dimmi, quale vuoi cantare?»

«Vuoi davvero cantare, davanti un centro commerciale?»

«Sì...» scrollò le spalle.

«Ma dai, che vergogna...»

Lui scoppiò a ridere «Dai, cosa vuoi cantare? E' buio, non ti vedono nemmeno in faccia...»

«Non mi vedono? Ma se con tutte queste lucine sembro sotto i riflettori!»

«Niall, lo dicevo che eri tu!» urlò una ragazza avvicinandosi a loro. Il biondo sorrise alzandosi, firmò un foglietto alla ragazza e tornò a sedersi. Alexis lo guardava, stordita.

«Ma che cazz...»

«Allora? Che cantiamo? Ti va di cantare... “All I want for Christmas is you”?»

Lei annuì distrattamente mentre lui iniziava a cantare, sorridente.

Una folla di persone li circondò mentre loro continuavano a cantare.

«All I want for this Christmas... Is you» cantò Niall fissandola.

Sentì andare le guancie a fuoco mentre la folla applaudiva.

«E' Niall Horan!» borbottavano sorridenti.

«Dei One Direction!» esclamavano.

Lui si alzò facendo una foto con delle ragazze poi, si voltò verso di lei «Emm... Io dovrei andare, Alexis. Ci si vede!» le fece l'occhiolino e sparì velocemente tra la folla.

«Niall Horan» mugugnò «E chi cazzo è?»

 

 

 

 

 

 

 

«All I want for this Christmas... Is you...» canticchiò Alexis stringendosi nel cappotto rosso. Un'altra sera. Gli acquisti al centro commericiale erano aumentati rispetto alla sera precedente. Perchè? Bhè, si era diffusa la voce che Niall Horan andasse spesso lì.

«Ehy, mamma Natale» sussurrò qualcuno al suo orecchio.

Si girò di scatto portando la mano sul cuore.

«Niall... Cosa... Ma che ti sei messo?» scoppiò a ridere osservandolo in tutto il suo splendore. Era vestito da Babbo Natale, con tanto di barba.

«Ssh... Non urlare. Adesso qui non è poi così tranquillo... Mi dispiace» le sorrise.

«Oh, non... Per le fan?» chiese.

Lui annuì «Sì... Ma, ma davvero non sapevi chi fossi?»

«Guarda, non l'ho capito nemmeno ora, chi sei Niall»

Il biondo scoppiò a ridere «Bhè, è semplice... Io, io sono Babbo Natale!»

Lei rise portando la testa indietro «Oh, certo... E' ovvio»

Lui l'abbracciò facendola gelare sul posto. «Babe, c'è freddo fuori» le sussurrò all'orecchio.

«Lo so» riuscì a dire lei.

«Ma tu mi riscaldi» aggiunse il biondo facendo colorare di rosso le guancie di Alexis.

Si staccò dall'abbraccio, rossa in viso. «Allora... Babbo Natale, chi... Chi sei, per il resto del mondo?»

«Internet no, eh?»

Lei scosse la testa «Non ho cercato niente sul tuo conto. Voglio che sia tu a presentarti»

Strabuzzò gli occhi «Oh, per il resto del mondo io sono... Sono Niall Horan, cantane dei One Direction»

Lei annuì.

«Ma per te io sono... Sono solo Babbo Natale»

Scoppiò a ridere «No, non sei solo Babbo Natale» disse seria.

Lui abbassò lo sguardo «Ah, no?»

«No. Sei anche lo psicopatico della collana»

Il biondo rise «Adesso ci siamo»

«Senti, Babbo Natale... Cosa vieni a fare qui, ogni sera?»

«Io?»

«Bhè, io ci lavoro qui... E tu che vieni a fare?»

«Vengo a farti compagnia» scrollò le spalle.

«E tu, Babbo Natale, vieni qui. Ogni sera, per farmi compagnia?» inarcò un sopracciglio.

«Anche perchè mi piaci» ammise ridendo.

«Oh, quindi... Io piaccio a Babbo Natale! Davvero?» commentò lei.

«Piaci anche a Niall Horan, allo psicopatico della collana e a quello che ti rompe le palle ogni sera»

Scoppiò a ridere «Wow. Ho fatto colpo»

«E che colpo...» rispose Niall.

«Dai, anche tu non sei male...» si lasciò sfuggire la ragazza.

«Non sono male?» chiese lui.

«Nah, sei carino. Ma dovresti tagliare la barba bianca, ti invecchia»

Scoppiarono a ridere «E tu dovresti sorridere più spesso, per davvero»

Inarcò un sopracciglio «Che?»

«Facevi finta di sorridere, spesso. Non è la prima volta che vengo qui... Sai?»

«Lo so, vieni qui ogni sera...»

«No, prima di incontrarti. Ero già stato qui. Facevi finta di sorridere...»

Raggelò. Lui l'aveva osservata? Davvero?

«Puo' darsi...» disse vaga.

«Adesso Babbo Natale ti lascia al tuo lavoro. Buona notte, mamma Natale»

«Buona notte»

Niall si fermò dandole le spalle «Ah, Alexis. Domani è la vigilia di Natale, tu sei qui?»

«Come ogni sera» rispose lei.

 

 

 

 

 

 

 

«Babbo Natale è tornato, senza barba»

Alexis alzò lo sguardo strozzandosi con la saliva. Doveva ammetterlo, le piaceva parecchio il biondino.

«Oh... Babbo Natale, non dovresti consegnare i regali questa sera?»

«Infatti» rispose lui porgendole una mano «Vieni con me, mamma Natale»

«No, Niall... Devo lavorare»

«Ah... Non hai bisogno di questo stupido lavoro» farfugliò lui trascinandola per un braccio.

«Emm, Niall... Dai, ci stiamo allontanando!»

«Ssh... Mamma Natale, fammi lavorare senza storie» disse ridendo.

Si bloccò di scatto davanti una carrozza. Alexis spalancò la bocca sentendo il pavimento mancare sotto i piedi.

«Madame, si accomodi» Niall le sorrise facendola salire sulla carrozza.

«Ma, Niall!» esclamò sconvolta «Tu... Tu... Tu sei pazzo»

«Lo hai detto tu che a Natale sono tutti pazzi»

«Ma tu sei da ricovero!»

Le sorrise «Forse... Guarda com'è bella Londra, la vigilia di Natale. Al posto dei cavalli volevo delle renne... Ma non è stato possobile»

Scoppiò a ridere «Sei pazzo»

«Anche tu, a Natale sei pazza» disse serio.

Deglutì nervosamente «Io? E... Perchè?»

«Perchè stai per baciare Babbo Natale...» sussurrò avvicinando il suo viso a quello della ragazza.

«Da, davvero?»

«Sì» soffiò al suo orecchio prima di poggiare le sue labbra su quelle di Alexis.

Quando si staccarono, si fissarono senza conferire parola «A Natale sono tutti pazzi...» borbottò poi lei.

«Anche noi» concluse, Niall «Però... Se io sto con te, posso essere pazzo tutto l'anno, sai?»

«Tutto l'anno?»

«Per sempre»

Scoppiò a ridere «E tu vorresti essere pazzo per sempre?»

«Se ci sei tu, sì... Vuoi essere pazza? Con... Con me, intendo»

La ragazza ci pensò un po' su.

«Ma che fai? Ci pensi pure?» scherzò il biondo.

«Sì, voglio essere pazza, con te» gli disse prima di dargli un altro bacio.

«Ah, che dici, mi fai un autografo? No, perchè ho ascoltato le vostre canzoni e... Cazzo, sono meravigliose!»

Niall scoppiò a ridere «Io ti faccio l'autografo se tu mi dai un bacio»

«Cos'è? Un ricatto?»

«Un ricatto, una promessa... Un bacio» le sussurrò.

«Un bacio» mugugnò lei assaggiando, nuovamente, le labbra di “Babbo Natale”.

 





 

SCIABURABU!

Salve a tutti C:

Okay, non so mai cosa dire nell'angolo autrice delle OS lol

Quindi... Inizio dicendo: SPERO VI SIA PIACIUTA.

L'ho partorita (?) ieri sera/notte e... Boh, quando ho i miei flash (Non so cosa minchia sto dicendo, comprendetemi) non riesco a fermarmi :')

Era tanto tempo che volevo fare una OS natalizia, e adesso che siamo nel periodo... L'ho fatta :D (No, ma davvero?) lol

Spero mi facciate sapere cosa ne pensate, anche perchè se fa cagare gli stitici la elimino ewe

Un bacio

-Sara 

   
 
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