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Autore: DaisyFlower    06/12/2012    3 recensioni
Una semplice ragazza, con una semplice vita fa il suo primo viaggio fuori dal continente Italico, destinazione: America.Scoraggiata dall'ennesima delusione amorosa, non sa che proprio a Saint John (una cittadina nei pressi di Chicago) vivrà le emozioni più intense della sua vita. Amplierà i suoi orizzonti grazie al contatto con le nuove culture e usanze,ma soprattutto scoprirà che doveva percorrere ottomilioni di chilometri per innamorarsi ancora.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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La sveglia del telefono suona avvisandomi che sono le otto e venti del mattino e soprattutto che devo alzarmi. Mi giro svogliatamente a pancia in su e noto che mio fratello Alex, di un anno più piccolo di me, è ancora a letto. << Valeria ti prego spegni quell’affare. Non ho i corsi all’università oggi. >> mormora assonnato. Mi alzo e faccio ciò che dice. ‘’Beato lui che starà a casa! Io devo seguire procedura civile.’’ penso. Prendo l’accappatoio e scendo al piano di sotto dov’è situato il bagno grande e una stanza che fa da salotto, cucina e sala da pranzo. Mia madre, che ha accompagnato la mia sorellina quattordicenne al liceo, sorseggia il suo adorato caffè seduta sul divano ascoltando le notizie del mattino. Metto il bollitore dell’acqua sul fuoco, ho bisogno di un tè ai frutti rossi per cominciare bene la giornata e per cercare di mantenere la linea, anche se ho scarsi risultati in questo. Dopo aver fatto colazione mi rendo conto che sono in ritardo. Corro a farmi una doccia e per fortuna non ho tempo di guardare il mio fisico con qualche chilo in più allo specchio risparmiandomi le solite critiche giornaliere. Asciugo i capelli , che da qualche mese sono rossi, al solito modo: lisci con il ciuffo di lato. Sono troppo sottili per fare un acconciatura elaborata, ma per fortuna abbastanza lunghi da cadere sulla schiena.  Una volta finito salgo nella mia camera a vestirmi e a truccarmi. Scelgo un paio di jeans, una camicia blu e una maglia lunga e aperta da mettere sopra. Infilo i pantaloni dentro degli stivali in pelle e poi passo al trucco. Metto un po’ di correttore e cerco di allungare i miei occhi scuri con l’eye-liner e la matita nera, perfeziono il tutto con il mascara e il blush sulle guance. Torno al piano di sotto per fortuna la mamma è pronta. Come fa ad essere sempre così bella e impeccabile? I suoi capelli biondi sono sistemati perfettamente e ha gli occhi castani truccati in modo leggero. Sembra una ragazzina anche per come si veste. Deve accompagnarmi lei all’università anche perché, pur avendo ventitré anni suonati, non ho ancora preso la patente (è sulla pila delle cose da fare comunque). Una volta arrivata in facoltà, con mezz’ora di ritardo, entro in aula. Cavolo è strapiena. ‘’Non voglio stare in piedi anche sta volta!’’ penso e mi guardo intorno cercando tra la moltitudine di studenti un posto libero. Per fortuna lo trovo e mi siedo. Il professore sta spiegando come compilare l’atto di citazione e prendo appunti facilmente.Do un'occhiata in giro per vedere se c’è qualcuno che conosco anche se è poco probabile. Sono al quinto anno di giurisprudenza (anche se devo recuperare degli esami) e ho fatto amicizia si e no con sei persone che inoltre saluto a mala pena. Sono una ragazza molto timida e riservata e qui gli studenti si dividono in due tipi: gli snob e quelli più riservati di me. L’unica studentessa a cui mi sono davvero legata, perché molto simile a me, è Alice. Lei è una ragazza incredibile: bella, simpatica e sveglia. Ha tre anni più di me anche se sembra una liceale, ha grandi occhi castano/verdi, capelli mossi castano chiaro e un sorriso smagliante che coinvolge tutti. Sfortunatamente abitiamo in due posti diversi e non possiamo incontrarci spesso al di fuori dell’università. Oggi la vedrò al corso di tributario nell’ora successiva. Il professore conclude la lezione ed io mi preparo ad uscire ma sulla soglia dell'aula trovo la mia amica ad attendermi. Ci abbracciamo forte: << Valery, finalmente. Come stai? >> chiede curiosa. << Bene cara e tu? >> rispondo sorridente. << Benissimo. Ho delle novità da riferirti. >> afferma con uno sguardo brillante. << Sarebbe? >> << Sai che Andrea cercava un appartamento nei pressi di un paese accanto al tuo? >> Andrea è il ragazzo di Alice, stanno insieme da dieci anni e non si sono mai lasciati, è una coppia meravigliosa la loro. << Si mi ricordo, allora? >> la incito a parlare. << Beh, abbiamo trovato ciò che cercavamo. Ci trasferiamo la settimana prossima. Contenta? >> afferma felice. Io non riesco a contenere l’entusiasmo e l’abbraccio. << E’ una notizia grandiosa Ali. Così potremmo vederci più spesso! >> dico. << Sisi, basta treni e basta pranzi al volo all’uni. >> ribatte fingendo orrore. Il professore di tributario entra in aula interrompendoci e noi prendiamo posto rinviando la nostra conversazione alla fine dell’ora. Una volta conclusa la lezione decidiamo di mangiare qualcosa in mensa. << Anch’io ho una notizia bomba Alice. >> dico poi addentando un sandwich al formaggio. << Sarebbe? Hai trovato il ragazzo della tua vita? >> mi prende in giro lei. Io alzo gli occhi al cielo e le faccio una linguaccia: << No sciocchina, mio padre ha finalmente prenotato i biglietti per gli States. Parto con tutta la famiglia,inclusa la fidanzata di Alex, il 19 dicembre.Esattamente tra otto giorni. >> affermo trionfante. Alice per poco non si strozza con l’acqua: << Cosa?Vai davvero a Chicago?Ma è stupendo! >> dice raggiante. << Si, abbiamo anche avvisato i cugini italoamericani di papà, ci ospiteranno loro. >> << Che emozione dover passare un natale americano, con tutte le usanze tipiche. >> mormora Alice con aria sognante. << Non preoccuparti, ti porterò un bel souvenir. >> affermo e poi scoppiamo a ridere. Veniamo interrotte dal suono del mio cellulare. Sarà mia madre che è venuta a prendermi. Finiamo di mangiare velocemente e usciamo all’esterno raggiungendola al cancello principale dove è parcheggiata. Io e Alice saliamo in macchina, mi sono offerta di darle un passaggio alla stazione, mentre la mamma inizia a chiederci come sia andata la giornata. Una volta a casa vedo mia sorella Rebecca nella stanza-studio intenta a districarsi tra le frasi di latino. E’ al primo anno di liceo scientifico e ogni pomeriggio cerca di anticiparsi i compiti per poter andare al corso di danza classica. Ha gli occhi castani e i capelli dello stesso colore, è più alta di me anche se fisicamente siamo simili. << Valery, mi aiuteresti con queste frasi?Non capisco quale sia il complemento di causa. >> mi chiede troppo gentilmente. Le lancio un'occhiataccia e senza trovare cinque minuti di pace mentale le do una mano. Quando ho finito con lei è la mamma a chiedermi di aiutarla a rassettare casa. Metto le cuffie al mio Ipod e inizio a posare i piatti nella lavastoviglie seguendo il ritmo di Blow me (one last kiss) di Pink. Subito nella mia mente compare lui, il ragazzo per cui ho pianto per più di un anno: Francesco. I suoi occhi azzurri mi perseguitano ancora e non riesco a metterlo nella sfera del mio passato. Siamo stati insieme per quasi tre anni ed è stata la mia prima storia importante. Per me era il ragazzo più bello, dolce e perfetto del mondo: alto un metro e novantatre, bel fisico e capelli castani. Dopo un anno insieme, ha iniziato a lavorare nell’esercito: il suo sogno più grande. Inizialmente mi ero lasciata abbagliare dagli aspetti positivi del suo carattere in quanto è una persona socievole, dalla battuta facile, buono, gentile e giocoso ma quando si trattava di serietà faticava ad esserlo. Io invece sono l’opposto, mi piace divertirmi sia chiaro, ma per la maggior parte del tempo sono tranquilla e pacata. Forse lo annoiavo oppure era lui che non riusciva a capire come ci si doveva comportare. Questo fin quando non è arrivata ''la regina delle baldracche'', (una sua collega di caserma) che l’ha ammaliato portandolo via con promesse del tipo: libertà dagli schemi, divertimento e zero pesantezza. Lui riusciva a darmi solo il minimo indispensabile sentimentalmente ed io ero così assetata d’amore che non mi rendevo conto di pressarlo e alla fine Francesco ha scelto la strada più semplice per quanto lei non fosse una ragazza bellissima. << …ascoltando? >> la voce della mamma mi riporta a terra. << Ha chiamato la tua amica Tania, vuole che vai da lei. >> mi riferisce. Io assento con il capo e dopo aver finito di aiutarla decido di far visita alla mia amica. Tania è una delle mie migliori amiche non che vicina di casa, ha la mia stessa età ma fisicamente sembra una modella: alta, con gli occhi castano verdi e lunghi capelli scuri. Questo marzo si è sposata e ha avuto una bellissima bambina: Giulia. << Ciao care. >> dico varcando la soglia di casa sua. << Ciao Valery, sei arrivata giusto in tempo. La piccola si è appena svegliata. >> mormora guardando la sua bellissima bambina dai grandi occhi azzurri. << Meno male, avevo così tanta voglia di vederla. >> dico prendendola in braccio e facendola ridere. Io e Tania parliamo del più e del meno e le rivelo di aver confermato il viaggio negli USA. Anche lei non sta nella pelle per me e mi chiede di fare tante foto ma soprattutto di divertirmi. Un paio di ore dopo rientro a casa dove mio fratello Alex è al telefono con Manuela, la sua ragazza, che ha la sua stessa età. Si stanno mettendo d'accordo su qualcosa che io non ho afferrato. Dopo poco lui mi riferisce che sarebbe andato con lei al centro commerciale per acquistare delle valige per il viaggio in America e mi chiede se voglio andare con loro. Accetto di buon grado vorrei approfittarne per comprare una borsa anche per me e ovviamente mia sorella Rebecca si autoinvita. A quel punto Alex decide di chiamare anche Mirko, un nostro amico di liceo (per me migliore amico), e cenare in un fast food del centro.

 

<< Valeria cosa ne pensi di questa valigia rosa? >> chiede Manuela con gli occhi brillanti.  Osservo la valigia che mi ha mostrato e le do l’ok. Lei sorride e si avvicina alla cassa per pagare, mentre Alex e Mirko parlano di telefonia. Manuela, oltre ad essere mia cognata, rientra anche tra le mie migliori amiche.E' una ragazza molto vivace, ha occhi castani e capelli corti quasi neri.Il suo viso sembra quello di una bambola di porcellana. Fisicamente magra anche se è in fissa con il perdere peso, contro la volontà di mio fratello che invece è fisicamente più robusto come me e Becca. Per sua fortuna è più alto di noi e ha i capelli e gli occhi di un castano più chiaro.

Dopo gli acquisti facciamo un giro nel centro. Gli addobbi natalizi sono ovunque e le casse diffondono dolci canzoni. La festa più attesa dell’anno sta per arrivare ed io la festeggerò dall’altra parte del mondo. Sono così elettrizzata. Alla fine decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa al McDonald’s. << Beh, allora te ne vai negli States? >> chiede Mirko e noto la  curiosità traboccare dai suoi piccoli occhi castani. << Si, non vedo l’ora! >> ribatto emozionata. << Mi raccomando cerca di trovare un ragazzo almeno lì..Credo che ce ne siano di tutti i tipi e non hai scuse. >> mi prende in giro. Io alzo gli occhi al cielo: << Quando mai ho usato delle scuse?Non ho trovato la persona giusta tutto qui. >> mi giustifico. Mirko mi guarda ironico e si passa la mano tra i capelli castani. Poveri amici, li ho così stressati su Francesco che non vedono l’ora di vedermi innamorata di un altro. Ma sono sicura che vogliono soprattutto vedermi felice dopo aver sofferto tanto. Torniamo a casa verso mezzanotte e dopo aver controllato il mio account facebook vado a letto.

 

Il giorno dopo per fortuna non ho i corsi all’università e posso dormire di più. Quando mi alzo decido di fare una lista delle cose da acquistare per il viaggio. Sicuramente maglioni e cappotti, papà ci sta ripetendo in continuazione che a Chicago gli inverni sono molto più freddi e soprattutto che quest’anno le temperature scenderanno rispetto a quelli passati, Google dicit. Papà e le sue preoccupazioni. La mamma stamattina è uscita a fare la spesa, mentre Alex è a telefono con Manuela, anche lei sta provvedendo a comprare abiti invernali per il viaggio. Ha deciso di fare una sorpresa a mio fratello, rivelandogli solo pochi giorni fa che sarebbe partita con noi. Lui è passato dall’umore cupo e straziante provocato dalla loro separazione alla gioia di vivere nel giro di un’ora. E’ vero che l’amore fa miracoli. Come li invidio, sono una coppia dolce come il miele,talvolta diabetica ma mi fa piacere che almeno loro si siano trovati. Nel pomeriggio ricevo una e-mail su facebook dalla mia amica Mary: “Valery..stasera pizza da me. Non si discute, ci sarà anche Anna!Ho delle super news!’’. Le rispondo che ci sarei andata di sicuro perché molto probabilmente non so se avrò modo di stare con loro nei prossimi giorni. Verso le otto e mezza arrivo dalla mia amica insieme a Rebecca, ormai lei esce sempre con me anche perché i miei genitori, essendo molto apprensivi, non le permettono ancora di andare in giro da sola con le amiche; mi dispiaceva lasciarla a casa così ho iniziato a portarla con me quando esco. << Ciao Mary. >> saluto la mia amica sorridendo. Lei ricambia il sorriso ma mi fa segno di aspettare perché è a telefono con il suo ragazzo Simone. Sono fidanzati da circa un anno ma purtroppo lui vive in un'altra regione non riuscendo a vedersi spesso e tentano di accorciare le distanze volando l’uno dall’altra quando è possibile. Dopo poco arriva anche Anna, la saluto calorosamente e iniziamo a parlottare nell’attesa che Mary riagganci. << Com’è andato l’esame di stamane, Anna? >> le chiedo curiosa. << Benissimo, ora ne mancano solo due e poi laurea! >> afferma emozionata. Io le sorrido complice e ripenso a quando noi tre eravamo al liceo. Frequentavamo la stessa classe ma ci siamo unite solo da quattro anni a questa parte grazie alla passione comune per la saga di Twilight. Che fortuna esserci ritrovate, non saprei cosa fare senza loro. Mary riattacca e ci informa elettrizzata che Simone sarebbe stato suo ospite durante le feste di natale. Io e Anna condividiamo la sua gioia, finalmente verrà ripagata di questi mesi di lunga attesa. Durante la sera ci scambiamo gossip e consigli sulla dieta anche se loro non ne hanno bisogno. Mary è alta e magra con lunghissimi capelli castani e occhi dello stesso colore, è diplomata in danza classica ed è davvero molto brava in questa disciplina, infatti spesso lei e mia sorella si scambiano consigli e suggerimenti. Anna invece è un po’ più alta di me ha un fisico abbastanza magro con gli occhi castani e capelli attualmente color caramello. La nostra serata si conclude con la visione del nostro telefilm preferito ''The vampire diaries'' e mangiando caramelle e patatine. Non siamo molto coerenti lo ammetto.

 

A quasi una settimana dalla partenza ho acquistato tutto quello che mi serviva e anche qualcosa in più.‘’Chissà se tutta questa roba entrerà nella valigia’’ penso mentre sfreccio per il centro commerciale acquistando l’ennesima sciarpa. Mia madre nel frattempo è indecisa se comprare un terzo paio di stivali per la neve. Passiamo vicino ad un negozio di scarpe e ci fermiamo a dare un’occhiata quando per poco il mio cuore non si ferma. Nella vetrina vedo riflesso il viso di Francesco. No, proprio ora dovevo vederlo? Mi volto istintivamente e lui fa lo stesso. I nostri sguardi si incollano e rimaniamo impalati a fissarci. Non lo vedo da quando ci siamo lasciati e mi rendo conto che i miei ricordi non gli rendevano affatto giustizia. E’ bello come non mai. Quanto mi è mancato!Tutti i nostri momenti felici mi attraversano la mente come un fulmine.La mamma nel frattempo è entrata nel negozio ignara di ciò che sta avvenendo. ‘’Cosa stai facendo qui, sciocca?Non guardarlo così imbambolata, lui ti ha fatta soffrire.’’ la mia parte razionale mi scuote e faccio ciò che dice,entro nel negozio a passo deciso mentre scorgo che lo sguardo del mio ex passa dalla sorpresa al…rammarico? ‘’No, non mi deve interessare’’ mi ripeto e cerco di prestare attenzione alle parole della mamma che mi chiede consigli.

 



    La sera prima della partenza il tormento causatomi dall’incontro con Francesco passa in secondo piano. Io e Rebecca siamo nella camera dei miei a fare le valigie e come immaginavo non riesco a chiudere la mia. << Siediti sopra! >> suggerisce mia sorella esasperata. Anche se è più piccola di me è lei a trattarmi come se fossi una bambina. La guardo storto e cerco di resistere all’impulso di iniziare un battibecco. Per fortuna sale la mamma che corre da una stanza all’altra cercando di riordinare ciò che mia sorella ha lasciato in giro. << Mami, mi aiuti a chiudere? >> le chiedo e anche lei come Becca mi consiglia di sedermi sopra la borsa. Tutti geni in questa casa. Faccio come dettomi e per poco non rompo la zip. << Sei la solita imbranata Valery! >> sbotta mia sorella, sto per lanciarle un cuscino quando entra mio padre. Papà è un uomo di quasi cinquantadue anni anche se come la mamma sembra un ragazzino. E’ magro con corti capelli neri un po’ brizzolati e gli occhi scuri come i miei. << Avete portato tutte le sciarpe,i guanti e i maglioni che ci sono in casa?Lì fa… >> << …freddissimo! >> lo interrompiamo io e Becca ritrovando la nostra complicità. Mio padre ci guarda perplesso ma poi sorride. Dopo poco sale anche Alex: << Manu, mi raccomando metti in valigia tutte le sciarpe, i guanti e i maglioni che possiedi in casa lì fa freddissimo. >> mormora alla fidanzata. E’ identico a papà in fatto di preoccupazioni. Alla fine della serata tutte le valige sono pronte e pesate. Per fortuna rientrano nel peso stabilito dagli aeroporti. Scendo al piano di sotto e inizio il giro di telefonate per salutare i miei amici, la prima è Mary. Parliamo per più di mezz’ora dicendoci che ci saremo mancate e che spera tanto mi diverta ma soprattutto mi chiede di rapire Ian Somerhalder per lei  nel caso dovessi incontrarlo in giro. Poi è la volta di Anna che mi suggerisce di assaggiare i cupcake al caramello da Starbucks e soprattutto di portarle dei dolci che preparano solo lì. Chiamo anche Tania ma è una telefonata breve perché la piccola Giulia fa i capricci. Sto per chiamare Mirko quando il mio cellulare squilla, è Alice: mi augura di fare buon viaggio ma soprattutto di godermi le vacanze in modo spensierato senza pensare ai libri. Quando riattacco con lei chiamo Mirko. Anche lui come Alice mi dice di godermi in viaggio e soprattutto mi ripete di fidanzarmi con un bell’americano. Come se fosse possibile! Dopo aver messo giù il telefono mi accorgo che sono le dieci di sera passate. Devo andare a letto altrimenti non riuscirò ad alzarmi in tempo. Cavolo domani salirò per la prima volta su un aereo, diretta poi dove?A Chicago! Non mi sembra vero.America wait for me.

  
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