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Autore: Black Fullmoon    07/12/2012    1 recensioni
Nel parco non c'era nessuno a parte lui. Aveva l'impulso di prendere a calci qualcosa. Va bene, meglio stare lì a fare qualcosa di utile per sé e potenzialmente dannoso per altri che a casa a sentire i suoi che litigavano e sua madre che gli strillava dietro che era un piccolo delinquente e cose simili. Quella donna esagerava sempre. Tutte quelle storie solo per un paio di furtarelli. Se avesse saputo che spacciava e che spesso e volentieri minacciava i ragazzi più piccoli chissà cos'avrebbe fatto. Jim saltellò da un piede all'altro. Si stava ghiacciando le ossa. E tutto perché non era stato abbastanza furbo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jim Moriarty
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jim era seduto su una panchina nel parco. Si portò le mani al volto e ci alitò sopra. Faceva un freddo del diavolo, decisamente sotto alla media stagionale, e lui non aveva i guanti. Quando era uscito di casa si era preso la giacca dimenticandosi il resto. Si alzò per sgranchirai le gambe. Dopo quasi mezz'ora seduto su quella panchina aveva le chiappe gelate. Dovevano essere quasi le otto di sera, aveva freddo e fame. Voleva infilarsi sotto le coperte del suo letto, mangiare qualcosa e rilassarsi ascoltando qualcosa col walk-man che aveva rubato a un suo compagno di classe. Desideri al momento irrealizzabili.
Nel parco non c'era nessuno a parte lui. Aveva l'impulso di prendere a calci qualcosa. Va bene, meglio stare lì a fare qualcosa di utile per sé e potenzialmente dannoso per altri che a casa a sentire i suoi che litigavano e sua madre che gli strillava dietro che era un piccolo delinquente e cose simili. Quella donna esagerava sempre. Tutte quelle storie solo per un paio di furtarelli. Se avesse saputo che spacciava e che spesso e volentieri minacciava i ragazzi più piccoli chissà cos'avrebbe fatto. Jim saltellò da un piede all'altro. Si stava ghiacciando le ossa. E tutto perché non era stato abbastanza furbo.
Sbuffò al pensiero. Si era comportato da idiota. Aveva forzato il cassetto della prof. per fregare il portafoglio che sapeva aveva lasciato lì e quel ficcanaso l'aveva beccato. A detta sua, era un po' che lo teneva d'occhio e ora finalmente l'aveva preso in flagrante. Era entrato proprio in quel momento e lo aveva fotografato mentre aveva le mani nel cassetto, dopodiché aveva minacciato di denunciarlo se non gli avesse fatto un "favore".
Jim non conosceva bene quello sbirro improvvisato. Aveva due anni meno di lui e veniva da una famiglia ricca, sempre in giro vestito con roba costosa e con anche l'autista privato a portarlo a scuola a volte. Quando Jim doveva fare quasi due miglia a piedi tutte le mattine come un idiota perché non aveva i soldi per pagarsi un taxi o un biglietto del pullman. E poi quel moccioso era sempre così strafottente, tutto snob perché lui era intelligente e gli altri no, lui era ricco e gli altri no o qualcosa del genere. Jim si spostò una ciocca di capelli dagli occhi. Nemmeno i soldi per un parrucchiere aveva, e ora si trovava sotto scacco da uno snobbettino. Che poi non era uno stinco di santo nemmeno lui, pensò con un sorrisetto. Aveva sentito dire che era una pecora nera, e anche qualcos'altro vista la natura del "favore".
Un rumore riscosse Jim dai suoi pensieri. Dopo qualche istante vide il suo cliente arrivare. Per quanto fosse più piccolo di età era un po' più alto di Jim. Era tutto imbacuccato in un giaccone pesante, guanti e pure cappello. Jim sentì un moto di stizza.
- Alla buon ora - commentò.
- Non sono qua per sentirti chiacchierare - borbottò l'altro. Che rompiscatole.
- Pacchetto per il signore - disse Jim con tono infantile tirando fuori un sacchettino pieno di polverina bianca. L'altro lo prese.
- Non aspettarti soldi -
- Non sono così ingenuo da credere che tu me ne daresti. La foto per piacere - Jim stese la mano con un sorriso.
- La tengo io. Nel caso ti scappi qualcosa sul mio vizietto. Ciao ciao - il ragazzo ghignò e se ne andò di corsa. La bocca di Jim si spalancò. Quando si riprese dalla sorpresa, l'altro era già sparito. Lurido bastardo. Jim avrebbe dovuto saperlo maledizione! E invece eccolo lì, a sottovalutare come un idiota un bastardo drogato. Fumava di rabbia a dir poco.
- Questa me la paghi stronzetto. Stai tranquillo che Jim Moriarty non dimentica in fretta - sibilò Jim, prima di voltarsi e andarsene. Oh no che non se la sarebbe scordata. Quello stronzo gliel'avrebbe pagata prima o poi. Avrebbe dimostrato chi era il più furbo.

Quindici anni dopo

La lapide era quasi anonima tra le tante del cimitero. Sherlock vi si avvicinò guardandosi attorno. Aveva un cappuccio di una felpa calato in testa, così che non fosse facile riconoscerlo. Non che ci fosse nessuno lì in giro, ma lui era sempre meglio essere prudenti. Sarebbe parso strano quantomeno vedere qualcuno dichiarato clinicamente morto. Si fermò di fronte alla tomba.
- Non hai mai capito come fare a non sottovalutare gli altri, eh Jim? - disse. Se ne andò quasi subito. Prima però lasciò una vecchia foto spiegazzata che ritraeva un ragazzo coi capelli neri tagliati male e l'aria sorpresa che frugava nel cassetto di una cattedra.





Uh, non so come mi sia venuta questa cosa. Semplicemente oggi stavamo facendo autogestione a scuola e mentre la prof. ci faceva tutto un discorso sull'autogestione ho avuto l'ispirazione per questa. Fatemi sapere cosa ne pensate
  
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