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Autore: GiovaneScrittrice    07/12/2012    3 recensioni
Con delicatezza poggia il vassoio a terra insieme alla tazza di Harry e si mette sopra di lui a cavalcioni.
-Sai che non ci siamo fatti i regali di Natale vero?- chiede come se nulla fosse.
Harry alza lo sguardo verso l'albero e in effetti nota che sotto di esso non c'è nulla e che non ci aveva proprio pensato, a prendere il regalo da casa di Lou.
-Non importa piccola e sai perchè?-
Elizabeth scuote la testa e gli lascia un bacio alla crema.
Harry si lecca il labbro inferiore e la stringe per i fianchi.
-Perchè tutto ciò che voglio per Natale sei tu-
E detto ciò la bacia ancora e ancora e ancora.. Godendosi quella piccola ma perfetta parte della loro segreta intimità.
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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All I want for christmas is YOU.
Le luci di Londra formano un incantevole manto di colore sulle rive del Tamigi, mentre la neve scende silenziosamente e tinge di bianco l'intera città.
Nonostante il freddo pungente tipico di quel 24 Dicembre, le strade principali della città sono affollate, colme di gente che corre da una parte all'altra per comprare le ultime decorazioni o gli ultimi regali e due ragazzi camminano tranquillamente mano nella mano.
Lei porta una giacca candida come la neve  che le arriva fin sopra il ginocchio, ha le gambe coperte da un paio di calze rosso fuoco e un paio di ballerine nere che le fasciano i piedi piccoli.
Porta un cappellino dello stesso colore della giacca che la tiene al caldo e lascia ricadere i sinuosi boccoli ramati lungo le spalle ed è bellissima, pensa lui, mentre la osserva parlare delle feste come una bambina e fermarsi a guardare le vetrine di tanto in tanto.
"L'amore non è altro che devozione, gioia e tanta tanta pazienza" gli diceva sempre sua madre quando era più piccolo, prima di avergli baciato la fronte e averlo messo a letto.
E' davvero così? Harry non si era mai posto quel problema prima d'ora.
In fondo Elizabeth era sempre stata solo una cara amica con la quale passare il tempo libero dopo un concerto stressante, oppure con la quale condividere momenti come quelli, prima della notte di Natale.
-Mi stai ascoltando?-
La voce seccata e allo stesso tempo divertita della ragazza accanto a lui lo  riscuote dai suoi pensieri, costringendolo a tornare alla realtà.
-Mia piccola Liz- mormora lui, cogliendola di sorpresa - Mi ero perso ad osservare quanto fossi bella questa sera- 
Le guance di Elizabeth si tingono automaticamente di rosso e la sua piccola bocca si apre leggermente per via dello stupore.
Harry sorride compiaciuto.
-Sei un essere meschino!-
Invece di ricevere un bacio di riconoscimento il moro riceve semplicemente una gomitata sulle costole, poi con una risata cristallina Elizabeth torna a camminare per le strade super affollate e lui fa fatica anche a starle dietro.
-Ti ho detto solo la verità- mormora una volta che le è di nuovo vicino.
Lei alza gli occhi al cielo e per non rischiare di perdersi poggia una mano avvolta nella lana del guanto sul braccio muscoloso del ragazzo.
-Sei molto bravo a recitare, dovresti fare l'attore sai? Ti si addice di più-
Ecco cos'è l'amore, pensa d'un tratto Harry, mentre si ritrova a ridere con Elizabeth: non è altro che un insieme di gesti semplici, spontanei e puri che ti riempiono la giornata.
Lei è sicuramente meglio di ogni premio, ogni concerto, ogni serata di gala, ogni canzone e ogni standing ovation.. Lei è la ragione per la quale si trova lì, nel pieno del traffico Londinese, pronto a svaligiare ogni negozio di dolci possibile per poi mangiarli avvolti sotto le coperte davanti ad uno stupido film natalizio.
Lei è la forza che ogni giorno lo spinge ad alzarsi dal letto e andare avanti.
Lei c'è sempre stata, contro tutto e tutti e l'ha sempre seguito, rimanendo nell'ombra per non essere trascinata nel vortice troppo caotico della sua vita.
Bella e delicata come un'angelo, se fosse finita nel girone della fama sarebbe stata rovinata, le avrebbero spezzato le ali con cui volava ogni volta per venire da lui e gliel'avrebbero portata via, sicuramente troppo fragile per reggere tutto quel casino. E per "casino" non si intende il rumore vero, ma il silenzioso sciabordio del tempo inesorabile che scorre ogni volta e che gli viene portato via dai suoi impegni.. Tempo che non potrà mai più riavere indietro.
Lei è come Wendy ed è sempre lì, pronta per ricordargli che prima o poi si deve crescere e prima o poi tutto finirà e lei, come sempre, sarà pronta ad accoglierlo a braccia aperte.
- Guarda lì- indica ad un tratto la ragazza, distraendolo di nuovo dai suoi pensieri contorti.
Prima che Harry potesse accorgersene viene trascinato dalla sua migliore amica tra la folla brulicante di Londra e pochi attimi dopo si ritrova davanti ad un negozio di decorazioni natalizie.
Il riccio la guarda perplesso -Abbiamo già comprato tutto il necessario per l'albero con Lou, non vedo cosa ci serva ancora..- disse cercando di allontanarla, ma come sempre lei è cocciuta, e non si sposta da lì.
Harry ne approfitta per osservare il modo in cui i capelli le ricadono sulle spalle esili, le labbra scarlatte che non hanno un difetto, le guance arrossate e presto incontra i suoi occhi color caramello.
-Tu hai pensato a decorare l'albero di Lou, piccolo scemo, ma non hai pensato a cosa metteremo nel nostro appartamento?- chiede dolcemente lei, con una strana luce negli occhi.
- Aspetta, hai appena detto "nostro"?- 
Non può crederci.. In un attimo ripensa a quanto aveva insistito solo per farla venire lì da Berlino per passare le vacanze ed ora..
- Che c'è- sussurra lei, con gli occhi ridotti a due fessure -Non mi vuoi più?-
Prima che potesse ripensarci o qualcuno potesse risvegliarlo da quel sogno Harry la prende per i fianchi con facilità, alzandola da terra, per poi farle fare un giro sopra di lui e stringerla tra le braccia.
-Questo è il miglior regalo di Natale che potessi farmi- sussurra al suo orecchio.
Elizabeth diventa rossa in viso e quando i loro sguardi si incontrano esita un pò, le guance le diventano rosse per l'imbarazzo e dopo un pò abbassa lo sguardo.
Come può reggere la potenza di quei due smeraldi che Harry porta al posto degli occhi?
Il giovane le poggia due dita sotto il mento e la costringe a guardarlo negli occhi. Tutto intorno a loro sembra non avere senso, il tempo sembra fermarsi e improvvisamente tutte le persone che camminano per strada affannate e li urtano di tanto in tanto non esistono più.
-Vuoi veramente vivere con me, con uno stupido cantante da quattro soldi, piccola Elizabeth Josephine Lambert?-  E' sempre stato bravo con le parole, pensa lei, ma questa volta nota la sincerità nei suoi occhi e non può far a meno di sorridere e guardarlo negli occhi, senza paura o risentimento.
-Sono passati sedici anni e ancora ti sopporto.. Certo che voglio-
Un sorriso spontaneo come non gli si vedono fare da tempo spunta sulle labbra leggermente screpolate del giovane ragazzo e due fossette si creano agli angoli della bocca, due fossette che Liz conosce bene.
Ha cercato di sfuggire da lui, dal loro amore represso e dal suo incredibile successo che l'ha strappato dalla sua vita per due anni.
 E' tornata a Parigi da sua madre, è andata a Berlino..
Eppure eccola lì, il giorno di Natale, avvolta in un mantello bianco come la neve che torna nuovamente da lui come se fosse tutto ciò che lui potesse desiderare come regalo.
-Vieni- gli sussurra lui, adorante - Andiamo a comprare quell'albero che hai visto prima per la nostra casa allora- 
E tenendosi per mano, complici come lo sono sempre stati, i due ragazzi entrano nel negozio come due bambini alla ricerca del loro gioco preferito.
-Passami quella stella dai!-
L'appartamento è letteralmente sottosopra.
Ci sono scatoloni ovunaque e le valige di Elizabeth sono esattamente dove i due ragazzi le hanno lasciate quella mattina.
L'albero lo hanno comprato e anche tutte le possibili decorazioni in vendita.
Hanno perfino acquistato uno champagne di annata, ordinato una cena nel migliore dei ristoranti lì vicino e sono passati a comprare i dolci.. 
L'unica cosa che non riescono a fare è mettersi d'accordo per decorare l'albero e mentre Harry corre da una parte per sistemare le luci, Elizabeth lo esige dall'altra per passargli le nuove decorazioni.
- Liz non posso dividermi in due- sbotta lui, mentre finisce di infilare le ultime lucine.
La mora sbuffa e scende dalla sedia su cui era salita per poter attaccare le cose nei punti più alti, si pulisce le mani sulla maglietta e guarda il ragazzo davanti a lei in cagnesco.
- Stai mettendo le luci da ore, possibile che ancora non hai finito?- chiede spazientita.
C'è puzza di litigio nell'aria e Harry lo sa bene, ma non riesce a tollerare tutta quella saputaggine che non appartiene alla sua piccola Liz.. che forse non è più tanto piccola.
-Sei tu ad avermi chiesto di comprare tante luci, ricordi?-
Elizabeth ricorda che il gesto di sistemarsi i ricci con una scrollata di testa è un vizio che Harry ha da sempre e sorride debolmente, senza farsi vedere da lui.
-Si è vero- ammette - Ma nemmeno mia nonna ci mette così tanto.. Sei fiacco mio caro!-
Nell'udire quelle parole il riccio blocca il suo accurtato lavoro, lasciandolo a metà, e si volta nella direzione di Elizabeth.
-Cosa sarei io?-
Un sorriso divertito spunta sul viso lentigginoso di lei e mentre Harry si avvicina, la bruna indietreggia, fino a ritrovarsi praticamente spiaccicata al muro.
Harry la raggiunge in un attimo e si sistema davanti a lei, schiacciandola contro il muro come ricorda aver desiderato fare ogni volta che litigavano, da sempre.
Lentamente porta una mano al di sopra della testa di lei e la poggia al muro, in modo che non potesse scappare, poi si abbassa verso il suo viso e la guarda negli occhi.
E' così bella.. Ne osserva i lineamenti semplici, fermandosi sul naso alla francese, per poi scendere verso le labbra carnose e guardarle un pò troppo.
Il suo profumo alla pesca gli dà alla testa e lei non lo sà, ma il suo cuore batte così forte che se fossero in un'arena (come una di quelle in cui si esibisce con la band) si sentirebbe sicuramente l'eco.
-Ripeti ciò che hai detto Lambert, se hai coraggio-
Dolcemente gli sposta una ciocca di capelli ramati dal viso e la poggia dietro l'orecchio, senza smettere di guardarla.
La vede contocersi silenziosamente sotto di lui ed automaticamente si morde il labbro, pienamente cosciente dell'effetto che  scaturisce su di lei.
- Sei fiacco, un pappamolle, un disastro proprio come lo eri alle medie caro Styles- sussurra, con un sorriso beffardo sulle labbra scarlatte.
Ricorda ancora un Harry tutto ciccia, brufoli e apparecchio che le ragazze non volevano ed ora.. Ora ha davanti un ragazzo bellissimo dai ricci perfetti, gli occhi come smeraldi e al posto del grasso sono stati sostituiti dei fantastici addominali e qualche tatuaggio.
-Rimangiati ciò che hai detto, oppure..-
-Oppure cosa?- soffia lei, in preda all'eccitazione.
Fuori ha iniziato a nevicare forte ed entrambi riescono a sentire il vento che sbatte contro le finestre, ma dentro casa la temperatura è più alta per via del camino acceso e sia Harry che Elizabeth iniziano a sentire caldo, molto caldo..
-Non provocarmi Lambert-
I loro visi sono tanto vicini che se uno dei due si fosse mosso di un centimetro avrebbe potuto toccare l'altro; i loro respiri ormai sono uno solo e nel silenzio della casa vuota si possono udire anche i loro cuori che battono forte.
Con la mano tremante la giovane ragazza accarezza delicatamente il petto dell'amico, facendo attenzione a non distogliere il contatto visivo.
-Non ho nessuna intenzione di fare ciò che dici, lo sai-  La sua voce è appena un sussurro, ma data la vicinanza il riccio riesce a sentirla e qualcosa all'interno dei boxer, qualcosa che non può controllare quanto i suoi gesti, inizia a premere e bruciare.
-Quindi non ti rimangerai ciò che hai da poco detto, vero?- sussurra avvicinandosi all'orecchio di lei e lasciando una scia di baci che termina poco dopo all'altezza del mento.
Elizabeth scuote la testa.
Nessuno dei due sà esattamente cosa stà facendo, ma dopo sedici anni di sentimenti repressi, di rancore, di litigi, amore, amicizia e fama che li ha separati, come ci si può capire qualcosa?
-Ora ti farò vedere come sono cambiato, allora!-
Prima che lei potesse ribellarsi Harry la prende da sotto le natiche e la costringe ad aggrapparsi con le gambe al suo bacino, poi senza staccarle gli occhi di dosso la fa sedere sul grande tavolino del salone, scaraventando a terra ogni cosa che vi ci fosse precendentemente appoggiata.
-E così sono un pappamolle eh?- Ride, lui, e le sue fossette fanno compagnia al suo sorriso meraviglioso che contagia anche lei.
La mora porta entrambe le braccia a circondare il collo del riccio e si stringe a lui, presa da una voglia irrefrenabile di stargli vicino.
-Si- sussurra.
Harry scuote la testa divertito e si fà più vicino, le sfiora il collo con il naso e poi le bacia dolcemente la gola, lasciando che una cascata di brividi la scuota da capo a piedi.
Salendo su verso il mento lascia una scia di baci umidi che la costringono a  protendere la testa all'indietro e chiudere gli occhi, mentre lui non smette un secondo di baciarla, sempre più vicino alle sue labbra.
Le loro mani si cercano e, libere dai guanti, possono toccarsi e stringersi per sentirne il calore reciproco.
Il fuoco della loro passione arde all'interno della stanza semi buia e mentre fuori nevica ed è quasi Natale, loro si scoprono come se fosse la prima volta, quasi per gioco.
- Allora, se sono un pappamolle che non sa fare niente, perchè stai gemendo sotto il mio tocco?- La voce di lui è un suono talmente basso, sexy e roco che Elizabeth è costretta a mordersi il labbro per non gemere ulteriormente.
Lo desidera, oh quanto lo desidera..
- Puoi fare di meglio Styles- 
Con la mano libera gli afferra i ricci e lo costringe ad allontanarsi dal suo collo, tanto che ora può guardarlo negli occhi e senza fargli male, con uno scatto lo avvicina di nuovo a sè.
Le loro bocche ora sono tanto vicine da sfiorarsi e fronte contro fronte i due si guardano, incapaci di fare il primo passo.
-Forse è il vino che abbiamo bevuto a cena- sussurra Harry.
-O forse lo champagne-  Elizabeth ride e lo stringe di più.
Il riccio le accarezza una gamba nuda a partire dal ginocchio fino ad arrivare all'interno coscia e lei lo lascia fare, beandosi del suo tocco esperto.
I loro sguardi si incontrano per una frazione di secondo, poi lui preme le labbra contro le sue, con forza, facendole capire da quanto aspettava quel momento.
La afferra per i fianchi e lei porta entrambe le gambe nude a circondargli il bacino. Sente l'eccitazione del ragazzo premere contro la sua coscia e si lascia accarezzare dalle sue mani morbide e calde, mentre le loro bocche si cercano e si trovano dopo un attimo.
-Harry- lo richiama tra un bacio e l'altro -Harry guardami-
A malincuore si allontana da lui e lo costringe a guardarla negli occhi.
-Sono tornata perchè non posso stare senza di te, lo capisci questo vero? Non voglio starti lontana, non ci riesco, ci ho provato ma..-
Lui la blocca con un bacio più dolce e per qualche minuto sembra che il tempo si fermi, poi questa volta è lui a staccarsi da lei.
-Pensavo mi ricordassi di nuovo che sono un pappamolle- 
Ridono di nuovo e lui le accarezza la guancia con affetto, amore e devozione.
-Lo faccio solo per farti arrabbiare-
-Lo so-
Per un attimo lo screpitio del camino e il vento che sbatte contro le finestre sono gli unici rumori che si sentono, poi Harry prende il coraggio e decide di parlare.
-Ho desiderato il tuo ritorno per mesi e mesi Liz, pensavo di diventare matto.. Ed ora sei qui e vuoi vivere con me, non posso crederci- mormora estasiato, incredulo e incredibilmente felice.
Di nuovo piomba il silenzio ed Harry crede di aver detto qualcosa di sbagliato, poi Elizabeth si avvicina a lui e gli sfiora il naso con il suo.
-Baciami-
Senza farselo ripetere due volte Harry si fionda sulle sue labbra e la bacia con passione, come ha sempre desiderato fare da sedici anni.
Si, forse lo champagne gli ha dato la giusta direzione, ma ora è il cuore che comanda e mentre si staccano dal tavolo lui accarezza ogni centimetro del suo corpo.
Non riescono nemmeno ad arrivare al piano superiore, perchè il loro è un bisogno urgente, che non può aspettare..
Harry la fà stendere sul piumone che hanno usato per vedere un film stesi a terra poche ore prima e senza troppi preamboli le sfila la maglietta extra large che lei gli ha rubato, facendola rimanere in mutandine e regiseno.
E' bellissima, pensa mentre fà scorrere le dita affusolate su ogni centimetro di pelle nivea, fino ai seni coperti dalla stoffa.
Lei trattiene il respiro e inarca la schiena per permettergli di slacciarle il regiseno, poi avvolge la mano tra i suoi ricci ribelli e lo segue con lo sguardo mentre le bacia entrambi i seni prima con dolcezza, poi con passione sempre più crescente.
-Harry..- lo richiama con urgenza.
Il moro scende inesorabilmente lungo il ventre e le lascia una serie di baci caldi e bagnati fino all'ombelico, poi senza accorgersene si ritrova a terra con lei sopra che ride dolcemente, ma subito ribalta la situazione, costringendola a stare  sotto di lui con i polsi bloccati.
-Ti odio quando vuoi avere il controllo- sussurra lei, con il broncio.
Harry la bacia a lungo e gli accarezza l'interno coscia, facendola gemere.
-Ti amo anche io, sei bellissima-
A quelle parole Elizabeth apre gli occhi e lo fissa da sotto le ciglia lunghe.
E' sincero e le ha rivelato che la ama.
Proprio lui, il ragazzino goffo che la difendeva qualdo erano piccoli, che è andato a prenderla all'aereoporto infischiandosene dei manager che non volevano e l'ha sollevata davanti a tutti, facendola girare come una bambina.
Lui che l'ha aspettata per due anni, fingendo di stare con attrici famose e modelle squilibrate per mascherare il dolore della sua assenza.
Lui che la notte, quando avevano sedici anni, prima che partisse per la sua avventura, la stringeva a sè e le cantava "Isn't she lovely"
Lui che picchiava tutti i suoi ragazzi senza un motivo quando stavano alle medie e la proteggeva da quelli troppo possessivi una volta arrivati al liceo.
Proprio lui..  L'Harry Styles dalla chioma ribelle, lo sguardo smeraldino e il sorriso da eterno bambino.
Ricordava quando a Natale, da piccoli, facevano i dolci a forma di stelle e li mangiavano insieme a Gemma davanti alla tv.. Ed ora eccoli li, sedici anni dopo, il giorno prima della vigilia, che si amavano veramente per la prima volta.
-Io..- cerca di dire lei mentre si stanno osservando in silenzio.
La neve si è trasformata in pioggia e il rumore lieve delle gocce che sbattono sui vetri rende l'aria ancora più romantica.
"Forza Liz, avanti, digli che lo ami!"
Harry la guarda allarmato, pronto a sentirgli dire una lunga serie di scuse che gli uccideranno il cuore.
Invece Elizabeth chiude gli occhi e prende un grande respiro, poi li riapre e lo guarda sorridendo - Ti amo- mormora - Ti amo anche io, razza di imbecille-
Ed è così che i due non più amici tra una risata e l'altra continuano a scoprirsi e lui la lascia fare, le lascia prendere il controllo e mettersi sopra di lui, togliergli la maglietta e le lascia fare ciò che nessuna ha mai fatto.
Liz percorre dolcemente ogni centimetro del suo petto ricoperto da un grande tatuaggio che la fa impazzire, per poi scendere verso il ventre, dove lentamente fà scivolare via i jeans e lo lascia in boxer.
Gli accarezza l'erezione e mentre risale infila lentamente una mano all'interno della stoffa, iniziando a muoverla con movimenti circolari sul suo sesso.
Una serie di gemiti escono dalle labbra fine ed arrossate dai baci del giovane e prima che possa impazzire le è di nuovo sopra, attento a non pesarle e sta togliendo anche l'ultimo indumento che li separa.
Ora si guardano intensamente negli occhi e con un movimento deciso lui è dentro di lei, la completa come nessuno ha mai fatto e inizia a spingere, da prima con movimenti lenti e circolari, poi sempre più velocemente.
Il mondo sembra essersi fermato mentre loro corrono su un treno ad alta velocità che prende la parola "amore".
L'unica fonte di luce in quella notte tanto carica di novità sono le lucette dell'albero lasciato incompleto, il resto è avvolto nell'oscurità.
Ogni affondo di lui è un gemito di lei e viceversa.
Mano a mano che l'aria si riempie di passione, i vetri di quella stanza troppo piccola si appannano e le coperte si stropicciano, i due amanti stanno arrivando al culmine del piacere.
-Harry- urla lei, in preda all'exctasy pura -Elizabeth..- la accompagna lui.
Il giovane si accascia sopra il petto ancora ansante di lei e cerca di riprendere fiato.
-Chi l'avrebbe mai detto- sussurra la mora tra un sospiro e l'altro - A letto ci sai proprio fare Styles!-
Qualche minuto dopo sono ancora stesi sulla moquette, avvolti nelle coperte pesanti e guardano entrambi fuori dalla finestra la neve che ha ripreso a scendere.
Elizabeth ha la testa poggiata sul petto di Harry e sta giocando a creare disegni immaginari sul dorso della sua grande mano, la quale combacia perfettamente con la sua.
-Non hai paura? - gli chiede ad un tratto.
Il riccio abbassa lo sguardo per guardarla meglio e nota che sta ancora osservando la neve che scende silenziosamente su Londra.
-Di cosa Liz?- 
Lei sorride amaramente e si volta per guardarlo negli occhi, poggiando una mano sul petto ancora caldo.
- Di te, di me, di noi.. Di quello che può pensare la gente lì fuori-
C'è un segno  di consapevolezza e di amarezza nella sua voce.. Lei sà che prima o poi qualcuno la porterà lontana da lui, ma nonostante lui non possa assicurarle nulla per il momento, può comunque donarle tutto il suo amore.
-Ti amo, non ti basta sapere questo?- sussurra ad un palmo dal suo viso.
Per un attimo Liz sembra pensarci su, poi afferra il lembo della coperta e con un gesto la porta a coprirli entrambi, come se quello potrà proteggerli dal resto del mondo.
-Mi basta sapere che sono tua-
Harry ride per il gesto avventato che gli ricorda la loro infanzia.
-Sei mia, come io sono tuo da sedici anni-
E sorprendendola inizia a giocare con lei sotto le coperte come facevano da piccoli, facendosi scappare di tanto in tanto un bacio.. Mentre l'albero è ancora lì, metà completo e metà spoglio, che manda luce ad intermittenza.
-Harry è Natale, svegliati pigrone dai..- 
Il riccio apre un occhio, poi, con grande fatica, apre anche l'altro e mette a fuoco la scena.
Si trova ancora sdraiato a terra (questo spiega il dolore alla schiena) e Liz invece è seduta sul divano, avvolta in una maglietta rossa, un paio di pantacollantes nere e le sue ciabatte bianche.
Ha i capelli pettinati e questo spiega che deve essersi alzata da un pò e deve averlo lasciato dormire..
Il riccio si mette a sedere e si stropiccia gli occhi per mettere meglio a fuoco anche il resto della stanza.
Lo sguardo gli cade sull'albero interamente decorato e si chiede a che ora si sia alzata la mora per fare tutto quello.. Poi nota  un vassoio pieno di dolci, dove vi sono poggiate anche due tazze fumanti.
Elizabeth lo afferra e si mette seduta accanto a lui, poggiando subito dopo il vassoio sulle proprie gambe.
Harry, preso da una fame improvvisa, afferra la tazza piena di un liquido bollente e la porta alla bocca senza troppi complimenti.
Cioccolata calda alla gianduia.. La sua preferita.
Con la coda dell'occhio osserva Elizabeth divorare il suo cornetto alla crema e senza poterne fare a meno poggia la sua tazza, si avvicina e la fà sussultare.
-Che c'è?- chiede lei, leggermente allarmata.
Harry ride e con delicatezza gli lascia un caldo bacio che sà di ciccolata sul labbro superiore, dove una macchia di zucchero a velo aveva attirato la sua attenzione.
-Eri solo sporca amore- mormora alzando le spalle.
La mora strabuzza gli occhi. Come l'ha chiamata?
-Come mi hai chiamata?-
Il riccio per poco non fà cadere la cioccolata sulla coperta bianca.
Le mani iniziano a tremargli ed ha paura di guardarla in faccia.. Ha rovinato tutto ed è colpa della sua boccaccia.
Alza lo sguardo allarmato e punta i suoi occhi smeraldini in quelli dorati di lei.
- A..amore, ti ho chiamata amore- sussurra.
E' veramente buffo, pensa Elizabeth, mentre lo osserva impiastricciarsi con la cioccolata perchè non riesce a reggere la tazza, tanto è nervoso.
Con delicatezza poggia il vassoio a terra insieme alla tazza di Harry e si mette sopra di lui a cavalcioni.
-Sai che non ci siamo fatti i regali di Natale vero?- chiede come se nulla fosse.
Harry alza lo sguardo verso l'albero e in effetti nota che sotto di esso non c'è nulla e che non ci aveva proprio pensato, a prendere il regalo da casa di Lou.
-Non importa piccola e sai perchè?-
Elizabeth scuote la testa e gli lascia un bacio alla crema.
Harry si lecca il labbro inferiore e la stringe per i fianchi.
-Perchè tutto ciò che voglio per Natale sei tu-
E detto ciò la bacia ancora e ancora e ancora.. Godendosi quella piccola ma perfetta parte della loro  segreta intimità.

 


 

                               All I want for christmas is YOU.


                      

 

- I just want you for for my own 
More than you could ever know 
Make my wish come true 
All I want for Christmas is you.


Le luci di Londra formano un incantevole manto di colore sulle rive del Tamigi, mentre la neve scende silenziosamente e tinge di bianco l'intera città.

Nonostante il freddo pungente tipico di quel 24 Dicembre, le strade principali della città sono affollate, colme di gente che corre da una parte all'altra per comprare le ultime decorazioni o gli ultimi regali e due ragazzi camminano tranquillamente mano nella mano.

Lei porta una giacca candida come la neve  che le arriva fin sopra il ginocchio, ha le gambe coperte da un paio di calze rosso fuoco e un paio di ballerine nere che le fasciano i piedi piccoli.

Porta un cappellino dello stesso colore della giacca che la tiene al caldo e lascia ricadere i sinuosi boccoli ramati lungo le spalle ed è bellissima, pensa lui, mentre la osserva parlare delle feste come una bambina e fermarsi a guardare le vetrine di tanto in tanto.

"L'amore non è altro che devozione, gioia e tanta tanta pazienza" gli diceva sempre sua madre quando era più piccolo, prima di avergli baciato la fronte e averlo messo a letto.

E' davvero così? Harry non si era mai posto quel problema prima d'ora.

In fondo Elizabeth era sempre stata solo una cara amica con la quale passare il tempo libero dopo un concerto stressante, oppure con la quale condividere momenti come quelli, prima della notte di Natale.

-Mi stai ascoltando?-

La voce seccata e allo stesso tempo divertita della ragazza accanto a lui lo  riscuote dai suoi pensieri, costringendolo a tornare alla realtà.

-Mia piccola Liz- mormora lui, cogliendola di sorpresa - Mi ero perso ad osservare quanto fossi bella questa sera- 

Le guance di Elizabeth si tingono automaticamente di rosso e la sua piccola bocca si apre leggermente per via dello stupore.

Harry sorride compiaciuto.

-Sei un essere meschino!-

Invece di ricevere un bacio di riconoscimento il moro riceve semplicemente una gomitata sulle costole, poi con una risata cristallina Elizabeth torna a camminare per le strade super affollate e lui fa fatica anche a starle dietro.

-Ti ho detto solo la verità- mormora una volta che le è di nuovo vicino.

Lei alza gli occhi al cielo e per non rischiare di perdersi poggia una mano avvolta nella lana del guanto sul braccio muscoloso del ragazzo.

-Sei molto bravo a recitare, dovresti fare l'attore sai? Ti si addice di più-

Ecco cos'è l'amore, pensa d'un tratto Harry, mentre si ritrova a ridere con Elizabeth: non è altro che un insieme di gesti semplici, spontanei e puri che ti riempiono la giornata.

Lei è sicuramente meglio di ogni premio, ogni concerto, ogni serata di gala, ogni canzone e ogni standing ovation.. Lei è la ragione per la quale si trova lì, nel pieno del traffico Londinese, pronto a svaligiare ogni negozio di dolci possibile per poi mangiarli avvolti sotto le coperte davanti ad uno stupido film natalizio.

Lei è la forza che ogni giorno lo spinge ad alzarsi dal letto e andare avanti.

Lei c'è sempre stata, contro tutto e tutti e l'ha sempre seguito, rimanendo nell'ombra per non essere trascinata nel vortice troppo caotico della sua vita.

Bella e delicata come un'angelo, se fosse finita nel girone della fama sarebbe stata rovinata, le avrebbero spezzato le ali con cui volava ogni volta per venire da lui e gliel'avrebbero portata via, sicuramente troppo fragile per reggere tutto quel casino. E per "casino" non si intende il rumore vero, ma il silenzioso sciabordio del tempo inesorabile che scorre ogni volta e che gli viene portato via dai suoi impegni.. Tempo che non potrà mai più riavere indietro.

Lei è come Wendy ed è sempre lì, pronta per ricordargli che prima o poi si deve crescere e prima o poi tutto finirà e lei, come sempre, sarà pronta ad accoglierlo a braccia aperte.

- Guarda lì- indica ad un tratto la ragazza, distraendolo di nuovo dai suoi pensieri contorti.

Prima che Harry potesse accorgersene viene trascinato dalla sua migliore amica tra la folla brulicante di Londra e pochi attimi dopo si ritrova davanti ad un negozio di decorazioni natalizie.

Il riccio la guarda perplesso -Abbiamo già comprato tutto il necessario per l'albero con Lou, non vedo cosa ci serva ancora..- disse cercando di allontanarla, ma come sempre lei è cocciuta, e non si sposta da lì.

Harry ne approfitta per osservare il modo in cui i capelli le ricadono sulle spalle esili, le labbra rosse che non hanno un difetto, le guance rosse e presto incontra i suoi occhi color caramello.

-Tu hai pensato a decorare l'albero di Lou, piccolo scemo, ma non hai pensato a cosa metteremo nel nostro appartamento?- chiede dolcemente lei, con una strana luce negli occhi.

- Aspetta, hai appena detto "nostro"?- 

Non può crederci.. In un attimo ripensa a quanto aveva insistito solo per farla venire lì da Berlino per passare le vacanze ed ora..

- Che c'è- sussurra lei, con gli occhi ridotti a due fessure -Non mi vuoi più?-

Prima che potesse ripensarci o qualcuno potesse risvegliarlo da quel sogno Harry la prende per i fianchi con facilità, alzandola da terra, per poi farle fare un giro sopra di lui e stringerla tra le braccia.

-Questo è il miglior regalo di Natale che potessi farmi- sussurra al suo orecchio.

Elizabeth diventa rossa in viso e quando i loro sguardi si incontrano esita un pò, le guance le diventano rosse per l'imbarazzo e dopo un pò abbassa lo sguardo.

Come può reggere la potenza di quei due smeraldi che Harry porta al posto degli occhi?

Il giovane le poggia due dita sotto il mento e la costringe a guardarlo negli occhi. Tutto intorno a loro sembra non avere senso, il tempo sembra fermarsi e improvvisamente tutte le persone che camminano per strada affannate e li urtano di tanto in tanto non esistono più.

-Vuoi veramente vivere con me, con uno stupido cantante da quattro soldi, piccola Elizabeth Josephine Lambert?-  E' sempre stato bravo con le parole, pensa lei, ma questa volta nota la sincerità nei suoi occhi e non può far a meno di sorridere e guardarlo negli occhi, senza paura o risentimento.

-Sono passati sedici anni e ancora ti sopporto.. Certo che voglio-

Un sorriso spontaneo come non gli si vedono fare da tempo spunta sulle labbra leggermente screpolate del giovane ragazzo e due fossette si creano agli angoli della bocca, due fossette che Liz conosce bene.

Ha cercato di sfuggire da lui, dal loro amore represso e dal suo incredibile successo che l'ha strappato dalla sua vita per due anni.

 E' tornata a Parigi da sua madre, è andata a Berlino..

Eppure eccola lì, il giorno di Natale, avvolta in un mantello bianco come la neve che torna nuovamente da lui come se fosse tutto ciò che lui potesse desiderare come regalo.

-Vieni- gli sussurra lui, adorante - Andiamo a comprare quell'albero che hai visto prima per la nostra casa allora- 

E tenendosi per mano, complici come lo sono sempre stati, i due ragazzi entrano nel negozio come due bambini alla ricerca del loro gioco preferito.






-Passami quella stella dai!-

L'appartamento è letteralmente sottosopra.

Ci sono scatoloni ovunaque e le valige di Elizabeth sono esattamente dove i due ragazzi le hanno lasciate quella mattina.

L'albero lo hanno comprato e anche tutte le possibili decorazioni in vendita.

Hanno perfino acquistato uno champagne di annata, ordinato una cena nel migliore dei ristoranti lì vicino e sono passati a comprare i dolci.. 

L'unica cosa che non riescono a fare è mettersi d'accordo per decorare l'albero e mentre Harry corre da una parte per sistemare le luci, Elizabeth lo esige dall'altra per passargli le nuove decorazioni.

- Liz non posso dividermi in due- sbotta lui, mentre finisce di infilare le ultime lucine.

La mora sbuffa e scende dalla sedia su cui era salita per poter attaccare le cose nei punti più alti, si pulisce le mani sulla maglietta e guarda il ragazzo davanti a lei in cagnesco.

- Stai mettendo le luci da ore, possibile che ancora non hai finito?- chiede spazientita.

C'è puzza di litigio nell'aria e Harry lo sa bene, ma non riesce a tollerare tutta quella saputaggine che non appartiene alla sua piccola Liz.. che forse non è più tanto piccola.

-Sei tu ad avermi chiesto di comprare tante luci, ricordi?-

Elizabeth ricorda che il gesto di sistemarsi i ricci con una scrollata di testa è un vizio che Harry ha da sempre e sorride debolmente, senza farsi vedere da lui.

-Si è vero- ammette - Ma nemmeno mia nonna ci mette così tanto.. Sei fiacco mio caro!-

Nell'udire quelle parole il riccio blocca il suo accurtato lavoro, lasciandolo a metà, e si volta nella direzione di Elizabeth.

-Cosa sarei io?-

Un sorriso divertito spunta sul viso lentigginoso di lei e mentre Harry si avvicina, la bruna indietreggia, fino a ritrovarsi praticamente spiaccicata al muro.

Harry la raggiunge in un attimo e si sistema davanti a lei, schiacciandola contro il muro come ricorda aver desiderato fare ogni volta che litigavano, da sempre.

Lentamente porta una mano al di sopra della testa di lei e la poggia al muro, in modo che non potesse scappare, poi si abbassa verso il suo viso e la guarda negli occhi.

E' così bella.. Ne osserva i lineamenti semplici, fermandosi sul naso alla francese, per poi scendere verso le labbra carnose e guardarle un pò troppo.

Il suo profumo alla pesca gli dà alla testa e lei non lo sà, ma il suo cuore batte così forte che se fossero in un'arena (come una di quelle in cui si esibisce con la band) si sentirebbe sicuramente l'eco.

-Ripeti ciò che hai detto Lambert, se hai coraggio-

Dolcemente gli sposta una ciocca di capelli ramati dal viso e la poggia dietro l'orecchio, senza smettere di guardarla.

La vede contocersi silenziosamente sotto di lui ed automaticamente si morde il labbro, pienamente cosciente dell'effetto che  scaturisce su di lei.

- Sei fiacco, un pappamolle, un disastro proprio come lo eri alle medie caro Styles- sussurra, con un sorriso beffardo sulle labbra scarlatte.

Ricorda ancora un Harry tutto ciccia, brufoli e apparecchio che le ragazze non volevano ed ora.. Ora ha davanti un ragazzo bellissimo dai ricci perfetti, gli occhi come smeraldi e al posto del grasso sono stati sostituiti dei fantastici addominali e qualche tatuaggio.

-Rimangiati ciò che hai detto, oppure..-

-Oppure cosa?- soffia lei, in preda all'eccitazione.

Fuori ha iniziato a nevicare forte ed entrambi riescono a sentire il vento che sbatte contro le finestre, ma dentro casa la temperatura è più alta per via del camino acceso e sia Harry che Elizabeth iniziano a sentire caldo, molto caldo..

-Non provocarmi Lambert-

I loro visi sono tanto vicini che se uno dei due si fosse mosso di un centimetro avrebbe potuto toccare l'altro; i loro respiri ormai sono uno solo e nel silenzio della casa vuota si possono udire anche i loro cuori che battono forte.

Con la mano tremante la giovane ragazza accarezza delicatamente il petto dell'amico, facendo attenzione a non distogliere il contatto visivo.

-Non ho nessuna intenzione di fare ciò che dici, lo sai-  La sua voce è appena un sussurro, ma data la vicinanza il riccio riesce a sentirla e qualcosa all'interno dei boxer, qualcosa che non può controllare quanto i suoi gesti, inizia a premere e bruciare.

-Quindi non ti rimangerai ciò che hai da poco detto, vero?- sussurra avvicinandosi all'orecchio di lei e lasciando una scia di baci che termina poco dopo all'altezza del mento.

Elizabeth scuote la testa.

Nessuno dei due sà esattamente cosa stà facendo, ma dopo sedici anni di sentimenti repressi, di rancore, di litigi, amore, amicizia e fama che li ha separati, come ci si può capire qualcosa?

-Ora ti farò vedere come sono cambiato, allora!-

Prima che lei potesse ribellarsi Harry la prende da sotto le natiche e la costringe ad aggrapparsi con le gambe al suo bacino, poi senza staccarle gli occhi di dosso la fa sedere sul grande tavolino del salone, scaraventando a terra ogni cosa che vi ci fosse precendentemente appoggiata.

-E così sono un pappamolle eh?- Ride, lui, e le sue fossette fanno compagnia al suo sorriso meraviglioso che contagia anche lei.

La mora porta entrambe le braccia a circondare il collo del riccio e si stringe a lui, presa da una voglia irrefrenabile di stargli vicino.

-Si- sussurra.

Harry scuote la testa divertito e si fà più vicino, le sfiora il collo con il naso e poi le bacia dolcemente la gola, lasciando che una cascata di brividi la scuota da capo a piedi.

Salendo su verso il mento lascia una scia di baci umidi che la costringono a  protendere la testa all'indietro e chiudere gli occhi, mentre lui non smette un secondo di baciarla, sempre più vicino alle sue labbra.

Le loro mani si cercano e, libere dai guanti, possono toccarsi e stringersi per sentirne il calore reciproco.

Il fuoco della loro passione arde all'interno della stanza semi buia e mentre fuori nevica ed è quasi Natale, loro si scoprono come se fosse la prima volta, quasi per gioco.

- Allora, se sono un pappamolle che non sa fare niente, perchè stai gemendo sotto il mio tocco?- La voce di lui è un suono talmente basso, sexy e roco che Elizabeth è costretta a mordersi il labbro per non gemere ulteriormente.

Lo desidera, oh quanto lo desidera..

- Puoi fare di meglio Styles- 

Con la mano libera gli afferra i ricci e lo costringe ad allontanarsi dal suo collo, tanto che ora può guardarlo negli occhi e senza fargli male, con uno scatto lo avvicina di nuovo a sè.

Le loro bocche ora sono tanto vicine da sfiorarsi e fronte contro fronte i due si guardano, incapaci di fare il primo passo.

-Forse è il vino che abbiamo bevuto a cena- sussurra Harry.

-O forse lo champagne-  Elizabeth ride e lo stringe di più.

Il riccio le accarezza una gamba nuda a partire dal ginocchio fino ad arrivare all'interno coscia e lei lo lascia fare, beandosi del suo tocco esperto.

I loro sguardi si incontrano per una frazione di secondo, poi lui preme le labbra contro le sue, con forza, facendole capire da quanto aspettava quel momento.

La afferra per i fianchi e lei porta entrambe le gambe nude a circondargli il bacino. Sente l'eccitazione del ragazzo premere contro la sua coscia e si lascia accarezzare dalle sue mani morbide e calde, mentre le loro bocche si cercano e si trovano dopo un attimo.

-Harry- lo richiama tra un bacio e l'altro -Harry guardami-

A malincuore si allontana da lui e lo costringe a guardarla negli occhi.

-Sono tornata perchè non posso stare senza di te, lo capisci questo vero? Non voglio starti lontana, non ci riesco, ci ho provato ma..-

Lui la blocca con un bacio più dolce e per qualche minuto sembra che il tempo si fermi, poi questa volta è lui a staccarsi da lei.

-Pensavo mi ricordassi di nuovo che sono un pappamolle- 

Ridono di nuovo e lui le accarezza la guancia con affetto, amore e devozione.

-Lo faccio solo per farti arrabbiare-

-Lo so-

Per un attimo lo screpitio del camino e il vento che sbatte contro le finestre sono gli unici rumori che si sentono, poi Harry prende il coraggio e decide di parlare.

-Ho desiderato il tuo ritorno per mesi e mesi Liz, pensavo di diventare matto.. Ed ora sei qui e vuoi vivere con me, non posso crederci- mormora estasiato, incredulo e incredibilmente felice.

Di nuovo piomba il silenzio ed Harry crede di aver detto qualcosa di sbagliato, poi Elizabeth si avvicina a lui e gli sfiora il naso con il suo.

-Baciami-

Senza farselo ripetere due volte Harry si fionda sulle sue labbra e la bacia con passione, come ha sempre desiderato fare da sedici anni.

Si, forse lo champagne gli ha dato la giusta direzione, ma ora è il cuore che comanda e mentre si staccano dal tavolo lui accarezza ogni centimetro del suo corpo.

Non riescono nemmeno ad arrivare al piano superiore, perchè il loro è un bisogno urgente, che non può aspettare..

Harry la fà stendere sul piumone che hanno usato per vedere un film stesi a terra poche ore prima e senza troppi preamboli le sfila la maglietta extra large che lei gli ha rubato, facendola rimanere in mutandine e regiseno.

E' bellissima, pensa mentre fà scorrere le dita affusolate su ogni centimetro di pelle nivea, fino ai seni coperti dalla stoffa.

Lei trattiene il respiro e inarca la schiena per permettergli di slacciarle il regiseno, poi avvolge la mano tra i suoi ricci ribelli e lo segue con lo sguardo mentre le bacia entrambi i seni prima con dolcezza, poi con passione sempre più crescente.

-Harry..- lo richiama con urgenza.

Il moro scende inesorabilmente lungo il ventre e le lascia una serie di baci caldi e bagnati fino all'ombelico, poi senza accorgersene si ritrova a terra con lei sopra che ride dolcemente, ma subito ribalta la situazione, costringendola a stare  sotto di lui con i polsi bloccati.

-Ti odio quando vuoi avere il controllo- sussurra lei, con il broncio.

Harry la bacia a lungo e gli accarezza l'interno coscia, facendola gemere.

-Ti amo anche io, sei bellissima-

A quelle parole Elizabeth apre gli occhi e lo fissa da sotto le ciglia lunghe.

E' sincero e le ha rivelato che la ama.

Proprio lui, il ragazzino goffo che la difendeva qualdo erano piccoli, che è andato a prenderla all'aereoporto infischiandosene dei manager che non volevano e l'ha sollevata davanti a tutti, facendola girare come una bambina.

Lui che l'ha aspettata per due anni, fingendo di stare con attrici famose e modelle squilibrate per mascherare il dolore della sua assenza.

Lui che la notte, quando avevano sedici anni, prima che partisse per la sua avventura, la stringeva a sè e le cantava "Isn't she lovely"

Lui che picchiava tutti i suoi ragazzi senza un motivo quando stavano alle medie e la proteggeva da quelli troppo possessivi una volta arrivati al liceo.

Proprio lui..  L'Harry Styles dalla chioma ribelle, lo sguardo smeraldino e il sorriso da eterno bambino.

Ricordava quando a Natale, da piccoli, facevano i dolci a forma di stelle e li mangiavano insieme a Gemma davanti alla tv.. Ed ora eccoli li, sedici anni dopo, il giorno prima della vigilia, che si amavano veramente per la prima volta.

-Io..- cerca di dire lei mentre si stanno osservando in silenzio.

La neve si è trasformata in pioggia e il rumore lieve delle gocce che sbattono sui vetri rende l'aria ancora più romantica.

"Forza Liz, avanti, digli che lo ami!"

Harry la guarda allarmato, pronto a sentirgli dire una lunga serie di scuse che gli uccideranno il cuore.

Invece Elizabeth chiude gli occhi e prende un grande respiro, poi li riapre e lo guarda sorridendo - Ti amo- mormora - Ti amo anche io, razza di imbecille-

Ed è così che i due non più amici tra una risata e l'altra continuano a scoprirsi e lui la lascia fare, le lascia prendere il controllo e mettersi sopra di lui, togliergli la maglietta e le lascia fare ciò che nessuna ha mai fatto.

Liz percorre dolcemente ogni centimetro del suo petto ricoperto da un grande tatuaggio che la fa impazzire, per poi scendere verso il ventre, dove lentamente fà scivolare via i jeans e lo lascia in boxer.

Gli accarezza l'erezione e mentre risale infila lentamente una mano all'interno della stoffa, iniziando a muoverla con movimenti circolari sul suo sesso.

Una serie di gemiti escono dalle labbra fine ed arrossate dai baci del giovane e prima che possa impazzire le è di nuovo sopra, attento a non pesarle e sta togliendo anche l'ultimo indumento che li separa.

Ora si guardano intensamente negli occhi e con un movimento deciso lui è dentro di lei, la completa come nessuno ha mai fatto e inizia a spingere, da prima con movimenti lenti e circolari, poi sempre più velocemente.

Il mondo sembra essersi fermato mentre loro corrono su un treno ad alta velocità che prende la parola "amore".

L'unica fonte di luce in quella notte tanto carica di novità sono le lucette dell'albero lasciato incompleto, il resto è avvolto nell'oscurità.

Ogni affondo di lui è un gemito di lei e viceversa.

Mano a mano che l'aria si riempie di passione, i vetri di quella stanza troppo piccola si appannano e le coperte si stropicciano, i due amanti stanno arrivando al culmine del piacere.

-Harry- urla lei, in preda all'exctasy pura -Elizabeth..- la accompagna lui.

Il giovane si accascia sopra il petto ancora ansante di lei e cerca di riprendere fiato.

-Chi l'avrebbe mai detto- sussurra la mora tra un sospiro e l'altro - A letto ci sai proprio fare Styles!-

Qualche minuto dopo sono ancora stesi sulla moquette, avvolti nelle coperte pesanti e guardano entrambi fuori dalla finestra la neve che ha ripreso a scendere.

Elizabeth ha la testa poggiata sul petto di Harry e sta giocando a creare disegni immaginari sul dorso della sua grande mano, la quale combacia perfettamente con la sua.

-Non hai paura? - gli chiede ad un tratto.

Il riccio abbassa lo sguardo per guardarla meglio e nota che sta ancora osservando la neve che scende silenziosamente su Londra.

-Di cosa Liz?- 

Lei sorride amaramente e si volta per guardarlo negli occhi, poggiando una mano sul petto ancora caldo.

- Di te, di me, di noi.. Di quello che può pensare la gente lì fuori-

C'è un segno  di consapevolezza e di amarezza nella sua voce.. Lei sà che prima o poi qualcuno la porterà lontana da lui, ma nonostante lui non possa assicurarle nulla per il momento, può comunque donarle tutto il suo amore.

-Ti amo, non ti basta sapere questo?- sussurra ad un palmo dal suo viso.

Per un attimo Liz sembra pensarci su, poi afferra il lembo della coperta e con un gesto la porta a coprirli entrambi, come se quello potrà proteggerli dal resto del mondo.

-Mi basta sapere che sono tua-

Harry ride per il gesto avventato che gli ricorda la loro infanzia.

-Sei mia, come io sono tuo da sedici anni-

E sorprendendola inizia a giocare con lei sotto le coperte come facevano da piccoli, facendosi scappare di tanto in tanto un bacio.. Mentre l'albero è ancora lì, metà completo e metà spoglio, che manda luce ad intermittenza.






-Harry è Natale, svegliati pigrone dai..- 

Il riccio apre un occhio, poi, con grande fatica, apre anche l'altro e mette a fuoco la scena.

Si trova ancora sdraiato a terra (questo spiega il dolore alla schiena) e Liz invece è seduta sul divano, avvolta in una maglietta rossa, un paio di pantacollantes nere e le sue ciabatte bianche.

Ha i capelli pettinati e questo spiega che deve essersi alzata da un pò e deve averlo lasciato dormire..

Il riccio si mette a sedere e si stropiccia gli occhi per mettere meglio a fuoco anche il resto della stanza.

Lo sguardo gli cade sull'albero interamente decorato e si chiede a che ora si sia alzata la mora per fare tutto quello.. Poi nota  un vassoio pieno di dolci, dove vi sono poggiate anche due tazze fumanti.

Elizabeth lo afferra e si mette seduta accanto a lui, poggiando subito dopo il vassoio sulle proprie gambe.

Harry, preso da una fame improvvisa, afferra la tazza piena di un liquido bollente e la porta alla bocca senza troppi complimenti.

Cioccolata calda alla gianduia.. La sua preferita.

Con la coda dell'occhio osserva Elizabeth divorare il suo cornetto alla crema e senza poterne fare a meno poggia la sua tazza, si avvicina e la fà sussultare.

-Che c'è?- chiede lei, leggermente allarmata.

Harry ride e con delicatezza gli lascia un caldo bacio che sà di ciccolata sul labbro superiore, dove una macchia di zucchero a velo aveva attirato la sua attenzione.

-Eri solo sporca amore- mormora alzando le spalle.

La mora strabuzza gli occhi. Come l'ha chiamata?

-Come mi hai chiamata?-

Il riccio per poco non fà cadere la cioccolata sulla coperta bianca.

Le mani iniziano a tremargli ed ha paura di guardarla in faccia.. Ha rovinato tutto ed è colpa della sua boccaccia.

Alza lo sguardo allarmato e punta i suoi occhi smeraldini in quelli dorati di lei.

- A..amore, ti ho chiamata amore- sussurra.

E' veramente buffo, pensa Elizabeth, mentre lo osserva impiastricciarsi con la cioccolata perchè non riesce a reggere la tazza, tanto è nervoso.

Con delicatezza poggia il vassoio a terra insieme alla tazza di Harry e si mette sopra di lui a cavalcioni.

-Sai che non ci siamo fatti i regali di Natale vero?- chiede come se nulla fosse.

Harry alza lo sguardo verso l'albero e in effetti nota che sotto di esso non c'è nulla e che non ci aveva proprio pensato, a prendere il regalo da casa di Lou.

-Non importa piccola e sai perchè?-

Elizabeth scuote la testa e gli lascia un bacio alla crema.

Harry si lecca il labbro inferiore e la stringe per i fianchi.

-Perchè tutto ciò che voglio per Natale sei tu-

E detto ciò la bacia ancora e ancora e ancora.. Godendosi quella piccola ma perfetta parte della loro  segreta intimità.

 

 

 

Here I aaaaaam girls.

Si, so che mi odiate e che dovrei finire la vecchia storia, ma.. Non riesco ad andare avanti, così ho deciso di pubblicare qualche one shoot per non scomparire del tutto.  Ma non vi preoccupate, "let her be your wonderwall" non è ancora finita. E insomma eccomi qui, con questa OS natalizia che mi è stata ispirata dalla dolce voce di Michael Bublè mentre canta "All I want for Christmas is you".. Quindi, vi auguro di passare un buon weekend e vi lascio con questa piccola storia.

Love u so much, Mary xx

 

 

 




 

   
 
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