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Autore: ChandersonLover    07/12/2012    4 recensioni
Ship: Grant Gustin - Nuovo Personaggio
TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
"Se non fosse che io sia distesa per terra, nel bel mezzo di un’autostrada, ricoperta di sangue e con la vista annebbiata, nel punto più vicino alla morte di quanto io non abbia mai raggiunto, potrei persino essere felice.
Lui.
La persona per la quale io per ben 4 anni sono stata ossessionata.
Colui per il quale non ho quasi avuto vita sociale, se non tramite manufatti elettronici. Colui che ha reso la mia adolescenza un vero delirio…
E’ qui, mi tiene la testa, cercando di fermare il fiume di sangue che parte dalla mia tempia e… Sta piangendo.
Lui sta piangendo per me.
Grant Gustin.
Grant sta piangendo per me. "
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Grant Gustin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Betta ti prego, non puoi…-
-Ti prego.. è tutta colpa mia. Svegliati-
-Gr..?-
-Si, sono qui. Ti prego, dimmi che stai bene…-
-Grant..-
-Si. Dio Mio, Si! Perdonami. Ti prego.-
-Io. ..-
-Betta? No. Guardami apri gli occhi. Apri gli occhi, cazzo!-
 
Se non fosse che io sia distesa per terra, nel bel mezzo di un’autostrada, ricoperta di sangue e con la vista annebbiata, nel punto più vicino alla morte di quanto io non abbia mai raggiunto, potrei persino essere felice.
Lui.
La persona per la quale io per ben 4 anni sono stata ossessionata.
Colui per il quale non ho quasi avuto vita sociale, se non tramite manufatti elettronici. Colui che ha reso la mia adolescenza un vero delirio…
E’ qui, mi tiene la testa, cercando di fermare il fiume di sangue che parte dalla mia tempia e… Sta piangendo.
Lui sta piangendo per me.
 
Grant Gustin.
 
Grant sta piangendo per me.
 
...Ma andiamo per ordine.
 
 
Tutto è cominciato circa tre settimane fa. Quando durante una lezione universitaria il mio cellulare ha iniziato a vibrare.
Guardavo distrattamente lo schermo, cercando intanto di prendere intermittenti appunti sul pensiero Kantiano.
 
-Notifiche di Twitter.-
 
“Possono aspettare” pensai, leggendo quale altro sconosciuto mi stesse scrivendo. Era divertente scambiare semplici battute con chi, dall’altra parte dello schermo, neanche lontanamente avrebbe potuto immaginare quanto la mia vita fosse complicata e quasi incomprensibile.
Poi mentre scorrevo le varie notizie, scrivendo distrattamente  i nessi dell’Estetica e dell’Analitica Trascendentale, mi resi conto che avevo ricevuto un messaggio privato.
 
-Grant Gustin ti h inviato un Direct Message-
 
“Ok sarà qualche altra esaltata che ha come nickname il suo nome”. Pensai sorridendo.
Poi abbassai lo sguardo, non avrei dovuto giudicare : anche io all’età di 16 anni, non facevo altro che parlare di lui. Costantemente e incessantemente.  
Aprii curiosa e quasi col cuore che usciva dal petto mi cadde la penna che stringevo tra le dita e mi iniziarono a tremare le mani.
 
Era lui.
 
Grant Gustin in persona mi aveva mandato un messaggio, dopo che saranno stati almeno 2 mesi che non gli scrivevo.
 
Per chi non lo sapesse, Grant Gustin, quattro anni fa ha iniziato con una piccola parte in Glee. Per poi passare a qualche episodio di CSI e Cold Case. Arrivando a 90210.
Dopo un anno di gavetta, è praticamente diventato un’icona.
E’ il protagonista di due serie televisive, portate al successo grazie a lui e nei suoi splendidi 24 anni è anche un modello di biancheria intima, seguito in tutto il mondo.
Io lo venero da quando avevo 16 anni e praticamente soltanto chi seguiva, al tempo, il famosissimo Glee, sapeva chi lui fosse.
 
Guardai la mia compagna di corso, scrutarmi con apprensione. Stavo guardando il cellulare da almeno 3 minuti senza rendermi conto di avere un’espressione ambigua.
La mia bocca era semi aperta, i miei occhi lacrimanti per non aver battuto ciglio e il cellulare nella mia mano, rischiava di cadere per quanto stessi tremando.
 
“Ciao Stalker” lessi e rilessi almeno 12 volte.
Scriveva in inglese ma, grazie a Dio, avevo preso due 30 in lingua e letteratura Britannica e riuscivo a non rendermi ridicola quando gli scrivevo di tanto in tanto, o meglio, ogni giorno, qualcosa.
O almeno fino a 2 mesi fa, quando da un giorno all’altro, compiendo i miei complicati 20 anni, decisi di darci un taglio.
Ero adulta. Frequentavo il secondo anno di università. Non avevo bisogno di racchiudermi, ancora, in un sogno.
Quella follia doveva finire.
 
Con mia sorpresa il messaggio non comprendeva soltanto quelle due parole. Continuava, ed era anche lungo abbastanza da farmi pensare che non sarei arrivata alla fine.   Forse, sarei svenuta prima.
Iniziai a pensare di essere in uno dei miei soliti stupidi sogni, ma quando la mia amica mi diede una gomitata, per farmi rendere conto che il professore di Filosofia stava guardando proprio nella mia direzione, conclusi di essere sveglia.
Abbassai lo sguardo per non farmi beccare col cellulare in bella vista tra le mani, presi un’enorme respiro e iniziai a leggere.
 
 
“Ciao Stalker.
So che questo mio messaggio ti potrà sembrare al quanto strano.
Non credere che io non mi sia reso conto di tutti i tuoi messaggi nel corso degli anni.
Mi segui da sempre, e mi ricordo di te.
Come saprai non ho tempo di rispondere nemmeno a mia madre, quindi ti chiedo scusa se non ti abbia quasi mai potuto dare una seppur piccola e veloce risposta.
Vorrei farmi perdonare. Ma non so come, anzi sono qui, da perfetto idiota, a chiederti un favore.
So che sei italiana. Lo leggo, nelle strane ma quasi sempre corrette forme in cui mi scrivi.
Bhè io sto venendo in Italia, per la settimana della moda di Milano.
Sei l’unica ragazza che può aiutarmi.
Potresti far girare questa voce, ai miei fan più affezionati?
Mi piacerebbe incontravi tutti.
Sento davvero il bisogno di dover ringraziarvi uno per uno.
Sono a Milano dal 12 al 26 giugno.
So che ti ho dato poco preavviso, ma non ero sicuro di poter restare tutto questo tempo, quindi non avevo intenzione di chiederti questo favore.
Che tu lo faccia o no, ti ringrazio di cuore per il supporto che mi hai sempre dato.
Tuo
Grant.”
 
Lessi e rilessi questa e-mail in un numero smisurato di volte.
Tornai all’idea del sogno ma non ero credibile.
Dopo, credo, la ventesima volta che rilessi quel Tuo Grant, mi sentii strattonare dalla mia amica Ludovica.
“Betta su!! Ma cosa diavolo ti succede oggi? Sono già usciti tutti e tu sei seduta in quest’aula da sola, come se non ti fossi accorta che sta già cominciando la lezione di Francese in aula 2.”
“Io…. Cosa?” alzai lo sguardo e sgranai gli occhi.
L’aula era deserta.
Diedi un’occhiata alla mia amica. Aveva il fiatone. Ero certa avesse corso per tornare in aula 6 a prendermi.
Non mi ero accorta di nulla.
Io e il mio cellulare erano le uniche cose che riuscivo a vedere.
Il mondo esterno era sparito e ancora non mi rendevo conto di quanto fosse accaduto.
“Oddio Betta. Svegliati. Vieni in classe o no?” quasi urlò Ludovica.
Era esasperata. E aveva ragione. Continuavo a fissare lo schermo e non accennavo a muovermi.
Riuscii soltanto a scuotere leggermente la testa, facendole capire che non sarei potuta andare a lezione.
“Ma, chi ti capisce amica mia!” urlò sorridendo. E mi lasciò sola.
 
-Devo rispondergli?
Cosa posso dirgli?
Chi posso contattare?
Oh cazzo devo partire per Milano.-
 
Furono alcuni dei miei innumerevoli pensieri che iniziarono a riempirmi il cervello.
 
Una cosa alla volta, pensai.
Avrei voluto rispondergli dicendo che sarei partita seduta stante per incontralo.
Che ogni cosa avrebbe avuto senso nel momento preciso in cui i nostri occhi si sarebbero incontrati.
Che ogni istante della mia vita lo avevo vissuto aspettando questo momento.
Ma desistetti.
La vecchia Betta, ragazzina insicura e abitante del paese delle meraviglie, avrebbe sicuramente risposto così.
Ma la nuova Betta, no.
Lei era adulta. Lei sapeva farsi rispettare.
Seppur da uno dei ragazzi più belli e famosi di questo ingarbugliato pianeta.
La nuova Betta avrebbe rischiato, pur di non sottomettersi ancora a quello stupido sogno.
 
“Ok  non preoccuparti. Farò il possibile. Avviserò chi conosco.”
 
Risposi cercando di fare la forte.
 
Risposta fredda. Decisa. Di un’adulta.
Se aveva chiesto a me questo favore è perché sapeva che non ero più la ragazzina adorante, ai suoi piedi.
Sapeva anche lui, che erano passati 4 anni. Non potevo essere una ragazzina. Non più.
 
 
Tornai a casa. Non sarei riuscita a concentrarmi su nulla. Né sul Francese, né su nient’altro.
 
Restai distesa sul divanetto della mia stanza in affitto a Perugia, fissando il vuoto.
Sarei dovuta partire?
La risposta era ovvia : No.
Sarebbe stato uno spreco di soldi inutili.
Il mio lavoro al pub non mi avrebbe certo dato un via libera di due settimane.
Il weekend è sacro e sicuramente non sarebbero stati contenti se mi fossi assentata.
Avrei forse perso il lavoro per cosa?
Per uno stupido sogno?
Senza considerare che il 1 luglio iniziavano le sessioni di esame e io non potevo permettermi di saltarne nemmeno uno. L’università costava cara e io non potevo, non dovevo restare indietro.
No. Non sarei partita.
Avrei reclutato le sue vecchie fan, nonché mie amiche.
Gli avrei detto della settimana della moda di Milano e poi avrei spento completamente il cellulare.
Non potevo permettermi ancora di sognare.
 
 
Tornata a casa dopo il mio turno infrasettimanale al pub, presi distrattamente il cellulare dal mio letto, per spegnerlo.
 
Notifiche di Twitter.
 
Grant Gustin ti ha inviato un Direct Message.
 
Di nuovo il cuore in panne.
Di nuovo la sudorazione a mille.
Di nuovo tremavo dai capelli alle unghia.
 
“Ti ringrazio. Sapevo di poter contare su di te. Ma tra i miei fan intendevo anche te.
Ci sarai? “
 
Ok. Questa assurda giornata aveva raggiunto il limite.
 
Grant che mi invitata a conoscerlo.
 
Grant che voleva conoscermi.
 
Grant che aveva intenzione di vedermi.
 
Spensi il cellulare.
Sospirai, buttandomi sul letto.
Dopo aver riflettuto a lungo, trassi una conclusione. La più ovvia. La più ponderata :
 
Non sarei partita.





ANGOLO DELLA "SCRITTRICE"

OK. Iniziamo col dire che non sono affatto esperta di fanfiction. Cioè amo leggerle e scriverle ma non sono capace a pubblicarle. Infatti ci ho messo tipo 15 ore per capire se io abbia o non abbia segnalato gli avvertimenti giusti e se l'abbia messa nella sezione giusta. Se non fosse così, prego qualche anima pia di aiutarmi a segnalare la storia come si deve. Allora. Questa storia nasce così dal nulla. Sembra scontato e banale come presupposto ma vi giuro che è così. La protagonista Betta, in realtà è una ragazza che ho conosciuto soltanto pochi giorni fa su twitter. Abbiamo iniziato a sclerare su Grant e su una porchissima ff che pubblicava a pezzetti sul suo Twitter, tra Hunter e Sebastian( chi segue Glee saprà) e le chiesi di scrivermi una CrissColfer. Lei mi disse che al momento non poteva perchè ne aveva tante già da scrivere, su richiesta, tra cui una BRANT. Io le chiesi. Brant cosa? E lei mi spiegò : Ovviamente, Betta (lei) e Grant. Andai a dormire e la mattina mi svegliai con questo pensiero. Le inviai un messaggio twitteriano dicendole. HO deciso scrivo una Brant hot per te. Le parole hanno inziato a scorrermi sotto le dita, a lei è piaciuta, ed eccola qui per voi. Grazie a chi leggerà. A chi commenterà e a chi non lo farà. Baci Vale.
   
 
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