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Autore: RamaDFZ    08/12/2012    1 recensioni
Salve a tutti! Questa è la mia prima ff in assoluto e ho voluto scriverla su una "coppia" di bleach che adoro: Hyori e Shinji. Il primi capitoli sono incentrati su quello che potrebbe essere stato il loro passato, inserendo anche particolari nuovi. Andando avanti nella storia, se mi seguirete, vedrete come potrebbe evolversi o anche finire, la loro complicata relazione... Commentatemi e consigliatemi! Accetto volentieri tutte le critiche! "Con la poca forza che le era rimasta, la bionda aprì gli occhi e vide la macchia bianca che era il suo amico senza distinguerne bene i tratti. Ebbe appena il tempo di sussurrare al vento
Shin..ji...
E poi tutto divenne buio."
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiyori Sarugaki, Shinji Hirako, Sosuke Aizen, Un po' tutti, Yadomaru Lisa
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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LACRIME AMARE, PIOGGIA ROVENTE

 

* AVVISO: Saluto cordialmente tutti i miei lettori e li informo che con quest'ultimo capitolo, di lunghezza doppia, la mia fanfiction si conclude. Mi permetto di segnalare anche che i contenuti dello stesso, soprattutto l'ultima parte, potrebbero non essere adatti ad un pubblico di minori... Fine delle comunicazioni XD I hope you'll enjoy it! Bye bye!

 

Erano passati cinque faticosissimi mesi da quando Shinji aveva riacquistato il suo posto di capitano della quinta divisione. In quei giorni così intensi, aveva dovuto compilare montagne di documenti e sostenere i primi allenamenti con la nuova squadra. Quest'ultima attività era stata senza dubbio più dura dal punto di vista psicologico che fisico, ma poteva sentirsi soddisfatto della buona reazione che avevano sortito le sue parole.

Dopo tanto impegno, finalmente gli era stato concesso un pomeriggio di libertà o meglio, se l'era preso con la complicità di Momo, visto che non c'era un granchè da fare. In tutto quel tempo trascorso a lavoro, il biondo non aveva potuto fare l'unica cosa che desiderasse davvero da quando era tornato nella Soul Society: andare nel Rukongai.

A passo svelto, il capitano attraversò molti distretti fino a giungere in una zona rurale. Quasi rotolando lungo un sentiero scosceso, Shinji si trovò di fronte ad una casetta, molto carina anche se spartana. Era diversa da come la ricordava, ma non se ne curò... Trovarsi dopo più di un secolo a pochi passi da casa sua fu un'emozione fortissima per lui. Incerto sul da farsi, il biondo stette per qualche secondo davanti alla porta, quando all'improvviso due bimbetti, un maschio e una femmina, si precipitarono fuori e per poco non lo travolsero

 

  • Ehi scemo, non mi prendi non mi prendi!!

  • Non chiamarmi scemo, scema!

  • Non mi prendi non mi pre...

 

La bambina si fermò di scatto a pochi centimetri dallo spilungone che non aveva notato prima, presa com'era dai giochi col fratello. Anche il maschietto si bloccò e, con aria estremamente seria e protettiva, disse

 

  • Maki, entra subito in casa e vai da papà...

  • Ma Toji!

  • Niente ma! Fila!

Maki scattò dentro e Toji, dopo aver guardato torvo Shinji per qualche secondo, la seguì, camminando come un gambero per non dare le spalle al “nemico”. Prima ancora che Hirako potesse dire qualcosa, uscì dalla porta un uomo sulla trentina, dall'espressione molto preoccupata, e dietro di lui erano rannicchiati i due fratellini che si spintonavano per decidere chi dovesse mettersi davanti.

 

  • Salve, non credo di conoscerla, per favore esca dalla nostra proprietà!

  • Accidenti, questo posto, a quanto pare, pullula ancora di briganti... Non si preoccupi, non sono uno di quelli, anzi, il mio nome è Hirako Shinji, sono il capitano della quinta divisione del Gotei 13, anche se in borghese.

 

Per avvalorare la sua affermazione, Shinji mostrò all'uomo lo stemma da capitano che aveva messo nel kimono, per ogni evenienza.

 

  • Oh, mi scusi signore! Ma sa, questa zona è sempre meno tranquilla e io, con i bambini...

  • Si figuri! Fa bene ad essere protettivo e, a proposito, i suoi bambini sono adorabili, anche se devono darle un gran da fare!

  • Eh sì, l'ha notato? Sono due pesti, non fanno altro che bisticciare!

  • Stia tranquillo per quello, significa solo che si vogliono un gran bene...

 

Un sorriso triste comparve sul volto del biondo e non dovette passare inosservato, perchè subito dopo

 

  • Mi perdoni la domanda, ma... Non è che i capitani si facciano vedere spesso da queste parti, cosa la porta qui?

  • Ecco vede... In questa casa un tempo abitava una donna di nome Yukino...

  • Oh si certo! Una storia davvero triste... Pare che la precedente proprietaria fosse una vedova molto bella. Suo figlio era diventato un pezzo grosso, mi sembra, e lei ne era davvero orgogliosa, ma un giorno le dissero che aveva fatto qualcosa di terribile e che era stato giustiziato. La poverina non resse al dolore e morì di crepacuore. Si chiamava Yukino appunto, Yukino... Hirako se non erro... Hirako... ma, un momento!

 

Shinji non restò nemmeno il tempo sufficiente a rintracciare lo sguardo perplesso dell'uomo che aveva di fronte. Sparì in un lampo con lo Shunpo, mentre una tristezza profonda si impossessava del suo cuore. In fondo se l'aspettava che sua madre fosse morta, ma non in quel modo, sola e disperata... Quando fu arrivato nel luogo dove i suoi piedi lo avevano automaticamente portato, prese il cellulare interdimensionale per comunicare con il mondo reale( regalo di Urahara) e chiamò l'unico numero in memoria.

 

....

  • Lisa! Lisa! LISAAA!

  • Che diavolo vuoi Love!?

  • Va' a rispondere al telefono! Tanto sarà sicuramente per te!

Dopo aver sbruffato in disappunto, la bella mora alzò la cornetta

 

  • Pronto, qui parla Yadomaru Lisa!

  • Oh.... Lisa... Mi passi Hiyori per favore?

  • Ehi Shinjiii! Che sorpresa! Sono settimane che non ti fai sentire! Beh, allora? Non mi saluti nemmeno, non chiedi come stiamo dopo tutto questo tempo!?

  • Scusami... C'è Hiyori?

  • Sì, ma... va tutto bene? Hai una voce!

  • Passami Hiyori... Ti prego.

  • O-ok..

Lisa, turbata, passò il telefono a Hiyori che, nel frattempo, era scesa in salone a prendere qualcosa da bere.

 

  • Pronto..

  • Yukino è morta...

  • Capisco, arrivo subito.

 

La bionda riattaccò e uscì di corsa, lasciando gli amici completamente confusi ed anche un po' spaventati.

In un attimo, la ragazza fu davanti all'emporio Urahara. Disse solo che Shinji aveva bisogno di lei e lo scienziato, senza fare alcuna domanda, le diede il mantello per nascondere la reiatsu e le aprì un senkaimon.

 

  • Fa' attenzione e, mi raccomando, ricorda che il portale si richiuderà all'alba.

  • D'accordo.

...

 

Shinji fissava le acque tumultuose del fiume che sembravano voler inghiottire la luna tra i loro flutti. Il ragazzo si sentiva un po' come quel riflesso di luna, indifeso sotto la spinta di emozioni più grandi di lui. All'improvviso ricordò di non aver detto all'amica dove si trovasse e, in cuor suo, sperava che l'avrebbe capito da sola, dopotutto, in un momento del genere, non sarebbe potuto andare da nessun'altra parte. Un leggero rumore di passi lo scosse dai suoi pensieri...

 

  • Ciao, sapevo di trovarti qui!

  • E io sapevo che saresti venuta.

 

Per un istante che sembrò un'eternità, Shinji e Hiyori si guardarono intensamente negli occhi. Era dalla loro separazione che non si vedevano e non si erano parlati neppure le poche volte che il biondo aveva telefonato. Avevano deciso che il taglio doveva essere netto, ma certe circostanze possono cambiare ogni cosa. La bionda si avvicinò all'amico che era seduto e gli pose una mano sulla spalla. A quel tocco così tenero, Hirako sussultò e , dopo aver abbassato lo sguardo per qualche secondo, afferrò con forza la gamba della tuta di Hiyori. Avrebbe tanto voluto trattenersi, ma non ci riuscì... Il ragazzo affondò il volto in quella stoffa rosso fuoco ed iniziò a piangere a denti stretti, senza emettere un suono, ma tremando convulsamente. Hiyori gli accarezzava i capelli, cercando di non sbilanciarsi a causa della presa di Shinji sulla sua gamba.

Dopo qualche minuto l'amico, finalmente, si calmò ed iniziò a respirare più regolarmente.

 

  • Mi sento meglio, grazie e... scusa...

  • Ma quale scusa! Dovrai ripagarmi la tuta, l'hai fatta uno schifo!

  • Come vuoi...

 

Un terribile silenzio scese tra di loro e, stavolta, fu la bionda a romperlo, anche se non sapeva esattamente cosa dire.

 

  • Shinji io... Insomma... Mi dispiace molto per Yukino, le volevo bene...

  • Lo so, anche lei te ne voleva tanto... Sono stato davvero un pessimo figlio.

  • Ma cosa stai dicendo!? Yukino era fiera di te! Quando seppe che eri stato promosso a capitano pianse di gioia! Tu eri il suo più grande orgoglio!

  • Può darsi che un tempo lo ero, ma mia madre è morta credendomi un criminale! Le hanno detto che ero stato giustiziato per crimini gravi e lei è morta per la disperazione e la vergogna!

  • Maledetti shinigami del cazzo! Anche questa poi! Spezzare il cuore della povera Yukino...

  • No Hiyori! A conti fatti, sono io che le ho spezzato il cuore e sono io che l'ho delusa col mio comportamento, anche se in realtà non ho fatto nulla...

  • Shinji... Ascoltami... Yukino ti conosceva bene, sapeva del tuo innato senso della giustizia. Lei era tua madre e tu eri il suo cuore, non avrebbe mai potuto credere che tu fossi diventato un pericoloso criminale, ne sono assolutamente certa. Quella povera donna è morta sì per disperazione, ma dovuta alla convinzione di aver perso la sua unica ragione di vita, te, e non perchè pensasse che tu avessi tradito tutti i tuoi ideali.

  • Hiyori, lo pensi sul serio?

  • Ti ho già detto che ne sono certa!

  • Anche se io non la penso come te, ti ringrazio per quello che hai detto...

  • Se non la pensi come me sei uno scemo e non conosci tua madre!

  • Va bene, mi arrendo. Se c'è una cosa di cui davvero mi pento è non aver realizzato il sogno di mia madre quando ne avevo la possibilità.

  • Cioè?

  • Lei avrebbe tanto desiderato avere dei nipotini...

  • Beh, sei ancora giovane, potrai dargliene e Yukino lo saprà, dovunque si trovi ora.

  • Non credevo fossi tanto sentimentale Hiyori...

  • Ho anch'io un lato tenero, scemo! Ma se preferisci che ti prenda a calci...

  • No, no va bene così! Sai... Lei sperava che fossi tu a darle i suoi nipotini, ma io le ho sempre ripetuto che eravamo solo amici...

  • Beh, già...

 

Prima che quella situazione potenzialmente pericolosa peggiorasse, una pioggia torrenziale iniziò a cadere dal cielo nero...

 

  • Merda! E adesso?

  • Tranquilla, qui vicino c'è una grotta, ci rifugeremo lì finchè non avrà smesso di piovere.

 

Rapidamente, i biondi raggiunsero l'insenatura mettendosi al riparo. Shinji fissava Hiyori che tremava come una foglia perchè si era bagnata da capo a piedi passando sotto un rivolo d'acqua.

 

  • Hei, hai freddo?

  • No!

  • Ma se ti ballano i denti in bocca!

  • Fatti i cazzi tuoi!

 

Con uno sbuffo seccato, il ragazzo si avvicinò all'amica e l'abbracciò, avvolgendola nel suo calore e strofinandole le braccia con le mani per riscaldarla di più.

 

  • Non serve che fai così!

  • Lo so, ma voglio farlo. Mi sentirei troppo in colpa se ti prendesse un malanno a causa mia.

  • Come ti pare...

 

La ragazza, un po' rossa in viso, si abbandonò a quel tepore. Quando Shinji la strinse un po' di più, squittì dal dolore

 

  • Ehi! Ti ho pestato un piede?

  • No, è solo che ho fatto ieri il piercing all'ombelico e mi fa ancora un po' male, niente di che...

  • HAI FATTO IL PIERCING ALL'OMBELICO?! Ma tu non eri contraria a queste cose?

  • Sì, ero contraria, ma quando il tuo addome è “decorato” da un enorme squarcio, inizi a pensare che sia meglio attirare l'attenzione su qualche altro particolare...

 

Shinji non potè che sospirare a quella frase, gli faceva malissimo ricordare quando Gin aveva lasciato quella terribile cicatrice sul corpo dell'amica..

 

  • Beh, allora? Che aspetti a farmelo vedere!?

  • Ma no, non mi va! É ancora gonfio...

  • Dai non fare storie!

 

L'amico le alzò a forza la maglietta fradicia, provocandole un piccolo brivido che lei sperava venisse interpretato come conseguenza del freddo..

 

  • Wow, ma lo sai che è proprio figo? Quasi quasi me lo faccio anche io!

  • Ne hai già uno sulla lingua! Perchè non ti buchi anche il cervello visto che...

 

Ma le parole della bionda si interruppero di colpo perchè Shinji aveva iniziato a sfiorarle la cicatrice con la punta delle dita. Il solco era lì, cinque o sei centimetri sotto l'anello metallico, ed anche se Hiyori si era perforata per questo, era impossibile non notarlo.

 

  • E-ehi... Che stai...

  • Ti faccio male?

  • No ma...

 

Non c'era verso che si fermasse, il ragazzo continuava a seguire il profilo della cicatrice e, dopo poco, iniziò a tracciare lo stesso percorso sostituendo le labbra alle mani. La sensazione dei baci di Shinji su quella parte così sensibile fece fremere Hiyori che, tutto ad un tratto, si irrigidì e pose la mani sulle spalle dell'amico, per fermarlo..

 

  • Shinji, dai basta...

  • Sto solo facendo quello che mi facesti anche tu, ricordi?

  • Sì ma... Era diverso, quella cicatrice te l'avevo fatta io..

  • Non c'entra niente, ogni tua ferita è anche mia.

  • No! Questa ferita ricorda quanto io sia stupida!

  • Smettila di essere così dura con te stessa...

 

Nel frattempo il biondo le aveva afferrato i fianchi con le mani per rendere più intenso anche il tocco delle sue labbra.

 

  • Ooh.. Shinji... no...

  • HYORI TI VOGLIO, ADESSO!

A quelle parole la ragazza per poco non svenne, anche lei lo voleva, disperatamente... Da quando era andato via lo aveva sognato ogni notte, ma lui era sconvolto per la perdita della madre e non poteva succedere così

 

  • No Shinji, tu stai male e io...

  • Basta parlare! Ho bisogno di te ADESSO! Adesso... qui... con me... dimentica tutto, solo per stavolta... abbandonati...

 

Hiyori non potè resistere a quelle richieste proferite tra un sospiro e l'altro... Trascinò la testa del biondo alla sua altezza e lo baciò con passione. La lingua di lui e il familiare sapore metallico si facevano strada, affannosamente, nella bocca di lei. Con uno scatto, Shinji afferrò Hiyori per i fianchi e la premette contro la parete della caverna. La ragazza non sentiva nemmeno più il dolore all'ombelico e con foga avvolse le gambe intorno ai fianchi dell'amico, sentendone l'erezione già prominente.

Da quella posizione, Shinji le palpava il sedere e le cosce con facilità..

 

  • Hiyori... I tuoi vestiti sono fradici...

  • E allora toglimeli, che aspetti?

 

Quella richiesta fece eccitare il ragazzo ancora di più. Con un fluido movimento, sfilò la maglietta dell'amica e rimase anche lui a torso nudo, poi un rapido clic e il reggiseno volò chissà dove. Shinji spinse di nuovo il petto contro quello di Hiyori e, mentre la abbracciava, assaporava la sensazione di quel seno premuto contro la sua pelle. Poi iniziò a baciarla di nuovo, afferrandole la testa con una mano per rendere tutto più intenso... Le loro lingue danzavano, si attorcigliavano e si separavano di nuovo con movimenti sempre più frenetici. Con l'altra mano libera, il ragazzo scendeva lentamente dall'orecchio di Hiyori al collo, per poi afferrare con forza, quasi da farle male, un seno. Quel tocco fece sussultare e gemere profondamente la ragazza e Shinji capì che, quella volta, non si sarebbe fermato, per nulla al mondo.

 

  • Hiyori.. Mi vuoi? Dimmelo... Dimmi che mi vuoi...

  • Ti voglio...

  • Non ho sentito...

  • HO DETTO CHE TI VOGLIO, TI VOGLIO DA IMPAZZIRE!

  • Molto bene, allora stenditi!

 

Shinji pose la parte superiore del suo kimono a terra e quasi ci spinse sopra la ragazza che non ne fu affatto dispiaciuta. Il biondo si chinò su di lei e iniziò a leccarle il collo, facendola ansimare; poi proseguì la strada verso i seni. Un mano ne palpava e massaggiava uno, l'altro era stato attaccato dalla sua bocca che lo baciava delicatamente; poi, con la punta della lingua, il ragazzo iniziò a leccare il capezzolo.. Hiyori provò ancora una volta la sensazione che l'aveva mandata in tilt la notte prima della battaglia... La lingua calda di Shinji e il freddo piercing che esploravano ogni centimetro del suo seno. La bionda tirò a sé l'amico avvolgendo le braccia intorno alla sua schiena.... Lentamente, fece scendere le piccole mani sui fianchi e poi sul sedere, stringendolo con forza. Questo gesto fece sorridere il ragazzo che non si aspettava una partecipazione così intraprendente da parte dell'amica, visto che per lei era tutto nuovo, o quasi. La ragazza continuava ad accarezzare il sedere di Shinji, mentre lui le sorrideva e le sfiorava il collo. Hiyori decise che non le bastava più e, con un movimento incerto ma efficace, postò una mano sul membro di Shinji, palpandolo da sopra i pantaloni. Il ragazzo, colto alla sprovvista di nuovo, stavolta non rise, anzi, gemette e la lasciò fare. Quando quella piccola mano curiosa si spinse sotto i vestiti, cercando il contatto diretto, Hirako iniziò ad ansimare al ritmo delle dita che scorrevano sulla sua carne nuda. Era una sensazione assurdamente piacevole, nonostante lui fosse abituato a performance decisamente più spinte... La sola consapevolezza che fosse lei a toccarlo in quel modo lo portò quasi al limite e decise che doveva calmarsi, voleva che quel momento durasse il più possibile. Con delicatezza, allontanò la mano dell'amica ricevendo un mugolio di protesta

 

  • Aspetta, potrai continuare a giocare dopo, adesso gioco un po' io...

 

Dolcemente, Shinji iniziò a baciare la pancia di Hiyori e, di tanto in tanto, leccava qualche lembo di pelle godendosi i brividi della ragazza... Mentre iniziava a baciarle il basso ventre, con una mano le palpava un seno e con l'altra le abbassava i pantaloni, gettandoli via subito dopo.

Shinji serrò i fianchi della bionda con le mani, accarezzando le anche con i pollici. I suoi baci sotto l'ombelico ripresero e, molto cautamente, il ragazzo allargò le gambe dell'amica per poi leccarle l'interno coscia. Hiyori gemeva e sussultava ad ogni passo della bocca di Shinji verso il suo inguine... Hirako, all'improvviso, le afferrò gli slip con i denti, trascinandoli via e mentre lo faceva, la guardava negli occhi con un'espressione famelica... Dopo essersi liberato delle mutandine, iniziò a leccare laddove Hiyori non si sarebbe mai immaginata, in fondo era ancora ingenua... La ragazza si ritrasse non appena sentì la lingua di Shinji fra le sue gambe, ma poi si arrese a quel piacere inaspettato... Non aveva mai provato nulla di simile, ansimava e si contorceva sotto quel tocco caldo e umido. Il piercing la stimolava ancora di più e Hiyori non riuscì più a trattenere l'eccitazione che scorreva nelle sue vene.. Quasi gridava e più lo faceva, più la bocca di Shinji si muoveva convulsamente.

 

  • Oddio... Shinji... Shin....

  • Basta così scimmietta...

  • No! Ti prego... Continua...

 

Hirako guardava l'amica dimenarsi, tutta sudata, con le guance arrossate per il piacere e l'imbarazzo, in più lo stava addirittura pregando di continuare... Era una situazione ormai ingestibile, non ce la faceva più, doveva averla... Con un rapido movimento si tolse insieme pantaloni e biancheria e si portò nuovamente all'altezza della bionda. La ragazza aveva gli occhi annebbiati dal desiderio, aveva bisogno immediato di un nuovo contatto così, afferrò la mano di Shinji portandosela tra le gambe. Il biondo spalancò gli occhi, ma la sorpresa durò poco perchè poi decise di fare lo stesso, spostando una mano di Hiyori sul suo membro e guidandola nei movimenti. La ragazza apprese subito la tecnica e il biondo la lasciò fare, mentre a sua volta la penetrava con due dita. Quel gesto la fece guaire, non si sa se di dolore o piacere, ma presto il suo corpo iniziò ad abituarsi a quella pressione.

Shinji la baciò dolcemente sulle labbra, mentre con una mano le accarezzava la guancia e con l'altra, delicatamente, le allargava le gambe.

 

  • Hiyori... Sei pronta?

  • Sì... Cioè no, aspetta!

  • Cosa c'è?

 

La bionda afferrò il volto dell'amico fra le mani, gli sorrise e poi portò le labbra vicino al suo orecchio

 

  • Ti amo, pelatino...

 

Hirako sussultò a quelle parole, il cuore iniziò a battergli all'impazzata e la guardò, interrogativo...

 

  • Dici... Dici sul serio?

  • Sì, certo

  • Anche io ti amo, fin dalla prima volta che ti ho vista, al fiume. Tu sei la mia bambola...

 

Hiyori ridacchiò a quelle parole e, poi, con un altro sussurro, disse

 

  • Adesso sono pronta...

 

Shinji le sorrise e le baciò teneramente la punta del naso, poi, con molta cura, si sistemò tra le sue gambe e iniziò a spingere piano. Sentiva il corpo della ragazza opporsi a quella intrusione, perciò cercò di essere ancora più delicato. Non appena la bionda riuscì a rilassarsi, tutto divenne più semplice... Quando l'amico la penetrò più decisamente, urlò per il dolore, ma non le importava. Ben presto quella sofferenza sparì e rimasero solo il respiro di Shinji e il suo, i cuori che battevano all'unisono... Sentire il calore di lei tutto intorno a sé lo faceva impazzire, sentire una parte di lui muoversi dentro di lei la faceva impazzire... Presto i colpi di bacino divennero sempre più veloci e disperati, alla ricerca del tanto sospirato epilogo, alla ricerca quasi di una fusione per quei corpi che erano stati separati troppo a lungo. Hiyori si premeva contro Shinji, bramosa di sentire di più, ancora di più...

 

 

Dopo aver raggiunto, finalmente, l'apice del piacere, Shinji dovette spostarsi da quel meraviglioso e caldo rifugio. Si accasciò accanto ad Hiyori e la trasse a sé, stringendola tra le braccia e baciandole la fronte.

 

  • Scimmietta, è stato stupendo... TU sei stupenda...

  • Dai, non dire queste cose... Mi metti in imbarazzo e poi sicuramente sarai stato con donne più esperte che...

  • Falla finita! Guarda che anche per me è stata la prima volta...

  • Ma che cavolo dici!?

  • Sì... Io ho fatto sesso un mucchio di volte, è vero, ma era solo sesso, senza sentimenti, con te, stasera, ho fatto l'amore...

  • Ma smettila!

 

Hiyori gli diede un colpetto sulla fronte, ma Shinji vide l'espressione di autentica felicità dipinta sul volto della ragazza.

All'alba, i due amanti si separarono. La bionda prese il senkaimon per la Terra e il biondo tornò ai suoi doveri di capitano. Non era ancora tempo, per loro, di stravolgere gli equilibri più di quanto fosse già accaduto, ma Hirako era certo che avrebbero trovato il modo di stare insieme come una vera coppia, perchè si amavano e l'amore distrugge tutte le barriere, perfino quelle fra due diverse dimensioni!

  
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