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Autore: sheradiateslove    08/12/2012    7 recensioni
E' così dura sapere che una delle persone che ami di più al mondo potrebbe non tornare più a casa.
{Dedico questa os alle persone con parenti e/o amici lontani da casa che rischiano ogni giorno la loro vita}
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come back, be here.



Oggi è la Vigilia di Natale, l'albero è perfettamente addobbato con palline colorate, vari festoni e tante luci che si spengono e si accendono ad intermittenza e dalla cucina proviene un buon odore di torta alla cannella. 
Guardo fuori dalla finestra la neve candida che cade lentamente dal cielo e si posa sul suolo già coperto da un grande manto bianco, le decorazioni messe fuori dalle case danno un'aria natalizia alla città di New York.
Oggi dovrebbe finalmente tornare George, il mio George.
Sono passati tre mesi dall'ultima volta che ho visto mio marito, quando a settembre è dovuto ripartire per tornare a combattere in Afghanistan dopo che era riuscito ad ottenere un permesso di tre giorni per stare con me e Hope, nostra figlia. E' così dura sapere che una delle persone che ami di più al mondo potrebbe non tornare più più a casa.
Ricordo la prima volta che partì e mi lasciò sola, una lacrima sfugge al mio controllo e inizia a scivolarmi velocemente lungo il viso. 

«Ti prego, non andare» I singhiozzi e le lacrime riducono la mia voce ad un flebile sussurro.
Lui appoggia le sue mani calde sul mio viso e con il pollice mi asciuga le lacrime, che però continuano a scendere ininterrottamente. 
«Non piangere, Bonnie» Il suo sguardo è sofferente, per lui è difficile dover partire e io gli sto rendendo le cose ancora più complicate. Cerco di trattenere le lacrime. George prende il mio mento fra l'indice e il pollice e mi tira la testa un po' indietro per aver più facilmente accesso alle mie labbra e mi bacia. Un bacio triste, amaro che sa di addio. Anche se sono sicura che questo sia solo un arrivederci. 
«Ti amo» Mi dice.
Gli getto le braccia al collo e lo stringo forte a me «Ti amo anche io», gli sussurro nell'orecchio.
Sentiamo una voce femminile annunciare per l'ultima volta che l'aereo diretto in Afghanistan sta per partire, così ci sciogliamo dall'abbraccio, un ultimo bacio e poi lui va a prendere il suo volo.
Lasciandomi sola. 


«Mamma? Mamma, stai bene? Perché piangi?» Hope compare improvvisamente accanto a me e mi strattona l'orlo del vestito per attirare la mia attenzione. Mi asciugo in fretta con il dorso della mano la gocciolina salata sfuggita al mio controllo e mi inginocchio a terra per raggiungere la sua altezza e poterla guardare negli occhi. 
«Non è niente, tesoro. Sto bene» Dico con il tono più rassicurante possibile, sorridendole dolcemente.
Hope è la cosa più preziosa che ho, una piccola bambina di cinque anni, ogni volta che la guardo vedo George, gli assomiglia così tanto. Stessi occhi, stesse labbra carnose, stessi lineamenti del viso. Da me ha preso solo il colore nero dei capelli e la testardaggine, che a mia volta ho ereditato da mia madre. A questo punto credo sia una cosa di famiglia.
«Ti manca papà?» Mi chiede, con aria innocente e gli occhi tristi.
«Un po'»
«Anche a me».
La verità è che non mi manca solo un po', mi manca da morire. Mi manca come l'aria, ho davvero bisogno che lui torni qui, anche solo per un giorno. Mi manca toccarlo, mi manca baciarlo, mi manca vederlo, mi manca sentire la sua voce, mi manca il suo profumo. Dopo sette anni di questa vita, dovrei abituarmi a sentire la sua assenza, ma proprio non ci riesco.
«Vuoi un pezzo di torta?» Chiedo gentilmente a Hope. Ormai la torta che ho messo in forno mezz'ora fa dovrebbe essere pronta.
Lei mi annuisce e mi sorride, contenta.
La prendo in braccio e la porto in cucina, taglio un pezzetto di torta e gliela metto in un piatto, la faccio sedere sulla sedia e la guardo mangiare.
«Quando torna papà?» Mi chiede ad un certo punto.
Sospiro. «Ha detto che-»
«Sono qui!» La mia frase viene interrotta dalla sua voce, sento la porta d'ingresso chiudersi e scatto subito in piedi per correre in soggiorno, da mio marito. Gli corro incontro e gli salto letteralmente addosso, lui per prendermi lascia cadere le valige con noncuranza, mi fa fare qualche giro in aria sorridendomi radioso, poi mi bacia appassionatamente e mi appoggia di nuovo a terra.
«Mi sei mancata da morire» Mi dice, baciandomi poi la fronte.
«Anche tu. Mio Dio, sono così felice che tu sia finalmente qui» Sento come se una parte mancante di me fosse tornata al suo posto. Quando sto con lui mi sento completa.
«Papà!» Hope sbuca dalla cucina e corre verso di noi, con un sorriso che va da un orecchio all'altro.
«Tesoro!» George prende in braccio la piccola Hope e le sorride con infinita tenerezza.
«Le donne della mia vita» Dice poi lui, rendendo partecipe anche me di quell'abbraccio, siamo proprio un bel quadretto. Sinceramente, fosse per me, passerei tutta la mia vita in questa posizione. Perché alla fine vale la pena sopportare tutti quei mesi che passo in sua assenza per la felicità che provo quando finalmente lo rivedo, quando finalmente posso riabbracciarlo e baciarlo. Quando finalmente sento che ogni cosa è tornata al suo posto e tutto è come deve essere.


 

Buonsalve!
Questa è la prima cosa che scrivo su di loro asdfghjkl.
Oggi qui da me ha nevicato tantissimo e sento particolarmente l'atmosfera natalizia così ho deciso di postare que os.
So che non è un gran che e che la fine fa abbastanza schifo, ma mi farebbe tanto, tanto, tanto piacere se mi diceste cosa ne pensate.
E niente, non so cos'altro scrivere e poi devo andare a studiare perché i prof sembra si siano resi conto che il quadrimestre
sta per finire e hanno deciso di piazzarci trecento verifiche in questi ultimi giorni prima delle vacanze.
-Ila

  
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