Anime & Manga > Ranma
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Autore: xingchan    10/12/2012    9 recensioni
Ranma e Akane sono convolati a nozze da appena un anno, entrambi ventenni. Lui è diventato il Capo palestra occupando il posto di Soun.
La storia comincia proprio con la prima sfida ufficiale di Ranma come detentore del dojo Saotome-Tendo.
Ispirata da una piccola parte della mia Lifetime Remake poiché qualcuno ci sperava su questa mia decisione, come ran_ko! XD
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lifetime'
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Si sa, la notte porta consiglio. Ma non per Ranma, il quale era tremendamente teso all'idea di un incontro che avrebbe decretato l'inizio della sua 'carriera' come artista marziale. Era quello che aveva sempre sognato: diventare l'uomo più forte se non del mondo almeno del Giappone. Lui che aveva sconfitto uomini demoni e dei, non poteva dicerto perdere con uno sfidante della sua scuola! L'idea stessa di poter dimostrare il suo valore in faccende importanti come queste lo rendeva forte e molto più sicuro di sé.
E poi... c'era lei da cui poter trarre supporto ogni volta in cui ne aveva bisogno, e su cui poter contare. Già lo sapeva fin da quando erano fidanzati, ma ora grazie al legame molto più saldo al quale si erano giurati, gli sembrava davvero di aver una base solida sui cui poggiare le sue membra stanche.
Anche ora. Era steso accanto ad Akane che stava beatamente dormendo. Soltanto guardandola riusciva a scacciare tutti i brutti pensieri e tutte le ansie cui era costantemente soggetto.
Anche dalla pressione dei loro genitori.
Ciò che successe a cena proprio non gli andava giù. Erano insopportabili, soprattutto quando si trattava di concepire.
-Ma insomma, ragazzi! Lo sapete che noi vorremmo un nipotino per trascorrere serenamente il resto della nostra vita con un bambino in casa!-.
-Papà smettila!- gridò nervosamente Akane, imbarazzata.
Non avevano mai fatto niente di particolare, lei e Ranma. Si limitavano a scambiarsi qualche bacio e qualche volta dormivano abbracciati. Niente di più. Però sapevano di amarsi l'un l'altra, ma il loro era ancora un amore alle prime armi e piuttosto timido, non del tutto preparato a ulteriori passi in avanti.
Akane si era comprata un pigiama di almeno tre taglie in più per non essere troppo in vista dal marito durante la notte, mentre Ranma si era tacitamente promesso che non l'avrebbe toccata senza un suo esplicito consenso.
-Finitela!- gridò furioso lui. -Fatevi gli affaracci vostri! Sono cose da dire, queste?!-.
Kasumi intervenne: -Papà, Ranma ha ragione. C'è tempo per queste cose, non siete così vecchi!!-.
Nel frattempo, Ranma si era alzato malamente dal tavolo trascinando con sé Akane, accompagnati dalle risatine maliziose di Nabiki.
Il giovane con il codino non ne poteva più di sorbirsi quegli stupidi discorsi, senza contare che aveva un combattimento proprio il giorno seguente.
-M-Ma Ranma! Che stai facendo?- chiese lei agitatissima. Il ragazzo si diresse verso la loro camera, che prima apparteneva a Soun, per poi entrarci con lei e chiudere a chiave.
Akane era spaventatissima, non poteva credere che avesse intenzione di fare qualcosa soltanto perché i loro familiari insistevano sulla possibilità di procreare. Ma le sue paure subito svanirono quando Ranma cominciò a parlarle.
-Non preoccuparti, non ti ho portata qui per... per...- balbettò girandosi nervosamente le dita fra di loro con delle striature rossastre sulle gote. -Insomma, era per evitare quell'assurda conversazione, ecco...-.
La moglie gli sorrise, oramai tranquillizzata. -Sì, grazie Ranma.-. Si avvicinò piano per abbracciarlo, mentre lui assumeva una pericolosissima colorazione bordeaux. La sensazione del corpo di Akane vicino al suo era a dir poco bellissima. Non poteva credere di non averci fatto ancora l'abitudine, tanto da rimanere imbambolato per diversi minuti prima di ricambiare. Però, una volta stretta nelle sue braccia, poteva sentire il suo odore delicato misto al profumo di fiori che lei usava di solito.
***
Il mattino era ormai alle porte e Ranma si era appena addormentato. Non aveva chiuso occhio a causa del nervosismo che si era impossessato di lui. Solo fissando la moglie tutta la notte aveva finalmente chiuso i suoi grandi occhi azzurri.
La ragazza si destò piano e, vedendo Ranma ancora nel mondo dei sogni cercò di svegliarlo. Lui si mosse un po' e dopo continuò a ronfare come se nessuno l'avesse chiamato. Irritata, lei lo spinse tanto da farlo spostare di qualche centimetro.
-Ma sei scema?!- ringhiò Ranma.
-Non ti svegliavi con le buone e così sono dovuto ricorrere alle cattive!- rispose lei innocentemente, facendo spallucce. Almeno era completamente in sé.
Egli uscì scocciato dal letto, chiedendosi come mai non poteva aver un risveglio normale dalla sua cara mogliettina.
Quando lo svegliava dolcemente si sentiva al settimo cielo, anche se questo provocava la furia omicida di lei che, non ottenendo il risultato sperato, cominciava a malmenarlo anche se non troppo forte.
Si diresse verso le scale e da lì incontrò sua madre. Lei abitava in casa sua da sola, perché Genma non faceva altro che giocare a shoji con Soun, ma ogni tanto si recava in casa Tendo per stare vicino più che altro ad Akane.
-Oggi è un giorno speciale, figliolo!- fece lei sorridendogli. Non si era aspettato di trovare sua madre che percorreva tutta quella strada per poterlo vedere alle prese con la sua prima sfida come capo del dojo.
Nodoka aveva già preparato la colazione insieme a Kasumi. E mentre aspettavano gli altri, aveva anche avuto il tempo di esporre alcuni fiori sull'altare del dojo.
Akane intanto preparava il ji pulito da far indossare al giovane quando sentì bussare alla porta della stanza da letto. -Ah, sei tu!- disse esultante, vedendo Ranma. -Ecco... è tutto pronto...-.
-Ma non eri arrabbiata?-.
Lei rise. -No-. Avanzò verso di lui, prendendogli il volto fra le mani e baciandogli una guancia, facendo arrossire entrambi. -Oggi non posso essere arrabbiata con te. Buona fortuna-.
-Grazie, Akane.-.
***
Il combattimento era appena cominciato e sui volti dei presenti era dipinta un'evidente apprensione. Nessuno dei due duellanti sembrava voler cedere, e sempre nessuno dei due accennava a vincere. Uno scontro pari come lo era quello comportava soltanto più sforzo a Ranma e alimentava più speranze al ragazzo davanti a lui.
Il giovane Saotome, non avendo scelta, creò una spirale per poi lanciare un Hyryu Shotenha potentissimo che mandò al tappeto il malcapitato, che fu subito soccorso da Kasumi. La prima a correre verso di lui fu Nodoka, che lo abbracciò quasi sul punto di strozzarlo, seguita a ruota da Soun e Genma. Nabiki emise un fischio di ammirazione e Akane semplicemente si limitò a sorridergli.
Ranma aveva battuto il suo avversario, riuscendo però a guadagnarsi qualche livido. Non aveva niente di rotto, o almeno, ci sperava. Ma tastandosi non sentiva affatto dolore tranne che per le parti colpite. Ridacchiò soddisfatto.
Si fece un bagno, con il preciso intento di riposarsi prima di mangiare.
 
 
 
 
 
NB: Questa è stata ideata così di getto, non so se sarà lunga o meno. Comunque se sarà ben accolta, sicuramente la continuerò volentieri. Arigatou!
 
 
 
   
 
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