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Autore: dracuccina    27/06/2007    2 recensioni
il difetto più comune di tutti: la curiosità!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“CURIOSI SI NASCE”

 

 

La porta non era ben chiusa, ne filtrava un filo di luce gialla, avrebbe ceduto a spingerla. Presi una profonda boccata d’aria e spinsi.

Mi ero sempre considerato un ragazzo qualunque, moderatamente allegro, equilibratamente ragionevole, vivace in giusta misura, abbastanza studioso, normale e piuttosto mediocre in tutto, con una sola eccezione: sono sempre stato ‘un tantino’ troppo curioso.

Proprio per questa mia incontrollabile curiosità, quando per la prima volta vidi quella porta in cantina, nascosta dietro una pila di scatoloni, mi assalì subito una travolgente voglia di aprirla, per curiosità certo, ma anche per il semplice fatto che qualcuno si fosse preso il disturbo di nasconderla così accuratamente.

Purtroppo però, ogni volta che avevo provato a spingere la porta, quasi come un  misterioso monito a frenare la mia curiosità, era accaduto qualcosa che mi aveva costretto ad allontanarmi, abbandonando la mia impresa: mia madre che chiamava, mio fratello in cima alle scale, lo squillo del telefono o altri disguidi di questa specie.

Oggi però no, oggi eccomi qua, oggi nulla si frappone tra me ed il mistero che si cela al di là della porta segreta…nulla tranne quella lieve incertezza –devo proprio chiamarla paura?- che mi trattiene ancora un attimo dal varcare la soglia.

Ma basta esitare: ho deciso, il dado è trattopronti? Via!

Con una leggera pressione la mia mano spalanca la porta: non faccio nemmeno in tempo ad accorgermene e mi ritrovo avvolto in un turbine di luce gialla vorticante che, come farebbe un uragano, mi scaraventa in aria.

Perdo il senso dell’orientamento e all’improvviso…BUM! tutto finisce misteriosamente e, ancora mezzo stordito, mi ritrovo appollaiato su una sedia girevole, circondato da uno strano pubblico vociante, mentre un personaggio dall’aria vagamente familiare mi rivolge questa domanda: “E’ la tua risposta definitiva? L’accendiamo?”

“L’accendiamo cosa?” sento la mia voce chiedere.

Poi un’idea si fa strada nella mia mente annebbiata: possibile che, come nel peggiore dei miei incubi, io sia finito in quella terribile trasmissione televisiva chiamata “chi vuol essere milionario” sì, proprio quella che, seguita da casa, mi manda in crisi uccidendo la mia autostima perché non azzecco mai neanche una risposta?

“Rivoglio la porta, la porta della cantina!!” esclamo.

”Di che porta vai blaterando? Senti ragazzo, sei sicuro di stare bene? Se vuoi ti faccio portare un bicchiere d’acqua!” mi apostrofa un impettito Gerry Scotti.

“Comunque, tornando alla domanda da sedicimila euro: come si chiama il famigerato coyote del famoso cartone animato?” mi chiede un po’ seccato Gerry.

“Ma che coyote e coyote….” Replico io, ma non faccio neanche in tempo a finire la frase che il turbine giallo-dorato mi circonda di nuovo e con uno schianto cado a terra.

Subito mi rialzo, anche se un po’ intontito e quando cerco di scostare dalla fronte un ciuffo ribelle di capelli sento una strana sporgenza spuntarmi sulla sommità della testa: orecchie???!!

Di colpo mi accorgo che al posto delle mani ho delle zampe pelose e artigliate; dopo pochi secondi capisco: sono diventato un coyote!!

Improvvisamente scorgo all’orizzonte un polverone e vedo qualcosa che velocemente si avvicina a me, poi sento uno strano suono farsi sempre più forte e vicino…”BEEP BEEP!!!”

“Oh no, ditemi che questo non è quel pazzo volatile che viene inseguito da Willy il coyote!! Ma soprattutto ditemi che il coyote non sono io! Ma, un momento, cos’ho in  mano? Strano, mi sembra… non può essere… e invece sì, è un candelotto di dinamite, la cui miccia si sta pericolosamente consumando!

BOOM!!! Un’esplosione accompagnata da un botto incredibile mi fa saltare in aria e mi ritrovo mezzo carbonizzato; sputacchiando cenere esclamo: “Questi cartoni animati sono troppo violenti, ci vorrebbe un po’ più d’amore!!”

Ho appena pronunciato l’ultima parola quando…. Di nuovo quella luce gialla e appena essa scompare sento una voce urlare:

”Più C1,  più tranquillità!” A quel punto una macchina rossa quasi mi investe; subito mi butto di lato con il cuore a mille, poi risento di nuovo la voce:” Più C1, più appuntamenti, più appuntamenti più amore!!”

NO!!! È incredibile, sono capitato nella pubblicità della Citroen C1! Quella stupida pubblicità!! Ah ecco una ragazza, mi avvicino cercando timidamente di rivolgerle la parola, ma lei scocciata mi urla: “Senti, carino, non vedi che sono impegnata?!”

“Ehi scusa, volevo solo sapere se avevi qualche notizia da darmi per tornare a casa!”

A quelle parole la luce gialle mi catapulta in quello che sembrerebbe essere uno studio televisivo.

Sono seduto su una sedia molto, molto scomoda; c’è una pigna di fogli davanti a me ed al mio fianco una donna sorridente parla, fissandomi con un’espressione interrogativa. Che stia parlando con me?

“Keith, Keith tutto ok?” mi chiede.

Mi guardo intorno smarrito, chiedendomi chi diavolo sia questo Keith.

“Keith, sto parlando con te!” dice la donna.

“Con me? Ma io non mi chiamo Keith!”

“Senti, oggi non ho voglia di scherzare, tra trenta secondi andiamo in onda, quindi riprenditi e concentrati” mi sgrida la signora.

Scruto meglio l’ambiente intorno a me e mi rendo conto di essere nello studio del TG5.

“Tre, due, uno, in onda!!” esclama qualcuno.

“Cari telespettatori, bentornati al TG5! oggi abbiamo molte novità, vero Keith?”

“Ssi”, rispondo titubante; la donna continua a parlare di guerre, omicidi, rapine e dopo almeno dieci minuti io intervengo dicendo: “ Con tutto questo parlare di catastrofi sento un incredibile bisogno di tranquillità, di pace, di casa!!”

Ma ecco che, nello stesso istante in cui la parola casa affiora sulle mie labbra, il mio fisico ormai stremato viene materializzato in una stanza con pareti rosse insonorizzate: oh no!! Ma capitano proprio tutte a me? Sono a casa, sì, ma la casa del Grande Fratello!!

Devo assolutamente trovare il modo di porre fine a questa avventura…..anzi disavventura.

Continuo ad essere il soggetto di un esasperante zapping da un canale all’altro, da un film ad un documentario, da una soap-opera ad un reality, passando attraverso le previsioni meteo.

Il brutto è che non so chi sia a manovrare il telecomando e soprattutto non ho la più pallida idea di  come fare a fermarlo!

“Giuro che se uscirò da questo viaggio allucinante, non ficcherò mai più il naso nelle porte che non mi riguardano! Prometto solennemente che non sarò mai più curioso! E che non farò mai più zapping!

Come per incanto, dopo aver formulato questa promessa, mi accorgo di essere tornato nella mia amata, dolce, sospirata cantina, che in questo momento mi sembra il luogo più accogliente e tranquillizzante del mondo.

Sono tornato “al di qua” della porta, sono a casa!

Poi qualcosa cattura la mia attenzione: la porta non è ben chiusa, ne filtra un filo di luce viola, cederebbe a spingerla. Prendo una profonda boccata d’aria e…

 

  
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