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Autore: InstantDayDream    10/12/2012    3 recensioni
Una raccolta dei missing moments da "Life couldn't Get Better", per tutti quegli attimi che la storia non ha concesso di sviluppare, ma che mi sarebbe piaciuto che voi vedeste!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choi Siwon, Kyuhyun, Leeteuk, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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1 - Do you know it's Christmas time?



A Seoul era un freddo maledetto in inverno. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta che ero dovuta andare in giro bardata con due o tre maglioni, un giacchetto pesante, sciarpa, cappello, guanti e doposcì. Sì, doposcì, perché io su quella poltiglia biancastra, maciullata dai pedoni e ghiacciata dalle nottate sotto zero non ero in grado di camminarci. A pensarci bene non avevo nemmeno un gran motivo per farlo. Non mi ero mai dedicata allo shopping natalizio e non avevo intenzione di cominciare a farlo. Tra l'altro il fatto che stessi accompagnando un affannatissimo Leeteuk in giro per la città a recuperare regali per i suoi donsaeng non mi stava aiutando. Innanzitutto non avevo molte idee su cosa potessero volere più della metà di loro e a parte suggerirgli di mandare uno specchio ad Heechul non ero stata molto d'aiuto, poi correva da una parte all'altra della strada, mettendo seriamente a rischio l'integrità dei miei femori. 

«Yah! Aspetta! Forse ho trovato cosa potrebbe interessare Yesung-ah!» esclamò, tutto entusiasta, le guance arrossate dal vento gelido.

«Mangime per tartarughe?» commentai, laconica, seguendolo in un negozio di macchine fotografiche.

Lui ridacchiò, ma poi si avvicinò a chiedere il prezzo di una macchinetta blu zaffiro. Avevo un paio di esperienze con macchine da presa e simili e volevo consigliargli qualcosa di un filino più professionale, rispetto a quei caleidoscopici affari che però erano utili giusto per far imparare ai bambini a premere un bottone.

«Yah appa, scusa se mi permetto ma…» mi avvicinai, intenzionata a dirottare la sua attenzione su una reflex molto più professionale.

«Sì lo so, lui adora fare foto di sè stesso piuttosto che alla gente…sarebbe una spesa inutile! Ooooh guarda che carina!»

Sospirai. Non c'era niente da fare. Nonostante quell'uomo avesse quasi trent'anni quando si trattava di rendere felici gli altri era peggio di un bambino in un negozio di caramelle. In quel momento aveva lasciato perdere le macchine fotografiche per dedicarsi ad una cover per telefono a forma di tartaruga. 

«Si gli prenderò questa! Così forse incide anche positivamente sulla sua immagine dandogli un tocco di tenerezza…» commentò, senza voler davvero sentire il mio parere.

«Ma poverino, cosa ha di non tenero Yesung-sshi?» domandai ridacchiando, mentre vi avviai con lui alla cassa.

«Ahn, non prendertela a male, ma sinceramente mi permetto di avere delle riserve sul tuo concetto di tenerezza Asia» 

Scoppiammo a ridere, era inevitabile. Non potevo nemmeno dargli troppo torto, ma in confronto a me Yesung era praticamente adorabile come un cucciolo di foca. Dopo due minuti che il leader continuava a ridere mi toccò anche offrirmi volontaria per fare la fila al posto suo e pagare il regalo. Diciamo che la sua risata non era esattamente il suono che attirava meno l'attenzione in questo mondo e stavamo ancora sperando che nessuno lo riconoscesse quel giorno. Era strano, la gente più che comprarsi cose che costavano molto, puntava su piccoli oggettini molto carini, anche per i familiari. Leeteuk mi aveva pazientemente spiegato che lì non era importante spendere soldi per i regali, quanto comprare qualcosa che avesse un significato per chi lo dava e per chi lo riceveva, in segno d'affetto. Tra l'altro la maggior parte della gente comprava qualcosa solo a pochissimi intimi, se non solo all'interno della famiglia. Ovviamente lui, in quanto leader, aveva una famiglia molto allargata a cui badare. Per qualche strano motivo erano riusciti a coinvolgermi nei loro festeggiamenti natalizi, o almeno in parte. Non avevo trovato un buon motivo per evitare la tradizionale serata dedicata alle canzoni di natale da passare al dodicesimo piano, prima che alcuni di loro andassero in chiesa o altri, come la sottoscritta, a dormire. Feci fare un pacchetto al regalo di Yesung e poi raggiunsi il leader che si era andato a mescolare tra la folla fuori dal negozio.

«Ecco qua!» esclamai, porgendogli il sacchettino.

«Grazie mille! Scusa sai non…»

«…volevi farti riconoscere. Ho capito, non me la prendo tranquillo» completai la frase al posto suo. 

«Sai…pensavo che quest'anno potremmo fare qualcosa di diverso per Natale! Perché non facciamo qualcosa di tipico del tuo Paese?» mi domandò, tutto entusiasta, mentre riprendevamo a camminare.

«Non se ne parla nemmeno! È assolutamente inadatto…»

«Dai, cosa ci potrà essere di così diverso!» insistette, tirandomi per una manica. 

«Vuoi davvero delle piantine di basilico che crescono attorno a croci di metallo, che vanno annaffiate tutti i giorni con l'acqua santa, fino al sei di gennaio?» domandai scettica.

«Oh fate questa cosa? Che bello! Sembra interessante! Non ho mai visto una pianta di basilico!»

«Come sarebbe a dire che non hai mai visto una pianta di…» lo guardai sconvolta, prima di rendermi conto che, effettivamente, eravamo dall'altra parte del mondo e il basilico non era l'erba più usata per i condimenti da quelle parti.

«Appunto! Non vuoi colmare questa nostra mancanza? E poi mi devi ancora un favore perché ci hai fatto girare la parte di Siwon-ah nell'MV di Natale in due minuti!»

«Ma non è colpa mia se avevamo già stabilito di filmare tutto il giorno! Anzi ringrazia che ce l'ho portato e che mi sono pure sorbita le riprese….» avevo assistito a scene agghiaccianti quel giorno. Come dei poveri ragazzini che venivano conciati senza pietà come elfi di Babbo Natale, Yesung che cercava di fare l'aegyo e un inquietantissimo Kyuhyun che sghignazzava accanto ad un albero di Natale vestito con un'orribile giacca blu a quadri gialli. Per non parlare del mio terribile incontro con quella Yoona, una delle donne più belle della Corea o qualcosa del genere. Sai chi se ne importava….aveva trattenuto Siwon per venti minuti buoni con risatine e moine assolutamente prive di senso, e io dovevo portarlo a filmare. Alla fine ero praticamente stata costretta a rispondergli male e trascinarlo via. Tutte le accuse di gelosia che mi avevano fatto l'alpha e l'omega dei Super Junior erano assolutamente infondate.

«Ma non avevi detto che ti dispiaceva tenerlo lontano da noi e che avresti fatto di tutto per farcelo essere? Parole tue eh!»

«D'accordo» mi arresi alla fine, pur di farlo stare zitto «ma solo perché non avete mai visto del basilico!»

 

 

 

 

Osservavo Donghae e Sungmin affannarsi a preparare la postazione karaoke, mentre stavo seduto sul divano a sorseggiare del caffè. Ce ne sarebbe voluto per sopravvivere alla serata, ma non mi dispiaceva, anzi. Adoravo il clima del Natale. Fin da bambino, in casa, io e mia sorella ci esibivamo in esecuzioni non esattamente magistrali delle più famose canzoni di Natale, per poi andare alle celebrazioni di mezzanotte tutti assieme, da quando ero entrato a far parte dei Super Junior, la tradizione aveva preso una svolta inaspettata e molto divertente. Quando si ha a che fare con tre main vocalist, che adorano mettere in mostra le proprie abilità canore, e tanti altri membri che adorano divertirsi e basta, la serata diventava una specie di Karaoke delle feste dove si faceva a gara a chi intratteneva di più gli altri. In palio, come sempre, c'era una grande torta decorata con panna, fragole e babbo natale di zucchero, che poi alla fine dividevamo tra noi, ma era divertente gareggiare. Shindong hyung, nonostante fosse il peggior cantante del gruppo, aveva un talento naturale per vincere. Le sue performance erano sempre le migliori. Di conseguenza noi non avevamo mai visto una fragola sulla nostra fetta di torta, nemmeno Hyukjae-hyung che aveva un debole per quei frutti. 

«Hyung! Hai innaffiato il basilico di Asia?» mi chiese Kyuhyun, sedendosi accanto a me.

Annuii. Ovviamente, quando lei aveva accontentato il leader portandoci la pianta di basilico che cresceva attorno ad una croce e che andava rigorosamente innaffiata con acqua santa, il compito di prendersene cura era toccato a me ed al maknae.

«Il basilico ha proprio un buon odore!» decretò Ryeowook, aggiungendosi alla conversazione. «Ora capisco perché lo usano tanto da quelle parti!»

«Ryeowook-ah! Potresti provare a farci della pizza con quel basilico! NOn hai detto che volevi provare la cucina internazionale?» propose Eunhyuk, riemergendo col suo caschetto platinato dalla cucina, con in mano gli avanzi dei tukkbogi della sera prima.

«Ma non potete usarlo per cucinare!» esclamai, cercando di riportare un po' di civiltà in quel posto

«Tanto Asia ce l'ha dato solo per far contento Teukie-hyung! Non se la prenderà a male se stacchiamo qualche foglia…» insistette il main dancer

«Non è quello il punto! È comunque una pianta annaffiata con acqua benedetta! Non puoi mangiarla! Tu le mangi le palme di Pasqua?» domandai al biondo, per essere uno che si definiva credente a volte mi lasciava piuttosto perplesso.

«E non possiamo farci una pizza benedetta?» 

«Aissh!!» mi arresi, persino Kyuhyun, che era l'unico che poteva supportarmi in quel momento, stava sogghignando mentre stappava una bottiglia di vino.

Colsi al volo l'occasione del campanello che suonava per alzarmi da lì, prima di esibirmi in una lunga strigliata a quei debosciati senza rispetto…

«Buonasera!» esclamò il cesto di pane che mi trovai davanti.

Solo dopo un paio di secondi mi resi conto che il cesto aveva delle gambe ed una voce femminile.

«Hai intenzione di aiutarmi?» mi chiese.

«Asia ma quanta roba hai portato?» domandai, sollevando il cesto dalle sue braccia e fissandola, inarcando un sopracciglio.

«Oh, beh, è un pane dolce che facciamo in Grecia per Natale…si regala ad ognuno decorato con qualcosa che simboleggi la persona a cui si dà….quindi ho pensato di farvene uno a testa…» borbottò, facendosi strada nel soggiorno, mentre cercava di nascondere l'imbarazzo.

Sorrisi, alla fine si era arresa ed aveva ceduto alla sua voglia di farci regali di Natale. Ero contento che si stesse affezionando anche agli altri. Certo, magari non sarebbe mai diventata la loro migliore amica, ma sapevo che quel piccolo gesto rappresentava un minimo apprezzamento per tutto quello che ognuno dei membri stava facendo per lei. 

«Ooooh cosa sono quelli?» domandò Eunhyuk, additando il cibo, non appena entrai con il cesto di Asia.

«Fermo lì! Questi sono per dopo…quando ci scambieremo i regali!»lo fermai, prima che potesse lanciarsi sui dolci e mangiarli tutti.

«Beh ma se siamo arrivati tutti….perché non cominciamo?» propose Leeteuk con un sorriso. 

Inutile dire che la proposta fu accolta all'unanimità.

Scambiarsi i regali nel dormitorio era una procedura molto complicata. Cominciava il più anziano e li distribuiva in ordine di età e poi veniva seguito a ruota da tutti. Inutile dire che passavano almeno un paio d'ore tra ringraziamenti, battute e risate. Era uno dei momenti che preferivo dell'anno, si sentiva proprio la gioia entrare nel dormitorio. Quando pensavo all'atmosfera di Natale, mi veniva sempre in mente quello. Asia si era fatta sempre più piccola nel suo angolino del divano via via che si rendeva conto che tutti i membri le avevano portato un biglietto d'auguri. Probabilmente non sapeva che era molto comune da noi regalare biglietti alle persone che ci erano vicine, ma magari non abbastanza da avere qualche ricordo a cui associare un regalo, ma sembrava non aspettarseli lo stesso. Alla fine dello scambio era praticamente diventata delle dimensioni di Choco e temevo che Eunhyuk ficcasse in un bauletto firmato anche lei.

«Asia, tu non avevi qualcosa da darci?» le dissi, notando che sembrava essersi dimenticata del suo turno.

«Ah, già!» titubante si alzò in piedi e si avvicinò al cesto.

Aveva fatto molta attenzione a come decorava ogni dolce. Si riusciva a capire a chi fosse destinato non appena lo tirava fuori dal cesto. Non ero l'unico ad essere soppresso dalla cosa: a quanto pare molti di loro non si erano accorti della cura con cui ci aveva osservato da quando era arrivata lì. Aveva scorto un dettaglio dentro ognuno di noi. D'accordo, per certi versi poteva sembrare facile, eravamo dei libri aperti e persino dagli show televisivi traspariva la nostra personalità, ma a volte sembrava quasi che non avesse interesse nel gruppo. Invece, ancora una volta, ci aveva ingannato tutti con la sua aria da menefreghista ed i suoi modi bruschi. Per quando aveva finito di distribuire i regali era calato nella stanza un silenzio vagamente interessato.

«Eggnog!» esclamò lei per interrompere il silenzio «Vado a prendere dell'eggnog!» si avviò in cucina mentre finiva la frase.

Mi alzai e la seguii, certo che avrebbe avuto qualcosa da dire sull'accaduto. Infatti la trovai con la fronte poggiata al vetro della finestra, che guardava la strada sotto al nostro dormitorio, con finto interesse.

«Hai fatto una cosa carina»

Lei si limitò a stringersi nelle spalle.

«Sono sicuro che i ragazzi la apprezzeranno molto, non si aspettavano che pensassi a tutti loro!»

«Tutti hanno pensato a me» rispose, semplicemente, senza far trasparire particolari emozioni.

«Si beh perdonami» ridacchiai «aspettarselo da loro era più prevedibile che aspettarselo da te»

Sorrise, ma non disse nulla. Sull'apertura emotiva potevamo ancora lavorarci.

«Questo è per te» dissi alla fine, avvicinandomi e porgendole un oggetto che non era nemmeno stato incartato, nella fretta con cui l'avevo preso.

«Il dvd di Hercules?» mi domandò, perplessa.

«Si beh….ognuno di noi ha un soprannome della Disney dato da Heechul-hyung e mi ricordo che una sera disse che tu eri esattamente identica alla protagonista. Pensavo ti sarebbe piaciuto entrare a far parte del club»

«Greca, acida e che lavora per il dio dei morti? Ci potrebbe anche stare» commentò ridendo «E tu chi sei?»

«Simba»

«Si, mi pare appropriato» decretò, tornando a sorridere «Ma io non ho pensato a nessun regalo per te…»

«Non importa» le scompigliai i capelli e le cinsi le spalle con un braccio, stringendola a me.

«Sì invece! Mi sentirò in debito fino al prossimo Natale così! E considerando che nemmeno saremo insieme al prossimo Natale, beh, mi sentirò in debito per sempre!»

«Addirittura?» ridacchiai «beh ora che mi ci fai pensare forse c'è un regalo che potresti farmi….sappi che è una delle cose a cui tengo di più al mondo»

«Cosa?»

«Stanotte, vieni in Chiesa con me»

 

 

 

Ancora non riuscivo a crederci che mi ero fatta fregare così. Aveva puntato sul mio senso di colpa ed era riuscito a trascinarmi in chiesa! Persino Leeteuk si era messo a ridere quando mi aveva visto seguire il gruppo diretto alla funzione, e dire che lui era uno di quelli che solitamente ci andava la mattina di Natale. Per non parlare del fatto che, ovviamente, mi sarei trovata di nuovo con la famiglia Choi al completo e -grande sorpresa della serata- persino tutta la famiglia Cho. A quanto pareva era qualche anno oramai che le due famiglie avevano preso l'abitudine di andare insieme alla messa di Natale. Se i genitori di Siwon mi incutevano un certo timore per la strana aurea di austerità che sembravano propagare, quelli di Kyuhyun mi terrorizzavano. Ero pur sempre la tizia che aveva fatto coinvolgere il loro piccolo adorato figlioletto in uno scandalo, non ero del tutto certa che avrebbero preso piuttosto bene la mia presenza. Arrivati davanti alla chiesa mi diressi dritta verso il portone d'ingresso, ma qualcuno mi trattenne per un braccio.

«Che c'è?» gli chiesi, spazientita

«Facciamoci una foto!» esclamò Siwon, contento.

«Una foto? E perché?»

«Perché così, quando sarai grande e porterai i tuoi nipoti alla messa di Natale, ti ricorderai del buon vecchio Siwon che ti ha fatto riscoprire la fede…ora sorridi!»

Prima che potessi protestare Kyuhyun ci aveva scattato la foto.

«Ottimo!» commento Siwon osservandola dallo schermo del telefono.

Si beh, non era male. Visto che ero conciata come un eschimese era piuttosto difficile distinguere la mia faccia. Ai miei nipoti avrei potuto facilmente negare ogni evidenza. Finalmente riuscimmo a varcare l'ingresso. Un colpo di tosse alle mie spalle mi avvertì che era il momento di farsi il segno di croce, prima di andare a prendere posto sulle panche. Per un attimo sperai che non ci entrassimo, ma ovviamente Siwon fece accomodare prima me sulla panca dove erano i suoi familiari e poi si sedette a sua volta. Accanto a me c'era una ragazza, probabilmente qualche anno più giovane di lui, che non poteva essere altri che sua sorella. Era esattamente identica a lui, se non per il fatto che era una donna. Mi sorrise e io ricambiai, tuttavia dall'atmosfera che regnava attorno a me capii che le presentazioni sarebbero state rimandate alla fine della celebrazione. Non so come feci ad arrivare alla fine di quell'ora e mezzo senza intoppi. Forse era dovuto al fatto che Siwon leggeva con me il libro delle letture e mi guidava verso le risposte che dovevo dare, o forse era perché, dopotutto, quel pastore non sembrava dire cose così illogiche durante il suo sermone, in ogni caso quando uscimmo ero piuttosto certa di essere riuscita a camuffare bene il mio ateismo convinto. La volpe era uscita illesa dal pollaio per qualche strano miracolo.

«Salve signorina, come sta?» mi salutò la madre di Siwon, con un sorriso piuttosto formale che mi sembrava molto di circostanza.

«Salve signora Choi» le risposi, inchinandomi «Molto bene e lei?»

Non mi rispose, ma sorrise annuendo, prima di sorpassarmi per andare a dire qualcosa al figlio che era alle mie spalle.

«Tu devi essere Asia!» la ragazza che era accanto a me in Chiesa si fece avanti, allontanandosi dal lato del padre che stava chiacchierando con Kyuhyun.

Annuii, ma non dissi niente.

«Piacere, io sono Choi Jiwon, la sorella di Wonnie!»

«Come l'hai chiamato?» domandai, scoppiando a ridere, sapevo che non era molto cortese, ma non potevo trattenermi. Wonnie era bellissimo, lo avrei ricattato a vita con quel soprannome.

«Wonnie, è così che chiamo oppa, da quando siamo bambini!» rispose lei, sorridendo a sua volta «sai mi è dispiaciuto non conoscerti l'altra volta, ma ero al college e…»

«Credimi Jiwon-ah, ti è andata meglio così!» esclamò Kyuhyun, che ci aveva appena raggiunto e si stava comodamente poggiando ad una mia spalla, nemmeno non riuscisse a stare in piedi.

«Yah! Cosa vorresti insinuare tu?»

«Io non insinuo mai» mi rispose, con uno dei suoi sorrisetti malefici «dico solo la sacrosanta verità! E non puoi negare che i tuoi primi giorni qui eri un po….difficile?»

Lo fulminai con uno sguardo.

«Sarà perché a darmi il benvenuto ho trovato gente come te, che invece di accogliermi si è sbafata il mio pranzo!»

Avremmo potuto continuare per ore, ne eravamo consapevoli, nessuno dei due se la sarebbe presa per quello che avrebbe detto l'altro, perché sapevamo che l'unica cosa che contava in quel momento era avere la lingua più affilata. Fortunatamente la risata di Jiwon interruppe la nostra battaglia verbale.

«Sei divertente unnie! Sono contenta di condividere la camera con te stasera, almeno possiamo chiacchierare un po' e puoi raccontarmi cosa combina sul lavoro quel testone di mio fratello!»

«Ehm…condividere la camera?» possibile che lì tutti sapevano cosa avrei dovuto fare, tranne io?

«Sì, Wonnie oppa ha detto che sei a dormire da noi e che domani parteciperai al pranzo di famiglia! Anche la nonna è così curiosa di conoscerti!»

«Ah…la nonna, capisco…» no, in realtà non capivo per niente «Se mi puoi scusare un attimo devo dire una cosa a tuo fratello….»

Senza aspettare una risposta sparii alla ricerca di quell'idiota che avevo la sfortuna di tenere sotto contratto. Stava ancora parlando con sua madre.

«Scusi signora» mi intromisi nel discorso senza preoccuparmi di sembrare maleducata «mi hanno appena scritto da Los Angeles, devo dire delle cose a suo figlio! Glielo riporto subito però!»

«Ma…la notte di Natale?»

«Oh, a Los Angeles ancora non è notte! E poi sa come si dice dalle nostre parti…il denaro non dorme mai!» con un sorrisino finissimo trascinai via Siwon.

«Che ti prende?» mi chiese lui, mettendo su un adorabile broncetto.

«Cosa prende a me? Tu quando avevi intenzione di dirmi che dovevo dormire a casa tua stasera….Wonnie?»

«Ah faceva parte del regalo di Natale che mi dovevi fare, no?» sorrise furbamente «E sei carina quando mi chiami Wonnie, potresti farlo d'ora in poi»

«Scordatelo. L'ho fatto solo perché credevo che ti infastidisse!»

In quel momento fummo richiamati all'ordine dalla famiglia Choi, che ci comunicò che era giunto il momento di rincasare. Ci riavvicinammo al gruppo e salutammo Kyuhyun e la sua famiglia. Evitai lo sguardo dei suoi per quanto mi era possibile. Forse in un'altra vita me li sarei fatta presentare, ma non ero ancora pronta ed apprezzavo molto il maknae per averlo capito e non aver forzato la nostra conoscenza. Mentre ci avviavamo alla macchina sentii un braccio di Siwon posarsi sulle mie spalle ed avvicinarmi a sè. Il mio primo impulso fu quello di divincolarmi, considerando che c'erano i suoi genitori davanti a noi, ma poi incrociai il suo sguardo rassicurante e mi arresi, lasciando scivolare di nuovo le mani al caldo delle tasche. 

«Non potevo lasciarti sola il giorno di Natale» mi sussurrò «tutti dovrebbero essere felici oggi, anche tu miss umore nero»

«Guarda che io sono  una persona felice!»

«Come no…rischio di annegare nella tua positività» rise lui.

Va bene, forse non ero la persona più allegra di questo mondo, ma questo lo autorizzava forse a cercare di coinvolgermi per forza nel suo microclima di pan di zucchero ed arcobaleni? Assolutamente no, ma gli ero grata che lo facesse, mi faceva sentire come se, dopotutto, ci fosse un angolino ritagliato anche per me in questo mondo.

«Buon Natale Asia» mi sussurrò quindi, avvicinando le labbra al mio orecchio. Il suo respiro bollente sulla pelle fredda mi fece rabbrividire.

«Buon Natale…Wonnie»



Ed eccomi qui! Questa vuole essere una modestissima raccolta di alcuni dei missing moments nella storia tra Asia e Siwon ( che trovate qui ). Ci sono stati tanti attimi che io mi sono immaginata nel loro tempo insieme e che non ho avuto, o non avrò la possibilità di inserire nella storia, quindi ho deciso di raccogliergli tutti qui, in modo che possiate sapere anche voi cosa mi è passato per la testa! Tra l'altro, se c'è qualche momento che avreste voluto vedere, qualche avvenimento nominato ma non sviluppato  beh, non dovete fare altro che chiedere e sarete accontentati! Visto che era una FF introspettiva, ho reputato giusto fare delle inquadrature più dettagliate sui vari personaggi, in modo che si facesse luce un po' su tutti! Detto questo, enjoy la prima delle missing moments :) e ci vediamo alla prossima....o al prossimo capitolo della storia ufficiale!
chu chu <3
F.

  
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