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Autore: eia    10/12/2012    8 recensioni
Uno sfogo, poche parole per raccontarvi quel che ho dentro.
E' rivolto alla persona che mi ha deluso, anche se non lo leggerà mai.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi hai tradito.
Beh non me, propriamente.
Hai tradito l’idea che avevo di te. Un uomo saggio, uno con le idee chiare, uno che sa sempre quello che fa.
Ma non è così e forse non lo è mai stato.
Ricordo tutte quelle volte che ti chiedevo consiglio, che venivo da te, con un diavolo per capello, spazientita da qualcosa che aveva fatto il mio Lui o un’increspatura avuta con un’amica o un’incomprensione con la mamma. Ricordo le tue parole, il tuo bisogno di difendermi e allo stesso tempo di chiarirmi le idee, di farmi vedere quel che io non riuscivo a vedere.
Ti ho sentito vicino così tanto spesso che ho sempre pensato che fossi l’uomo perfetto, nonostante tutti i tuoi difetti e il tuo carattere irascibile e scostante.
Ma ora non più.
Hai tradito tutti solo per il tuo piacere e alla semplice domanda che ti ho posto non hai saputo rispondere.

Perché?

All’inizio hai vantato scuse che non reggevano, hai provato ad attaccarti ad ogni singolo errore fatto nel corso degli anni da ognuno di noi, mi hai rinfacciato errori fatti in adolescenza, cercando di metterli sullo stesso piano di quel che hai fatto tu, cercando di farmi capire che ogni persona può sbagliare… strano sai? In trentaquattro anni di vita mi hai sempre fatto credere che tutti gli altri fossero così, non tu.
Anche questo mi ha fatto male.
Il tuo ritrattare cose dette e ridette. Cose in cui tu volevi io credessi.
Poi... non hai più sentito il bisogno di rispondermi, come se questi non fossero affari miei.
Quindi sei solo un uomo? Uno come tanti? Uno come gli altri?
Beh… per me non lo sarai mai, non del tutto. Sei mio padre.
Ma… si, in fondo sei solo un uomo.
Un uomo che non sa dire di no ai suoi bisogni, anche se questi stanno distruggendo la tua compagna di vita da quarant’anni.
Vi siete separati quando la tempesta è scoppiata, ma quando si è placata e restavano solo gli ultimi tremori lei, incapace di fare altro, di sopravvivere da sola, ti ha chiesto aiuto e sei tornato.
Mi hai detto che lei per te è comunque importante, nonostante quello che le hai fatto.
Mi hai detto che l’altra non era più nella tua vita.
E io ti ho creduto ancora.
Ma non posso non dire che la cosa mi sembrava pericolosa e instabile.
Avevo solo paura che il tuo essere ci ferisse ancora. Mi ferisse ancora.
E così è stato.
Non sai dire di no a te stesso e all’altra anche se sai quanto ci fa stare male.
E continui a raccontare bugie, continui a cercare di oscurare la verità.
Ma se non vuoi far vedere quello che fai allora sai anche tu che sono cose orribili?
Certo che lo sai, ma sai anche che vivere nella menzogna è orribile. Me lo hai detto tu, ricordi?
Ma nonostante tutto continui a mentire, a nasconderti.
E per proteggerti dici a lei, alla mamma, che hai rivisto l’altra solo per rompere definitivamente.
E ancora qui, quello che pensavo di te si frantuma. La vuoi allontanare definitivamente ma le fai vedere dove sei andato a stare?
Certo che trovarla sotto casa tua, per la mamma dev’esser stato orribile.
Non chiedermi di capirti.
Ho davvero problemi a farlo.
Tu che avevi tutte le soluzioni giuste per me, per gli altri, per te non le trovi o sono troppo difficili?
Forse è così, o forse no. Non lo so.
So per certo che non posso e non riesco ad accettarlo. Tu con l’altra è un incubo ad occhi aperti, uno di quelli che non augureresti nemmeno al tuo peggior nemico.
Tu non sai ascoltare il grido di tua figlia, ma tua figlia è una donna, ha una famiglia e può stringere i denti e voltarsi dall’altra parte.
Ma lei… lei è ignobile. Lei non sa o non vuole ascoltare il grido dei suoi figli, bambini che ancora hanno bisogno di una guida, di un sostegno, di una famiglia unita. Lei non sa mettere da parte se stessa per loro, per il loro bene.
È questo che m’inorridisce.
Come può piacerti una donna del genere?
Mi chiedo dov’è quell’uomo che era mio padre? O forse dovrei dire l’uomo che credevo tu fossi?
C’è un’altra verità che mi fa male, sai quale?
Quando dici “io sarò sempre il tuo papà” dici una mezza verità: certo il legame di sangue non si può spezzare e non si spezzerà mai, e l’affetto che provo per te è immutabile anche se a volte fa male ammetterlo, ma non sarà mai più come prima, non mi vedrai più venire da te in cerca di risposte, di sostegno o di un consiglio.
Non mi fido più di te e non credo ci siano più cose che tu passa dire che possano aiutarmi a vivere la vita.
Devo solo trovare il coraggio di andare avanti con questa verità nel cuore.

*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*

Bentrovate care, ho voluto condividere con voi il mio stato d'animo, mi sembrava doveroso dopo tutto quello che abbiamo passato insieme.
All'inizio ero troppo stravolta per pensare di mettere nero su bianco quello che ho dentro, ora... sto anche peggio di prima ma ho pensato fosse giusto farvi sapere il perchè del mio silenzio. E ho pensato di farlo nel mio stile: scrivendo. E sia mai che dopo questo riesca a riprendere in mano le mie storie, a perdermi nel mondo della fantasia, come prima.
Un abbraccio.




   
 
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