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Autore: IndelibleSign    10/12/2012    8 recensioni
12 years ago.
L'irlandese le perse la sua soffice manina goffa, facendola rialzare.
-Io mi chiamo Niall con la 'i', non la 'y'- ridacchiò il piccolo accarezzandole la manina paffuta.
-Io invece Ginny, sia con la 'i' che con la 'y'- rispose facendogli la linguaccia.
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7 years ago.

-A tavola!- urlò la madre di Ginny dalla cucina.
Immediatamente i due si guardarono.
-Chi arriva per ultimo è una patata lessa!- urlò Niall precipitandosi per le scale e correndo con in sottofondo la risata sguaiata della sua migliore amica.

.
3 years ago.

-Come ti chiami?- gli chiese Louis, uno dei quattro giudici.
-Niall.- rispose teso il suo migliore amico. Lei sorrise incrociando le dita.
-Niall, come?- ribadì Louis.
-Niall Horan.- ..e per la prima volta il suo biondo urlò il suo nome al mondo e, per la prima volta il mondo potè udire la sua meravigliosa voce che per tantissimo tempo aveva riservato solamente a lei.
.
..e se, dopo due anni di assoluto silenzio Niall Horan tornasse da Ginny? 
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: si consiglia di leggere questa one-shot con in sottofondo la canzone di P!nk: 'Just give me a reason'. 
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I came back for you. 
 

12 years ago.
-Hei Jason lascia la mia palla..- borbottò piagnucolando la piccola Ginny tirando dalle mani di un ragazzino insolente la sua piccola e arancione pallina.
-E' mia!- strillò quest'ultimo spingendola e facendola cadere a terra.
-Prr!- Jason le fece una pernacchia prima di correre via con la sua pallina sotto il braccio.
La piccola Ginny si guardò le mani, leggermente graffiate a causa dell'impatto con l'asfalto roccioso, e cominciò a lacrimare.
-Ciao bimba.- una vocina dolce, pacata e dall'accento probabilmente irlandese la richiamò. Subito lei si asciugò le lacrime -perché il nonno le aveva sempre, sempre detto che davanti agli altri non ci si doveva mostrare deboli- e alzò lo sguardo.
-Tutto bene? Ti sei fatta male?- chiese educatamente il piccolo biondino dall'oceano racchiuso negli occhi.
La bimba annuì con un cenno del capo e l'irlandese le perse la sua soffice manina goffa, facendola rialzare.
-Io mi chiamo Niall con la 'i', non la 'y'- ridacchiò il piccolo accarezzandole la manina paffuta.
-Io invece Ginny, sia con la 'i' che con la 'y'- rispose facendogli la linguaccia.
-Ginny, andiamo da mia mamma?- disse indicando una signora seduta poco lontano da loro su una panchina verde -Ha i cerotti con l'orso polare sopra, sono bellissimi! Ne vuoi uno?- saltellò entusiasta.
La piccola, confusa, accettò sorridendogli e correndo insieme a lui, manina nella manina.

7 years ago.
-Mamma! Niall non vuole cantarmi la canzone che mi piace tanto!- urlò Ginny dal divano nel salone.
La piccola ora aveva dodici anni, proprio come Niall.
-Ma amore..- cercò di convincerla la madre -..probabilmente avrà vergogna.- concluse.
Ginny mise il broncio, nonostante la sua età lo faceva sempre e Niall proprio non riusciva a trattenersi davanti a quel gesto anche perché lei riusciva a gonfiare le guance e colorarle di rosso e a far lacrimare -a suo piacimento- gli occhi.
Niall sospirò prendendo la chitarra e strimpellando -o almeno, come diceva lui- qualche nota.
-Gotta change my answering machine now that I'm alone- Ginny aveva sempre amato la sua voce o, ancor meglio, aveva amato il modo in cui la usava.
Sapeva cambiarla a suo piacimento il che, ovviamente, era una cosa a suo totale favore.
-Cuz right now it says that we can't come to the phone..- continuò lui sorridendo.
Gli piaceva il fatto che quando cantasse Ginny chiudesse gli occhi e si lasciasse cullare dalla sua dolce voce.
Lo faceva sentire amato, soprattutto per chi come lui era stato sempre insicuro.
-And I know it makes no sense, cuz you walked out the door..- cantò e la piccola Ginny, aprì gli occhi e poggiò il suo capo sulla spalla di Niall.
Erano giovani, bambini per capire che ciò che avevano nello stomaco quando si toccavano era.. amore.
-..but it's the only way I hear your voice anymore!- terminò stonando la mora. Niall ridacchiò baciandole la fronte.
-A tavola!- urlò la madre di Ginny dalla cucina.
Immediatamente i due si guardarono.
-Chi arriva per ultimo è una patata lessa!- urlò Niall precipitandosi per le scale e correndo con in sottofondo la risata sguaiata della sua migliore amica.

3 years ago.
-Gin, ho paura.- disse Niall rigirandosi verso l'amica e tremando.
I due avevano ormai sedici anni e, com'è giusto che sia, Ginny aveva sempre incoraggiato Niall a seguire i suoi sogni, uno dei tanti era quello di affermarsi come miglior artista e quale migliore inizio se non facendo un provino per x-factor?
-James, ascoltami..- sospirò la ragazza stringendo tra le sue mani il viso del suo migliore amico, aveva le guance arrossate e calde a causa della tensione -..hai una voce da dio, un talento che non va sprecato e.. perché no, sei anche bello. Perché dovresti aver paura?- concluse lei sorridendo.
Gli aveva detto che era bello.
-Ginny lì fuori..- disse indicando il palco da dietro le quinte -..ci sono quattro tra i migliori artisti, non quattro macellai, e come se non bastasse tra loro c'è Katy Perry!- urlò Niall.
-Capisci? Katy Perry, non tua madre sotto la doccia!- ribadì.
Dire quelle cose ad alta voce era fantastico, sembrava un sogno essere lì, figuriamoci passare il turno.
-Hey..- Ginny diede un pugno sulla spalla al biondo -Non insultare mia madre o addio lasagne.- ridacchiò lei.
Istintivamente Niall la abbracciò stringendola al petto e baciandole la guancia.
-Su ragazzo, tocca a te.- una delle guardie chiamò Niall.
-Andrà tutto bene, in bocca al lupo!- gli sussurrò Ginny e Niall, prima che potesse entrare sul palco, le lasciò un piccolo bacio a stampo veloce ma tanto, troppo dolce.
Istintivamente lei si portò la mano sul labbro, toccandoselo e sorridendo.
-Come ti chiami?- gli chiese Louis, uno dei quattro giudici.
-Niall.- rispose teso il suo migliore amico. Lei sorrise incrociando le dita.
-Niall, come?- ribadì Louis.
-Niall Horan.- ..e per la prima volta il suo biondo urlò il suo nome al mondo e, per la prima volta il mondo potè udire la sua meravigliosa voce che per tantissimo tempo aveva riservato solamente a lei.

Today- 3 years later.
-Ginny mi aiuti a mettere il lievito sul panettone?- le chiese la madre.
Lei annuì con nonchalance ed ubbidì velocemente.
Quel giorno era la vigilia di natale ed erano due anni che non vedeva, abbracciava, sentiva e parlava col suo ex? migliore amico.
Era passato con 3 sì ed un no e lei per un attimo era stata la ragazza più felice di quel pianeta.
L'aveva visto correre dal palco e finire tra le sue braccia in un nano secondo.. lo stesso nano secondo che ci aveva messo per sparire dalla sua vita.
Lo stesso nano secondo con il quale le aveva promesso: -Il fatto che io ora parta in tour con la mia band non vuol dire che mi dimentichi di te, Gin. Ti chiamerò ogni sera a patto che tu mi risponda sempre.- lei, ingenua sedicenne qual'era, ci aveva creduto -o meglio, ci aveva sperato.-
Se solo avesse saputo che quel provino significava perdere i contatti col suo migliore amico, anche se significava essere egoisti, lei non gliel'avrebbe mai fatto fare.
Se solo avesse saputo che quel ragazzino irlandese fosse divenuto così famoso da dimenticarsi di lei, non ci avrebbe mai parlato.
Peccato però, che lei non lo sapeva.
-Ginny, fai attenzione! Hai consumato tutta la vaschetta!- sbuffò la madre. Lei si ritirò con un misero 'scusa', per poi chiudersi nella sua camera.

La prima cosa che fece fu accendere il suo stereo e impostare una stazione a caso.
-..You'll never love yourself half as much as I love you..- serrò immediatamente gli occhi cercando invano di trattenere le lacrime.
Perché le faceva così male?
Non doveva essere felice per lui? ..Ma, si poteva essere felice?
-Sei un egoista Ginny..- si ripeteva mentalmente la ragazza.
-You'll never treat yourself right darlin' but I want you to..- altra strofa, altre lacrime.
-Smettila Gin, lui non vorrebbe vederti piangere..- si disse -Vaffanculo Niall, ti odio!- urlò piangendo e calciando il primo oggetto a tiro.
-..If I let you know I'm here for you. Maybe you'll love yourself like I love you, oh- la ragazza si accasciò al suolo, continuando a piangere e singhiozzare.
Le sue iridi verdi erano diventate rosse e le sue guance pallide erano arrossate a causa del pianto.
Lo aveva amato all'età di sette anni, ma era troppo piccola per rendersene conto.
Lo amava a dodici anni, ma era troppo scossa per capirlo.
Lo amava ora ed il male era così forte che non riusciva a calmarlo, non riusciva a non pensarlo.
Si addormentò così, in balia delle lacrime e dei ricordi.

I raggi del sole le colpirono il viso. Immediatamente aprì gli occhi grattandoseli col pugno chiuso.
Mugugnò qualcosa di insensato prima di avviarsi in cucina per mangiare una fetta di panettone, almeno per cominciare bene la giornata.
-Ma chi ha mangiato metà panettone?- sbuffò la ragazza vedendo sul tavolo la busta del panettone aperta e come se non bastasse anche mangiucchiata.
-Lo sapevo io che dovevo nasconderlo, mamma mangia di tutto anche a mezzanotte.- sospirò lei prendendo una fetta di panettone e pronta a morderlo.
-Non è stata tua mamma, Gin.- disse una voce, quella voce, alle sue spalle.
La ragazza lasciò cadere il panettone dalle sue mani per poi voltarsi e sbarrare gli occhi.
Niall era lì, di fronte a lei, e sorrideva.

Ginny era sempre la stessa ragazza di due anni fa. Forse era cresciuta di qualche centimetro.
Portava i capelli lunghi, leggermente mossi e castani, sciolti e la frangia raccolta grazie ad un sottile cerchietto.
Le labbra rosee e carnose che racchiudevano un sorriso stupendo, pari al suo fisico in forma e alle sue forme, anche se leggere e minute, molto dolci e delicate.
Era sempre stata perfetta.

-Scusami, non sapevo fosse tuo ed io stavo letteralmente morendo di fame, per quest..- la ragazza lo bloccò con un gesto della mano.
-Abbracciami Niall.- gli ordinò. Lui le sorrise.
-Abbracciami, cazzo!- gli urlò lei correndo e abbracciandolo, stringendolo tra il suo petto mosso dai leggersi singhiozzi.
-Scusami Gin, non avrei dovuto comportarmi così.
Io sono il tuo migliore amico e non avevo il diritto di lasciarti sola. Avrai sofferto tanto.-
sospirò il ragazzo baciandole il capo.
Lei alzò il viso facendo scontrare, proprio come la prima volta, i loro occhi.
Lei li aveva addirittura più arrossati ma con la stessa vivacità che avevano da piccina.

-Niall, questa volta non andrai via. Non mi lascerai sola di nuovo a piangere.
Mi chiamerai, vero?-
chiese la ragazza girando i pollici, in imbarazzo.
Lui continuava ad abbracciarla sul suo lettino e le faceva i grattini tra i capelli.
-Sono tornato per restare e quando torno non vado via.- disse lui e l'unica cosa che riuscì a fare anche questa volta Ginny fu crederci.
Poi si sedette sul letto prendendo la sua chitarra sempre nascosta sotto il suo lettino e la passò al ragazzo.
-Adesso, per favore..- chiese lei sorridendo -Mi canteresti la mia canzone preferita, come due anni fa?- per poi sorridere e lasciarsi cullare, proprio come ai vecchi tempi, dalla voce soffice e dall'accento irlandese di Niall James Horan.

Troverò il coraggio di dirtelo Niall, forse alla fine della canzone, ma lo farò. Perché io ti ho sempre amato.

Troverò il coraggio di ammetterlo Gin, forse tra un po', ma lo farò.
Perché io ti ho sempre amato.


 

Note dell'autore:
Aloha belle mie. 
Ok, non avevo nulla di meglio da fare e quella canzone mi ha ispirato tantissimo, ok?
Non faccio che scrivere one-shot, lo so. çç 
Spero che vi sia piaciuta.

Mi aspetto pareri personali, critiche e chi più ne ha più ne metta.
-vostra, Martina. 

  
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