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Autore: SeaLight    10/12/2012    3 recensioni
La bambina seduta educatamente sul divanetto, le gambe minute perfettamente unite, la schiena dritta e le mani strette a pugno sulla gonnellina a quadri, fissava il caminetto ad occhi spalancati e lucidi, mordendosi un labbro con gli incisivi perfettamente bianchi e un tantino più grandi della media.
Sono cattiva, pensava. Ho fatto una cosa cattiva e adesso i miei genitori si arrabbieranno, e non mi porteranno nessun dono.
Breve one-shot di circa 600 parole a tema natalizio, con una Hermione piccola e sprizzante fluff da tutti i pori. Prequel della serie.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Fanfiction partecipante all'iniziativa del Collection of Starlight "Addobba l'albero di Natale con il COS!"
Parola: campanella.
Warning: prequel.
Prompt: "Una coscienza pulita è un Natale perenne" - B. Franklin.
Fandom: Harry Potter

 



 


Innocenti bugie

 

Le fiamme nel caminetto, crepitando, consumavano con lentezza i panciuti tocchi di legno a loro disposizione, diffondendo nel salotto una luce arancione e danzante e un leggero quanto piacevole odore di affumicato. La bambina seduta educatamente sul divanetto, le gambe minute perfettamente unite, la schiena dritta e le mani strette a pugno sulla gonnellina a quadri, lo fissava ad occhi spalancati e lucidi, mordendosi un labbro con gli incisivi perfettamente bianchi e un tantino più grandi della media.
Sono cattiva, pensava. Ho fatto una cosa cattiva e adesso i miei genitori si arrabbieranno, e non mi porteranno nessun dono. Abbassò lo sguardo, sentendosi tremendamente colpevole, e strinse più forte i pugni. Tutto sembrava accusarla. L’albero di Natale, grande il doppio di lei e luccicante, pareva guardarla con disappunto; la maestosa stella dorata che faceva da puntale la squadrava dall’alto in basso; ed era convinta che persino il bruciare del caminetto la stesse rimproverando.
Era tanto concentrata sulla sua terribile colpa che non si accorse dell’arrivo di sua madre; e quando il rumore secco e ripetuto dei suoi tacchi sul pavimento di marmo le si avvicinò, rischiò di cadere dal divano per lo spavento.
«Hermione, tesoro» le disse, accarezzandole la testa, mentre si sedeva di fianco a lei. «E’ tutto a posto? Mi sembri triste. Qualcosa non va?»
La piccola Hermione spalancò gli occhioni e si affrettò a negare, scuotendo il capo tanto energicamente da far roteare i ricci corti e scompigliati. Poi rivolse di nuovo la propria attenzione al pavimento, azzannandosi nervosa l’altra metà del labbro. La donna la fissò stupita.
«Sei sicura? A me sembra che ci sia qualcosa che non va. Hai un faccino proprio triste, sai?»
La bambina dondolò nervosamente le scarpette nere nell’aria – non arrivava ancora a toccare terra –, in preda a un conflitto interiore estenuante per la sua età, per quanto potesse essere intelligente.
«Mamma» esordì, incerta. «P-prometti che non ti arrabbierai?»
«Che cosa puoi aver fatto di così terribile, Hermione? Coraggio, non avere paura. Non mi arrabbierò.»
«Promesso?»
«Promesso.»
 Hermione tirò su col naso e si gettò senza alcun preavviso al petto della madre, stringendosi forte al suo maglione con le manine esili e affondando il volto fra le pieghe della lana.
«Ho... ho rotto la campanellina che mi ha regalato la nonna» singhiozzò, inconsolabile. «Ho fatto una cosa cattiva, e adesso sarai arrabbiata con me!»
La signora Granger spalancò le labbra rosse per la sorpresa.
«E quando l’hai rotta?»
«Ieri... ieri sera» bofonchiò attraverso il maglione. «Non l’ho detto perché avevo paura che vi sareste arrabbiati... non l’ho fatto apposta! Scusami, mamma!»
«Oh, Hermione,» sorrise «non importa. Può capitare.»
«Ma me l’aveva regalata la nonna! Era... era tutta luccicante! E suonava! Non è lo stesso Natale, senza!»
«Hermione,» disse, paziente, passandole lentamente le dita fra i ricci «non importa. L’importante è che tu l’abbia confessato, e che ti dispiaccia. Te ne comprerà un’altra. Non sono i regali, ciò che conta a Natale.»
La piccola alzò titubante la testa, le guance bagnate di lacrime, gli occhi arrossati e gonfi.
«Ciò che conta è volersi bene e non dire le bugie. E tu sei stata brava. Ricorda: se sei buona e onesta, tutto l’anno può essere Natale.»
«D-davvero?» balbettò, afferrando il fazzoletto che le porgeva.
«Ma certo» sorrise.
Sul visetto pesto di Hermione si dipinse un sorriso grande e luminoso.
«Allora non dirò mai le bugie, e farò sempre la brava.»
La madre le posò un bacio sulla fronte.
«Buon Natale, Hermione.»








 



Uhm... Buonasera, illustri frequentatori del fandom di Harry Potter!
Sono nuova qui, nuova di zecca, e spero che non mi caccerete via a suon di Bolidi in faccia :'D
Questa piccola one-shot è ambientata prima delle avventure del ragazzo-che-è-sopravvissuto e company, in una normale famiglia babbana di dentisti che festeggia normalmente il Natale. E abbiamo una Hermione piccola - avrà sui sei anni -, onesta e spero non OOC, considerando la sua età. 
Non ho mai scritto su questa magnifica serie prima d'ora, e mi auguro che questa non sia anche l'ultima volta c': Partecipa alla bellissima iniziativa per cui trovate il link là sopra.
Spero che vi sia piaciuta, una piccola recensione - anche con insulti, se necessari - è molto gradita.
Alla prossima!
SeaLight

   
 
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