Osservò l'umana, che ricambiava il suo sguardo. Stava per morire, l'acqua passava attraverso il vetro della cabina, la pressione dell'acqua lo stava incrinando sempre di più. Non sapeva cosa fare per salvarla, semplicemente non lo sapeva. Le girava intorno, cercando un modo per poterla riportare in superficie, là, nel suo mondo. Ma c'erano milioni di migliaia di metri cubi d'acqua sopra le loro teste, la pressione l'avrebbe uccisa, e lei non sarebbe riuscita a trattenere il fiato tanto a lungo.
E poi se ne accorse. L'umana non aveva paura, lo guardava con quei suoi occhi verdi, tranquilla.
"Non aver paura" disse semplicemente. Lui appoggiò le mani palmate sul vetro, guardandola afflitto. Non voleva che morisse, non voleva. L'acqua entrava sempre più velocemente nella cabina.
"Vai" sussurrò l'umana. Si voltò, e nuotò via, sempre più veloce. Era scappato, non desiderava vederla affogare inesorabilmente, ma si sentiva in colpa per averla lasciata da sola, proprio nel momento in cui aveva più bisogno di lui. Impotente, nel salvarla.

Angolino dell'autrice

...Ehm, ciao?