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Autore: Lord_Epiteto    11/12/2012    0 recensioni
possibile seguito delle montagne della follia e piccola teoria su azathoth
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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“E allora danforth e il suo compagno scoprirono il vero
terrore”.
 
 
 
Nel 1996 un gruppo di sedici esploratori si avventurò nel
polo sud per esplorare una caverna ricca
di prezioso minerale, questi uomini non fecero ritorno e di loro restò solo un
documento in cui affermano di aver rinvenuto degli esseri congelati da loro
chiamati : antichi.
 
 
Nell’ agosto del 1996 (esattamente dopo un mese dalla perdita
dei contatti radio con i sedici esploratori) fu mandata un ulteriore squadra il
cui compito era accertarsi della salute dei 
sedici uomini scomparsi.
 
 
Eravamo in cinque…. cinque miserabili e una muta di cani,
avevano famiglia … io no. Perché io sono stato risparmiato? 
 
 
Ricordo il giorno in cui siamo atterrati : una terribile
tempesta imperversava; siamo atterrati, abbiamo piantato le tende e legato i cani. Una
volta passata la tormenta iniziammo l’ esplorazione della caverna.
 
 
Dopo due ore di cammino siamo arrivati alla caverna di cui
avevamo le coordinate e ci siamo accampati.
 
 
Quelli dei piani alti ci avevano riferito di alcuni resti
all’ interno della caverna, ma l’ obbiettivo principale era scoprire che fine
avessero fatto quelli dell’ operazione : mountains of madness; e li trovammo …
ma purtroppo non trovammo solo loro.
 
 
“Allora Philips si parte?”
 
 
“Sissignore, Josh slega i cani, Kane prepara le corde e i
rampini, io recupero un po di provviste.” Philips era molto autoritario, ci
impartiva ordini e noi eseguivamo.
 
 
“Si” Risposi insieme agli altri.
 
 
“Ok signori si entra”
 
 
La caverna era buia nonostante la luce esterna, accendemmo
le torce ma ancora il buio persisteva come se nascondesse un segreto che tale
voleva restare.
 
 
“Diamine, non si vede nulla qui dentro!”
 
 
“Tenga signore” disse Josh passandogli una torcia.
 
 
“Grazie J”
 
 
“Non so voi ma io ancora non ci vedo, hey Howard usa un
razzo di segnalazione”.
 
 
“Sissignore!”
 
 
Howard accese il razzo e finalmente fu possibile vedere.
 
 
“O-mio-dio” Smith fu l’ unico a parlare e ancora mi chiedo
come ci fosse riuscito perché io persi totalmente il fiato davanti a quello
spettacolo.
 
 
Erano quelli i reperti di cui ci avevano parlato? QUELLE
COSE? Davanti a noi si stagliavano delle creature immense ed informi rinchiuse nel
ghiaccio, non c’è modo di descrivere ciò che vidi quel giorno era come guardare una rozza imitazione de : “la cosa
da un altro mondo”.
 
 
Masse informi …
neanche i miei occhi mi permisero di dare una forma a quelle cose, neanche la
mente più perversa avrebbe potuto immaginare QUELLE COSE!
 
 
I cani abbaiavano come impazziti ma nessuno ci badava,
eravamo totalmente ipnotizzati.
 
 
“J…. lega i cani, Howard dimmi che non sto sognando”.
 
 
“Non credo signore … io io …”
 
 
“Signore io non credo che dovremmo restare qui! Dobbiamo
avvertire la base … qu-questa è una scoperta sensazionale.. noi noi ..”
 
 
“ZITTO KANE! Abbiamo
altre priorità!”
 
 
“Ma signore !”
 
 
“ZITTO HO DETTO! Fate tacere quei cani!”
 
 
Io non potevo parlare … non ci riuscivo, mi gettai in
ginocchio e iniziai a pregare : pregai… e chiesi al signore di diventare cieco
e di perdere la memoria, volevo dimenticare ciò che vidi.
 
 
“Philips porta dentro le tende, J lega i cani”.
 
 
“Signore e la luce?”
 
 
“Accendiamo un fuoco , accendete un altro razzo e posate
nelle pareti le torce”.
 
 
“Sissignore”
 
 
“Mio dio Howard non starai pregando!”
 
 
“Mi scusi signore”.
 
 
“Hey .. Howard resta fresco ok?”
 
 
“Sissignore”.
 
 
Accendemmo il fuoco e quegli esseri furono ancora più
visibili, passammo la notte svegli a fissarli e cercavamo di dare una
spiegazione a qualcosa che non doveva esistere.
 
 
Li chiamammo “gli antichi” perché di certo erano lì da molto
tempo.
 
 
All’ alba fummo svegliati da Smith : “ In piedi signori
abbiamo una missione da compiere”.
 
 
“Sissignore!”
 
 
“Ascoltate … so benissimo che questa scoperta farà storia e
so benissimo non vi è nulla di normale in loro … ma in questa caverna
probabilmente ci sono sedici uomini in fin di vita e noi dobbiamo trovarli!”
 
 
“Sissignore!”
 
 
Lasciammo Philips e Josh a guardia dell’ accampamento e
iniziammo ad esplorare; la caverna si diramava in decine di tunnel , gran parte
di essi finivano dopo pochi passi mentre tutti gli altri sembravano condurre in
un'unica direzione; decidemmo di seguire uno dei tunnel che stranamente era più
illuminato degli altri, a tratti si potevano intravedere sulle pareti altri “Antichi”
sepolti nel ghiaccio.
 
 
Camminammo per ore, all’ improvviso vidi la luce dell’
esterno.
 
 
“Signore guardi!”
 
 
“Un uscita? J passami il rampino”
 
 
“Sissignore”.
 
 
Smith lanciò il rampino finchè non trovò un appiglio.
 
 
“Ok dietro di me”
 
 
“Sissignore”
 
 
Iniziammo la scalata della parete che ci separava da quel
buco nella terra, sinceramente non so perché Smith decise di scalarla .. era
come attratto da qualcosa.
 
 
“Ok ci siamo quasi”.
 
 
Smith fu il primo ad uscire ed ancora una volta non gli
mancò il fiato.
 
 
“ Woah, questa la dovete proprio vedere”.
 
 
Ci porse la mano e ci aiutò a salire e ancora una volta fui
sconvolto ma non di paura .. ma di meraviglia.
 
 
“Incredibile!”
 
 
Delle rovine … di un antica città, incredibile … si ero
meravigliato … eccome se lo ero … ma la meraviglia finì presto.
 
 
“Signore guardi là!”
 
 
“Che cosè?”
 
 
Un liquido, paragonabile al sangue e di fianco resti di “Antichi”
ricoperti di ferite.
 
 
“Sangue? Che siano stati quelli della squadra dispersa?”
 
 
“Per quale motivo avrebbero dovuto scongelarli e trucidarli?”
 
 
“Difesa?”
 
 
“Difesa dai morti?!”
 
 
“E se non fossero mai morti?” Quella frase mi uscì dal
recinto dei denti, spontaneamente, in quel momento pensavo di essere l’ unico
in grado di ragionare.
 
 
“E se ci trovassimo davanti a una civiltà ancora vivente?
Vissuta in quest’ inferno di ghiaccio nascosta da tutto e tutti!”
 
 
“Howard calmati”.
 
 
“No signore! NON MI
CALMO”
 
 
“Howard….”
 
 
“COME POTETE RESTARE CALMI? GUARDATEVI ATTORNO!”
 
 
“Howard!”
 
 
“VI PARE NORMALE? CREATURE IMMONDE RINCHIUSE NEL GHIACCIO E
UNA CITT…”
 
 
Fui interrotto da un suono improvviso e devastante, persino
la terra tremò.
 
 
“Che diav?”
 
 
“Veniva da Est”
 
 
“La caverna?”
 
 
Ci calammo di nuovo nel tunnel ma era crollato.
 
 
“Kane contatta via radio J e Philips”
 
 
“Sissignore”
 
 
“Josh, Philips mi sentite?”
 
 
Nessuna risposta.
 
 
“Josh, Philips va tutto bene laggiù?”
 
 
“Ka..ne…lor…o”
 
 
“Josh! JOSH! Josh mi senti!?”
 
 
“L..or..o”
 
 
“Josh!”
 
 
“Aza..thoth”
 
 
Quell’ ultima parola mi gelò il sangue e quella fu l’ ultima
parola che sentii pronunciare da Josh.
 
 
“JOSH! PHILIPS!”
 
 
“Non rispondono Kane, non sprechiamo le batterie”.
 
 
“Azathoth” non riuscivo a togliermi dalla testa quella
parola “Azathoth…”
 
 
“Chiaramente da qui non possiamo andarcene, torniamo su e
cerchiamo un modo di tornare indietro”.
 
 
Scalammo di nuovo la parete e di nuovo ci trovammo in quella
città circondati dai cadaveri degli “Antichi”…. Azathoth.
 
 
Esplorammo la città, le strutture erano immense : come poteva
un essere umano creare qualcosa di così grande? Che siano stati gli “Antichi”? Azathoth?
 
 
La città aveva una struttura ellittica e su ogni parete vi
erano dei geroglifici : rappresentavano delle creature forse gli “Antichi”, li
mostrava insieme ad altre creature a loro simili ed insieme a una creatura
enorme che fuoriusciva dal mare ma in alto sempre vi era una che spiccava tra
le altre, una sorta di melma tentacolare che si diramava in mille protuberanze
le quali indicavano in svariate
direzioni; ovunque puntasse c’ era qualcosa e in un certo punto vi era un uomo.
 
 
“Azathoth…”
 
 
Cercammo di proseguire verso est ma ovunque andassimo non si
vedeva una via d’ uscita.
 
 
“Signore e se provassimo a scalare la parete?”
 
 
“Troppo alta… non abbiamo abbastanza corda”.
 
 
“Aspettate … quel tunnel … e se ce ne fossero altri?
Ricordate nella caverna? Vi erano molti tunnel”.
 
 
“Giusto Howard .. dividiamoci, prendete un razzo di
segnalazione, se uno lo lancia gli altri due lo raggiungono”.
 
 
“Sissignore”.
 
 
“Io andrò verso est, Kane dirigiti verso ovest e tu Howard
prosegui verso il centro della città verso quell’ obelisco”.
 
 
“Sissignore”
 
 
“Buona fortuna ragazzi”.
 
 
Camminai verso l’ obelisco posto al centro della città
tenendo gli occhi fissi sul terreno sperando di trovare un qualche buco ma
vedevo solo cadaveri di “Antichi”.
 
 
Camminai e camminai finchè giunsi in un grande spazio vuoto
e davanti a me l’ obelisco spiccava verso l’ alto coprendo persino il sole.
 
 
Mi avvicinai e vidi ancora gli stessi geroglifici ma stavolta
sotto di essi delle scritte, inizialmente non riuscivo a comprenderle ma poi
all’ improvviso le capivo … : Azathoth .. il caos primitivo.. il demone sultano
… creò l’ universo e creò gli dei, AZATHOTH nome
orribile, Azathoth supremo creatore di tutto cio che è.
 
 
Abbassai lo sguardo e vidi
un altro geroglifico … vidi ciò che supposi essere Azathoth e intorno a lui gli
“Antichi” danzavano e urlavano il suo nome.
 
 
Scoppiai a ridere preso da
un senso di follia isterica mi voltai e vidi due razzi di segnalazione … risi
ancora più forte … per terra vidi i cadaveri dei sedici sperduti … risi.
 
 
Sentii un grido che mi fece
esplodere i timpani e rimasi lì .. fermo a ridere finchè non persi i sensi.
 
 
Perché sono vivo? Perché mi
ritrovo di nuovo nella mia casa? PER QUALE MOTIVO?
 
 
Perché lo vuole Azathoth
ecco perché … perché lo vogliono gli “Antichi” vogliono che io soffra per aver
disturbato il sonno del loro supremo.
 
 
Lascio a voi le mie ultime
parole e spero che voi possiate credermi.
 
 
Maledizione è già qui … ha
già mandato i suoi mille sudditi a cercarmi ma non mi avranno non avranno la
mia mente MAI!
 
 
 
 
“Pensò alle antiche leggende
del Caos Primigenio, al cui centro brancica goffamente, cieco e idiota, il dio
Azathoth, Signore di Tutte le Cose, circondato dalla sue inetta schiera di
danzatori ottusi e amorfi e cullato dal sottile, monotono lamento d'un flauto
demoniaco stretto da mani mostruose". H.P. Lovecraft (1935).
 
 
  
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