Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: pjntus    12/12/2012    2 recensioni
«Avevo solamente bisogno di aiuto e tu sei arrivato, come un angelo dal cielo, se sono ancora qui, non è grazie ai miei genitori o agli amici, ma grazie a te. Ti amo, Louis William Tomlinson» sussurrò Effy accarezzando la guancia calda del dolce ragazzo bagnata dalle sue lacrime.
«Effy, ti sto rovinando, questa vita non è adatta per te, questa vita ti sta uccidendo» rispose il moro sospirando, cercando di asciugarsi le lacrime che come lami taglienti non gli permettevano di vedere bene.
«Io sto bene dove tu ci sei, ti ricordi? Davanti a Dio ho promesso di amarti per tutta la vita, non saranno questi problemi a divermi da te» sorrise accennando un sorriso, quei tipi di sorrisi veri che solamente con lui riusciva a mostrare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Avviso: Se siete quei tipo di persone che si impressionano con poco, penso che questa non sia la storia giusta per voi, almeno credo, perchè sarà una storia abbastanza depressa e non piena di rose e fiori.






Primo capitolo - prologo
 








Elisabeth uscì di casa senza salutare sua madre, la quale probabilmente si stava preparando la colazione.
Elisabeth e sua madre non avevano un buon rapporto, in realtà dipendeva dai momenti, in quel periodo, non si parlavano e se capitava, iniziavano ad urlare, o meglio, Catherine urlava e la figlia stava zitta, cercando di trattenere le lacrime per la rabbia.
Effy era nel periodo dell’adolescenza, quel periodo in cui i ragazzi crescevano e si scoprivano, scoprivano un nuovo mondo e molte delle volte, proprio perché crescevano in fretta, cominciavano ad odiare se stessi ed il mondo.
Il padre era a Milano, a 1258 chilometri di distanza dalla sua famiglia.
Suo padre era poco presente, tornava a casa per il weekend e la maggior parte del tempo lo passava insieme a sua moglie ed ai suoi genitori, la figlia la considerava poco, pensando più che altro che lei preferisse stare con i suoi amici, che con suo padre.
Effy corse velocemente verso scuola, quella sarebbe stata un’altra delle sue tante giornate noiose in cui avrebbe solamente passato il tempo ad illudersi che qualcosa sarebbe cambiato.
La giovane indossava, come al suo solito, le sue all star nere che aveva da due anni, quel semplice regalo che aveva ricevuto da sua zia, quella donna che era morta e l’aveva abbandonata.
Il suo abbigliamento era sempre diverso, ma ai suoi piedi aveva sempre le all star, sempre, con la neve, col sole e con la pioggia, non le toglieva mai, non riusciva a non mettere, perché erano l’unica cosa che le era rimasta di quella donna che l’aveva amata.
Sua zia era la sorella di suo padre, era morta di cancro, dopo dieci anni di lotta si era lasciata morire stanca di una continua lotta.
Da quel giorno Effy era cresciuta, aveva capito che la morte non era un semplice scherzo, non era un’invenzione degli adulti, non era come dicevano i cartoni:  non morivi e poi tornavi in vita.
Da quel giorno la ragazza era cresciuta, era diventata una piccola ragazza che del mondo aveva capito troppo presto le cose peggiori.
La sedicenne arrivò davanti all’edificio in cui studiava, era al quarto anno di liceo, esattamente il penultimo.
Effy entrò, con la testa bassa, cercando di evitare gli sguardi dei compagni di scuola, volendo essere lasciata stare, volendo rimanere sola.
Non sapeva cosa stava succedendo nella sua vita, sapeva solamente che era stufa di tutto quello che stava capitando, dello schifo di vita che stava conducendo.
Non aveva veri amici, usciva raramente con le persone poiché doveva studiare, la scuola andava uno schifo e in famiglia non poteva essere chi era veramente per paura di essere giudicata da sua madre, quella donna che avrebbe dovuto capirla meglio di chissà altro, ma che in realtà era la prima a lasciarla sola nel momento del bisogno.
La giovane mora si sedette in fondo alla classe, il più possibile indietro, nella speranza che nessuno stesse con lei, non voleva, almeno quel giorno, avere qualcuno al suo fianco.
Sentiva la gola bruciare, aveva bisogno di piangere, nonostante la sera prima si fosse addormentata con il respiro affannoso e gli occhi rossi pieni di lacrime, da giorni oramai aveva sempre questa sensazione, ma quel giorno le sembrava di non poter neanche aprire la bocca per paura di scoppiare in lacrime proprio davanti a tutti.
Era una ragazza forte, tutti credevano.
Era una ragazza felice, tutti credevano.
Era una ragazza che vedeva tutto positivo, tutti credevano.
Era una ragazza che amava la sua vita, tutti credevano.
Possibile che non ci fosse nessuno a capirla veramente?
Possibile che non ci fosse nessuno che capisse che stava morendo dentro?
Possibile che non ci fosse nessuno che capisse che i suoi sorrisi erano falsi?
Possibile che non ci fosse nessuno che capisse che lei stava morendo lentamente e che aveva bisogno di aiuto?
Possibile che non ci fosse nessuno che capisse che stava mentendo ogni giorno?
Possibile che fossero tutti così egoisti?












I'm here.
Se siete arrivate fino a qua sono contenta.
Questo è solo il prologo, per questo è così corto il capitolo, se così può essere chiamato.
Questa è la mia storia, Effy o Elisabeth, chiamatela come volete, sono io.
Questo periodo lo sto passando ora, quindi se non sarete d'accordo con i suoi pensieri, le sue idee, mi dispiace, ma questa sono io e non voglio cambiare il personaggio.
Spero che la storia vi piacerà, spero che continuerete a seguirla.
Che ne direste di lasciare una piccola recensionina?
Grazie mille.
Un bacio, als.
Su twitter sono
pjntus

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: pjntus