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Autore: Annika Mitchell    12/12/2012    2 recensioni
Una raccolta di stralci di storie mai nate, ritratti di persone conosciute e sconosciute, pezzi di una me che non conosco, anime di persone che ho incontrato una volta per strada e di cui non ho mai conosciuto la storia, vite mai vissute ma scritte, briciole e rimasugli di chi non c'è più e di chi semplicemente non c'è mai stato.
Storie che hanno senso solo grazie a quel lettore che si ferma ad ascoltarle e, perché no, a leggere di sé.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 – Cosa vuoi fare da grande? Il bambino. 

 

 « Vieni a vivere da me, con me. »
Silenzio.
« Ci sei? »

In realtà c’era, ma si trovava in uno stato di semi-coscienza, esattamente in bilico sulla linea effimera dell’incertezza, quella che separa il tutto dal niente, senza concedere il lusso della sfumatura: se ti ci trovi sopra, sta’ sicuro che prima o poi cadi, e non importa da quale parte.
Cadi inesorabile, il vuoto come unica certezza. Non potrai mai sapere se la decisione che non hai preso avrebbe portato a qualcosa di meglio. Non hai punti di riferimento, indicazioni da seguire, nessuna condizione imprescindibile di esistenza.
L’unica condizione d’esistenza possibile per gli esseri umani è il dover scegliere, sempre, senza avere la possibilità di vivere nuovamente per controllare se, effettivamente, le scelte che si sono fatte erano quelle giuste, o se invece sarebbe stato meglio prenderne altre. Si vive solo una volta, ed è qui che sta la più grande – e bella – fregatura, per la razza umana.

Silenzio.
« Senti. Pensaci su, ok? »
« … Ok .»

In realtà non aveva bisogno di pensarci su, perché sapeva – e lo sapeva in seguito ad una vita passata a osservare, invece che agire – che non scegliere era la forma di scelta più pericolosa, ma quella che da sempre aveva contraddistinto tutto il corso della sua esistenza.
Sceglieva di non scegliere, e lo faceva così spontaneamente che nessuno si era mai accorto della sua tacita situazione di non-esistenza.
Nessuno si accorgeva mai di lei, per quella sua incredibile capacità di restare sospesa, in bilico, senza cadere mai, senza sbilanciarsi mai troppo da nessuna parte; lei, fatta della stessa sostanza di cui sono fatti solo la fantasia e gli spettri.

« Cosa vuoi fare da grande?»
Silenzio.
« Il bambino.»









Note: 

Unumgänglich è tedesco e significa "imprescindibile".
Einmal ist keinmal è un proverbio tedesco che significa "ciò che accade una volta sola, è come se non fosse mai accaduto". 
Ho modificato il finale aggiungendo « Il bambino.» perché mi sono resa conto che così è più coerente con il titolo e con quello che in realtà volevo esprimere. 
Il proverbio, in cui non credo poi così tanto, non è messo lì per caso, ma vuole sottolineare il fatto che questa protagonista senza nome abbia preso solo una volta una decisione, in vita sua, ed è come se non fosse mai accaduto. 

   
 
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