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Autore: _Gufetta_    13/12/2012    17 recensioni
-"E qual'è la cosa che spaventa di più l'Uomo Nero?"-
Jack si appoggiò al bastone.
Pitch sembrò recuperare un pò di dignità, raddrizzò le spalle, e guardò Jack con un'espressione serissima.
-"Vieni più vicino se vuoi davvero saperlo"-
[Pitch/Jack]
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jack Frost, Pitch
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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ATTENZIONE, SPOILER! Se non avete visto il film (correte a farlo) non rovinatevi il finale leggendo questa fic!

Temo di essere andata OOC con Pitch

Cos'è che spaventa l'Uomo Nero?


 
Era finito tutto.
 
Aveva salutato i bimbi, si era ritirato con gli altri guardiani da Nord e se n'era rimasto li, a gironzolare nell'enorme palazzo di Babbo Natale, mentre gli altri guardiani riprendevano i loro lavori.
 
Natale era vicino, e il palazzo era brulicante di frenetica attività.
Nord rideva e impartiva ordini con quel suo pronunciatissimo accento russo.
Nessuno aveva detto al ragazzo di andarsene, e lui era semplicemente rimasto li.
 
Era passato del tempo, eppure la notte non riusciva a dormire.
La sua faccia lo tormentava.
Quell'espressione terrorizzata, mentre veniva trascinato nel buio dai suoi Incubi.
Scosse la testa e strinse il bastone, non doveva provare niente, si ripeteva.
Era giusto, era quello che meritava, aveva rischiato di uccidere tutti.
Tutti, ma non lui. Nessuno aveva mai creduto in lui, non aveva niente da perdere, non faceva differenza.
 
Toccò i braccioli della poltrona sulla quale si era rintanato, e mille ghirigori ghiacciati s'intrecciarono sul tessuto morbido.
 
"Niente si sposa meglio al buio del freddo"
 
Jack pensò alle notti d'inverno. 
Ma sapeva che lui non stava pensando a quello quando gli aveva parlato.
Aveva pensato a quell'orribile ghiaccio nero, aveva pensato al mondo in ginocchio e... a due re.
 
Ancora, quegli occhi dorati.
le mani ossute che graffiavano disperatamente il terreno.
I nitriti orrendi degli Incubi.
E lui rimasto li, impassibile.
Aveva festeggiato.
Ma quale vittoria?
 
Sorrise a Sandy che gli si era avvicinato silenziosamente.
Doveva essere preoccupato per non averlo ancora visto dormire.
 
-"Sto benissimo, ho solo un pò di pensieri, non preoccuparti!"-
 
Sandy fece una piccola sfera di sabbia dorata con le piccole mani e indicò Jack.
 
-"Non voglio dormire, davvero"- 'E non voglio sognare' pensò alzandosi e dando una piccola pacca sulla spalla a Sandy, prima di superarlo e uscire nella notte del Polo.
 
Bunnymund spuntò dall'altra stanza, dove era stato a dare una mano a Nord con alcuni preparativi. 
Aveva intuito che qualcosa in Jack non andava 
-"Il ragazzo ha qualche pensiero pesante, eh, Sandy?"-
Il piccolo uomo dorato scosse la testa e materializzò un cavallo, tentando di farlo più inquietante possibile.
Certo, per quanto un cavallo dorato potesse risultare inquietante.
Bunnymund aggrottò le sopracciglia.
-"Oh! Certo che il moccioso ha dei problemi... Speriamo solo che non si cacci nei guai"- Sospirò e si accomodò sulla potrona.
Sandy gesticolò qualcosa
Il coniglio scosse la testa -"No, non ci dovremo impicciare."-
Sandy sospirò e scomparve sulla sua nuvola dorata, riprendendo il suo lavoro, non molto convinto.

 
Jack cavalcò il vento sovrappensiero e quando appoggiò i piedi sul terreno si rese conto di essere tornato di nuovo li.
Dove si era svegliato alla luna, secoli prima.
 
Guardò quella stessa luna che l'aveva scelto e si riempì gli occhi della luce argentea.
Aveva voglia di piangere.
L'uomo nella luna aveva scelto anche Pitch?
 
Era quello stesso uomo che gli aveva permesso di vivere ancora per proteggere i bambini, che aveva relegato Pitch quel ruolo?
 
Che l'aveva condannato?
 
Ancora quegli occhi disperati, così... così familiari.
 
Era la sua stessa disperazione, poteva essere stato lui, trascinato giù per quell'orrendo buco. 
Se avesse passato quella linea, tra quello che era giusto fare e quello che non lo era, in tutti quegli anni, spinto dalla disperazione, ora sarebbe come lui.
 
-"Freddo e buio, eh?"- sussurrò al nulla che lo circondava.
 
Percorse la foresta, leggero come la neve e arrivò ai residui di quel letto.
Per un attimo realizzò che erano sempre stati veramente vicini.
Non sapeva perchè lo stesse facendo, ma scivolò in quell'orrendo buco, giù, fino in fondo, fino a raggiungere il suo nascondiglio.

 
Quello che vide non gli piacque affatto.
Se avesse avuto un cuore, avrebbe saltato un battito.
 
La luce della luna filtrava attraverso qualche apertura nel soffitto.
Si faceva strada, prepotente, attraverso la polvere e la sabbia scura.
In un angolo, in tutto quel buio polveroso, c'era una figura curva. 
Appena riconoscibile come umana, circondata da tre incubi scalpitanti.
 
Jack non ne aveva mai visti di così grossi, ma il più inquietante giaceva accanto alla figura.
Era forte e perfetto. Solido e lucido, con gli occhi fiammeggianti.
Sembrava il più reale di tutti.
 
 
-"Pitch?"- 
 
 
la sua voce risuonò per tutta la grotta, gli Incubi si girarono verso di lui drizzando le orecchie e fece un passo indietro, alzando il bastone.
Quello accucciato sbuffò.
 
Dalla figura emerse una faccia grigia e perplessa.
 
 
-"Jack Frost?"-
 
 
Quegli occhi dorati fissi su di lui.
Era Pitch, non c'erano dubbi.
Ma sembrava consumato dagli Incubi che scalciavano e sbuffavano sabbia nera tutto intorno a lui.
Per un attimo sembrò leggere una scintilla di qualcosa sul volto dell'uomo.
Qualcosa di simile a una piccola speranza.
Poi si spense e gli occhi dorati divennero due fessure.
 
-"Che ti hanno mandato a fare quaggiù i Guardiani?"- 
 
Jack si avvicinò quanto gli consentivano gli Incubi. 
 
-"Non mi ha mandato nessuno. Sono qui di testa mia"-
 
E nemmeno lui riusciva a capire perchè fosse li, ma dopo tutto quel tempo con quelle immagini nella testa, aveva capito che non ne poteva fare a meno.
 
Pitch era rimasto seduto, le ginocchia al petto, in una massa nera indistinta. Solo gli occhi sembravano intatti.
Sembrava un ombra.
Niente più di un ombra.
 
L'uomo chiuse gli occhi dorati e posò di nuovo la testa sulle ginocchia. 
Dio, come faceva male guardarlo.
 
-"Se sei venuto per vedermi debole e distrutto, incapace di alzarmi da terra per colpa di questi miei Incubi, eccoti accontentato. Ora vattene. 
Lasciami questo briciolo di misero orgoglio che mi è rimasto per non pregarti di restare."-
 
Jack si avvicinò ancora e si sedette a qualche metro da lui.
 
-"Perchè questi Incubi sono ancora qui?"-
 
Pitch alzò la testa con uno sguardo terribile. 
 
-"Ti ho detto di andartene, Jack Frost! Non voglio la tua pietà ne la tua compagnia. Porta via quel tuo faccino da Guardiano dalla mia casa. I miei incubi non sono affari tuoi"-
 
Jack accennò un sorriso e studiò i tre cavalli in piedi. Erano facile capire cosa fossero.
Li conosceva.
Li aveva visti così tante volte tormentare i suoi sogni.
Oh, e non era stata sempre colpa di Pitch.
Delle volte lo inseguivano anche di giorno.
 
-"Lui è la paura di essere abbandonati..."- ne indicò uno, ignorando il fatto che se Pitch fosse stato forte come quando si erano incontrati, avrebbe potuto strappargli la gola senza pensarci.
-"mentre quello... ah, quello è la paura di essere dimenticati"- l'Incubo drizzò le orecchie, come se fosse stato chiamato per nome -...e quello è la paura di non avere uno scopo"-
 
Pitch lo fissò digrignando i denti in silenzio. Non voleva quel ragazzino tra le scatole quando era così fottutamente indifeso.
 
-"li conosco bene, e tu lo sai meglio di chiunque altro. Solo che non riesco a capire qual'è quello che si è disteso accanto a te"-
 
-"Non mi vuole far alzare.."- sussurrò a denti stretti l'uomo, con un misto di disprezzo e disperazione.
 
-"E qual'è la cosa che spaventa di più l'Uomo Nero?"- Jack si appoggiò al bastone.
 
Pitch sembrò recuperare un pò di dignità, raddrizzò le spalle, e guardò Jack con un'espressione serissima.
 
-"Vieni più vicino se vuoi davvero saperlo"-
 
Non gli sembrava che avesse il tono di chi voleva spaventare. 
Nei suoi occhi leggeva qualcosa, stava aspettando, aspettando che il ragazzo facesse la sua scelta.
Pitch stava scoprendo qualcosa di se.
 
Jack vide qualcosa oltre l'Uomo Nero. 
Come Pitch aveva visto oltre il Guardiano che non si sentiva.
 
Si alzò.
 
Nessuno dei due aveva più nulla da perdere.
 
Fece qualche passo, e gli Incubi sembrarono allontanarsi un pò.
Si curvò a guardare in faccia Pitch. 
Sembrava dannatamente stanco.
 
Poi spostò la sua attenzione sull'Incubo accucciato accanto all'uomo, che nitrì e scosse la criniera scura.
Sembrava perdere un pò di quella solidità che lo distingueva dagli altri tre.
 
-"Perchè sembra che il tuo amico pony si agiti tutte le volte che mi avvicino a te?"-
 
L'uomo ghignò e sembrò riprendere un pò di vigore.
 
-"Perchè ha paura di morire, ragazzino"-
 
Jack si girò verso Pitch con un'espressione a dir poco stupita.
Poi aggrottò le sopracciglia.
Che ci poteva entrare lui con gli incubi di Pitch?
Trattenne il fiato.
 
-"Cosa stai cercando di dirmi?"-
 
Pitch lo scrutò e le sue labbra sottili si allargarono in un ghigno.
 
-"E tu perchè sei qui senza i tuoi babysitter?"-
 
Per un attimo calò il silenzio.
Silenzio?
Jack alzò gli occhi dal volto di Pitch, I tre incubi non erano più in grado di fare rumore, erano diventati incorporei.
Il corpo dell'uomo invece stava riacquistando delle forme solide e risconoscibili.
 
Ma l'Incubo che gli stava accanto scalpitava, furioso.
 
Jack per un attimo temette che lo attaccasse, prima di ricordare a se stesso che l'unico modo per impedirglielo era non avere paura.
Continuò a guardare quell'orribile creatura sussurrando -"Perchè ho l'impressione che stia aspettando che me ne vada per divorarti?"- lo scrutò -"Ma non è paura della solitudine..."-
 
Sentì le dita ossute di Pitch prendergli la mascella e costringerlo a girarsi verso di lui.
 
-"Te ne importa qualcosa?"-
 
Erano vicini. 
Jack si aspettava che ritirasse la mano, in fondo la sua pelle era talmente fredda che riusciva a congelare anche gli altri spiriti. 
 
Per questo nessuno lo aveva mai toccato intenzionalmente.
 
Si guardarono negli occhi per quella che sembrò un'eternità.
 
-"Hai paura della risposta?"-
 
Pitch ghignò e con un dito disegnò il profilo gelido del volto di Jack, per poi scendere ad afferrare il lembo della felpa e costringerlo in ginocchio davanti a se.
 
-"E tu hai paura di rispondermi?"-
 
Jack sarebbe potuto affogare in quei maledetti occhi caldi.
Cos'era quell'attrazione irresitibile quando quell'uomo era vicino?
 
'sono venuto perchè ero preoccupato per te' non era una risposta che Pitch avrebbe accettato. 
'sono venuto perchè sono come te'
ecco, quella risposta era Jack stesso che non l'avrebbe accettata.
 
Pitch non sopportava di essere affascinato da quel ragazzino all'apparenza così gracile. Delle volte pensava che una folata di vento avrebbe finito con lo spezzarlo, invece di farlo volare.
 
E invece Jack volava, e combatteva.
 
Ed era così dannatamente luminoso.
Tutto quello che voleva sarebbe stato tenerlo con se.
Anche se avrebbe significato condannarlo al buio.
 
Si avvicinarono un pò titubanti, fino a quando le labbra gelide di Jack non sfiorarono quelle di Pitch.
 
Ed era tutto li.
 
Era freddo e buio e Jack si sentiva al sicuro. 
 
L'uomo avvolse le sue braccia attorno al ragazzo e finalmente si alzò, tenendolo stretto.
Il ragazzo non si rese nemmeno conto di quanto forte si fosse stretto a Pitch fino a quando non lo lasciò andare.
 
-"Sono spariti."-
 
Pitch poggiò le labbra sui capelli bianchi di Jack e sussurrò un impercettibile 'si'.
 
E Jack capì che la paura che immobilizzava il signore degli incubi era lui. Era la paura di essere odiato dal Guardiano dell'Inverno, la paura che lui non ricambiasse i suoi sentimenti.
 
Si strinse ancora un pò all'uomo.
 
Erano fin troppo simili, ma non l'avrebbe ammesso.





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Mi scuso se sono andata OOC, fatemi sapere cosa ne pensate. (critiche ben accette)
Io adoro questa ship, davvero. *A*


-Gufy-


  
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