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Autore: NellieLestrangeLovett    13/12/2012    12 recensioni
“[…] Io la posso fermare!”
Ci fu una pausa e poi Piton mormorò:
“Ah… Zia Bellatrix ti insegna Occlumanzia, vedo… […]”
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Nonsense | Avvertimenti: Incest | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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 A LEZIONE CON ZIA BELLA
 

 

“[…] Io la posso fermare!”
Ci fu una pausa e poi Piton mormorò:
“Ah… Zia Bellatrix ti insegna Occlumanzia, vedo… […]”
("Harry Potter e il principe mezzosangue"; capitolo 15- "Il Voto Infrangibile")

 
Draco spinse timoroso la porta dell’immensa libreria di Villa Malfoy. Davanti a sé, affondata in una delle poltrone rosse, Bellatrix Lestrange si rigirava la bacchetta fra le mani, i capelli neri e la pelle pallida messi in risalto dal colore scarlatto, molto simile a quello della poltrona, delle sue labbra carnose.
 
Narcissa, che era al fianco del figlio, gli mise una mano sulla spalla in segno di sostegno.
“Allora vi lascio soli” esordì quest’ultima  attirando l’attenzione della sorella maggiore “Ti avverto, Bella: torci anche solo un capello a Draco e te la vedrai con me”.
 
La Mangiamorte non disse niente ma fissò la bionda negli occhi per qualche secondo, prima di sorridere e rispondere con finta dolcezza: “Ma certo, Cissy, non succederà niente al tuo bambino. Avanti Draco, entra, non mordo”.
 
Il biondo azzardò un passo verso la strega e sentì la stretta calda della madre scivolargli via dalla spalla, facendolo sentire nudo, impotente. Si voltò in tempo per lanciare un ultimo sguardo malinconico a Narcissa prima che quest’ultima non chiudesse la porta della stanza, lasciandolo solo in balia di quella… pazza.
 
Bellatrix saltò in piedi eccitata, e si avvicinò al nipote, che la fissò spaventato mentre lei gli girava intorno, come potrebbe fare un animale feroce con la sua preda.
 
“Allora Draco… lasciati guardare” disse con voce tranquilla. “Sei parecchio cresciuto dall’ultima volta che ti ho visto… dovevi avere più o meno un anno. Sono la tua madrina, lo sai?”
 
Lui deglutì rumorosamente. Stava sudando freddo, la presenza oscura di quella donna di certo non giovava ai suoi nervi. “Sì, signora” balbettò infine.
 
La Lestrange si lasciò sfuggire una risatina di scherno acuta. “Signora?” ripetè divertita “Suvvia, ragazzo, cosa sono tutte queste formalità? Chiamami zia e basta”.
 
“S-sì, zia”.
 
Gli si era fatto incredibilmente vicina. In effetti fin troppo vicina. Nonostante indossasse i tacchi, il ragazzo era parecchio più alto di lei, e da quella posizione poteva vedere l’ampia scollatura del corpetto della strega e, da sedicenne come tanti altri, non potè fare a meno di dare una sbirciatina al seno prominente della Mangiamorte.
 
Quest’ultima parve accorgersene, ma invece di sgridarlo o farglielo almeno notare, si limitò a fare un sorrisetto malizioso. “Bene” gli sussurrò in un orecchio dopo qualche secondo “Direi che possiamo iniziare”. Gli fece cenno di accomodarsi e lui si incamminò verso le poltrone scarlatte come potrebbe fare un prigioniero verso il patibolo, seguito subito dal ticchettio degli stivali di Bellatrix.
 
Draco si sedette rigidamente, mentre sua zia prese posto di fronte a lui, accavallando le gambe e muovendo distrattamente il piede destro. Il giovane Malfoy deglutì un’altra volta e si passò una mano sulla nuca, asciugandosi qualche gocciolina di sudore che gli stava scivolando fino al colletto della camicia bianca che indossava.
 
“Allora” esordì la Lestrange trapassandolo con quegli occhi neri “Credo che tu già sappia che cosa sia la Legilimanzia, giusto?”
 
“I-Io veramente… non ne ho mai sentito parlare…”. Forse il professor Vitious l’aveva nominata durante le sue lezioni, ma lui di certo non era attento, sicuramente aveva avuto meglio da fare che ascoltare e prendere appunti come faceva quella Sanguesporco So-Tutto-Io della Granger. 
 
Lei non fece una piega ed iniziò a spiegare: “Un Legilimens è un mago capace di penetrare nella mente di un'altra persona. È un’abilità molto difficile da acquisire, e sono ormai in pochi a praticarla. E fra questi pochi ci sono l’Oscuro Signore…”. Gli occhi le brillarono di una luce che sembrava principalmente d’ammirazione e… amore? “E anche quel traditore di Piton” aggiunse con il disprezzo che trapelava dalla voce.
 
Draco annuì. Anche lui iniziava a credere che in realtà il professore di Pozioni non fosse dalla loro parte, ma con Silente. “E l’Occlumanzia è quello che possiamo definire il ‘controincantesimo’ per la Legilimanzia, è uno scudo che scherma la tua mente dagli attacchi dell’avversario. Ed è importante che tu sia capace di farlo, vista la missione che ti è stata affidata. Il metodo per chiudere la mente è semplice a parole, ma alquanto complicato da eseguire: non devi provare emozioni, devi solo rilassarti e svuotare la testa da ogni pensiero. Sono stata chiara?”.
 
Il ragazzo annuì di nuovo, ma questa volta con meno sicurezza.
 
“Bene” disse la strega raddrizzandosi sulla poltrona e stringendo la bacchetta di noce nella mano destra. “Ora io proverò ad attaccare la tua mente, tu devi difenderti”. Non gli diede nemmeno il tempo di reagire. “Legilimens!
 
La paura, la rabbia, la gelosia, tutti quei sentimenti negativi che Draco aveva provato durante l’estate vennero a galla, ed ebbe la sensazione che sua zia stesse esaminando i suoi ricordi.
 
“Devo proprio, madre?”
“E’ la nostra unica possibilità, Draco. Io non posso insegnarti questo genere di cose… lei è molto più brava di me” disse Narcissa continuando a fissare il fuoco che ardeva nel camino. Draco dalla sua posizione le vedeva solo una parte oscurata del viso di una donna stanca e provata, che una volta era sua madre.
“Lei non mi piace…”
“E’ la tua madrina!”
Era la mia madrina. Non ho mai conosciuto qualcuno di così… ossessionato di lei”
“Non ti azzardare!” Cissy si voltò bruscamente verso il figlio, esibendo un paio di spaventose occhiaie scure sotto gli occhi azzurri.
“E’ vero e lo sai anche tu, madre. È matta, matta da legare!”
Lei schiaffeggiò il figlio. Era la prima volta che lo faceva in sedici anni di vita, e parve pentirsene subito, anche se il rimorso venne sostituito da contegno ed orgoglio.
“Prenderai lezioni speciali da tua zia Bellatrix, Draco, e non ho intenzione di sentire neanche una parola a riguardo”. Con questo Narcissa Malfoy sparì.

 
Draco si trovò a rannicchiato a terra ai piedi della zia, che lo guardava divertita dall’alto.
“Bene bene bene!” disse lentamente mentre il ragazzo si rimetteva in piedi. “Sembra che qualcuno mi trovi matta da legare, vero piccolo Draco?”.

 
Il biondo deglutì rumorosamente e non rispose, rimanendo  immobile e rigido come un soldatino di piombo davanti a Bellatrix, che si alzò a sua volta e gli andò di nuovo pericolosamente vicino, afferrandogli il colletto.
 
“Non ti piaccio, eh?” i loro corpi erano a contatto strettissimo. La strega gli slacciò il primo bottone della camicia candida, appoggiando il mento sulla spalla destra del giovane Malfoy. “Ora forse ti piaccio di più?”. Le sue dita, solleticandolo con le unghie affilate, scesero lungo il petto del nipote, andandogli a slacciare il secondo bottone.
 
“Z-zia” iniziò Draco spaventato, ritrovando per miracolo la forza di parlare. “Che… che cosa stai facendo?”
 
“Sei un ragazzo intelligente, Draco. Credo che tu abbia capito”. Saltò anche il terzo bottone, e il quarto.
 
Il biondo non ricordava una situazione più imbarazzante di quella e voleva tanto scappare, ma le sue gambe sembravano incollate al pavimento sotto i suoi piedi, il suo cervello sembrava essere appena stato colpito da un Pietrificus Totalus, e nella testa sentiva solo un leggero ronzio.
 
In quel momento la porta della libreria si spalancò. Narcissa fissò la scena con gli occhi spalancati la frazione di un attimo, prima di riprendere il solito contegno e rivolgersi al figlio: “Draco” disse gelida, nonostante dalla sua voce trapelasse la rabbia “Fuori”.
 
Draco ubbidì ben felice di liberarsi da quella, e uscì velocemente mentre armeggiava con i bottoni della camicia mezza slacciata, scoccando un’occhiata di gratitudine alla madre prima di varcare la soglia chiudendosi la porta alle spalle.
 
Corse in camera sua e si gettò supino sul materasso, facendo profondi respiri per calmare i battiti frenetici del suo cuore.
 
Non udì quello che le due donne si dissero, ma da allora Narcissa fu presente ad ogni lezione di Occlumanzia, per grande gioia e sollievo di Draco.

Ok, ecco il mio tentato suicidio. VI PREGO SE PROPRIO VOLETE UCCIDERMI DATEMI UNA MORTE RAPIDA E INDOLORE! So che molti mi odieranno dopo aver letto questo (la mia amica FedeFerox in primis, domani puoi ammazzarmi di botte, ok?) ma... le DracoxBellatrix mi hanno completamente posseduto! Non oso immaginare quante recensioni negative riceverò per questa... ehm... cosa indefinibile, ma vi prego, abbiata pietà!
  
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