Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Londonimhere    13/12/2012    9 recensioni
Basta uno stupido incidente perché la tua vita diventi ciò che hai sempre voluto!
Nessuno dei due sapeva cosa dire, forse, semplicemente, perché non c'erano parole per descrivere quel momento tanto bello
''Maya..'' scossi la testa per evitare che dicesse altro
''Stai zitto! Il silenzio non rovina mai i bei momenti!''
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic

Perdonate la lunghezza, ma non sapevo come poterlo dividere
Buona lettura :)



È davvero strano pensare che una persona a te totalmente sconosciuta possa trasformarsi nella persona alla quale tieni più della tua stessa vita. Da sconosciuti a nemici da nemici ad amici e da amici a ritrovarti innamorata persa di quello stupido sconosciuto che per poco non ti ha investito sporcando tutti i tuoi vestiti di fango...

**

Percorrevo, come ormai di routine, la strada 'università-casa' a piedi e, come al solito nella città di Londra, pioveva a dirotto, e come un'idiota non avevo neppure indossato una felpa col cappuccio... No, avevo avuto la brillante idea di mettere l'unica stupida, corta gonna di jeans, che era dentro quel piccolo armadio, con una camicetta a quadri azzurra. È vero che eravamo a maggio, ma il tempo di Londra gioca sempre brutti scherzi!
Cercavo di ripararmi il più possibile dalla pioggia con le braccia, ma l'unico risultato, erano le mie braccia sempre più fradice, svoltai l'angolo e aspettai che il semaforo diventasse verde. Mossi i primi due passi e sentii un clacson che si faceva sempre più vicino, voltai la testa e per poco non mi ritrovai spiaccicata contro il muso di un fuoristrada nero, ma in cambio ero bagnata e ricoperta di fango dalla testa ai piedi
''BRUTTO IDIOTA CHE NON SEI ALTRO, FERMA QUELLA MACCHINA, ABBI ALMENO IL CORAGGIO DI FARTI VEDERE IN FACCIA!'' cominciai a correre verso la macchina che si era fermata poco dopo. Dal posto del conducente scese un ragazzo dal viso a me troppo familiare
''Eh certo!'' alzai gli occhi al cielo ''Solo una superstar ricca e viziata poteva correre come un disperato inzuppando una povera ragazza'' gli urlai in faccia
''Ovvio! La colpa è mia no?! Tu non guardi dove metti i piedi e la colpa è mia?''
''Era verde brutto deficiente! Guarda come mi hai conciato!'' mi indicai il corpo e i vestiti ricoperti di fango
''Oh scusami tanto!'' disse con finto tono dispiaciuto ''Dovevi incontrarti con il fidanzatino? mi spiace aver rovinato i vostri piani!''
''AHHHHHHHHHH'' cercai di sfogare tutta la rabbia che avevo in corpo con un urlo che non servii decisamente a nulla! ''Adesso, tu sai cosa fai? Mi fai salire sulla tua preziosa macchina e mi accompagni a casa!'' mi guardò spalancando gli occhi e cominciando a muovere la testa in segno di negazione
''Non ci penso nemmeno! Mi sporcheresti tutta la macchina!'' feci un sorriso furbo
''Me lo devi superstar, tu mi hai quasi investita, mi ha ricoperta di fango e adesso mi accompagni a casa! Non penso che tu abbia molti problemi a farla rilavare, no?!'' mi guardò stralunato ''Benissimo-salii in macchina- puoi accompagnarmi!'' salì in macchina e dopo avermi chiesto l'indirizzo partimmo ricominciando a litigare come due bambini per l'ultima fetta di torta rimasta
''Lascia questa!'' dissi alzando il volume della radio che trasmetteva una canzone dei Maroon 5
''No!'' cambiò stazione radio che trasmetteva il loro nuovo singolo
''Non ho nessuna intenzione di ascoltare te e i tuoi amichetti!'' cambiai di nuovo canale ricevendo una sbuffo di disapprovazione da parte del riccio
''Sei nella MIA macchina, la radio è MIA quindi ascoltiamo ciò che dico io!'' lasciai perdere quella inutile discussione e controllai che i libri fossero tutti intatti, ma la sfiga quel giorno voleva che si fossero inzuppati tutti non facendo leggere nulla neanche dei miei appunti freschi di quella mattina infilati in mezzo ai libri
''Fantastico!''
''Cosa c'è adesso?'' chiese scocciato continuando a tenere gli occhi sulla strada
''Mi hai inzuppati i libri e i miei appunti sono andati persi! Sgancia 500 sterline!'' gli tesi la mano con un sorrisetto di sfida
''Ma anche no!''
''Senti, Henry Harreh o qualunque sia il tuo nome, non credo che 500 sterline ti cambino la vita! Quindi molla qui'' gli tesi ancora più la mano
''Senti signorinachenonmihaancoradettoilnome, quei soldi non mi cambieranno la vita, ma non vado sicuramente a smollarli alla prima che passa'' 'inspira espira, inspira espira' continuavo a ripetermi per evitare di saltargli addosso e strappargli quel cespuglio che si ritrovava come capelli
''Ascolta, a TE non cambiano, ma io con quel soldi non riescono nemmeno a pagare l'affitto del mio appartamento, spiegami come me li ricompro i libri!''
''Siamo a giugno, la scuola è finita ragazzina, mamma e papà te li ricompreranno per il prossimo anno di liceo!''
''VADO ALL'UNIVERSITA' brutta specie di troglodita! E adesso grazie ma sono arrivata!'' scesi dalla macchina con le orecchie che fumavano dalla rabbia e a passo svelto mi diressi verso il portone contenta che quell'idiota fosse sparito per sempre dalla mia vita, ma come girai per controllare me lo ritrovai di fronte con un sorrisetto sghembo
''Cosa vuoi ancora?''
''Ehm.. Ho un..piccolo, insignificante problema'' disse leggermente imbarazzato
''Cos'è ti scappa la pipì?'' come finii la frase mi girai e trovai il vialetto di casa pieno di paparazzi ''Meraviglioso! Entra e non scassare le palle!''
''Bonjour finesse'' disse entrando in fretta e furia nell'atrio del palazzo.
Salii in fretta le scale, seguita dal riccio, e appena incontrai la porta del mio appartamento tirai un sospiro di sollievo e la aprii il più in fretta possibile! Come misi piede in casa cacciai un urlo 
''Porca puttana Jalisse, tu e quel tuo fottuto cane! Vi sbatto fuori entrambi se non lo leghi e eviti di fargli mangiare il mio divano!'' urlai non appena vidi tutte le piume del mio amato cuscino, sparse per il piccolo salotto, vestiti sparsi per tutta la casa e il cane, per niente piccolo, che dormiva sbavando sul pavimento lavato quella stessa mattina
''Si, buongiorno anche a te mia dolce e amabile... MAYA?'' mi squadrò da capo a piedi e cominciò a ridere buttandosi per terra e scalciando con i piedi, trascinando anche la superstar dietro di me che si beccò una mia fucilata con lo sguardo
''Perfetto! Ci mancava solo che la mia migliore amica ridesse di me!'' alzai gli occhi al cielo sbuffando
''Jalisse riprenditi cazzo!'' la alzai da terra e le feci notare che avevamo ospiti, non desiderati, ma pur sempre ospiti. La vidi sbiancare e subito dopo correre urlando verso la camera da letto ''Scusala, ma siete i suoi idoli e... oh al diavolo, capiscila!'' non avevo nessuna voglia di spiegargli la situazione, era circondato da ragazze come Jalisse e non pensavo che si stupisse per una cosa del genere
''Bene, io adesso vado a rimediare al disastro che hai combinato, tu siediti sul divano, guarda la tv, fai quello che vuoi, adios'' lo salutai con un gesto della mano e mi fiondai subito in bagno per levarmi tutto quel fango di dosso e rendermi presentabile per andare a lavoro. Il lavoro più duro furono i capelli che dovetti lavare per la bellezza di cinque volte. Mi vestii e tornai in salotto dove trovai la mia coinquilina appiccicata al riccio e quest'ultimo con una faccia spaventata. Sbuffai e andai a salvarlo dalle grinfie della mia amica
''Jal da brava, staccati, lo stai soffocando, non che la cosa mi dispiaccia particolarmente, ma non mi va di consolarti per mesi per aver ucciso il tuo amato idolo'' mi avvicinai cautamente a lei, quando voleva diventata pericolosa
''Ma poi andrà via se lo lascio'' disse assomigliando ad una bambina innocente
''No, non lo farà! Vero, Henry che non te ne andrai?!''
''Harry, Maya, si chiama Harry! Quante volte te lo devo dire?!''
''Si, va bè.. Allora Harry?'' lui fece di no con la testa e Jalisse si staccò da lui scusandosi per il suo inappropriato comportamento e poi si rivolse a me
''Maya prima ha chiamato l'assistente sociale'' addentò un biscotto e poi si accomodò sul divano accanto ad Harry
''Per me?''
''No, per Blake! Su Maya, non sono stata io ad essere adottata!'' spalancai la bocca per ciò che avevo appena sentito e lei se la coprì capendo ciò che aveva appena detto. Sapeva quanto, per me, quell'argomento fosse un taboo e ogni volta non riusciva a chiudere quella boccaccia che si ritrovava ''Maya...''
''Non dirlo nemmeno!'' la troncai sul nascere ''Tutte le volte è sempre la stessa storia, non capisco ancora come ho fatto a fidarmi di te!'' sgranò gli occhi e vidi una lacrima uscire dai suoi occhi ''Mi dispiace doverti dire questo, ma non riesci a tenere chiusa quella bocca per un secondo e io non posso permettermi che per un tuo stupido errore mi mandino in America, lo sai bene!'' senza dire nulla si alzò dal divano e seguita da Blake, il suo cane, si diresse in camera
''Forse è meglio che vada!'' disse il riccio alzandosi dal divano e aggiustandosi i pantaloni
''Tu dici?!''
''Rilassati! Non sono io la causa dei tuoi problemi!'' rimasi spiazzata da ciò che disse e mi sentii in dovere di chiedergli scusa per come lo avevo trattato per tutto il giorno e per il fatto che si fosse ritrovato in mezzo a quella situazione
''Scusa ma, forse è davvero meglio che te ne vada'' lo accompagnai fino alla porta ''Mi dispiace!''
''Tranquilla, ma un sorriso in più non ti farebbe male, sai?! Quando avrò l'occasione di potertene vedere uno?'' mi chiese appoggiandosi allo stipite della porta e incrociando le braccia al petto
''Aspetta e spera caro mio! Gli unici che ci riescono sono le mie pesti! E poi non credo che ci rivedremo!'' incrociai a mia volta le braccia al petto
''Io non ci conterei così tanto! So dove abiti, adesso!'' detto ciò, se ne andò, facendomi spuntare un sorriso che cercai di cancellare subito. Nessuno era mai riuscito, oltre alle mie piccole pesti, a farmi sorridere così spontaneamente e la cosa mi preoccupava.
Sentii il rumore di ruote che strisciavano sul pavimento e mi girai
''Cosa fai con quella valigia?''
''E' meglio che me ne vada, non voglio che ti rispediscano in America'' cominciò a piangere più forte e corsi ad abbracciarla
''Mi dispiace, ma ho paura che tornino se qualcuno dice una parola di troppo!''
''Lo so, verrò a trovarti tutte le volte che vorrai, ma dato che so di non riuscire a mantenere un segreto, non dirmi più nulla! E poi ti ringrazio!'' corrucciai la fronte ''Mi hai fatto conoscere Harry Styles! Ti rendi conto?!'' scoppiammo a ridere e dopo esserci salutate andò via...

**

Era passata quasi una settimana da quando Jalisse era andata via di casa ed era esattamente una settimana che la notte non riuscivo a chiudere occhio, per quello stupido incubo che mi tormentava da quando avevo cinque anni.
Inoltre era una settimana, che gente strana si appostava davanti casa mia e qualcuno avevo cominciato anche a seguirmi e iniziavo ad avere paura di tutto ciò. Non collegai subito il fatto che una star di fama mondiale era venuto a casa mia la settimana prima.
Arrivai a lavoro con dieci minuti di ritardo per cercare di evitare quei maledetti che mi seguivano ogni volta
''Maya un'altra volta'' si lamentò Mark, il mio superiore
''Scusa, ma ho di nuovo quelli alle calcagne'' spiegai spogliandomi e rimanendo con il costume intero
''Hai provato a fare denuncia?'' scossi la testa e ci incamminammo verso la piscina per i bambini dai 3 ai 6 anni
''Mayaaaa!'' Jake, un bambino di quattro anni mi saltò addosso salutandomi
''Ehi piccola peste, pronto per fare due vasche consecutive?'' annuì estasiato dall'idea e gli scompigliai i capelli rimettendolo giù e raggiungendo il resto dei bambini a bordo piscina.
Nuotare mi aveva sempre reso felice, per quei pochi minuti riuscivo ad allontanare tutti i cattivi pensieri e insegnare a quei bambini ciò che provavo mi faceva sentire bene!

''Maya Maya, domani ci fai conoscere il tuo ragazzo?'' mi abbassai vicino a Sasha, mentre osservavo e controllavo gli altri bambini che nuotavano
''Piccola, io non ho il ragazzo, chi te lo ha detto?'' le sorrisi
''Ma il giornale che compra la mia mamma dice che tu e quel ragazzo riccio state insieme!'' io e il ragazzo riccio? Solo in quel momento capii tutto: quelle persecuzioni, la gente appostata sotto casa mia, ma le persone un po' di cazzi loro qualche volta riuscivano a farseli?! Avrei dovuto contattare Harry per fargli sapere tutto ciò
''Mi spiace, ma non sono fidanzata con nessuno Sasha! Adesso vai che tocca te!'' si tuffò in acqua e io andai ad aiutare il piccolo Jake ad asciugarsi.
Finito l'allenamento aiutai i bambini a lavarsi e li accompagnai dai rispettivi genitori. Era rimasto solo Jake, che come tutte le volte, rimaneva per ultimo, per il lavoro dei genitori e io restavo sempre a fargli compagnia
''Maya?'' mi chiese mentre gli aggiustavo i pantaloni ''Ti voglio tanto bene!'' rimasi spiazzata e vedendo che non risposi abbassò il capo imbarazzato
''Anche io Jake!'' sorrise e mi abbracciò forte facendo sorridere anche me
''Perché lui può avere un tuo sorriso e io no?'' alzai la testa verso quella voce, mi staccai da Jake che mi prese la mano nascondendosi dietro di me
''Perché lui è una delle mie tanti piccole pesti! Cosa ci fai qui?'' mi sedetti sulla panchina della sala e feci salire Jake sulle mie gambe
''Sono passato da casa tua ma la portinaia mi ha detto che eri qua'' annuii e gli feci segno di continuare
''Dobbiamo parlare: non so se ti sei accorta..'' lo interruppi
''Che della gente si apposta sotto casa mia e mi stalkera? Che ormai siamo diventati l'argomento più parlato di tutta la settimana? Nah, non mi sono accorta di nulla!'' scosse la testa divertito ''No, seriamente fino a un'ora fa non sapevo della notizia sul giornale!'' Jake poggiò la testa sul mio petto e ci ascoltava interessato
''Quindi non sai neanche che hanno scritto tutta la tua vita in quella pagina?'' mi strozzai con la mia stessa saliva
''COSA? E come hanno fatto?'' nessuno sapeva della mia vita oltre Jalisse e quei pochi familiari
''Non lo so, ma era proprio di questo che ti volevo parlare!'' venne interrotto dai genitori di Jake che arrivarono correndo e scusandosi dell'eccessivo ritardo. Chiusi a chiave la piscina e, insieme ad Harry, tornai verso casa
''Allora cosa dovevi dirmi superstar?'' gli chiesi mentre ci dirigevamo verso il mio appartamento
''Preferirei parlarne da te, qua anche i marciapiedi possono avere le orecchie, e poi piantala di chiamarmi superstar! Cos'è sei gelosa?'' risi divertita
''Assolutamente no! Sto bene così come sono, grazie!'' aprii il portone del palazzo e ci fiondammo dentro casa stando bene attenti a non essere seguiti da nessuno. Posai il borsone sul divano e lo feci sedere in cucina, dove preparai qualcosa da mangiare
''E' tutto vero quello che è scritto sui giornali?'' disse prendendo le posate e mettendole su quel piccolo tavolo in legno
''Se ti ho detto che non ne sapevo nulla come faccio a sapere cosa c'è scritto?'' sbuffò e andò in salotto per prendere qualcosa dalla sua borsa di cuoio. Tornò con un giornale in mano dove c'era una mia e una sua foto in prima pagina e la scritta 'Il famoso cantante sembra aver fatto nuove conquiste' e più in basso una foto di quando stavamo entrando a casa mia. Aprii alla pagina indicata e c'era un intero articolo dedicato a me, o meglio, per spettegolare di me: cominciai a leggere e piano piano che andavo avanti c'era sempre qualcosa che non avevo neanche mai detto a Jalisse. Sentii un groppo in gola ma cercai di trattenere le lacrime, alzai il capo e mi limitai solo ad annuire ad Harry per la domanda di prima
''Per tanti anni ho cercato di tenere tutti all'oscuro della mia vita, e adesso tutto il mondo ne è a conoscenza'' una stupida e insulsa lacrima rigò la mia guancia e mi affrettai ad asciugarla, ma non servì a molto, perché tante altre cominciarono a inondarmi il viso
''Ehi!'' si avvicinò a me e mi accarezzò una spalla con timore, forse per paura che lo mordessi da un momento all'altro ''Non mi farai morire avvelenato, vero?!'' per la prima volta, con lui, risi spontaneamente
''Le uniche cose in cui sono capace sono la cucina e il nuoto, puoi stare tranquillo!'' scolai la pasta e dopo averla condita la misi nei piatti e ci sedemmo a tavola
''Non prendermi per un ficcanaso, ma avresti voglia di spiegarmi bene cosa sia successo?'' mi chiese appena terminato di mangiare. Raccolse i piatti, li mise nel lavandino e ci sedemmo sul divano, presi un respiro profondo e cominciai
''Era quasi Natale e vicino casa avevano montato le giostre, avevo chiesto ai miei genitori di andarci e loro per non stare a sentir discutere una bambina di cinque anni mi accontentarono. Dopo i vari giri mi fecero sedere su una panchina dicendomi che non mi sarei dovuta muovere di lì per nessun motivo e loro sarebbero andati a comprarmi lo zucchero filato. Non so per quanto tempo aspettai prima che qualcuno venisse a prendermi, ma loro non sono mai tornati. Ho passato sei anni ad essere spedita come un pacco postale da una famiglia all'altra, che oltretutto, non mi volevano e poi a undici anni vennero all'orfanotrofio due signori con un ragazzo di sedici anni, non guardarono nessun altro bambino, ma indicarono subito me. Ci sono voluti due anni prima che tornassi a sorridere davvero. Ma il problema è che io sono solo in affidamento a questa famiglia e, anche se sono maggiorenne, sono controllata ogni tre mesi dall'assistente sociale e i miei genitori mi stanno cercando e casomai dovessero trovarmi io dovrei tornare in America con loro, ma io non voglio, ormai la mia vita è qua!'' strinsi più forte a me il cuscino e non dissi più nulla
''Mi dispiace!''
''Non è colpa tua!'' mi asciugai le lacrime e come alzai la testa mi ritrovai il riccio davanti che sorrideva sornione
''So io cosa ti ci vuole! Vai a lavarti la faccia, si esce!''
''Grazie ma, no!'' mi prese di peso, infischiandosene dei miei lamenti, cercò il bagno, mi poggiò davanti al lavandino e aspettò che mi lavassi la faccia prima di prendermi per un braccio e trascinarmi fuori di casa ''Si può sapere dove stiamo andando?'' camminò fino alla macchina e senza dire nulla mi fece entrare e guidò fino ad arrivare di fronte ad un'enorme villa. Scesi dalla macchina con la bocca spalancata e senza staccare gli occhi da quella meraviglia
''Benvenuta a casa One Direction!'' disse entusiasta, non dissi una parola e lo seguii fino dentro casa , a primo impatto, rabbrividii per la differenza di temperatura e poi venni circondata da altri quattro ragazzi
''Ragazzi lei è Maya, Maya loro sono Niall, Liam, Louis e Zayn!'' me li presentò ad uno ad uno mentre io continuavo ad osservare quell'immensa villa. Grazie a quei cinque ragazzi passai una serata indimenticabile e cominciavo a pensare che forse, Harry, non era poi tanto male!

**

'Maya, adesso mamma e papà vanno a comprarti lo zucchero filato, tu siediti qua e non ti muovere per nessun motivo al mondo, va bene?' la ragazza lasciò un lungo bacio sulla fronte della bambina e si allontanarono.
La piccola Maya continuava a dondolare le gambe per non sentire il freddo, ma quando capii che era passato troppo tempo, si alzò e cominciò a camminare, da sola, per quel parco, tenendo stretto il suo orsacchiotto
''Signora, ha visto la mia mamma e il mio papà?'' cominciò a ripetere la stessa domanda a milioni di persone, avendo sempre più paura
''Si-gn-ora ha v-visto la mi-a ma-m-ma e il mio p-apà?'' Chiese, per l'ultima volta, piangendo ad una signora
''Piccola, ti sei persa?'' Maya scosse la testa e si fece prendere in braccio da quella signora ''Voglio la mia mamma'' continuò a piangere la bambina mentre cercava insieme a quella donna la sua mamma, ma non ebbero nessun risultato positivo...
Mi svegliai di colpo, strofinandomi la mano sul viso rigato dalle lacrime e cacciai un piccolo urlo di stanchezza
''Maya?'' un Harry preoccupato si precipitò in camera mia ''Di nuovo?'' chiese notando il mio volto completamente bagnato, annuii e mi lasciai stringere dalle sue braccia.
Era passato più di un mese da quando gli avevo raccontato la mia storia e il rapporto con lui e i ragazzi si era rafforzato parecchio. Quando non avevano impegni erano sempre da me e ogni tanto venivano ad assistere a qualche lezione di nuoto e qualche mia gara. Harry si era scoperto essere il ragazzo più dolce è gentile che avessi mai conosciuto e credevo di provare qualcosa in più oltre alla semplice amicizia, ma non avevo mai il coraggio per dirgli tutto questo. Tutte le volte che ne avevo bisogno si precipitava sotto casa e restava con me anche tutta la notte, se necessario e nell'ultimo periodo era più il tempo che passava a dormire da me che a casa sua: quell'incubo mi perseguitava, mentre quando dormivo accanto a qualcuno sembrava sparisse per sempre.
''Apetta va meglio?'' si divertiva a chiamarmi così a causa del mio nome
''Resti qua stanotte?'' lo sentii annuire e dopo avermi dato un lungo bacio sulla fronte ci addormentammo abbracciati, come eravamo soliti fare.

''Apetta? Ape Maya?'' aprì le tapparelle della camera da letto facendo entrare tutta la luce del sole di fine giugno. Mugolai in segno di disapprovazione e mi coprii con le coperte fino sopra la testa ''Dai Maya, hai l'allenamento con i bambini stamattina!'' mi bastò sentire la parola allenamento che scattai in piedi come un robot, gli schioccai un veloce bacio sulla guancia e andai a prepararmi.
''Hazza muoviti o faccio tardi!'' lo richiamai per la quarta volta dal salotto
''Ho fatto, ho fatto!'' come entrò nella sala il suo profumo mi inondò le narici
''Chi devi conquistare? Ti sei imbevuto direttamente nella boccetta del profumo?''
''AH-AH sempre simpatica di prima mattina! E poi io ho già la donna dei miei sogni accanto a me!'' mi sorrise
''E quando pensavi di dirmelo che ti eri fidanzato razza di cespuglio vivente?! Chi è?'' gli lanciai il borsone addosso
''E' di fronte a me!'' disse serio. Rimasi totalmente spiazzata da quelle parole e per smorzare il silenzio che si era creato gli dissi che se non ci fossimo dati una mossa saremmo arrivati tardi.
Come arrivammo lo liquidai con un semplice gesto della mano e corsi negli spogliatoi per cambiarmi. Subito dopo raggiunsi la piscina e ciò che vidi oltre il vetro che dava nella sala d'attesa non mi piacque affatto: sentii la testa girarmi e dovetti sedermi sulla prima panchina che trovai
''Mark? Mark? Maya non sta bene!'' sentii la voce di qualcuno che chiedeva aiuto ma non riuscivo a distinguere chi fosse, mi sentii sollevare e portare nell'infermeria della piscina dove accorse poco dopo anche Harry
''Che è successo?'' chiese prendendomi la mano, mentre mi mettevo a sedere sul lettino
''Sono di là, Harry''
''Chi?'' mi alzò il viso con la mano
''Mamma e papà'' in quel momento mi sentivo quella bambina di cinque anni che, sperduta ed impaurita, cercava i suoi genitori: li avrei abbracciati per averli ritrovati, ma li avrei insultati per avermi abbandonata come un cane in mezzo alla strada. Harry mi strinse forte tra le sue braccia sussurrandomi di essere forte e che sarebbe rimasto con me. Mark mi disse che era meglio che per oggi la lezione la svolgesse lui. Mi cambiai e decisi che affrontarli sarebbe stata la cosa migliore, stringendo sempre la mano del riccio andai in sala d'attesa e feci capire loro che era meglio uscire
''Ciao Maya!''
''Ciao Maya! Ciao Maya, eh? È tutto quello che avete da dirmi? Dopo sedici anni che non vi fate vivi, vi presentate con uno stupido Ciao Maya! Dove cazzo siete stati per tutti questi anni, dove siete andati quella sera? Mi avete lasciata da sola! Come avete potuto lasciare da sola una bambina di cinque anni?'' tirai fuori tutta la rabbia che in sedici anni avevo tenuta rinchiusa in me stessa
''Ci dispiace, ma quando sei nata avevamo solo 16 anni: eravamo dei ragazzini, inizialmente prendemmo tutto come un gioco, ma quando hai cominciato a crescere e i nostri genitori iniziarono a dirci che avremmo dovuto prenderci le nostre responsabilità diventò più complicato e pensammo che quello fosse l'unico modo''
''Perché non lo avete fatto subito? Perché non mi avete dato via subito? Avremmo sofferto tutti molto meno''
''Perché eri-sei la nostra bambina Maya! Tu riusciresti a dare via un figlio?'' disse quello che doveva essere mio padre
''Io non sono la vostra bambina! Non più almeno! E io non darei mai via mio figlio, ne tanto meno lo abbandonerei in mezzo alla strada''
''Lui è il tuo fidanzato?'' chiese mio padre indicando Harry che rispose al posto mio, facendomi rimanere stupida dalla risposta
''Si e non vi permetterò di portarmela via!'' mi strinse forte a se facendomi capire che non avrebbe permesso a nessuno di portarmi via da lui
''Maya sei tu che devi decidere! Noi vorremmo che tu venissi con noi!''
''Quante volte avrei voluto che voi foste tornati indietro con il bastoncino di zucchero filato, quante volte avrei voluto che foste presenti ai miei dieci anni, quando mi cadde il primo dente, quante volte avrei voluto che foste presenti ai miei diciotto anni, alla festa per il diploma, quando comprai la casa in cui vivo. Quante volte avrei voluto parlare con voi di tutti i miei problemi a scuola, con i ragazzi, ma voi non c'eravate e adesso, mi spiace ma vi dico che non voglio più avere nulla a che fare con voi!'' li guardai per l'ultima volta e, poi, rimanendo stretta ad Harry tornai a casa.
''Come ti senti?'' mi chiese non appena mettemmo piede in casa
''Come se mi avessero appena preso a pugnalate!'' sprofondai sul divano massaggiandomi le tempie che avevano cominciato a pulsare per il troppo nervosismo
''Io non ti lascerò mai, piccola apetta!'' gli gettai le braccia al collo
''Grazie Hazza!'' nessuno dei due riusciva più a distogliere lo sguardo dagli occhi l'uno dell'altra, il mio cuore prese a battere incessantemente senza alcun motivo, distolsi lo sguardo dai suoi occhi per osservare quelle labbra carnose che sembravano non aspettare altro che essere baciate. Ci pensò lui ad azzerare quella poca distanza che ci divideva baciando avidamente le mie labbra, picchiettò con la lingua sulle mie labbra nell'attesa che le schiudessi e ciò feci subito dopo dando inizio ad un lungo e passionale bacio. Volevo non finisse più, volevo assaporare ogni centimetro di quella bocca, quel sapore di menta che mi inebriava le narici. La sua bocca scese lungo il mio collo lasciandoci piccoli ed umidi baci, mentre la sua mano si infilava delicata sotto la mia maglietta per poi toglierla definitivamente. Mi riappropriai della sua bocca ricominciando quel gioco di lingue lasciato a metà, mi tirò su per i glutei facendomi intrecciare le gambe al suo bacino, dove potevo sentire la sua eccitazione crescere sempre di più. Conoscendo a memoria quella casa, si diresse verso la camera da letto, dove mi appoggiò delicatamente, posizionandosi, poi, su di me, stando sempre attento a non pesarmi troppo. Continuò a lasciarmi baci lungo tutto il collo fino ad arrivare all'incavo dei seni, dove si fermò. Inarcai leggermente la schiena per permettergli di liberarmi da quell'insulso indumento e lui accettò l'invito slacciandomi, cautamente, il reggiseno per assaporare ogni millimetro della mia pelle lasciando qualche segno del suo passaggio e facendomi gemere timidamente. Continuò il suo lavoro, lasciandomi baci lungo tutto l'addome fino ad arrivare all'orlo dei jeans che slacciò e che con il mio aiuto fece finire per terra, prima di fiondarsi nuovamente sulle mie labbra. Ero stanca di dover far fare tutto a lui: infilai la mano sotto la sua maglia, accarezzando quegli addominali perfettamente scolpiti, per poi togliergliela completamente e baciare quelle labbra che erano diventate peggio di una droga, lentamente gli tolsi anche quegli inutili pantaloni e sfiorai leggermente da sopra la stoffa, il suo membro, già abbastanza evidente, facendolo gemere. Si staccò dalle mie labbra ricevendo un verso di dispiacere da parte mia e ricominciò a baciarmi tutto l'addome togliendomi anche quell'inutile pezzo di stoffa che ormai ci divideva, si tolse i boxer e mi guardò per chiedere il consenso di quello che stava per fare. Annuii decisa e, subito dopo, lo sentii entrare piano in me, facendomi abituare alla sua presenza. Lo baciai un'altra volta, avendo assoluto bisogno di assaporare nuovamente quella labbra. Cominciò a muoversi piano dentro di me, per non provocare dolore, ma non abbandonando mai le mie labbra. Il piacere di quel momento ci travolse insieme, facendoci rimanere l'uno con la fronte sull'altra. Nessuno dei due sapeva cosa dire, forse, semplicemente, perché non c'erano parole per descrivere quel momento tanto bello
''Maya..'' scossi la testa per evitare che dicesse altro
''Stai zitto! Il silenzio non rovina mai i bei momenti!'' sorrise e dopo avermi lasciato un bacio a fior di labbra, si sdraiò portandomi con se e facendomi appoggiare la testa sul suo petto, per poi addormentarci felici di quel momento...

**

Three years later

''Leighton non correre o ti fai male! Leighton vieni qua'' era circa da dieci minuti che dicevo a quella bambina di non correre, ma nulla, non voleva ascoltare, continuavo a rincorrerla per tutto il giardino mentre tutti ci guardavano ''No, ma tranquillo! Faccio io, eh!'' dissi verso il ragazzo che stava sdraiato sull'amaca incitando la bambina a scappare da me ''Perché? Perché non ha preso da me?''
''Anche io ti amo tanto, amore!'' gli lanciai un sorrisino falso e, finalmente, riuscii a prendere quello scriciolino di un anno e mezzo che era appena caduta vicino ad una pianta di rose
''Ecco! Io te lo avevo detto!'' la presi in braccio e dopo essermi seduta le controllai la manina che continuava ad indicare piangendo, Harry mi affiancò inginocchiandosi davanti a noi e dando un bacino alla manina di Leighton
''Vado a prendere un ago e il disinfettante!''
''CHE? Perché l'ago? No, no!'' scrollai la testa, come se la bambina fossi io
''Maya, devo toglierle la spina, non le faccio nulla!'' mi spiegò alzandosi da terra e pulendosi i pantaloni
''Zayn hai voglia di passarmi l'acqua dietro di te?'' annuii portandomi l'acqua e facendo facce buffe per far smetter di piangere la bambina, ma il risultato erano degli strilli ancora più forti ''Perrie spero per te di non volere avere mai figli!'' la mia amica scoppiò a ridere mentre il moro mi fucilò con lo sguardo e io facevo bere Leighton
''Dovrebbe essere onorata invece che i suoi figli abbiano un padre figo come me!'' affiancò la sua fidanzata e mi mise il broncio
''Certo Zayn! L'importante è esserne convinti!''
''Eccomiii!'' Harry arrivò con tutto il necessario e dopo aver passato un po' di disinfettante nel punto in cui si trovava la spina, prestando sempre attenzione a non farle male e con la sua solita dolcezza, riuscì a togliergliela, nonostante la piccola continuasse a muoversi. Le baciò nuovamente il punto dolente della manina e poi la prese in braccio, facendomi spuntare un sorriso per quanto fossero simili e perfetti insieme
''Amore dai il ciuccio alla mamma?'' le chiese Harry spostandole un riccio, uscito dal codino, dietro l'orecchio, lei scosse la testa
''No tolgo ciuccio! Mio!'' cominciò a tirare i capelli del padre, il quale parlava con Louis, per richiamare la sua attenzione
''Ahia Leighton, mi fai male!'' le spostò la manina
''Papi, papi nanna!'' mi alzai dalla sedia e la presi. Mi sedetti sull'amaca e cominciai a dondolare cercando di farla addormentare, cosa che successe pochi secondi dopo.
Più la guardavo, più notavo la somiglianza tra lei ed Harry: gli stessi occhi, lo stesso sorriso e le stesse fossette! Non potevo desiderare vita migliore in quel momento! Avevo tutto ciò che avevo sempre desiderato: una famiglia, un lavoro che amavo e degli amici con qui poter condividere tutto!

Basta uno stupido incidente perché la tua vita diventi ciò che hai sempre voluto!

 

 

 

 

 

I'm back for you!
Sono tornataa!!
In realtà devo ancora pubblicare il capitolo dell'altra ff, ma come ho già detto non ho quasi mai tempo con scrivere: la scuola in queste ultime settimane mi sta uccidendo!:(
Comunque... quest'idea mi è venuta in mente mentre recensivo la storia ad una mia amica(creatrice del fantastico banner) e ho deciso di scriverla!! Ci ho messo tre giorni per metterla apposto e assicurarmi che fosse perfetta!
Inizialmente non ero molto convinta di volerla pubblicare, ma poi rileggendola più volte mi è piaciuta! Quindi grazie mille per averla letta e spero che mi facciate sapere cosa ne pensate! Ne sarei molto felice :)
Ps: se volete passate a leggere l'altra mia One-Shot e la mia ff in corso sempre sul nostro magnifico Hazza!
Un bacione enorme,
Marta! :D 

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Londonimhere