Vita
vento intenso,
coś teso fermo
sopra questo breve arco ,
nostro,da prenderlo seco
e, farne gioco tuo preso.
Tu porti teco caro in te
quel marmoreo sigillo
alito eterno brillante
sulle nebbie del tempo,
bello forse, e piacevole,
per noi certo lo sarebbe,
se il velo del mistero,
tuo, profondo, cadrebbe,
e se quella vista nostra,
al tuo cospetto immenso,
ne fosse coś chiamata.
Non il greve dubbio là,
troverebbe albergo sicuro,
nel cuore, coi suoi tremiti.
Nè quella Vecchia Signora,
pallida nelle braccia ossee,
potrebbe far fischiare freddi,
denti e labbra nella fobia sua,
con un ticchettio fermo e antico,
compagno umano nelle ore sue,
nelle lancette scoccanti ,
incessanti e perfide.
Vedo il tempo,
steso e lungo
come la pianta
d'un Cipresso,
fiero ponte,
fra l' etere
e la Morte.
quel marmoreo sigillo