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Autore: Nefelibata    14/12/2012    4 recensioni
'Era da quella mattina che era in giro per il centro, in cerca del regalo perfetto, quello che avrebbe fatto innamorare Louis ancora di più di lui.'
Pairing: Larry
Conteggio parole: 2511
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcun scopo di lucro, non intendo dare rappresentazioni veritiere dei caratteri di queste persone, ne offenderli in alcun modo. Sfortunatamente nessuno dei personaggi mi appartiene.
*
Regalo di natale per tutti i miei lettori, auguri!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The perfect present

Harry girava con la testa bassa, i ricci scomposti e schiacciati in un berretto bianco di lana, lo sguardo basso, le Converse che affondavano nella neve e ne tastavano la morbidezza.
A Manhattan le luci illuminavano la strada, la neve ricopriva già i marciapiedi, le vetrine pullulavano delle grandi marche e delle ultime novità ipertecnologiche.
Se Louis fosse stato un suo amico, un suo parente, se fosse stato qualsiasi altra persona, Harry si sarebbe fermato davanti a quelle vetrine, avrebbe cercato con lo sguardo il profumo più in voga del momento, avrebbe dato una veloce occhiata al prezzo e poi avrebbe aperto con le mani protette dai guanti l'entrata, beandosi del calore che alleggiava all'interno e dirigendosi verso la commessa carina e formosa che ora sistemava gli scaffali.
Ma Louis non era una persona qualunque, Louis era il suo ragazzo, era il suo primo grande amore, e Harry sperava che sarebbe stato anche l'ultimo.
Louis non meritava il maglione di Hugo Boss, non meritava l' I-phone 5, non meritava le Tom's brillantinate che l'avrebbero fatto sembrare ancora più gay di quanto già non fosse.
Louis meritava di più, meritava qualcosa che nessuno gli avrebbe comprato mai.
Harry guardò l'orologio, sbuffando volontariamente l'aria e osservando la nuvoletta che si veniva a creare, chiedendosi se al suo ragazzo non sarebbe piaciuto ricevere un I-pad.
Era da quella mattina che era in giro per il centro, in cerca del regalo perfetto, quello che avrebbe fatto innamorare Louis ancora di più di lui.
Si guardò in giro con sguardo disperato, l'indomani sarebbe stata la vigilia di Natale, il compleanno di Louis, e sarebbe stato troppo tardi per uscire a fare compere.
Una coppia si teneva per mano stringendosi possessivamente e fermandosi davanti ad ogni vetrina. Ad ogni negozio la ragazza si fermava, indicando qualcosa al ragazzo sorridendo e parlando a vanvera. Lui, invece di fissare l'oggetto interessato, fissava lei con sguardo innamorato e la zittiva con un bacio a stampo.
Harry provò una fitta di gelosia. Gli mancava Louis, non lo vedeva da due giorni perchè era andato a Doncaster per stare insieme alla famiglia prima di Natale, che invece aveva deciso di passare con Harry.
Sospirando continuò a camminare svogliato, finchè una vetrina non attirò la sua attenzione. Era la vetrina del negozio di giocattoli più grande di Manhattan.
Qualche bambino si era fermato ad ammirare quello che per loro era il paradiso. Harry sorrise vedendo una bambina urlare “Mamma, mamma! Guarda là, guarda là!” e trascinare la madre sorridente verso l'ultima barbie uscita. Un bimbo, invece, stava contemplando con occhi sognanti un trenino che girava per tutta la vetrina, il padre che lo guardava tristemente. Harry dedusse che la famiglia fosse povera e non potesse permettersi la felicità del loro bambino.
Si intristì e il suo cuore si colmò di dolcezza a vedere il bambino staccare a malincuore gli occhi dal vetro, fissarli nei suoi e sorridere per qualche secondo, per poi dirigersi verso i genitori, prendendo per mano il padre e continuando a camminare nel gelo NewYorkese.
Harry avrebbe voluto accontentarlo, entrare e comprare quel treno che per le sue tasche sarebbe stato tutto tranne che un problema, per poi porgerglielo e rivedere quel sorriso che tanto gli ricordava quello del suo Boo, ma la famiglia si era già dileguata e nella calca era già impossibile riconoscerla.
Il riccio tornò a guardare la vetrina, piantando le mani gelate nelle tasche del cappotto nero nel tentativo di riscaldarle, il naso ormai rosso e la sciarpa gialla che erano le uniche fonti di colore nella sua figura. Si perse guardando tutti quei magici oggetti e per un attimo si sentì di nuovo bambino.
Mentre guardava un Carrillon ripensò a Louis.
Non sorrideva da tanto tempo, Harry l'aveva notato, e si era prefissato l'obiettivo di farlo sorridere come regalo di natale. Sapeva che il castano avrebbe sorriso e l'avrebbe guardato e baciato emozionato anche se gli avesse comprato un semplice berretto di lana uguale al suo, ma voleva di più.
Voleva che quello fosse il più bel Natale per il suo ragazzo, che se lo ricordasse per sempre.Voleva fargli provare l'emozione che quella festa regalava ai piccoli, e sapeva che non c'era nient'altro che avrebbe reso così felice Louis, come tornare indietro nel tempo e smettere di crescere per un po'.
Riguardò il treno che ancora andava rumorosamente e sorrise, improvvisamente aveva un'idea.


 

Diede una veloce occhiata all'orologio mentre apriva il forno e osservava con sguardo deluso i biscotti mezzi bruciacchiati assaggiandone uno a forma di stella cometa.
Louis era in ritardo, sarebbe dovuto arrivare mezz'ora prima e Harry dentro di se aveva paura che sarebbe arrivato troppo tardi, che l'avrebbe chiamato per dirgli che per la troppa neve, per risparmiarsi il viaggio, sarebbe rimasto un'altro giorno dai Tomlinson.
Ma sapeva di mancargli come mai, sapeva che avrebbe scalato una montagna pur di raggiungerlo il prima possibile e almeno in questo modo aveva più tempo per sistemare gli ultimi dettagli.


 

Harry aspettava, aspettava come un falco aspetta la sua preda, come un bocciolo aspetta la primavera, come un ramo spoglio aspetta il primo fiocco di neve, come un bimbo aspetta il giorno del suo compleanno e un innamorato il primo appuntamento.
Inizialmente si era seduto sul divano, chiedendosi se Louis non avrebbe preferito i muffin al cacao o se non sarebbe stato meglio incartare il suo regalo con la carta oro invece di quella argento, ma poi ci aveva rinunciato alzandosi e camminando nervosamente per la stanza, controllando l'ora ogni dieci secondi e sentendo l'ansia crescere dentro di se.
Il campanello suonò ed Harry si immobilizzò all'istante. Improvvisamente si sentiva terrorizzato, e se a Louis tutto quello non fosse piaciuto? E se gli avrebbe riso in faccia? Se avrebbe pensato che era un idiota?
Prese a torturarsi le mani nell'attesa, non aveva la forza di andare ad aprire.
Sentì Louis sospirare da dietro la porta prima di intuire dal rumore metallico che stesse cercando le chiavi.
Quando le sentì nella serratura per un attimo sentì sciamare tutta la paura, aveva voglia di riabbracciare il suo Boo, di baciarlo come mai prima d'ora, di farci l'amore e di sentirlo suo, ancora.
La serrattura scattò, la porta si aprì e lui perse un battito.
Tomlinson, cappotto grigio scuro, pantaloni beige, sciarpa verde era davanti a lui, in tutta la sua bellezza.
<< Oh, Harry, pensavo stessi dormendo, io.. >> Louis stava camminando verso di lui ma si fermò all'istante quando vide il salotto.
<< E.. questo? >> chiese con occhi speranzosi e sognanti fissando l'albero spoglio con il cestino pieno di addobbi al suo interno e il camino scoppiettante con le calze appese ed annusando l'aria che sapeva di biscotti.
<< È.. il mio regalo per te, io.. ho pensato.. >> cercò di mantenere la calma sciogliendo le mani tra loro e prendendo un respiro profondo, ma senza che lo volesse le dita tornarono a torturarsi inseguendosi. <<.. ho pensato.. mi avevi detto che quand'eri piccolo non hai mai festeggiato il natale come si deve e non hai mai avuto questa tradizione e io.. ecco.. volevo darti questa possibilità perciò ho comprato l'albero, e ho fatto i biscotti alla cannella, anche se si sono bruciati e vorrei che mi aiutassi a fare l'albero.. ecco.. ho pensato di regalarti il Natale. >> si sentì come se avesse appena corso una maratona mentre gli occhi speranzosi fissavano un Louis che invece era rimasto a bocca aperta, continuando a guardarsi intorno e non dicendo una parola.
<< Io.. okay, sono uno stupido. È ovvio che sei stanco, vuoi solo farti una doccia e andare a dormire.. io.. scusa. Ti ho fatto anche un regalo non.. non preoccuparti questo era solo una cosa in più ma i-io avrei dovuto capirlo, scus..>> ma non ebbe il tempo di continuare perchè due braccia lo stavano stringendo fortissimo e il classico profumo di Louis gli stava penetrando nelle narici.
<< Oh piccolo, è.. è la cosa più dolce che qualcuno abbia mai fatto per me. >> mormorò posizionando la testa sopra quella di Harry, che invece era nell'incavo del suo collo.
Ecco. Lì, tra le braccia del suo amato, con quel profumo, con quel calore che solo lui sapeva trasmettergli, si sentiva a casa. Sarebbe potuto morire così, con le sue mani tra i ricci e i suoi occhi lucidi che lo guardavano emozionati e innamorati.
<< Sono felice che ti piaccia, so quanto rimpiangi la tua infanzia e per un giorno volevo farti tornare bambino.. >> spiegò sorridente.
Lui si aprì in un sorriso e il riccio si sentì completo. Aveva raggiunto il suo scopo, quello per lui era il più bel regalo di Natale, tutto ciò che potesse desiderare.
Le loro labbra si cercarono e Louis lo prese per i fianchi non desiderando altro che avere quelle labbra di nuovo, ma lui lo fermò.
<< Aspetta, non qui! >> lo riprese il riccio trascinandolo con la mano sotto la scalinata.
Louis guardò in alto confuso e poi ridacchiò felice.
<< Non ci credo, pure il vischio? >> Harry annuì e finalmente le loro bocche si incontrarono, le loro lingue si intrecciarono ed entrambi seppero che tutto era perfetto in quel momento, tra le labbra altrui.


 

<< Idiota, hai messo tutte le palline da una parte! Ora c'è uno spazio vuoto! >> lo prese in giro Louis ridacchiando e indicando i rami spogli ad un Harry che invece non aveva occhi che per lui, quel ragazzo sorridente che tanto gli era mancato.
<< Com'è possibile che stai facendo il tuo primo albero di Natale e già vuoi insegnarmi come si fa? >> chiese fingendosi offeso con sguardo divertito, non poteva essere più felice.
<< Oh, Harreh, non offenderti, è che questo è il regalo più bello della mia vita e sono emozionato! >> si fermò Louis raggiungendo dall'altra parte dell'albero un Harry imbronciato e cingendogli la vita con un braccio, lasciandogli un dolcissimo bacio sulla guancia.
Dopodichè prese un biscotto a forma di albero dal piatto, cambiando poi idea e brandendone uno a forma di cuore. Ne assaggiò un pezzetto sotto lo sguardo ansioso di Harry.
<< Cavolo, Harry, hai ragione, questi biscotti sono proprio pessimi >> asserì ridacchiando e mettendo il resto del biscotto nella bocca di Harry che si era spalancata incredula.
<< Certo che stai facendo proprio di tutto per farti odiare, eh! >> fare l'offeso lo divertiva perchè nonostante Louis sapesse che fosse solo scena cercava sempre di farsi perdonare in ogni modo.
Questo lo guardò sorridendo, poi tornò a fissare l'albero.
<< Hey, amore, manca la stella ancora >> asserì cercandola nel cesto e una volta trovata mettendola nelle mani del riccio che nel frattempo aveva scambiato con le fossette le guance gonfie di un adorabile broncio.
<< La mettiamo insieme? >> gli chiese poi.
Harry sapeva che Louis cercava la felicità nelle piccole cose, nei piccoli dolci gesti quotidiani, in delle frasi mormorate con amore e in semplici contatti fisici. Così annuì e prese inaspettatamente in braccio il suo ragazzo, ficcandogli la stella in mano.
Questo gli sorrise dolcemente per il gesto e lo guardò negli occhi facendo combaciare le loro labbra fameliche per l'ennesima volta.
Lo sollevò leggermente con le braccia, in modo che arrivasse alla punta dell'albero, e questo posiziono la stella leggermente storta rimettendosi poi a terra.
<< È storta! >> osservò poi con una smorfia incantando ancora di più Harry.
Così << Chissenefrega >> sestenziò prima di riprenderlo in braccio baciandolo ancora e buttandosi sul divano.
Sentiva che il male non esisteva più, le pressioni erano sparite, tutti i sentimenti negativi erano morti dentro di se, perchè il caminetto emanava un piacevole calore, l'amore della sua vita era stretto tra le sue braccia, il salotto era addobbato con mille colori che stonavano completamente tra loro, creando un flash agli occhi di cattivo gusto, ma che a loro sembrava perfetto.
Era felice, perchè i biscotti erano ancora nel piatto dopo che Louis, con la scusa << Lasciamoli per Babbo Natale! >> era riuscito a scampare ad un'intossicazione alimentare e le lingue continuavano a cingersi e i respiri a mischiarsi.
Era felice perchè la stella sull'albero era storta e c'erano dei pezzi vuoti e tre palline identiche erano messe una accanto all'altra ma a lui sembrava l'albero più bello che avesse mai visto.
<< Ti dispiace se ti do ora il regalo di Natale? >> gli mormorò sulle labbra. Sapeva che quella notte avrebbero consumato il loro amore lì, tra quegli stessi cuscini su cui delle renne sorridevano, tra quelle coperte calde e sapeva che l'indomani avrebbero dormito fino a tardi, per poi svegliarsi e farsi le coccole e fare l'amore e dormire ancora, perciò sentiva che quello era il momento più adeguato per dargli il regalo.
L'altro scosse la testa sorridente, rituffandosi sulle sue labbra che erano rossissime per i troppi baci e togliendosi da sopra di lui sedendosi accanto.
Allora si alzò, prendendo da sotto l'albero il suo pacco argento, su cui era ben visibile il metro di scotch che aveva utilizzato per chiudere perfettamente tutti i buchi e il fiocco verde che lui stesso aveva intrecciato con non poca difficoltà e glielo porse arrossendo per il pessimo pacco e per l'ansia.
Nonostante tutto aveva ancora la stessa paura di fare qualcosa di sbagliato, di capirlo male, di deluderlo.
Questo lo prese dalle sue mani sorridendo e risiedendosi su di lui che intanto gli aveva cinto la vita con il braccio. Strappò la carta come un bambino e, se possibile, il suo sorriso si allargò maggiormente.
<< Non ci credo! Harry Potter e la pietra filosofale! A scuola tutti i miei compagni l'avevano ricevuto e a me avevano regalato una radio! E ora ne ho uno anch'io, wow!>> era palese che fosse emozionato e Harry non potè che bearsi della sua gioia, pensando che non esistesse nulla di più bello al mondo della creatura che ora lo stava baciando e abbracciando come se non ci fosse un domani.
Gli prese il libro tra le mani e lo appoggiò al tavolino di fianco al divano per poi sdraiarcisi sopra trascinando con se il castano per averlo sopra.
<< Allora, Boo, sono riuscito a farti tornare bambino per una sera? >> sussurrò la domanda sulle sue labbra, come se ogni parola che si scambiavano fosse un segreto, qualcosa di noto solo a loro, qualcosa di troppo grande e importante per essere detto a voce alta.
Louis si guardò intorno sorridente, e il suo sguardo cadde sul trenino giocattolo che girava attorno all'albero di Natale e << Si >> rispose tornando a guardarlo negli occhi verdi come l'agrifoglio. << È il regalo perfetto. È tutto perfetto. Grazie, Harry. >>.
Sorrise, non potendo fare altro << Ti amo, Boo Bear >>.
E dopo aver ricevuto un << Ti amo anch'io, piccolo. Buon natale. >> decise di lasciare le inutili parole fuori, fuori da quelle coperte, fuori da quella finestra su cui ora si poteva vedere la neve scendere calma e lenta, ignara di tutto l'amore che riempiva quell'appartamento, per fare l'amore con l'uomo della sua vita.

*

Bitches please, I'm back! 
Pensavate di esservi liberate di me? Scordatevelo.
Allora, sono due settimane che mi dico "Devo assolutamente scrivere una Larry natalizia come regalo per i miei lettori" ma non mi veniva in mente nulla! Come se non bastasse leggevo altre Larry natalizie e mi dicevo "Guarda che brava, che bella idea! Avresti potuto pensarci tu, mannaggia!" (A questo proposito, non faccio mai pubblicità se non raramente perchè lo trovo autodistruttivo. Poi vi accorgete che gli altri scrivono tremila volte meglio di me e mi togliete dagli autori preferiti, sia mai! Però devo fare i complimenti a phenomeniall_ per Things that never happen. perchè è una Larry natalizia splendida nella sua semplicità).
Alla fine stanotte mi son svegliata alle 5 e qualcosa per vedere se nevicava ergo sarei stata a casa, e non riuscendo a prendere sonno mi sono sforzata e ho concepito questa idea, che ho iniziato a scrivere esattamente 2 ore fa.
Non avrei voluto postarla oggi, ma, come ha detto una mia amica "C'è anche l'atmosfera natalizia, nevica!" e inoltre non credo avrò tempo in futuro prima di Natale. (Ah, per la cronaca, il capitolo di The only exception è in arrivo, giuro!)
Perciò eccomi qui.
Sappiate che ho deciso che devo assolutamente sistemare la mia pagina, per cui appena avrò tempo (dopo Natale) sistemerò tutte le os mettendo un'unico carattere in tutte (ho notato che le prime le scrivevo in piccolissimo, poveri lettori) cambiando le immagini (in una os c'è Eleonor gigante, OMG) e inserendo i titoli e insomma cosa varie.. anche se non so quanto possa interessarvi.
Ho in mente tipo altre 2 o 3 os, che, anche quelle, provvederò a scrivere durante le vacanze di Natale o dopo.
Vi lascio, come al solito con il mio Twitter (OMG, il mio nuovo profilo è così splendido *si autoconvince* e, per la prima volta, il mio Ask.fm ! (askatemi, bitches).
Buon Natale e buon anno a tutti ! (Credetemi, avrei voluto scrivere una Larry anche per capodanno, ma non avrò sicuramente tempo e alla fine verrebbe uguale a mille altre, perciò eviterei.. )
- Nicole

  
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