Neve.
Un divano comodo,una coperta di lana sulle gambe e il calore del corpo di Harry al suo fianco.
Cosa poteva desiderare di più in quel momento, Louis?
E così,stando accovacciati l'uno sull'altro,con una cioccolata calda in mano e una coperta, i due ragazzi spendevano l'ultimo giorno delle vacanze natalizie nel bungalow del padrino di Harry, nel Chesire.
“Sei sporco di cioccolato” sussurrò il più grande al riccio.
Harry aggrottò le ciglia: “Dove?”
Louis, avvicinandosi alle labbra del più piccolo, sussurrò:”Qui” per poi lasciargli un leggero bacio all'angolo delle sue labbra.
Era solo in quella piccola casetta sperduta nelle campagne del Chesire dove i due potevano essere loro stessi.
Dove potevano amarsi senza sentirsi diversi.
Senza sentirsi sbagliati.
In quella settimana passata da soli, tra lunghi baci e nachos surgelati, tra cioccolate calde e film horror da quattro soldi, i due avevano passato momenti meravigliosi, avevano provato emozioni che non provavano da tempo.
Ma, visto che la felicità non dura per sempre e considerato il fatto che il 'vissero per sempre felici e contenti' esiste solo nelle fiabe, i due erano consapevoli che da lì a qualche ora sarebbero dovuti tornare alla dura realtà. Sarebbero dovuti tornare nella vita reale, in quella vita dove dovevano nascondersi, in quella vita dove potevano scambiarsi a malapena un abbraccio, in quella vita fatta di sofferenze e silenzi. Eppure nessuno dei due voleva ammetterlo, nessuno dei due ne faceva accenno. Volevano solo godersi le ultime ore come se fossero state le prime.

E quando decisero di uscire per fare una passeggiata nell'infinita campagna che stava al di fuori del bungalow, un fiocco di neve cadde sulla testa riccioluta di Harry.
“Boo, nevica!” strillò, emozionato come solo un bambino sa essere. “Nevica!” ripeté,saltellando.
Louis rise,sorpreso dalla reazione del piccolo: “Non dire sciocchezze,Hazza”
“Ti dico che è vero!” ribatté deciso Harry; poi prese per il polso Louis ed iniziò a trascinarlo,correndo “Vieni!” lo spronò.

E i due corsero, corsero per l'estesa campagna,corsero fino allo sfinimento,corsero fino a che il respiro non si fece meno.
E i due risero, risero con il cuore, risero con gli occhi, risero con lo stomaco, risero con ogni organo del corpo, risero perchè era una situazione così assurda,così improbabile,che riuscivano solo a ridere: si erano ritrovati a correre, a giocare a prendersi come due bambini di dieci anni.

Quando si fermarono, con il fiatone, Harry si fiondò sulle labbra del suo Boo Bear,togliendogli nuovamente il respiro;il più grande prese fra le mani il viso arrossato del suo Hazza,avvicinandolo sempre di più al suo.
E i due caddero, caddero perchè quel bacio era diventato troppo inteso e le gambe di entrambi cedettero,ritrovandosi uno sull'altro per terra, sul prato verde e freddo della campagna.
Quando, improvvisamente, dal cielo iniziarono a cadere piccoli e soffici fiocchi di neve.
“Nevica!” esclamò Louis, staccandosi dal bacio.
Harry fece la linguaccia al più grande:“Te l'avevo detto io”

PREMESSA: non so da dove sia uscita questa roba.
Sarà che da me ha nevicato tutto il giorno e l'atmosfera natalizia mi mette strane idee nella mia testa malata, sarà che avevo un'estrema necessità di immaginarmi quei due felici, di immaginare un mondo dove Harry e Louis potessero vivere il loro amore, dove potessere essere loro stessi, dove potessero amarsi.
Non so bene perchè ho scritto questa flash. Eppure l'ho fatto. L'ho scritta di getto, e forse è proprio per questo che fa pena. Però, in qualche strano modo mi ci sono affezionata e così ho deciso di pubblicarla.
Non mi aspetto di ricevere recensioni, nè mi aspetto che qualcuno la legga. Ma avevo veramente bisogno di scrivere una storia così. Di descrivere Louis ed Harry felici e genuini.
Bene, è tutto.
A presto.