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Autore: Lucash99    15/12/2012    0 recensioni
Nessuno avrebbe mai pensato che chi era lui non era lui... e che chi non era lui era lui...
Continue evasioni e omicidi, questo é ciò che sta per accadere... ma qual'é il perché di tutto questo?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un lato oscuro'
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Troppo buono, ormai tutti lo conoscevano così, nessuno avrebbe mai pensato che chi era lui non era lui... e che chi non era lui era lui...

In pochi conoscevano bene in quale modo passasse la giornata, in giro si diceva che durante questa riparasse tetti di case e aiutasse in svariati modi persone di ogni genere, dai giovani agli anziani, dalle donne agli uomini. L'unica cosa che lo rendeva nervoso era non festeggiare il suo compleanno, anche se non ce n'era una ragione precisa, visto che nessuno la conosceva.

Chissà... magari l'opinione che la gente aveva di lui sarebbe stata cambiata in qualche modo, da lì a pochi giorni qualcosa stava per accadere.

 

Quel giorno c'era l'eclissi solare e si vedeva poca gente per strada, quasi nessuno, in un giorno in cui non tutto sarebbe passato inosservato. La maggior parte della cittadinanza era in casa per la mancanza di luce, osservando uno spettacolo più unico che raro.

Una signora passeggiava per un vicolo scuro, ma dall'ombra spunto lui che la afferrò e gli diede un pugno, poi scappò mentre casualmente suo padre l'aveva visto.

Quando arrivo a casa trovò suo padre già seduto sul divano che lo attendeva, lui arrivò e si sedette vicino al padre che gli domandò con estrema calma :

«Perché l'hai fatto?»

E lui rispose:

«Ce l'ho a morte con tutti coloro che ho aiutato!»

«Perché? Loro ti hanno sempre ringraziato, e quando ti hanno voluto ricompensare tu hai sempre rifiutato. Quindi perché?»

«Ce l'ho a morte con tutti coloro che ho aiutato, quindi anche con te!»

Lo prese per il collo della maglia ma poi si trattene rilasciandolo, il padre non aggiunse nulla e aspettò che a dire la prossima frase fosse il suo unico figlio.

Ma lui disse solo:

«Ora non hai nulla da dire?»

Il padre si alzò e andò via senza dire nulla, il resto delle persone che erano state aiutate da lui non ne sapevano niente, non sapevano nulla del pericolo che le attendeva...

Era mezzanotte e lo spettacolo dell'eclissi solare era finito da un bel pezzo, ma il cielo era completamente ricoperto da nuvole grigie...

Era il giorno del suo compleanno e si stava festeggiando, anche il padre stava festeggiando pur sapendo cosa era successo la sera prima, ma improvvisamente lui afferrò uno degli invitati gridandogli contro:

«Tu sei colui che ha dimenticato di festeggiare il mio settimo compleanno assieme a noi il 14 settembre 2001, quindi mi vendicherò su di te!»

Erano tutti sorpresi in quella stanza, ma non avevano il coraggio di alzare un dito, lui sferrò un pugno sul volto di quell'invitato con cui ce l'aveva tanto, poi disse con voce bassa:

«Ora per piacere andate tutti via... qui dobbiamo rimanere solo io e mio padre, andate via...»

E come disse lui, dopo pochi minuti rimasero solo lui e suo padre, suo padre gli gridò contro:

«Cosa stai facendo?»

Lui iniziò a barcollare, poi cadde a terra dicendo con voce bassa e rauca:«Cosa?».

Suo padre aspettò che si rialzasse, ma quando si rialzò non era più lo stesso, infatti disse:

«Vuoi che ti aiuti a sistemare tutto?»

E il padre rispose così:«Certo...».

Ma dopo averlo aiutato, lui disse:

«Io ho aiutato te... quindi voglio uccidere anche te!»

Il padre scappò via gridando:

«Voglio sapere a che gioco stai giocando!»

Lui lo insegui e quando lo raggiunse lo afferrò, era pronto a sferrargli un pugno, per poi farla finita... ma in quel momento svenne e cadde a terra... qual'era il motivo per cui faceva tutto ciò?

Suo padre non era più tanto certo del fatto che il figlio stesse solo scherzando. Ma durante quel giorno per strada c'era un uomo della Mafia che puntava una pistola contro una persona innocente per un semplice motivo: l'uomo della Mafia aveva minacciato quell'uomo innocente dicendo:

«Domani portami una somma di soldi pari a 1 milione di euro oppure... ti uccido!»

Ma lui non aveva quei soldi, per questo motivo andava in contro ad una brutta fine e proprio nel momento in cui stava per sparare... lui entrò in scena e disse all'uomo mafioso con aumento graduale della voce:

«Io ti ho aiutato, lo ricordo... quindi devi morire!»

E con velocità impressionante gli prese la pistola da mano e gli sparò... lui morì sul colpo. L'uomo che era stato salvato da lui disse con voce strozzata:

«Grazie, ti sono davvero riconoscente... »

Lui andò via, senza sapere che in quei giorni era diventato davvero un eroe: colui che aveva ucciso un uomo con brutte intenzioni per salvare la vita di un uomo innocente...

Tre giorni dopo l'avvenimento che sorprese tutti, lui torno lì... nel luogo in cui per la prima volta aveva ucciso qualcuno e ritrovò colui a cui aveva salvato la vita dicendogli con voce a dir poco malvagia:

«Adesso é il tuo momento, io ho aiutato anche te... quindi ucciderò anche te!»

Lui con voce impaurita e tremolante rispose:«Cosa vuoi fare?»

In quel momento si trovò con le spalle al muro... lui stava per fare ciò che nessuno avrebbe mai immaginato, forse era pronta una catena di morti e uccisioni per causa sua... chissà, forse era quello il suo futuro. In quel luogo non c'era quasi nessuno che poteva sventare l'omicidio, c'era solo il gestore di un bar che coraggiosamente corse verso il luogo dell'omicidio... ma prima del suo arrivo lui sparò, ormai il gestore del bar aveva solo paura di farlo infuriare ancor di più... quindi andò via. Il gestore del bar fu comunque un testimone che confermò, anche se lui comunque confessò... venne condannato a 50 anni di carcere. Il gestore del bar che casualmente nel suo cellulare aveva il numero di lui gli scrisse tramite SMS:

«Io ho testimoniato... quindi ora vorrai uccidere anche me, vero?»

Ma lui gli inviò un SMS di risposta che diceva:

«No, non voglio uccidere te... non ti ho mai aiutato, voglio uccidere solo tutti coloro che ho aiutato!»

Il gestore del bar non pensava al fatto che lui era già evaso di prigione, ma quando lo scoprì la polizia e si venne a sapere anche sui giornali... per lui iniziava una vita di fuga, una vita che non sarebbe stata mai più la stessa...

Lui che pochi giorni prima era un normalissimo ragazzo di 16 anni... era diventato un assassino ed evaso di prigione, oltre ad essere diventato un ragazzo di 17 anni. Ora la Polizia lo inseguiva in lungo e in largo ma non sapeva come localizzarlo... proprio quando lo trovarono lui disse ad uno dei poliziotti:

«Io ho aiutato anche te!»

E fece partire un colpo dalla pistola che aveva preso dall'uomo della Mafia che aveva ucciso... per il pover'uomo che venne colpito non ci fu niente da fare, visto che quando arrivò in ospedale era già morto.

Dopo aver fatto partire quel colpo scappò via, in centinaia lo inseguirono... senza nessun risultato, ormai era condannato per doppio omicidio... ma solo quando sarebbe stato trovato.

Tornò di corsa e senza farlo sapere a nessuno a casa del padre che era seduto sul divano che leggeva un libro... lui gli disse:

«La morte che voglio più di qualunque altra... é la tua...»

Il padre non aveva nemmeno più il coraggio di parlare con lui, visto che lui era diventato un assassino... il padre riuscì a scappare di corsa senza che il figlio riuscisse a prenderlo.

Ma la polizia era ancora intenzionata a prenderlo, pur sapendo che lui era un osso duro.

La situazione peggiorava ogni giorno... perché lui ormai in mente aveva già una lunga lista di vittime, le sue vittime...

Come si sarà già capito in cima alla sua lista di vittime c'era suo padre... ma perché?

La Polizia era ancora intenzionata a prenderlo, ed un altro inseguimento lo attendeva... perché la Polizia quel giorno lo ritrovò e uno di loro gli gridò contro:

«Stavolta non ci sfuggirai, sei circondato!»

Nella sua lista non c'era nessuno di quei poliziotti, ma aveva comunque una buona ragione per fuggire... e questa era portare a termine la sua vendetta.

In quel momento non sapeva cosa fare, non sapeva come fuggire, era confuso... ma in quel momento svenne e cadde a terra. I poliziotti pensavano a due probabili possibilità, la prima era:

Questa é tutta una sceneggiata, ha fatto finta di svenire”, la seconda era:”é davvero svenuto... ma dobbiamo comunque acciuffarlo. Questa é un'ottima situazione per farlo... allora facciamolo...”.

Ma prevalse la seconda opinione, andarono lì vicino a lui per prelevarlo... dopo averlo prelevato capirono che avevano capito bene la situazione, lui era davvero svenuto...

Arrivati in carcere videro lui riprendere i sensi, ma per lui non c'era più tempo... da quel momento intensificarono i controlli, per evitare una seconda evasione. Ma fu inutile... con un astuto trucco evase ancora quella notte, ed arrivo a casa di un suo amico sfondando la porta.

Mentre il suo vecchio amico dormiva lui disse a bassa voce senza che nessuno lo sentisse: «Ora é il tuo momento...», fece partire il colpo... e lui morì.

Il giorno dopo si venne subito a sapere, visto che lui confermò anche... perché per lui l'importante non era non essere scoperto, era solo completare la sua lista. In quel giorno ci furono molte critiche sulla Polizia del luogo che lasciava sempre evadere quel criminale, infatti lui nel giorno in cui confessò riuscì subito a fuggire senza che la Polizia lo prendesse.

Arrivo di nuovo a casa di suo padre e gli disse con voce bassa e malvagia:

«Sono a buon punto... tu sarai l'ultimo delle mie vittime.»

Colui che si aggirava nell'ombra, solo per completare la sua lista... perché lo faceva?

In quei giorni si parlava molto di lui, era diventato famoso per i suoi quattro omicidi... ma ormai quasi tutti sapevano che non si sarebbe fermato lì, soprattutto chi era consapevole di essere stato aiutato da lui, ma non sapevano in che modo difendersi... l'unica loro speranza era che lui si dimenticasse di qualcuno, perché non pensavano certo al perdono, ma il perdono per cosa? La Polizia era sempre più fuori strada, ed a un certo punto era anche impaurita dal fatto che qualcuno di loro inconsapevolmente poteva essere nella sua lista... lì nessuno voleva rischiare la sua vita. Lui aveva dichiarato a suo padre che le persone in lista erano quindici... quindici future vittime, e proprio quel mattino entrò in casa di sua zia che dormiva ancora visto l'orario... ma quel mattino aveva pronto un doppio omicidio, visto che in passato aveva aiutato sia suo zio, che sua zia. Allora gli disse:

«Hey, svegliatevi.»

Loro sentirono la sua voce e subito la zia si provò a difendere con qualunque arnese che aveva al suo fianco... ma non ci fu nulla da fare, suo zio provò a scappare... ma si trovò con le spalle al muro. Lui gli disse:

«Dove credi di andare?», e fece partire il colpo... dopo quest'altra morte lui aggiunse:

«E siamo a sei.».

Erano le 5 del mattino e lui non aveva certo buone intenzioni, ma proprio in quel momento la Polizia lo colse di sorpresa... ma lui a sorpresa confessò e si fece arrestare senza muovere un dito, ma con estrema arroganza disse a tutti:

«Questa notte non sarà difficile evadere!».

E così fu... perché quella notte evase ancora una volta.

 

Era evaso ancora una volta, ma ormai non era più quello il suo problema. Quel giorno era il compleanno di suo cugino e per lui quella era una grande occasione perché c'erano tutti coloro che doveva ancora uccidere tranne il padre, infatti mentre tutti festeggiavano lui si presentò a sorpresa dicendo:

«Perché non mi avete invitato?»

Rimasero tutti scioccati da quella frase... lui iniziò la sua vendetta, perché lì ce n'erano otto che a lui mancavano... come in un album di figurine da collezionare. Lui non ebbe pietà e uccise gli otto che a lui mancavano, ovvio che qualcuno provò a fuggire ma senza nessun risultato... lui fu troppo veloce e spietato. La Polizia arrivò subito, ma la strage era già compiuta... ora la gente sperava nel fatto che la Polizia non lo facesse evadere, ora ne mancava uno... il più importante , suo padre! Quella notte non evase, ci provò ma la Polizia riuscì a fermarlo usando tutte le forze a disposizione... ma lui la pensava in un altro modo, pensava:

«E' questione di giorni... mio padre deve morire...»

Passò un mese intero con lui in carcere, ma il suo era un piano preciso: far credere alla Polizia che non sarebbe più evaso per non far intensificare i controlli... infatti dopo un mese di prigione quella notte evase ancora una volta, sicuro che quella fosse stata l'ultima.

Proprio quella notte si recò a casa del padre per ucciderlo... quando sfondò la porta il padre già sapeva che era lui, e lui disse con la pistola in mano:

«E' ora di farla finita!»

Il colpo partì... ma il padre riuscì a fuggire, ferendosi solo ad una gamba. Lui non inseguì il padre, preferiva attendere il momento opportuno per mettere la parola “Fine” alla sua lista.

La Polizia non sapeva né dove, né come catturarlo, visto che si spostava in continuazione... ma tutti sapevano che questi inseguimenti e questa storia non sarebbero finiti qui.

Era passato un altro giorno, ma lui non si dava per vinto... la Polizia non si arrendeva... il padre non si arrendeva. Era una lunga corsa, che doveva finire con uno o due vincitori... un solo mistero era rimasto irrisolto ed era il perché di quella strage di persone che doveva concludersi con suo padre, perché tutto ciò continuava? Perché tutto ciò era iniziato? Perché?

Il padre ormai aveva timore di vivere in quella casa, quindi diventò un nomade che continuava a spostarsi per sfuggire dal figlio, ma quel giorno sbagliò il luogo dove scappare... perché arrivò nel luogo dove suo figlio aveva ucciso le sue prime vittime. In quel momento lui aveva la pistola puntata contro il padre ed era circondato dalla Polizia, e il padre con le spalle al muro gli domando:

«Perché tutto questo? Potrai anche uccidermi... ma voglio una risposta!»

La Polizia era pronta a prenderlo... ma il padre li fermò dicendo:

«Fermatevi per favore... fatemi sentire cosa ha da dire.»

Dopo un minuto di silenzio lui parlò:

«Mia madre... prima di morire... mi ha detto queste parole “Non aiutare tutti... coloro che aiuti devono morire...”», e poi aggiunse:«Non so perché l'ha detto... ma voglio farlo...»

Il padre rispose:

«Dimmi una cosa... hai mai aiutato tua madre? Rispondi a questa domanda, poi potrai anche uccidermi.»

Lui rispose:«No, non ho mai aiutato mia madre...»

Poi la Polizia corse verso di lui per prenderlo, ma prima di qualunque altra cosa lui sparò al padre che morì... poi si consegnò alla Polizia ora che aveva raggiunto il suo obbiettivo. Venne condannato all'ergastolo e tutte le notizie relative alla strage vennero pubblicate su ogni giornale, tutti rimasero sorpresi dall'incredibile notizia, alcune persone non credettero nemmeno alle parole del ragazzo...

  
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