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Autore: bells swan    15/12/2012    8 recensioni
Bella è innamorata persa di Edward. Edward è il cliente abituale della tavola calda dove lei lavora.
E se un giorno Edward si facesse avanti?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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(prima di lasciarvi al capitolo, ci sarà un avviso. Leggetelo, perché è molto importante)
 
 
Questo è l’ennesimo avviso, e in cuor mio spero l’ultimo.
Vi avevo detto che le mie storie cancellate (Ricatto d’amore, You changed my life, Temptation) le avrei riscritte secondo una nuova versione.
Non lo farò.
Semplicemente, le ripubblicherò così come le avevo pubblicate (inserirò anche le vecchie note, se ancora ci saranno, non cambierò nulla. Rileggendo i capitoli, le sistemerò solo grammaticalmente, ma nella forma e nella trama, ogni singolo capitolo sarà uguale a quelli che avete letto).
Mi sembra per questo ridicolo pubblicare su questo account storie simili solo perché scritte meglio.
Per quel che riguarda Light&Shadow, mi dispiace dirvelo ma sarà l’ultima storia che cancellerò. Questa storia è praticamente come ho vissuto e vivo ancora la mia vita, e pensavo che scriverla in un momento del genere aiutasse ad “esorcizzare” il dolore ma succede il contrario: me lo fa rivivere ogni singolo istante e, nella mia situazione e per come vanno le cose, non ce la faccio proprio.
Vi ho scritto una marea di avvisi, pubblicato e cancellato storie (comunque, a mia difesa posso dire che non avevano raggiunto neanche il 3° capitolo. MAY invece l’ho cancellata per errore, non per altro).
Vi chiedo scusa.
Non voglio stare qui a giustificarmi perché non c’è giustificazione che tenga.
Per quest’ultimo avviso, però, posso darvi quella più straziante per me. Ve lo giuro: non avere casa propria ti manda in tilt il cervello. “Mi sento la testa in fiamme”, dico citando Bella Swan, solo che queste fiamme non sono causate dalla trasformazione in vampiro per l’amore della mia vita, ma bensì dal non possedere una casa, una propria intimità.
Per quanto sia grata di avere un tetto su cui dormire anche se non mio, è sempre lo stesso: non hai intimità. Non conosco più il significato della parola pace, tranquillità. Non vi sto mentendo, dico il vero. Non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico, credetemi.
Per questo non mi prendo nessun impegno di nessuna nuova storia, e preferisco ridarvi (almeno per scusarmi in parte) le mie storie (tutte quelle pubblicate e complete) che spero avete amato.
Ricatto d’amore, Temptation, You changed my life, Mad about you. Andrà tutto bene, Intervista con i coniugi, Il mio inizio sei tu.
4 long e 3 one-shot.
Vi prego, capitemi. Non voglio che mi giustifichiate (ho sbagliato e l’ho ammetto, dispiaciuta). Vorrei solo che non ce l’aveste con me.
In cambio, giuro che cercherò di mantenere questa promessa.
Vi lascio al capitolo.
 
 
 
 
 
Prima di giungere a conclusioni affrettate vi suggerisco di leggere le note a fine capitolo xP
 
 
Sembra passato un secolo da quello scontro. Invece, sono passati solo quindici mesi. Quindici mesi perfetti, fatti solo di passione e dolcezza. Anche se Edward non mi ha mai detto chiaramente ti amo, l'ho capito. O almeno, credevo di averlo capito.
Perché in quest'ultimo mese... Era cambiato.
Non mi piaceva che uscisse presto la mattina e rientrava tardi la sera. Lavorava, lo so, ma nessun uomo lavorava così tanto. Soprattutto, nessun uomo rientrava a casa tutte le sere e andava a letto per dormire quando invece la moglie era sveglia per accoglierlo fra le sue braccia.
Magari è stanco, prova a giustificarlo il mio cuore.
O magari ha un'altra, ribatte la mia testa.
Lecco le mie labbra aride a quel pensiero, testa e cuore che combattono fra di loro. È così da due mesi, da quando ho smesso di sorridere. Da quando Edward ha smesso di essere mio marito. E soprattutto, da quando, una settimana fa, ho sentito un forte profumo femminile provenire dalla sua giacca. E un bigliettino con un indirizzo.
Niente nome, niente numero telefonico. Solo un indirizzo.
Copro senza forze il mio corpo ricoperto di brividi più per il comportamento di Edward che per il freddo del clima di New York.
New York. Non mi è mai piaciuta. Mai. Troppo egoista, come città.
Avevo abbandonato la mia casa a Forks, quella piccola ma per me meravigliosa città, la mia famiglia e i miei amici per seguire Edward. Perché, dopotutto, io lo amavo. E lo amo ancora.
Non mi ero mai pentita di questa scelta perché l'avevo fatta col cuore. Ed ero stata felice, a New York. Da sola, senza Jessica o Jacob, senza i miei genitori. Ma c'era Edward, e a me bastava.
Mi basterebbe ancora se lui non avesse deciso di creare questo muro tra di noi.
Perché? Cosa gli ho fatto? Ho sempre cercato di mettere al primo posto lui, piuttosto che me, perché volevo solo renderlo felice.
Sforzo vano, lui non è felice. E io sono stanca di vedere che mi rifiuta. Rifiuta il mio sguardo, il mio tocco, rifiuta me. Tutto quello che ci univa lo rifiuta come se lo ripugnasse. Io lo ripugno.
Tento di soffocare un singhiozzo a quel pensiero, mentre delle ennesime lacrime sgorgano silenziose dai miei occhi.
Non voglio andarmene. Non voglio lasciarlo. Ma il dolore al petto diventa sempre più grande, la voragine si apre ogni giorno di più, sempre più a fondo. È talmente grande che ormai rimango a letto quasi tutto il giorno. Non mi alzo se non per andare in bagno e mangiare. Poco, ma mangio.
La porta si apre silenziosa.
Ho già vissuto questo teatrino: io a letto sconfitta dal dolore, lui che entra, che si veste silenziosamente per andare a lavorare, che esce senza nemmeno salutarmi, io che serro gli occhi maledicendomi senza motivo.
Ma stavolta è diverso. Me ne rendo conto quando parla.
«Come ti senti?» chiede, riferendosi a ieri sera, quando sono quasi svenuta ai suoi piedi.
Il fatto è che lui non ha idea del motivo, crede che sia svenuta per la stanchezza. Io però credo di sapere il motivo esatto.
Deglutisco, mandando giù il groppo di dolore che mi ha chiuso la gola. Chiudo gli occhi, riaprendoli. Li sento più umidi di prima. «Bene» sussurro con voce roca.
Serro le labbra per trattenere i violenti singhiozzi che vorrebbero uscire dalla mia gola quando sento il materasso abbassarsi per il peso del suo corpo e un forte calore si sprigiona dentro di me.
Sento la sua mano, grande e delicata, sfiorarmi la testa e scostare con dolcezza i capelli dal mio viso. Da quanto tempo non ho più sentito quelle mani addosso sfiorarmi con dolcezza? Da quanto tempo non mi toccava?
Le sue labbra si posano nel più leggero dei baci sulla mia tempia. «Chiamo il medico, se vuoi» si offre volontario. La sua voce è bassa e dolce, non c'è più traccia della freddezza con cui mi parla ultimamente.
Non riesco a parlare, se lo facessi scoppierei a piangere. E non voglio, non davanti a lui. Mi limito a scuotere la testa.
Edward non ribatte. Forse sospira, non ne sono sicura, e si muove per allontanarsi da me.
«Edward?»
Non volevo chiamarlo, non quando non gli ho fatto nulla. Se anche avessi fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti, perché non parlarmene? Gli avrei chiesto scusa... l'ho sempre fatto. Sbagliare è umano e io non sono infallibile; se ho sbagliato è giusto che io gli chieda scusa.
Però ho bisogno di lui, mi fa troppo male questo suo distacco.
Voglio ritornare a come eravamo un tempo, quando Edward mi abbracciava e vedeva solo me. Quando non aveva bisogno di andare da un'altra donna se voleva fare l'amore. Quando non aveva con sé il profumo di un'altra ragazza che non fosse il mio. Quando eravamo felici e spensierati. Quando ancora non mi odiava.
Mi giro con il corpo verso di lui, ancora disteso vicino a me appoggiato su di un gomito, senza importarmene nulla del mio viso stravolto dalle lacrime.
«Bella...» sussurra dispiaciuto quando mi vede in volto. Non riesco però a capire la sua espressione. Ma mi accarezza. Accarezza la mia guancia come se a sfiorarmi fosse una piuma.
«Rimani qui» lo supplico con voce rotta per il pianto.
Un'ultima volta. Solo un'ultima volta. Non ti chiederò più niente. Ti lascerò in pace, per sempre. 
Edward sembra combattuto come mai io l'ho visto. Chiude gli occhi per poi toccare la mia fronte con la sua. E mi bacia. Un bacio che nemmeno si può considerare tale vista la leggerezza del contatto fra le nostre labbra. Ma per me è un bacio nel pieno della parola.
Mi bacia una seconda volta, e una terza.
Quando, spinta dall'amore che provo per lui e dalla mancanza del vero Edward, affondo le mie mani sui suoi capelli, lui non si tira indietro. Ricambia con smisurata passione il bacio. Vorrei piangere e ridere insieme perché finalmente mi ha toccato. Finalmente ci stiamo baciando. Finalmente riprende a vedermi. Ma alla fine si scosta.
«Devo andare.»
Due parole.Due fottutissime parole con le quali mi sta rifiutando. Come sempre. Non è cambiato assolutamente nulla. Non mi vuole più. Sono solo un peso.
Lo fisso sconvolta, non volendo credere alle sue parole.
Non sono io ad allontanare le mie braccia dal suo collo e le mie mani dai suoi capelli, è lui a spostarle con fermezza, senza tuttavia farmi male. Fisicamente. Dentro muoio.
Mi lascia un frettoloso bacio sulla fronte. Avrei preferito non l'avesse fatto.
«Ci vediamo stasera.»
Si alza dal letto velocemente, prendendo la giacca del suo completo cucito apposta per lui. Richiude la porta dietro di sé rumorosamente, il suono dei suoi passi che fa da eco al mio cuore che si infrange sotto il peso delle sue parole, dei suoi gesti. E della sua indifferenza verso sua moglie.
 
 
 
 
 
 

Spazio autrice

 
Questo è solo il prologo di una storia che spero potrà interessarvi. I primi tre veri capitoli della storia sono già pronti e abbastanza lunghi, e il quarto è quasi terminato. Tuttavia, prima di continuare ho deciso di vedere se vi piace; se vi incuriosisce, la continuerò con piacere.
Ci tengo a specificare una cosa: Edward non ha un'amante, ama disperatamente Bella ma si è allontanato da lei volutamente per un motivo che capirete in seguito.
Non so da quanti capitoli sarà composta la storia, vedremo :) Sempre se vi interessa, altrimenti è inutile che continui a scrivere xD
Perciò... fatemi sapere, se volete. Io apprezzerò sicuramente! X)
   
 
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