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Autore: AngelWithoutWings    15/12/2012    3 recensioni
Cazzo Lyn, non puoi scegliere lui!
Perché tu meriteresti di essere amata. Amata davvero. Amata come saprei fare io.
Meriti di essere guardata con degli occhi davvero innamorati, che ti facciano sempre sapere quanto sei bella. E per me, sei la ragazza più bella che abbia mai incontrato.
Ma sei molto più di questo.
Meriti di essere accarezzata, sfiorata come se fossi ciò che di più prezioso, raro e delicato c’è al mondo.
Meriti di avere al tuo fianco un uomo che ti infonda sicurezza e su cui tu potrai sempre contare.
Meriti di non essere tenuta nascosta, ma di essere mostrata al mondo intero.
Meriti di sentirti ripetere ogni giorno, ogni ora, ogni secondo, ad ogni sguardo quanto sei importante, quanto sei perfetta e quanto sei amata.
Io lo farei, Lyn.
Io sarei tutto questo per te.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Little Bird'
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Su, lasciami tenerti, toccarti, sentirti 
Sempre 
Baciarti, gustarti, tutta la notte, 
Sempre 

Sono già stato qui altre volte 
E, ne sono consapevole, stiamo morendo 

Always – Blink182


1 ~ Hayley

 
Hayley credeva di avercela fatta, quando Vic la richiamò, dalla cucina “Dove stai andando?”
“Ehm… da Hope!” inventò, pensando che, infondo, non era del tutto una bugia.
“I compiti?” insistette la maggiore.
“Che palle…” sussurrò tra i denti “Finiti!” rispose, aggiungendo sottovoce “…quasi.”
Prima che potesse trovare una scusa per impedirle di uscire, si affrettò e richiuse la porta alle sue spalle. Saltò i tre scalini del portico, correndo fuori dal vialetto.
 
‘Bella bionda, sto arrivando!’ -Lyn
“Esco!” urlò Hope, buttando il cellulare nella borsa, aprendo la finestra.
“Dove vai?” si affacciò alla porta suo fratello.
“Da Hayley.” Sorrise, ammiccando. Scavalcò il davanzale ricoperto di cuscini e afferrò il ramo del castagno davanti alla finestra. Salì su quest’ultimo e raggiunse la finestra della casa di fronte, bussando.
Questa si aprì subito, facendo comparire una ragazza dai capelli dorati che le sorrise “Sei in ritardo.” Le fece notare, facendole spazio per entrare.
“Stavolta non dipende da me!” si difese l’altra, infilandosi dentro agile.
 
Fischiettando una canzone che le martellava il cervello da quando si era alzata, Hayley si dirigeva verso casa del suo migliore amico.
“I want you to rock me! Ro-” si bloccò di colpo, rendendosi conto di aver cantato a voce alta.
Infondo non era un gran problema, non sarebbe stata la prima volta.
E poi le venne in mente di averla ascoltata la sera prima in macchina, mentre James la riaccompagnava a casa e, pur non conoscendola, l’aveva trovata orecchiabile ed aveva alzato il volume.
Il problema era che di quella canzone ricordava solo quelle poche parole, le stesse che continuava a cantare fino allo sfinimento.
Camminava, divagando con la mente fino a lei e James quella sera e fu così che cominciò a camminare fra le nuvole.
Almeno finché un clacson non la riportò alla realtà.
E la realtà era che stava attraversando la strada, senza prima essersi accertata che non passasse nessuno.
Si voltò giusto in tempo, lanciandosi verso il marciapiede, prima che una macchina la investisse.
“Lyn!” sentì la voce del suo migliore amico alle sue spalle “Tutto ok?”
“Ma dico…” brontolò, accettando la mano del suo migliore amico per alzarsi da terra “Dove cazzo te ne vai per Holmes Chapel con quel macchinone!?!” urlò contro la Range Rover che continuava imperterrita a correre.
Chris rise, facendo affondare una manciata di lentiggini nelle fossette che comparvero ai lati della bocca “Bene, vedo che il trauma non ha intaccato la tua delicatezza.”
Lyn alzò le spalle, sorridendo “Ci stanno aspettando.”
“E sei in ritardo.” Puntualizzò lui.
 
“Sei in ritardo!” le piombò addosso Summer, ridendo e le cinse il collo.
“E’ colpa sua.” Indicò il roscio affianco a lei.
Quest’ultimo alzò un sopracciglio, facendole la linguaccia “Lo sai, la prossima volta che stanno per investirti, ti do io una spinta.”
“Investirti?” chiese allarmata Hope.
Hayley si limitò a scuotere la testa, tagliando corto “Niente, tranquilla.” E la schioccò un bacio sulla guancia.
 
I ragazzi raggiunsero la fermata dell’autobus, saltando al volo sul loro.
Occuparono gli ultimi posti, passando il viaggio a scherzare e parlare degli affari loro, incuranti degli altri passeggeri che ascoltavano.
Hope attirò l’attenzione di Chris “Pss… quelle due ti stanno guardando da quando sono salite.” Indicò con il capo due ragazze qualche posto più avanti che si voltarono subito.
Il ragazzo alzò le spalle, incurante, quando Summer propose “Fate la scena degli innamorati?”
Sia Hayley che Chris alzarono un sopracciglio, scocciati.
“Dai!” l’appoggiò l’altra bionda.
“D’accordo.” Sbuffò Lyn, sedendosi sulle gambe del suo migliore amico.
Lui rise, cingendogli le spalle “Dì la verità, è solo una scusa per baciarmi?”
“Sì, certo…” rise lei “Vedi di tenere la lingua a cuccia, ci stanno guardando.”
Lui annuì, avvicinandosi fino a sfiorarle le labbra con le sue e fargliele socchiudere. Da bravi attori, si accarezzarono i capelli, muovendo le teste e le labbra su e giù, facendo sembrare quel semplice bacio appassionato.
L’autobus si fermò e le due ragazze scesero, con un’espressione delusa sul viso.
Tutti e quattro scoppiarono a ridere, battendosi il cinque.
“Funziona sempre.” Commentò Sum.
“Dovresti essere gelosa…”  rise Hope.
Lyn abbracciò amichevolmente Chris, stringendolo a sé “Sei mio, Tigro.”
Lui rise, annuendo “Assolutamente.”
 
“Eccoci nel nostro regno…” esclamò Chris, atterrando dall’altra parte della rete.
I campi da skate dietro i giardini comunali. C’era un’entrata, l’unica e principale, dall’altra parte, ma scavalcare la rete aveva tutto un altro sapore…
Era lì che passavano la maggior parte delle giornate.
Christofer, in particolare, era davvero un asso con lo skate ed era la sua più grande passione da quando aveva poco più di 7 anni.
Anche le ragazze non erano male, ma preferivano sedersi e chiacchierare con le loro amiche, guardando i ragazzi sfrecciare su e giù per le piste.
Infatti, si divisero da subito. Chris, impaziente, tirò fuori dallo zaino lo skate e raggiunse gli altri ragazzi, mentre Lyn, Hope e Summer si sedettero con il loro gruppo, sul solito gradone di cemento.
“Lyn!” sussurrò Sum, attirando l’attenzione della mora. Questa si voltò, scostandosi i capelli lontano dal viso e notò il ragazzo che stava passando dietro di loro.
Lo fissò, palesemente, soppesando con gli occhi scuri ogni centimetro di quel corpo che conosceva fin troppo bene.
I capelli castani e perennemente scompigliati, gli occhi azzurri che spiccavano sulla pelle chiara come i nei sulla guancia e sul collo.
Avrebbe potuto fare una mappa dei suoi nei, perché erano il suo punto debole…
Il corpo alto e snello, dalle spalle ampie alle Converse nere ‘vissute’.
Ogni volta che lo guardava, sentiva il cuore aumentare il ritmo dei battiti e il suo pensiero era sempre lo stesso.
Dio, quanto sei bello.
 
Quando fu più vicino alla gradinata ricoperta di graffiti, alzò lo sguardo, incontrando quello di Lyn per una manciata di secondi. Poi riabbassò la testa, tornò a camminare e sorrise alla stronzetta di turno che gli correva incontro.
Hayley sbuffò, voltandosi e trovò le sue due amiche a fissarla “Che c’è?”
“Nieeente…” alzò le spalle Hope, indicando casualmente con il capo verso James e un trio di ragazze.
“Guarda che non me ne frega niente.” Alzò le spalle, guardando le altre ragazze, che si fecero gli affari loro “Non stiamo mica insieme.”
“Oh, si. Questo l’abbiamo capito tutti, tranquilla.” Rise Summer.
“Parlate di Mr. ‘Nonstiamoufficialmenteinsiememalofacciamoognivoltachepossiamo’?” intervene Chris, sedendosi accanto a loro.
“Non è vero!” si difese Lyn, dando in escandescenza più del dovuto e gli rifilò uno schiaffo dietro al collo, mentre le altre due ridevano. Tutti e tre continuarono a guardarla con un sopracciglio alzato. Si limitò ad alzare gli occhi al cielo “Non dovresti essere lì, a fare su e giù e a portare le tue battutine di merda lontane da me?”
“Mi mancavi troppo.” Scherzò lui, portando una mano sul petto, prima di piombare sulla sua migliore amica, stritolandola in un abbraccio.
“Oh, così fai ingelosire il suo… cioè, James.” Commentò ironica Hope.
“Giusto!” si scansò subito, alzando le mani.
“Ma come siete simpatici oggi!” Hayley finse una risata, rialzandosi “La smettete di parlare di me e James?”
“E’ praticamente impossibile, visto che siete sulla bocca di tutti qui.” Rispose Summer “E nessuno ha ancora capito che cosa c’è tra voi.”
“Dobbiamo parlarne qui?” la mora sentiva su di sé gli occhi di tutte le altre ragazze affianco. Più che sentirsi a disagio, la infastidì.
“Ok, basta.” Sentenziò Hope “Per oggi l’abbiamo torturata abbastanza.”
“Sia ringraziato il cielo!” tirò un sospiro di sollievo.
“Ma sappi…” continuò subito, puntandole il dito contro “Che non ti libererai facilmente di noi finché la situazione non cambierà!”
“Non posso: non stiamo insieme!” sorrise sghemba, alzandosi.
“Dove vai adesso?” le chiese Chris, senza seguirla, rassegnato.
“Lontana da voi!” si voltò, tirando fuori la lingua.
 
La guardarono scendere i gradoni, continuando a camminare verso l’uscita del parco, passando davanti a James e i suoi amici.
“5£ che ora si gira e la guarda.” Sussurrò Chris.
Come previsto, Hayley attirò l’attenzione del ragazzo, che smise di ascoltare i discorsi dei suoi amici e la seguì con lo sguardo.
Osservò l’intera figura fina e sinuosa con i suoi jeans chiari e la felpa larga. Lei si scostò i capelli castani, lasciandoli cadere fin dietro le spalle ad assecondare i suoi movimenti ad ogni passo e ne approfittò per voltarsi appena, come ad assicurarsi che la stesse guardando e quegli occhi grandi e scuri incontrarono i suoi. Piegò le labbra piccole e rosee e sorrisero entrambi all’unisono, poi lei tornò a camminare ed uscì dal suo campo visivo qualche secondo dopo.
E come ogni volta, la trovò bellissima.
 
Nessun altro ci fece caso, perché ormai era nella prassi.
Tutti lì sapevano che tra quei due c’era qualcosa. Tutti sapevano che si vedevano di nascosto. Tutti sapevano che però, davanti agli altri cercavano di ignorarsi; fallendo miseramente. Tutti sapevano che questa situazione dipendeva da James. Tutti sapevano anche che lui non avrebbe mai fatto un passo avanti in quella relazione, se così poteva definirsi.
Tutti i ragazzi sapevano che, quando erano ‘di buon umore’ potevano provarci con chiunque, ma Hayley era off limits.
Lyn era di James.
Tutte le ragazze sapevano che, anche flirtando e mostrandosi a James, per quanto potesse essere il bello e lo stronzo di turno, non avrebbero ottenuto ‘molto’.
James aveva Lyn.
  Ma si poteva dire che James fosse di Lyn?
 
“Le spezzerà il cuore.” Sospirò Hope, posando il mento sulle ginocchia, strette al petto.
“Lo sta già facendo.” Annuì Sum, continuando a guardare James e i suoi amici.
“E’ grande e vaccinata, sa sbagliare da sola.” Chris si sdraiò, piegando le ginocchia, sulle quali Juls poggiò la schiena.
 
‘Puoi andare a fare la spesa per stasera?’ – Spinanelfianco.
Ma Lyn sapeva cosa significava in realtà.
Il frigo è vuoto ergo, se vuoi mangiare, vatti a comprare qualcosa!
Alzò gli occhi al cielo, sbuffando e rinfilò il cellulare in tasca.
Camminando si era allontanata dal parco, ormai la strada principale non distava tanto. Sarebbe potuta arrivare tranquillamente al minimarket a piedi.
Nel giro di 15 minuti, si ritrovò a far suonare il campanello sopra la porta, spingendola.
L’odore di insalata e aria condizionata la investì in pieno come ogni volta, mentre passava tra gli scaffali e prendeva qua e là l’occorrente per una cena accettabile.
Arrivò alla cassa, prendendo dalla borsa una banconota da 20£. Era tutto quello che si era portata, aveva previsto un messaggio del genere dalla sorella quando, quel pomeriggio, era scesa per prendere un bicchiere d’acqua e nel frigo aveva trovato solo la bottiglia d’acqua e tre carote.
Che poi, che ci facevano tre carote nel suo frigo, se le odiava e sua sorella non c’era mai a casa!?!
“Riprovi.” Disse il ragazzo davanti a lei, interrompendo i suoi pensieri su quelle amabili radici arancioni.
“Senti ragazzo, è la terza volta che riprovo.” Sbuffò spazientito il vecchio Ted, dietro la cassa “Deve esserci qualche problema con la tua banca, non riesco a leggere la carta.”
“O forse è il tuo registro che non ne ha mai vista una e non sa riconoscerla.” Lyn non perse l’occasione di fare una battuta acida.
Ted la guardò, alzando un sopracciglio ma non se la prese, essendo troppo affezionato alla ragazza.
Il ragazzo dalle spalle grandi e i capelli ricci si voltò, ridendo divertito.
Hayley inarcò le sopracciglia, sorpresa, quando notò le fossette affianco alle labbra rosee del tizio.
Le ricordarono subito Chris.
Lui, intanto, la studiò velocemente, senza stupirsi della sua espressione sorpresa.
Non era la prima ragazzina ad avere quella reazione davanti a lui.
Lo colpirono invece gli occhi scuri, leggermente più aperti del solito per lo stupore, da sembrare ancora più grandi e profondi.
“Puoi lasciare la roba qui e tornare con i contanti.” Continuò il proprietario del negozio, ricatturando l’attenzione del ragazzo.
Questo sbuffò, prima che Lyn intervenisse “Senti, quanto ti deve?”
“19£.” Rispose Ted, controllando lo scontrino.
“Ok, tieni.” Gli passò la sua banconota.
“No, non devi.” Si affrettò a dirle il riccio “Posso davvero tornare…”
“Oh, tranquillo, oggi non avevo ancora litigato con mia sorella.” Alzò le spalle “Mi hai dato una scusa per farlo.”
Lui rise, guardandola di nuovo e notò che quegli occhi non erano solo belli, ma raccontavano anche di un tipetto dal caratterino interessante “Allora grazie. Ma mi sento in colpa, ti ho fatto spendere tutti i soldi che avevi.” Prese la busta con i suoi acquisti.
“No, non è vero.” Rispose lei, afferrando due liquirizie dall’espositore affianco alla cassa “Quanto vengono?”
“1£” rispose Ted.
Ora, ho speso tutti i miei soldi e non è colpa tua.” Rise, porgendogliene una.
“Te li ridarò, ovviamente.” L’accettò lui, continuando a sorriderle divertito.
“Ovvio, siamo a Holmes Chapel, non puoi scapparmi.” Ammiccò lei, prendendo quello che avrebbe dovuto comprare e si voltò, per andare a rimetterlo a posto.
Il ragazzo alto e riccioluto la guardò allontanarsi, continuando a seguire la testolina castana da sopra gli scaffali. Aspettò che ritornasse, per fermarla “Almeno, posso darti un passaggio?”
Hayley annuì, guardandolo con un po’ troppa insistenza “Hai un viso conosciuto…” lo informò, mentre lui le apriva cavallerescamente la porta.
“Ma davvero?” rise lui.
La scena non gli era del tutto nuova, ma avrebbe giurato che la ragazza lo avesse riconosciuto da subito.
Starà facendo la sostenuta per farsi notare. Pensò.
Le indicò di voltarsi, ritrovandosi davanti ad una Range Rover nera tirata a lucido.
“Ma certo!” esclamò lei, puntandogli la stecca di liquirizia contro “Tu sei il coglione che mi ha quasi messo sotto!”
“Hei, hei, piano con le accuse!” rise lui, riconoscendola “Tu hai attraversato all’improvviso, subito dopo una curva.”
“E tu ti stavi improvvisando pilota di Formula1!” insistette lei.
“Deduco che non accetterai il mio passaggio.” Alzò le spalle, tirando fuori le chiavi dalla tasca dei jeans.
“Assolutamente no!” esclamò Lyn, incrociando le braccia. Lui prese anche la liquirizia insieme al mazzo di chiavi, prima che la ragazza gliela strappasse di mano “E mi devi 20£!”
“19!” puntualizzò, urlandole mentre già se ne andava.
“No, 20 perché mi stai sulle palle e hai rischiato di uccidermi!” gli rispose, senza neanche voltarsi.
Il riccio stava per salire, quando rimase davanti allo sportello aperto e si sporse per farsi sentire da Hayley che continuava a camminare, pestando i piedi ad ogni passo “Comunque sono Harry!”
“’Sti cazzi!” fu l’unica risposta che ottenne.
Si morse il labbro, trattenendo una risata e salì in auto, salutandola con un sorrisetto strafottente quando la superò.
“Coglione…” commentò lei, scuotendo la testa mentre vedeva la macchina allontanarsi.
 
‘Sei viva?’ -Grr
‘No.’ Rispose.
‘Amen. A dmn, bella!’ -Grr
 
“Scommetto che stavi per chiamarmi.” Una voce la riportò alla realtà.
La sua voce.
Concentrata a scrivere cavolate al suo migliore amico, non aveva neanche notato la macchina che gli si era accostata.
Sorrise, lasciando cadere il cellulare nella borsa, sporgendosi verso il finestrino “Chi si vede… e i tuoi amici?”
“Hanno fatto la stessa fine dei tuoi.” Alzò le spalle “Mi ero stufato e li ho mollati al parco.”
“Hai intenzione di mollare anche me qui?” imbronciò la bocca, facendolo ridere.
Si sporse verso lo sportello, aprendolo “Al contrario, ti stavo cercando.”
Lyn sorrise, raggiante ed entrò, buttandosi sul sedile. Respirò per un attimo l’odore dell’abitacolo intriso di fumo e colonia da uomo, guardandolo.
“Hai intenzione di rimanere immobile come una statua tutto il giorno?” la riscosse.
Scosse la testa, cingendogli il collo, avvicinandolo da dietro la nuca al suo viso, per baciarlo. Subito sentì le mani di James sui suoi fianchi e la felpa incresparsi tra le sue dita che la spingevano verso di lui ed entrambi si preoccuparono di approfondire quel bacio.
 
Lei pensava a quanto gli fosse mancato. Ripensava a quanto facesse schifo vederlo in classe, a mensa, a ricreazione e scambiarsi qualche parola come semplicissimi compagni di classe quando in realtà tutti sapevano di loro. Ripensava a tutte le oche che gli giravano intorno e che lui non allontanava perché, effettivamente, lui era single, e a quanto si sentisse morire dentro ogni volta. Pensava a baciarlo con amore, oltre che con passione come se lui potesse leggere i suoi sentimenti in quel bacio.
Lui pensava a quanto avesse dovuto aspettare, per averla finalmente tra le sue braccia. Ripensava a quando l’aveva vista mordicchiarsi il labbro mentre evidenziava il libro di geografia, a quante volte si scostava i capelli o al modo in cui accavallava le gambe seduta sul banco al cambio dell’ora. Ripensava a quanto fosse bella a educazione fisica, quando la coda alta le lasciava il viso completamente scoperto mentre la canotta nera e gli shorts facevano la loro parte. A quanto fosse bella in qualsiasi altro momento della giornata… Pensava a baciarla e stringerla a sé, a respirare il suo profumo e accarezzare la sua pelle e i suoi capelli, per poterla sentire finalmente sua dopo aver aspettato tanto.
 
Si separarono a malincuore, poggiando la fronte su quella dell’altro, ristabilendo fiato e battiti cardiaci mentre l’azzurro limpido degli occhi di James si perdeva in quei pozzi profondi che erano gli occhi scuri di Hayley.
“A che ora va a lavoro tua sorella?” le chiese, tornando al volante.
“Tra due ore.” Lyn controllò sul display verde dell’autoradio, incrociando le gambe nel suo sedile.
Lui annuì, cambiando marcia e partì.
 
Hayley aguzzò la vista, quando entrarono nella sua strada. Si avvicinò al vetro del parabrezza, guardando la figura maschile che usciva da…
“Mio Dio, ma è una persecuzione!” esclamò, sbuffando e si lasciò ricadere sul sedile.
James aggrottò le sopracciglia, fermando la macchina davanti casa di Hayley e guardò il ragazzo riccio e sconosciuto voltarsi verso di loro. Notò comparire un sorrisetto sul suo viso, guardando la persona sul sedile del passeggero.
“Lo conosci?” continuò a guardarlo, senza neanche voltarsi verso Lyn.
“Si chiama Harry, credo.” Rispose lei, aspettando che la guardasse.
Ma lui sembrava continuare a guardare il ragazzo, studiandolo.
Posò la mano sul suo braccio, ancora sul voltante “Ci vediamo dopo?”
Tornato sulla terra, James si voltò verso di lei, rilassando il viso fino a sorriderle “Sì, a dopo.”
Lei lo imitò, sorridendogli e si avvicinò per baciarlo, limitandosi a sfiorargli le labbra dolce, per uscire di corsa.
“Mi stai seguendo?” rise il riccio, non appena scese. Poi Lyn chiuse lo sportello e James non riuscì più a sentire chiaramente i loro discorsi.
 
“Hai le 20£?” gli chiese, sbuffando mentre si avvicinava.
“Cosa sei, uno strozzino?” alzò un sopracciglio Harry “No, ma se vuoi, entro e te le vado a prendere.”
“No, aspetta!” gli fece segno di rallentare con la mano, mentre l’auto di James partiva “Tu abiti qui?”
“Beh, prima.” Alzò le spalle “Ora ci vivono mia madre, il mio padrino, mia sorella e il mio gatto.”
“Ne sei sicuro?” si accertò Hayley.
Harry scoppiò a ridere “Sì, ne sono abbastanza sicuro.”
“Tu sei… il figlio di Anne?” inarcò le sopracciglia, scoprendo gli occhi come aveva fatto quando si erano conosciuti.
Lui annuì, guardandola con più insistenza “O il fratello di Gemma, se preferisci.”
“Mi stai prendendo per il culo?” posò le mani sui fianchi.
“Non mi permetterei mai. Non so neanche come ti chiami.” Sorrise, speranzoso.
“Hayley.” Gli concesse.
Annuì, sorridendo e ripeté il suo nome.
Lei alzò le spalle “Vuoi che ti faccia lo spelling?”
“Ora sei tu che mi stai prendendo per il culo.” Le fece notare.
“Ma io posso faro: conosco già il tuo nome.” Sorrise, vittoriosa, dopo aver avuto l’ultima parola.
“Touché.” Glielo riconobbe, tornando a guardarla.
Hayley lo notò e si sentì infastidita, come sempre quando qualcuno la guardava. Si scostò i capelli nervosa e notò di non averlo distratto, anzi. “Quindi…” ruppe il silenzio “Non ti tratterrai a lungo.”
“Una settimana.” La rassicurò.
“Bene.” Annuì lei, facendo per andarsene.
“Hayley!” la richiamò “Quanti… anni hai?”
“18.” Rispose lei, voltandosi appena.
“Oh, sembravi… più grande.” Commentò lui, puntando di nuovo quegli insopportabili quanto impiccioni occhi verdi su di lei, radiografandola dalla testa ai piedi.
“Già.” Tagliò corto lei, alzando la mano “Ci si vede.” Prima di raggiungere la porta ed entrare.
 
Si richiuse la porta alle spalle, sbuffando “Quanto mi sta sulle palle quello…” Salì le scale, brontolando, cercando di imitare la sua voce, gesticolando come al solito “Oh, sembravi più grande. Ma che cavolo significa!?! Ma chi ti conosce!?! Ma che vuoi!?! Che poi, quanti anni potrà...”
“Con chi stai parlando?” spuntò sua sorella dal bagno.
“Santissimi numi!!!” saltò Lyn “Ora non solo sei un fantasma in questa casa, ma appari anche stile Hitchcock?”
Vic si limitò ad alzare gli occhi al cielo, scuotendo la testa “Hai fatto la spesa?”
“No.” Rispose semplicemente Lyn, con un sorrisetto sulle labbra, mentre la sorella cominciava a brontolare dietro “Mhm, hai proprio ragione.” Annuì, voltandosi dopo non aver ascoltato neanche una parola “Ciao, eh!” le chiuse la porta in faccia.

Ehilà!?!

Salve, eccomi qui.
...Di nuovo.

Intanto, grazie per aver letto il primo capitolo! ;D

Se non vi ha fatto così schifo, allora lasciate che vi spieghi un po'
come ho pensato di strutturare la storia.
La storia è incentrata su Hope, Summer, Hayley e Chris perciò ogni capitolo
avrà un ragazzo diverso per protagonista.
Oh, e poi, ovvio... i One Direction!
Questo perché ognuno di loro, nel corso della storia,
svilupperà una propria storia e
si ritroverà ad affrontare dei problemi, ma troverà anche il suo amore...

Ok, lo ammeto, ho preso spunto da Skins! ;D

Ogni capitolo, inoltre, prende il titolo da una canzone,
come quella dei Blink 182, in questo caso,
che racconta qualcosa dei protagonisti!
...a proposito,
se non l'aveste fatto all'inizio, vi consiglio di andare a sentire "Always"! ;D

Spero davvero che il capitolo che avete appena letto vi sia piaciuto.
Ci ho messo l'anima...
Perciò mi farebbe davvero piacere se lasciaste una recensione.
Fatemi sapere cosa ne pensate, eh? <3

<3 Loz of Lav! <3




 

Dedico questa storia alle mie migliori amiche G&G.
Che mi sostengono ogni volta che mi viene in mente un'altra delle mie storie... 
Vi voglio bene, bellezze! <3

 Hayley <3

  
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